ciao, welcome :-)

in questo blog metto un po di tutto se cerchi qualcosa che non trovi chiedimelo

giovedì 26 giugno 2025

Alberi a Milano, una vita difficile

ArcipelagoMilano 24 giugno 2025 IL VERDE A MILANO, UN TORMENTONE Tra ignoranza e schizofrenia di Fiorello Cortiana
All’EXPO 2015 l’Albero della Vita è stato il simbolo del Padiglione Italia. 37 metri di acciaio e legno al centro della Lake Arena con spettacoli di luci, zampilli e musica visti da 14 milioni di visitatori. Ora verrà restaurato per l’autunno 2027 con un finanziamento da 140 milioni di euro dal Ministero dell’Economia al Comune di Milano. Diversa è la condizione per gli alberi che vivono a Milano. L’ultimo esempio fornito dalla cronaca mette in scena un paradossale rovesciamento delle parti. Il Municipio 4 ha chiesto all’Amministrazione Comunale, quindi all’Assessora verde Elena Grandi il rinnovo dei filari alberati di viale Corsica e di corso XXII Marzo. Sul taglio degli alberi si è generato un significativo allarmismo e il Comitato di Quartiere 22 marzo sulla sua pagina FB riporta le dichiarazioni preoccupate del consigliere di FdI Rocca rilasciate al TG4. Quantomeno non c’è una chiara comunicazione sulla gestione del patrimonio arboreo se la commedia prevede i verdi come tagliatori di alberi e quelli di FdI mobilitati a difenderli. Non si tratta di una speculazione estiva, la relazione tra alberi, verde e urbanizzazione è cruciale per la qualità del vivere sociale in città. Mentre il sindaco Sala ha ribadito che “Milano è migliorata ed è più attrattiva.”. Non ha specificato per chi il sindaco che ha scelto le società proprietarie di Inter e Milan come unici interlocutori per lo stadio e i 29 ettari pubblici circostanti, entrambi di proprietà pubblica, che ha promosso LOC-Loreto Open Community, cioè il passaggio da un piazzale, spazio pubblico a un centro commerciale, cioè uno spazio privato. Così come è accaduto per i 1.250.000 metri quadrati pubblici degli scali Ex FS. La questione è semplice: il verde e gli alberi non possono essere un elemento di mitigazione dell’impatto ambientale del costruito e un elemento dell’arredo urbano, al contrario devono divenire un elemento costitutivo della pianificazione territoriale urbana. I cittadini non possono essere ridotti a residenti ma devono essere abitanti consapevoli e partecipi della loro città. Non è ideologia ma una necessità vitale. Gli scienziati dei programmi delle Nazioni Unite ripetutamente avvertono che superare il limite di 1,5 °C’è sempre più inevitabile, per l’aumento delle emissioni derivanti dalla combustione di combustibili fossili. Le emissioni globali di CO2 dovrebbero precipitare verso lo zero in pochi anni per avere una concreta possibilità di rispettare l’obiettivo 2030. Cosa improbabile visto che nel 2024 le emissioni sono ulteriormente aumentate. Il Comune di Milano ha costituito il Comitato Tecnico Scientifico del Piano Aria Clima per “fornire valutazioni e raccomandazioni per aiutare il comune a raggiungere gli obiettivi del PAC, che includono il miglioramento della qualità dell’aria, la riduzione delle emissioni di CO2 e la mitigazione degli effetti del cambiamento climatico. senza verde e alberi”. Il Comitato ha detto al Comune che senza verde e alberi “Da San Babila a Cadusio si creano isole bollenti”. L’Husqvarna Urban Green Space Index-HUGSI è una soluzione satellitare alimentata dall’intelligenza artificiale che analizza le aree urbane e il loro ampliamento nel corso del tempo. Dal 2019 HUGSI ha condotto indagini annuali su diverse città in più di 60 nazioni nel mondo, fornendo dati analitici e certificati sulla quantità attuale di spazi verdi nelle aree urbane. Husqvarna ha rilasciato un report che fotografa la situazione italiana secondo l’indice HUGSI, disponibile sul sito hugsi.green. A