ciao, welcome :-)

in questo blog metto un po di tutto se cerchi qualcosa che non trovi chiedimelo

venerdì 19 novembre 2010

si prendono anche il 5 x 1000?

Non toccate il 5 per 1.000.
Le organizzazioni no-profit lanciano un appello al Parlamento



Al Parlamento Italiano



Al presidente della Camera dei Deputati, Onorevole Gianfranco Fini
Al presidente del Senato della Repubblica Italiana, Onorevole Renato Schifani



Negli scorsi giorni, gli organi di stampa hanno riportato la notizia che la Commissione Bilancio della Camera dei Deputati ha esaminato il testo della nuova "legge per la stabilità" di prossima discussione e approvazione in Parlamento, legge che limiterebbe a 100 milioni di euro i fondi da destinare al "5 x 1.000" per l'anno 2011. Questo significherebbe non rispettare la volontà dei cittadini che liberamente decideranno di versare alle associazioni destinatarie la loro quota del 5 x 1.000 con la prossima dichiarazione dei redditi: solo 100 milioni, rispetto all'intero ammontare del 5 x 1.000, verranno infatti distribuiti alle associazioni, mentre il resto verrà trattenuto dallo Stato.



Si tratterebbe, se la notizia fosse confermata e tale tetto fosse effettivamente approvato, di una riduzione del 75% rispetto all'importo destinato nell'anno precedente (peraltro già oggetto di una limitazione rispetto al totale dei fondi raccolti). Tale ulteriore taglio si aggiunge a quelli effettuati al bilancio della cooperazione internazionale italiana, ai contributi alle istituzioni internazionali che si occupano di aiuti ai paesi in via di sviluppo e a quelli per la ricerca scientifica, universitaria e sanitaria.



Questi tagli si ripercuotono significativamente sull'operatività delle organizzazioni del terzo settore, che hanno dimostrato, negli ultimi anni in modo ancora più evidente, una professionalità molto elevata, oggetto di apprezzamento in Italia e all'estero e dunque motivo di orgoglio per il nostro Paese. Tali organizzazioni, non diversamente da altre realtà sociali ed economiche, basano la loro attività sulla programmazione finanziaria degli impegni attuali e futuri per rendere sostenibile il proprio agire nei diversi settori di riferimento.



Non è la prima volta, purtroppo, che si interviene, con tetti massimi di impegno, per limitare l'operatività del "5 x 1.000”, uno strumento che, come poche altre misure di natura fiscale, ha dimostrato di riscuotere un gradimento molto alto dei cittadini italiani sin dalla sua prima applicazione.



Tagliare i fondi a disposizione del "5 x 1.000" significherebbe quindi limitare drasticamente la libertà dei cittadini di decidere come destinare la propria quota dell'imposta sui redditi direttamente a sostegno degli operatori del terzo settore.



Per queste ragioni chiediamo al Parlamento Italiano di intervenire per eliminare, nel testo della "legge per la stabilità" di prossima discussione, il tetto di 100 milioni di euro da destinare al "5 x 1.000" per l'anno 2011, ripristinando quanto meno l'importo dei fondi previsti nell'anno 2010.



Primi firmatari: Emergency, Libera, Gruppo Abele, Greenpeace, Coordinamento Italiano Network Internazionali (ActionAid, AMREF, Save the Children, Terre des hommes, VIS, World Vision e WWF), Medici Senza Frontiere, Amnesty International - Sezione Italiana, Mani Tese, Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori Sezione Provinciale di Milano, UNICEF Italia, Comunità Nuova, Fondazione Don Carlo Gnocchi Onlus, Centro Nazionale per il Volontariato, Albero della vita, Volontariato Oggi, Bambini Onlus, UILDM Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare, Fondazione Serena Onlus, Intervita Onlus, Fratelli dell’Uomo, Fondazione Roberto Franceschi Onlus, Fondazione Grigioni per il Morbo di Parkinson, Associazione Italiana Parkinsoniani, FIAGOP Onlus, Associazione Dianova Onlus, Associazione Risveglio Onlus, Lav, Parada Italia, Fondazione Operation Smile Italia Onlus, Fondazione Ivo de Carneri Onlus, Global Humanitaria Italia Onlus, ACRA, Seacoop Società Cooperativa Sociale Onlus, FIAB Onlus Federazione Italiana Amici della Bicicletta, Più Vita Onlus, CAF Onlus, Associazione Amici di Brera e dei Musei Milanesi, CCS Italia, La Quercia Millenaria Onlus, Fund-raising.it, Scuole di Fund Raising di Roma, Insieme nelle Terre di Mezzo Onlus, Ai. Bi. Associazione Amici dei Bambini.

mercoledì 17 novembre 2010

Brescia

Se i servizi possono ancora impedire di conoscere la verità sulle stragi pensiamo a quanto sono deboli la politica pubblica e la sua classe dirigente tutta

lunedì 15 novembre 2010

Se anche alle primarie di milano aumentano gli astenuti...

