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in questo blog metto un po di tutto se cerchi qualcosa che non trovi chiedimelo

giovedì 24 gennaio 2019

Partecipo volentieri


Banfi all'UNESCO la salvaguardia piatta

Banfi all'Unesco. Un attore non scolarizzato che ha avuto successo grazie a film che parlavano di tette e culi (evidentemente per qualcuno un patrimonio, certamente non culturale). L'ennesimo disprezzo che questi che ci governano esprimono per le istituzioni sovranazionali, per la cultura e per chi ha studiato. I laureati all'università della vita sono al potere, degni rappresentanti del popolo che li ha eletti. In Italia solo il 18,7 % della popolazione ha conseguito una laurea, contro il 31,4 % della media UE, abbiamo la più alta percentuale di analfabeti funzionali in Europa, circa il 25% della popolazione non ha alcun titolo di studio o ha la licenza elementare. Ne consegue che, come diceva Tullio De Mauro, più del 50 per cento degli italiani si informa (o non si informa), vota (o non vota), lavora (o non lavora), seguendo soltanto una capacità di analisi elementare, che sfugge la complessità perché non ha gli strumenti per coglierla e affrontarla.
Il 'governo del cambiamento' ha ridotto gli investimenti sull'istruzione, già ai minimi rispetto ai Paesi sviluppati: per abbattere la democrazia rappresentativa occorre un popolo di ignoranti manipolabili, che non si indigna se all'Unesco, massima istituzione culturale, ci mandiamo Lino Banfi, che infatti ben rappresenta l'italiano medio.

mercoledì 2 gennaio 2019

Il discorso di fine anno del Presidente Mattarella

Oggi il problema è la mancanza di politica come espressione di un'autonoma soggettività democratica rispetto al potere delle corporation e della finanza. Di questo non c'è stato alcun cenno nel discorso di fine anno del Presidente Mattarella.
Su FB leggo molti commenti entusiastici e qualche domanda pretestuosa su dove siano finiti coloro che hanno osteggiato il cambiamento della Costituzione promosso da Renzi e dal PD. Per quanto mi riguarda sono sempre qua a dire le cose che penso, loro continuano a credere che chi non sta con loro sta con il "nemico". Non vogliono capire che i populismi sono una reazione involuta, non sono la causa.
È lo schema che ha portato il PD a sbattere e ad essere fuori dalla sintonia sociale. La questione resta la deriva finanziaria dell'economia, la politica asservita a questa logica e a questi interessi, incapace di esercitare alcuna autonomia perché incapace di alcuna visione se non omeostatica, cioè senza rischiare nulla di sé. Per questo ho trovato il discorso del Presidente Mattarella retorico e buonista in questo momento di profonda crisi dell'istituto della democrazia, non solo in Italia. La nostra Costituzione si ispira a valori e ha indirizzi precisi che devono essere richiamati e difesi. Nel corso degli ultimi decenni troppi di questi valori sono stati trascurati o annullati: diritto allo studio, giustizia sociale, autonomia delle amministrazioni locali, funzione dei corpi intermedi, ecc.  I populisti sono il prodotto delle scelte politiche di chi ha governato prima di loro, patto del Nazareno compreso. La Lega è il partito pigliatutto: alimenta il populismo e continua a garantire gli interessi consociativi come aveva già fatto quando governava con il CDX. Il M5S con i suoi algoritmi semantici consacra la politica come impresa di pochi (Casaleggio docet) con il popolo bue plaudente, quello non bue viene espulso se precedentemente arruolato, il restante viene esautorato. Occorre un'alternativa.