Milano, la percentuale di suolo per parchi e giardini e copertura arborea è il 13,8%, inferiore a Roma e Napoli, con il 35,8% e il 31,5%, inferiore alla media del 37% del territorio nazionale, la media europea è del 47%. A Milano solo il 37% dei residenti ha accesso a un’area verde o un parco a una distanza media di 5 minuti a piedi. Di più, di peggio, tra il 2006 e il 2020 nell’Area Metropolitana di Milano sono stati consumati 2153,2 ettari di territorio, mentre nell’area del Comune di Roma, il consumo di suolo ha riguardato 2023,66 ettari. Klaus Jensen, dell’Università di Copenaghen, è co-responsabile della revisione Ipie-International Panel on the Information Environment, ha verificato 300 ricerche scientifiche. “Abbiamo circa cinque anni per dimezzare le emissioni e fino al 2050 per raggiungere la neutralità carbonica. Senza le informazioni giuste, non ci arriveremo. Quindi è possibile che la crisi climatica si trasformi in una catastrofe climatica, a meno che non affrontiamo il problema dell’integrità delle informazioni sul clima”. Si riferisce alla disinformazione e alla rappresentazione distorta alimentata dall’industria dei combustibili fossili. Il Segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres, ha chiesto nel giugno 2024 di vietare la pubblicità da parte delle aziende del settore dei combustibili fossili, definendole i “padrini del caos climatico”. Sala “Milano è migliorata ed è più attrattiva.” il greenwashing, di cos’altro stiamo parlando? Gentrificazione e densificazione della Milano interna alla cinta daziaria (Salva Milano incluso), ignorata la Città Metropolitana, ignorato un approccio e una pratica sistemica, intersettoriale e interdisciplinare, con la partecipazione informata dei soggetti interessati: associazioni di cittadini, imprenditori, agricoltori. I servizi, a partire dai trasporti, sono legati alla tipologia delle funzioni e alla loro allocazione, la tipologia di verde e di alberatura appropriata per ogni spazio. Non parliamo degli spazi verdi esistenti o di quelli di risulta da qualificare, ma anche degli spazi su cui si interviene, ad es. con le nuove linee metropolitane, o di quelli esistenti, come le strade cittadine. Senza un approccio ecosistemico non c’è alcuna Pianificazione Territoriale efficace perché qualificante. Milano ha perso 12 milioni di fondi vincolati al contrasto dell’inquinamento secondo il PNRR per il 2022 e il 2023. Risorse per piantare circa 300 mila alberi e per creare nuovi boschi: nessuna azienda ha risposto all’avviso pubblico del Comune di Milano. Eppure Milano ha il parco di cintura più grande d’Europa, il Parco Agricolo Sud Milano, che entra in città dove molti suoi cittadini sono agricoltori. Dove molte imprese agricole sono multifunzionali, dalla ristorazione-vendita al benessere, all’energia, alla manutenzione del territorio. Dove operano gli impianti di biogas più avanzati d’Italia facendo convivere sostenibilità e filiera agroalimentare. Il letame bovino, il mais e altri materiali organici vengono inseriti in un digestore, un contenitore chiuso dove, in assenza di ossigeno, batteri specializzati degradano la materia organica producendo biogas, un gas ricco di metano. Il digestato, il materiale residuo della digestione anaerobica, viene utilizzato come biofertilizzante per migliorare la fertilità del suolo, riducendo la necessità di fertilizzanti chimici. Produzione di energia rinnovabile che contribuisce alla riduzione delle emissioni di gas serra. Trattamento efficace dei reflui zootecnici e riduzione l’impatto ambientale. Un’economia circolare e uno sviluppo rurale: nuove opportunità economiche per le aziende agricole e le comunità energetiche. Sala lo sa? Gli agricoltori sono stati coinvolti per la gestione del verde e la piantumazione? Ah! saperlo….