Il sogno dell'Ulivo '96 proponeva l'incontro tra le culture democratiche storiche e recenti sul piano della responsabilità della proposta di governo. Se aumentano gli astenuti anche alle primarie di Milano si devono porre qualche domanda i gruppi dirigenti che hanno fagocitato il sogno dell'Ulivo '96 riducendo la metafora di un partito democratico, inclusivo e aperto, ad una contesa tra cordate figlie del bipolarismo consociativo. Nel loro vuoto di proposta politica si inserisce l'opa di Vendola, con la sua narrazione, che qui al Nord suona retorica. Le carte sono sparigliate e i recinti ideologici del '900 non tengono più. E' tempo di proposte che si legittimino perché capaci di affrontare i nodi dell'equità e del talento dentro una tenuta sociale democratica, a Milano ed in Italia.

venerdì 5 novembre 2010

l'occasione Referendum per Milano

Superate abbondantemente le 18.000 sottoscrizioni i “Cinque referendum per Milano” passano ora dai tavoli della raccolta delle firme a quelli della raccolta dei voti dei candidati sindaco. Rispetto al referendum del 1985 sulla limitazione di ingresso alle auto nel centro storico questa volta, ai tavoli e dai tavoli, ho potuto notare o tanta indifferenza o una consapevole determinazione. Nel 1985 c’era una diffusa disponibilità, ora si rilevano lo sconcerto e la sfiducia nella possibilità che l’amministrazione comunale voglia e possa fare qualcosa di utile per la città ed i suoi cittadini.

Per questo le firme raccolte sono così significative, ognuno doveva firmare cinque volte e voleva sapere perché. Il perché è costituito da cinque proposte che, laddove la maggioranza dei milanesi che voteranno, quorum al 30%, le confermerà, diventeranno questioni e soluzioni che il Consiglio Comunale dovrà trattare come se fossero espressi da un gruppo consiliare. Una prima considerazione riguarda la capacità dei milanesi di reagire ad ogni possibile fatalistico destino di degrado della città e dell’idea stessa di cittadinanza. Migliaia di milanesi hanno trovato i tavoli e il tempo per firmare ed esprimere un recupero ed una riqualificazione della città. Questa opportunità è stata offerta loro da un gruppo di promotori trasversale : Marco Cappato, radicale, Edoardo Croci, già assessore della giunta Moratti, Enrico Fedrighini, verde. I promotori hanno trovato il sostegno di associazioni, accademici, politici che hanno messo al centro le cinque proposte per Milano e non la propria appartenenza e la propria simpatia politica. Questa volontà di andare oltre ogni recinto ideologico e partitico costituisce una straordinaria risorsa per la res publica, non solo milanese. Le amministrazioni di comune, provincia e regione, insieme a quella centrale, pur essendo dello stesso schieramento politico, non trovavano l’accordo sulle aree per l’EXPO e nessuno capiva perché e quale fosse il motivo reale della contesa: fondiario, immobiliare, qui o altrove? Nelle strade e nelle piazze della città, invece, i milanesi capivano perfettamente il senso delle proposte da sottoscrivere ai tavoli. I milanesi, non solo i residenti all’interno della cinta daziaria, infatti avrebbero volentieri firmato molti milanesi della Grande Milano che un tempo avremmo chiamato “milanes arius” ma oggi sono parte della stessa realtà, come ci ricordano il Seveso con le sue esondazioni, il Parco Sud ed il Parco Nord, la rete comune dei trasporti (la rete, non le tariffe) e la qualità dell’aria comune come la congestione del traffico. 1- Ridurre il traffico, con il potenziamento dei mezzi pubblici, l’estensione dell’”Ecopass”, la pedonalizzazione del centro.2- Raddoppiare gli alberi ed il verde pubblico e ridurre il consumo del suolo. 3-Conservare il futuro parco dell’area Expo.4- Risparmio energetico e riduzione dell’emissione di gas serra. 5-Ripristino della Darsena e riapertura dei Navigli Milanesi. Sono cinque questioni, cinque propositi non solo comuni all’area metropolitana milanese ma che ne orienterebbero il senso e la qualità.

Non si tratta solo di una indicazione della bocciatura delle politiche ambientali, del territorio e del traffico della Giunta Moratti, il messaggio dei milanesi è chiaro “ Voglio partecipare, se mi date una quota, minima ma certa, di sovranità rispetto al processo deliberativo, io partecipo e impiego il tempo necessario”. E’ un segno importantissimo nella città che vede i federalisti padani al governo da 15 anni e un decentramenti farsa, privo di poteri, utile alla distribuzione di gettoni a chi è nella cordata del consigliere comunale, dell’assessore, del consigliere regionale, del parlamentare e così via verso il baratro. Proviamo a pensare che quantità di partecipazione ci potrebbe essere se sulla piattaforma della Rete Civica PartecipaMI fossero a disposizione i materiali istruttori delle diverse deliberazioni ( come previsto dalla vigente riforma degli enti locali, ma ignorato da tutti) e se i cittadini potessero fare osservazioni e condividere proposte. Altroché “Effetto NIMBY” Not In My Backyard-Non Nel Mio Giardino, altroché comitati per il no, avremmo piuttosto il ritorno di un’opinione pubblica avvertita che pretende giustificazioni credibili delle decisioni pubbliche,nell’interesse della città. L’indizione dei referendum renderà ineludibili i loro temi ed il loro senso.