giovedì 20 giugno 2024

Voglio scegliere per questo partecipo ci vediamo il 28 al Parenti

ArcipelagoMilano - 18 giugno 2024 LA VOCE DEI CITTADINI ALLA URNE Vincere il populismo con la partecipazione di Fiorello Cortiana
Questa volta hanno vinto i cittadini e le associazioni ambientaliste, questa volta ha vinto la Cittadinanza Attiva che si era rivolta alla Magistratura Amministrativa. Il Consiglio di Stato ha rigettato il ricorso che Q8 e il Comune di Milano avevano presentato contro la decisione del Tar che, nel 2019, aveva bloccato i lavori e censurato le autorizzazioni concesse per l’edificazione di un distributore di carburanti previsto sopra i pozzi di captazione dell’acqua potabile. I cittadini di via dei Missaglia, zona Chiesa Rossa-Naviglio Pavese, avevano già evidenziato la contraddittorietà di una pianificazione siffatta: perché perdere tempo, gettare risorse, abbattere alberi e iniziare lavori in uno spazio che risulta da riqualificare? Se l’unico interlocutore è la Magistratura significa che gli istituti di partecipazione e di rappresentanza hanno qualche problema. Eppure la Corte Costituzionale ha richiamato gli organi di governo, centrale e locali, al rispetto della partecipazione alla co-progettazione e co-programmazione delle associazioni del Terzo Settore. Partiamo da qui, da un capo della relazione glocale che, all’altro capo, arriva all’unanimità del voto del Consiglio UE per decidere. Così ci appare più chiara la crisi dell’istituto della democrazia, con le reazioni populiste e sovraniste, che trovano ampia sensibilità accompagnate dalla propaganda antieuropea russa. Pensare Milano come un’oasi protetta dai venti regressivi del sovranismo nazionalista, come fanno Sala e il PD, costituirebbe una miope presunzione. E’ certamente aumentata l’affluenza, schede bianche e nulle incluse, rispetto alle comunali 2021: dal 47,72% al 50,77% delle europee 2024, il Pd è ancora il primo partito con il 31,38%, ma alle comunali era al 33,9%, mentre l’ Alleanza Verdi-Sinistra, trascinata da Ilaria Salis e da Mimmo Lucano al 10,52%, ha raddoppiato, i riformisti, pur divisi, hanno addirittura triplicato Azione (6,46%) e Stati Uniti d’Europa (6,37%). Nel centrodestra Fratelli d’Italia va oltre il raddoppio con il 21,73% rispetto al 9,8%, la Lega con il 6,14% non dimezza il 10,7% e Forza Italia è arrivata al 8,87% dal 7,1%. Milano per identità, ruolo e funzione, non si adagia sugli allori ma vive nella innovazione qualitativa partecipata, alla quale, insieme al mondo del lavoro, dell’impresa dell’associazionismo, la politica pubblica concorre con capacità di visione e di indirizzo. Per questo il suo 13,5% del PIL ha caratteristiche di traino innovativo per il resto del Paese. Troppi oggi sono esclusi dalla partecipazione al processo di innovazione globale nel quale vive Milano e la politica pubblica non esprime l’ambizione e la capacità di indirizzo. Non occorre una memoria lunga per ricordare le vicende relative ai 2.500.000 mq pubblici degli ex Scali FS, le iniziative della Cittadinanza Attiva per avere una interlocuzione nel processo di pianificazione urbanistica, fino ad organizzare un incontro in sala Alessi, a Palazzo Marino, dove sono venuti solo due consiglieri. È sufficiente una attenzione alla cronaca per considerare il caso dello stadio Meazza-San Siro. Qui la completa assenza di responsabilità della politica pubblica negli indirizzi urbanistici e nella allocazione delle funzioni, con le infrastrutture e i servizi relativi, si è accompagnata alla insofferenza verso le azioni di partecipazione informata della Cittadinanza Attiva. Infatti il sindaco non ha ritenuto necessario soddisfare la richiesta relativa alla composizione azionaria delle società proprietarie di Inter e Milan, che il Presidente della Commissione Antimafia del Consiglio Comunale di Milano si era prestato a presentare. metropolitano non eletto, così come i consiglieri, una amministrazione ridotta e residuale di quella della Provincia. Qui la Corte ha richiamato al rispetto del Titolo Così come sindaco e Giunta hanno risposto alla richiesta del Dibattito Pubblico, previsto dalla legge e che non avevano promosso, con una serie di incontri pensati in coerenza della promozione del potenziale nuovo stadio. Così la apposita commissione nominata dalla Giunta non ha concesso ai cittadini milanesi di esprimersi sullo stadio con un referendum assolutamente regolare, tanto nel merito dei quesiti, quanto nelle sottoscrizioni dei cittadini. I Municipi, che del resto non hanno neanche un bilancio autonomo, non sono pervenuti. Se allarghiamo lo sguardo oltre la cinta daziaria troviamo il resto della Città Metropolitana e altri due potenziali stadi, che le società proprietarie di Inter e Milan hanno inserito nella pianificazione urbana di Rozzano e San Donato. Ma un sindacoQuinto della Costituzione: nulla. Ciò nonostante la specifica sollecitazione di Camera del Lavoro e Assolombarda e di CGIL CISL UIL e Confindustria. Un’area metropolitana che produce il 13,5 % del PIL nazionale, dove le parti sociali non hanno un interlocutore per il governo e l’indirizzo di un sistema tanto complesso, quanto cruciale nella rete internazionale della produzione di valore. Per esercitare un protagonismo internazionale nella società e nell’economia della conoscenza non è sufficiente assecondare scelte e indirizzi dei fondi speculativi internazionali. Occorre avere una visione abilitante capace di futuro: per la produzione di valore economico/imprenditoriale, valore sociale, valore ambientale. Occorre una politica capace, altrimenti non si favorisce l’implementazione di un sistema territoriale qualitativo: nei servizi, nelle infrastrutture, negli assetti urbanistici. Senza partecipazione effettiva non si sviluppa la qualità del vivere sociale e della sicurezza. Senza una relazione di indirizzo industriale le società partecipate non accompagnano i condomini, gli isolati, i quartieri alla transizione ecologica, una necessità e un asset competitivo ad un tempo. Occorre rispondere alle semplificazioni del populismo, che oggi propone il Premierato ma ha già ridotto il Parlamento squalificato da leggi elettorali per segretari e segreterie di partito. Per questo è necessario avviare un confronto sulla riforma degli istituti di rappresentanza democratica all’insegna della partecipazione informata al processo deliberativo. Occorre un nuovo slancio senza rassegnarsi alla partecipazione dimezzata alla vita pubblica, ora l’occasione c’è. Il referendum abrogativo degli articoli che tolgono ai cittadini la possibilità di scegliere chi mandare in Parlamento è una proposta specifica e aperta. Se sarà sottoscritto da 500.000 cittadini e poi approvato dagli elettori il Parlamento dovrà cambiare la legge con effettiva possibilità di scegliere gli eletti. Questo il sito con quesiti, calendario iniziative e materiali per tutti coloro che vogliono partecipare attivamente alla raccolta firme https://www.iovoglioscegliere.it Raccolta firme che si farà ai tavoli e nelle sedi istituzionali preposte, nonché per via digitale con la SPID sulla apposita piattaforma. C’è un primo appuntamento metropolitano il 28 giugno alle 21,00 al Teatro Franco Parenti in via Pierlombardo.

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