giovedì 12 giugno 2025

Milano-Italia i Referendum

10 giugno 2025 ARCIPELAGO MILANO REFERENDUM: RISULTATI PREVISTI
Ognuno cerca leragioni della vittoria e della sconfitta di Fiorello Cortiana La percentuale in Italia dei votanti per i 5 referendum è stata del 30,6%, in Lombardia è stata del 31% mentre i votanti milanesi sono stati 356.932 per una percentuale del 37,11%. Nello specifico, nel Municipio 1 il 34,10%, nel Municipio 2 il 38,19%, nel Municipio 3 il 42,91% record, nel Municipio 4 il 36,79%, nel Municipio 5 il 36,44%, nel Municipio 6 il 36,90%, nel Municipio 7 il 35,07%, nel Municipio 8 il 35, 33%, nel Municipio 9 il 37,69%. Per il Segretario Generale CGIL Landini: “Obiettivo non raggiunto, c’è crisi democratica evidente”. Benvenuto! Qui a Milano il sindaco Sala è stato eletto con il 42% degli aventi diritto, schede bianche e nulle comprese. Ma non dovremmo spostare la riflessione su questo piano, quello per cui nella maggioranza di governo si propone di portare a un milione il numero di firme per proporre un referendum. Credo che il Segretario Generale della maggiore confederazione sindacale non possa esimersi dal fare i conti con la scelta di rompere l’unità sindacale con una iniziativa referendaria, quindi immediatamente politica. Schlein, Segretaria del partito più grande dell’opposizione, come una ingenua disadattata autoreferenziale ha così commentato “14 milioni al voto, ne riparliamo alle politiche”. ‘Ne riparliamo chi?’ quelli che tutti insieme non portano il 50% dei cittadini alle urne e giocano una partita esclusiva? La comparazione del risultato dei referendum nazionale, regionale, milanese, con le indicazioni socio-territoriali dei votanti relative, evidenziano che hanno votato i garantiti. Tempestivi o a-contestuali che fossero è chiaro che i referendum sul lavoro non sono stati l’espressione di un conflitto sociale che interessa il Paese e certamente non possono indurlo. Eludere le conseguenze della atomizzazione sociale precaria e la conseguente definizione di identità e collocazione politica è irresponsabile, esserne indifferenti è connivenza. È come se i dirigenti Cgil avessero smarrito la loro ragione costitutiva in una azione di supplenza e sostegno al partito di riferimento. Partito, il PD, che non riesce ad avere una propria visione strategica e si affida a chi prende l’iniziativa al momento. E ancora pretendono di essere i bolscevichi del soviet/campo largo, coloro che danno le carte? Se considerassimo il commento/sfida della Schlein in relazione alla percentuale dei votanti a Milano e in previsione delle prossime elezioni amministrative ci sarebbe da chiedersi: dove vive? Consideriamo il referendum sulla cittadinanza (quinto quesito, scheda gialla) per ridurre da 10 a 5 gli anni di residenza regolare per poter chiedere la cittadinanza italiana. Il referendum confermava gli altri requisiti attualmente indispensabili per ottenerla: conoscere l’italiano, avere un reddito stabile, non avere commesso reati. I risultati di questo quesito differiscono significativamente dagli altri 4. Il 65 per cento ha votato “Sì” e il 35 per cento ha votato “No”. Negli altri 4 quesiti sul lavoro, la percentuale dei SI’ è compresa tra l’87 % e l’88% mentre i NO sono compresi tra l’11% e il 12%. A Milano, dove la questione degli immigrati in luogo di confronto sui processi di integrazione resta una questione di sicurezza e spauracchio, la vittoria del SI’ al quesito 5, sulla Cittadinanza italiana, è stata del 65,34% dei votanti contro il 34,66% per il NO. Qui, non solo il quesito su un diritto civile non ha contribuito ad ampliare l’elettorato interessato ad andare alle urne, il risultato evidenzia che una proposta politica non si può ridurre ed esaurire in un quesito referendario in assenza di domanda/conflitto sociale. In particolare quando la crisi di trasformazione di un modello produttivo produce effetti di precarizzazione del lavoro gli immigrati, con le loro difficoltà di integrazione e le relative conseguenze di disagio e devianza in alcune situazioni, sono vissuti come un competitivo ‘esercito industriale di riserva’. Una guerra tra poveri, come si dice, e un razzismo consolidato. La Milano inclusiva, che consente a tutti di partecipare ai processi di sviluppo emancipandosi e dando nuove possibilità ai figli, ha bisogno di una visione politica partecipata, altrimenti si consegnerà al candidato o alla candidata del Presidente del Senato.

mercoledì 28 maggio 2025

Visti da Milano: Partecipazione, Clima, Sovranismo

27 maggio 2025 CLIMA, SOVRANISMO E IL VOTO Siamo al triangolo delle Bermuda di Fiorello Cortiana ARCIPELAGO MILANO La conversione ecologica non si fa per decreto ma con una consapevolezza partecipata che, in condizioni di libertà democratiche, per noi europei significa democrazie compiute a livello continentale e locale, con organismi eletti universalmente e rendiconto delle azioni governative. L’emergenza ci dice che questa è una precondizione necessaria. Simon Stiell, segretario esecutivo della Convenzione delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, a Panama, dove per la siccità il livello dell’acqua del Canale è sceso a livelli problematici per il traffico commerciale internazionale, ha fatto notare che “Le stesse siccità che affliggono il canale stanno colpendo beni essenziali in tutto il mondo, riducendo i raccolti, svuotando gli scaffali e spingendo le persone alla fame. La carestia è tornata e il ruolo del riscaldamento globale non può essere ignorato”. Aumento del prezzo delle materie prime, aggravamento della carestia per cui “Solo un’azione decisa sulle emissioni di gas serra può ripristinare la stabilità economica”. L’innalzamento del livello del mare è il maggiore impatto a lungo termine della crisi climatica. Un nuovo studio, pubblicato da Communications Earth and Environment, ha considerato modelli climatici e studi su periodi caldi fino a 3 milioni di anni fa e lo scioglimento dei ghiacciai e l’innalzamento del livello del mare negli ultimi decenni. Gli scienziati avvertono che l’innalzamento del livello del mare causerà “una migrazione catastrofica verso l’interno” e costringerà milioni di persone ad abbandonare le coste anche se l’aumento della temperatura globale rimanesse al di sotto di 1,5 °C. 230 milioni di persone vivono entro 1 metro sopra l’attuale livello del mare, e 1 miliardo vive entro 10 metri sopra il livello del mare. 20 cm di innalzamento del mare entro il 2050 causerebbero inondazioni con 1.000 miliardi di dollari di danni annuali per le 136 città costiere più grandi, con un impatto sulla sussistenza degli abitanti. La buona notizia data dagli scienziati è che ogni frazione di grado di riscaldamento globale ridotta con l’azione per il clima rallenta l’innalzamento del livello del mare e ci dà tempo per prepararci. La situazione climatica in Europa è caratterizzata da un riscaldamento globale in aumento, che si manifesta con temperature più elevate rispetto al passato e una maggiore frequenza di eventi climatici estremi. L’Europa è il continente che si riscalda più velocemente e le temperature stanno aumentando ad un ritmo doppio rispetto alla media globale. Ad aprile 2025 la Commissione Europea ha pubblicato l’ultima relazione europea sull’impatto dei cambiamenti climatici in Europa e nell’Artico. Nel 2024 l’Europa è stata il continente con il riscaldamento più rapido e un divario climatico evidente tra le aree orientali, con calore estremo e siccità, e quelle occidentali, calde e umide. l’Europa ha visto le inondazioni più ampie dal 2013. Ci sono anche sviluppi positivi: le città europee stanno diventando più resilienti, con il 45% di energia elettrica da fonti rinnovabili. La relazione presenta dati sulle condizioni climatiche 2024 in Europa e nell’Artico: per quanto riguarda la regione europea e il Mar Mediterraneo, la temperatura superficiale del mare su base annua è stata la più elevata mai registrata i ghiacciai in Scandinavia e delle Svalbard hanno fatto registrare i tassi annui più elevati di perdita di massa l’Europa occidentale ha vissuto uno dei dieci anni più umidi mai registrati l’Europa sudorientale ha registrato precipitazioni inferiori alla media e l’estate più asciutta in un indice di siccità di 12 anni in Europa si è registrato un numero record di giorni di calore estremo e di notti tropicali, mentre diminuisce la zona con temperature inferiori al congelamento. Eventi meteorologici estremi con rischi crescenti per le aree urbane, in particolare per quanto riguarda i rischi di alluvioni, con aumento dei danni alle città che potrebbero essere fino a dieci volte peggiori entro il 2100. Siamo in un passaggio cruciale perché gli eventi estremi si accompagnano alla significativa diminuzione della quota ‘UE nelle emissioni globali di gas a effetto serra: dal 15,2% nel 1990 al 7,3% nel 2021, fino al 6,0% nel 2023, un risultato che certifica l’efficacia dell’UE nella lotta al cambiamento climatico. In Europa oltre il 74 % della popolazione vive in aree urbane e si prevede che tale percentuale superi l’83 % entro il 2050, percentuale equivalente a quella prevista dall’ONU per la popolazione mondiale in quell’anno. Il 75% della popolazione europea vive in città o in aree metropolitane: il 39% in centri di grandi dimensioni, il 36% in centri di medie dimensioni e il 25% vive in zone rurali. Queste aree hanno una funzione decisiva nella inversione della tendenza autodistruttiva. La pianificazione delle funzioni, delle infrastrutture e dei servizi di scala metropolitana costituisce l’azione necessaria per la sostenibilità e uno sviluppo qualitativo. La gestione coordinata di queste aree vaste, la responsabilità di indirizzi strategici, consentiti da prerogative amministrative e confortati dal consenso elettorale, diventano necessità costitutive per la politica pubblica. In Italia Milano, insieme a Roma, Napoli e Torino, è tra le Large Metropolitan Areas definite dall’OCSE. Milano è altresì tra le Metropolitan Regions di EUROSTAT con 1.372.000 abitanti, capoluogo di una Città Metropolitana di 3.251.852 abitanti, distribuita su un territorio di 1.575,65 km², con un’area metropolitana di relazione di 2.225 km² e 5.471.000 abitanti. La città metropolitana di Milano continua ad avere una performance eccellente con il Pil cresciuto del 9,9% tra 2019 e 2024, un tasso di crescita quasi doppio rispetto all’Italia (+5,2%) e superiore alla Lombardia (+5,9%). Nel 2024, il PIL della città metropolitana di Milano ha rappresentato circa il 10,3% del PIL nazionale il 36% di quello della Lombardia, che rappresenta più del 23% di quello nazionale. La città metropolitana di Milano, a dicembre 2024, conta 3.251.852 abitanti. Questo dato include la città di Milano, che nel 2024 ha 1.366.155 abitanti, e gli altri 132 comuni Berlino ha 3.597.000 abitanti dei 4.286.00 dell’area metropolitana estesa su 1.368 km². Parigi ha 2,2 milioni di abitanti, la Métropole du Grand Paris ne ha 7 milioni e l’area metropolitana di Parigi, conta 12 milioni di abitanti. La differenza sostanziale tra questi nodi europei è politica in relazione alle prerogative amministrative e di partecipazione pubblica. Berlino costituisce uno degli Stati Federati, i Land della Germania, quindi è una città-stato con tutte le prerogative di pianificazione e decisione. La Métropole du Grand Paris è dal 2016 una struttura di governance tra Parigi e la sua agglomerazione densa, con poteri di pianificazione. Comprende il comune di Parigi, i comuni dei dipartimenti di Hauts-de-Seine, di Seine-Saint-Denis e di Val-de-Marne e alcuni comuni dei dipartimenti della “grande corona” parigina. Una differenza sostanziale che non è dovuta a un destino ‘cinico e baro’ ma a una improvvida furbizia legislativa del ministro Del Rio con la legge 56/2014. Una riforma che ha introdotto cambiamenti nell’ordinamento degli enti locali riducendo le prerogative e i finanziamenti in relazione alle amministrazioni delle aree vaste. Le città metropolitane e le province sono diventate così residuali, ne pagano il prezzo gli oltre 5.100 edifici di scuole superiori e 120 mila chilometri di strade con oltre 30 mila ponti e gallerie, che per anni non hanno ricevuto dallo stato le risorse necessarie a garantirne prima di tutto la sicurezza. Come disse il Presidente dell’Upi Michele de Pascale. La Corte dei Conti, nella Relazione sulla gestione finanziaria degli Enti Locali 2019-2020, ha evidenziato un’altra conseguenza “ E’ proprio lo “svuotamento” della Provincia ad aver mostrato l’utilità di enti complessivamente in grado di corrispondere alle funzioni di dimensione “vasta”, capaci di costituire un riferimento per l’intero sistema delle autonomie ed in particolare per i comuni, specie quelli di dimensioni minori.”. La mancanza di prerogative e finanziamenti si completa con l’elusione del dettato del Titolo Quarto della Costituzione: Art.4 Rapporti politici “Sono elettori tutti i cittadini, uomini e donne, che hanno raggiunto la maggiore età.” Così per il Titolo Quinto: Art. 119 “I Comuni, le Province, le Città metropolitane e le Regioni hanno autonomia finanziaria di entrata e di spesa. I Comuni, le Province, le Città metropolitane e le Regioni hanno risorse autonome. Stabiliscono e applicano tributi ed entrate propri, in armonia con la Costituzione e secondo i principi di coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario. Dispongono di compartecipazioni al gettito di tributi erariali riferibile al loro territorio.” La Corte Costituzionale con la sentenza n. 240/2021 ha sollevato una questione di legittimità costituzionale dell’attuale sistema di designazione del sindaco, che prevede l’individuazione del sindaco metropolitano nella figura del sindaco del Comune capoluogo e l’elezione dei consiglieri metropolitani con voto ponderale esclusivo per i sindaci e i consiglieri dei comuni metropolitani. Questo contrasta con i principi di uguaglianza del voto e di responsabilità politica del vertice dell’ente. La Corte ha sottolineato che spetta al legislatore introdurre norme che assicurino l’elezione diretta del sindaco metropolitano, affinché il principio di uguaglianza del voto e la responsabilità politica del vertice dell’ente siano pienamente garantiti. In questa terribile contingenza mondiale si gioca il nostro futuro in condizioni di libertà e democrazia per una conversione ecologica partecipata, l’unica possibile. Senza partecipazione non solo non c’è libertà ma neppure la consapevolezza culturale della sua necessità fondativa. Per questo per noi cittadini europei occorre un’Unione Europea compiuta, così per noi cittadini della metropoli europea milanese è necessaria una Città Metropolitana compiuta e partecipata. Così il sovranismo e il populismo si succedono e si compendiano, infatti in Lombardia l’affluenza al primo turno delle amministrative è scesa di 4 punti al 52,17%. Non è casuale che nessuno dei 132 sindaci e dei relativi consiglieri dei comuni della Città Metropolitana di Milano prenda una iniziativa a riguardo per sollecitare il Parlamento a rispondere alla sollecitazione della Corte Costituzionale. Fiorello Cortiana

domenica 25 maggio 2025

Condividi la Conoscenza

Ogni sistema autoritario cerca di piegare la cultura e di impedire la libera definizione della conoscenza.

giovedì 22 maggio 2025

La Corte Costituzionale tutela i bambini

La Corte Costituzionale sul riconoscimento automatico come genitrice della madre non biologica in una coppia di donne che abbia avuto un figlio con la procreazione medicalmente assistita all’estero ha tutelati i bambini. E' giusto che i bambini abbiano genitori entrambi responsabilizzati indipendentemente dal loro sesso e dalla relazione biologica con i bambini. E' giusto continuare a contrastare la deriva mercantile che riduce le donne a fattrici dentro a progessi di eugenetica e transumanesimo.

venerdì 9 maggio 2025

Papa Leone XIV

Un Papa americano che ha vissuto una periferia del mondo, la cui comunità ha ricordato e salutato in spagnolo. La Chiesa ha uno sguardo globale che considera il contesto e i suoi indirizzi. Credo/spero che tutte le persone di buona volontà possano farci conto se non si accontentano di essere spettatori ma cittadini partecipi e responsabili

giovedì 1 maggio 2025

25 APRILE OLTRE LA RETORICA

ARCIPELAGO MILANO
L’invito del Ministro Musumeci a tenere le manifestazioni del 25 aprile, celebrative dell’80° della Liberazione, in modo ‘sobrio’ è sembrato un sinonimo di ‘soppresso’. Così lo hanno inteso molti esponenti locali di centrodestra: a Lodi la capogruppo della Lega ha chiesto ufficialmente al Comune di “rivedere le manifestazioni” del 25 aprile, a Romano di Lombardia, provincia di Bergamo, il Presidente leghista del Consiglio comunale, ha prescritto di non effettuare “brani musicali, inni e canti ad eccezione del Silenzio e dell’Attenti”. Il 25 aprile è stato celebrato ovunque con manifestazioni pubbliche e ovunque si è cantato Bella Ciao. Ancora una volta è significativa la differenziazione del Presidente del Veneto Zaia “Con la Liberazione la nostra società ha ripreso un cammino di riscatto”. Al di là della polemica spicciola l’uscita di Musumeci riflette la crisi diffusa dell’istituto della democrazia in tutto l’Occidente, che pure l’ha ideata e voluta e difesa lungo i secoli. Credo che dietro la grande partecipazione popolare al 25 aprile, in tutto il Paese, ci sia stata questa consapevolezza, combinata con il venir meno di Papa Francesco e della sua coerenza con il dettato della Costituzione. Ho fatto tutto il corteo con Azione, i Radicali, la Brigata Ebraica e la rappresentanza dell’Ucraina, dietro lo striscione «Ora e sempre la democrazia si difende» con tante bandiere ucraine. Uno slogan per niente retorico in questo tempo. A parte alcuni ignoranti, non solo giovani, che non volevano sapere che la Brigata Ebraica fosse stata parte della lotta di liberazione dal nazifascismo, ai due lati del corteo si sono alzati applausi lungo tutto il percorso. Tanti giovani, tanti cittadini venuti in piazza ‘senza partito’. Sarebbe una sciocchezza da strabismo politico pensare che le piazze di questa 80ma Festa della Liberazione ingrossino il Campo Largo alternativo al centrodestra al governo. Certamente costituiscono il Campo Democratico da coltivare con l’esercizio concreto della partecipazione. Qui casca l’asino, come si dice, perché il centrosinistra, a tutti i livelli di governo, ha ignorato e aggirato costantemente le esplicite indicazioni della Carta Costituzionale e, per venire qui a Milano, ciò che è scritto nello Statuto del Capoluogo come della Città Metropolitana. A livello nazionale si ignorano tanto le sentenze della Corte Costituzionale sulla legge elettorale, quanto il suo esplicito richiamo al rispetto del Titolo Quinto della Carta che prevede l’elezione diretta del Sindaco Metropolitano. Qui, in Città Metropolitana, si evita accuratamente di definire ed approvare il regolamento attuativo per il Referendum Metropolitano. Mentre nella Città Capoluogo la commissione nominata dall’amministrazione non approva il referendum sullo stadio di San Siro perché in contrasto con la volontà espressa dall’amministrazione, con una semplice SCIA- Segnalazione Certificata di Inizio Attività c’era il ‘liberi tutti’ sugli interventi edilizi. Con il paradosso di un sindaco, che può prescindere dal Consiglio Comunale e da qualsivoglia rendicontazione, che prima chiede al Parlamento di approvare il provvedimento normativo ‘Salva Milano’ salvo chiamarsi fuori quando gli inquirenti milanesi fanno il loro lavoro a riguardo. Per Milano potremmo aggiungere l’inane inutilità dei Municipi, palestre per parabole elettorali personali senza prerogative. Per la Regione Lombardia è sufficiente richiamare lo svuotamento di partecipazione e poteri del più grande parco di cintura europeo, il Parco Agricolo Sud Milano. In occasione dell’80° anniversario della Liberazione ho ripreso la rigorosa e dettagliata ‘Storia dell’Italia Partigiana’ scritta da Giorgio Bocca. In meno di due anni, tra il 1943 e il 1945, una minoranza di italiani ha dato un contributo importante all’intervento degli alleati ma, soprattutto, ha consentito a tutti di scegliere liberamente tra Monarchia e Repubblica, di eleggere liberamente una Assemblea Costituente, di avere una Costituzione e un Parlamento rappresentativo. Una minoranza che viveva una relazione stretta di riconoscimento, approvazione, supporto, con la stragrande maggioranza del popolo italiano. La stagione delle bombe e delle stragi, così come l’assassinio di Aldo Moro ci ricordano che tutto ciò non è stato scontato e gratuito. È quindi importante che quella comune tensione che ha percorso le strade e le piazze della Penisola il 25 aprile diventi consapevolezza costituente. Questo perché la democrazia o è un corpo vivo e partecipato o si riduce a un ossimoro in quanto populista e reazionaria, eterodiretta dagli algoritmi dei ‘lungotermisti’. Fiorello Cortiana

lunedì 21 aprile 2025

Addio!

Papa Francesco ha vissuto una attualiizzazione coerente e generosa del nome assunto. Ha riaperto il dialogo pieno con tutti gli uomini e le donne di ogni fede e non. Una presenza importante che resta. Addio!

mercoledì 9 aprile 2025

NON DI SOLI DAZI SI VIVE

8 aprile 2025 Arcipelago Milano
Milano e le “tecnofinanze”. Facciamo finta di non capire o davvero non capiamo? di Fiorello Cortiana Non di soli dazi si vive (per così dire…). L’inchiesta della Procura di Milano su Equalize, gli hacker spioni di via Pattari, ha aperto un nuovo filone dopo che il PM Francesco De Tommasi ha interrogato Carmine Gallo, l’ex poliziotto morto all’improvviso lo scorso 9 marzo scorso. Nunziatino Romeo, legato ai clan della ‘ndrangheta è stato arrestato con ordinanza di custodia cautelare in carcere. L’attività di dossieraggio si rivela interessare personalità varie, tra le quali dirigenti delle società partecipate nazionali. È solo un riflesso di ciò che si muove nella parte oscura dell’Intelligenza Artificiale. Milano è uno dei nodi internazionali dell’economia della conoscenza. A febbraio ha ospitato il primo summit di Next Gen AI, l’iniziativa europea del PNRR sull’integrazione dell’AI nei processi formativi e nella quotidianità delle scuole, 1500 docenti e studenti, suddivisi in 24 sessioni e 40 gruppi di lavoro. Il prossimo 13-14 maggio alla Fiera di Rho si terrà l’AI Week 2025: previsti 30.500 partecipanti, 280 speakers, 250 espositori. Dentro al nuovo scenario internazionale caratterizzato dal protezionismo espansionista delle autocrazie imperiali, dove il multilateralismo della democrazia europea è un impiccio da eliminare, è bene capire che lo tsunami dei dazi è solo un aspetto del modus operandi della tecnofinanza che affianca Trump. A nulla serve tacciarli di follia da improvvisatori, la cosa è più seria e preoccupante. Laddove il Politecnico di Torino con lo start-up Clearbox AI, ha costruito una copia “digitale” dell’intera popolazione italiana, Replica Italia, una piattaforma con 60 milioni di profili digitali realistici, per effettuare utili simulazioni di comportamenti, testare possibili soluzioni e applicare innovazioni, dalla mobilità ai consumi energetici, senza le problematiche legate alla privacy, le corporation accanto a Trump fanno altrimenti. Con Whatsapp nei nostri cellulari, non richiesta, Zuckerberg ci ha fatto trovare Meta AI che utilizza Llama 3.2, il large language model di Meta. Si tratta di una applicazione che raccoglie dati personali che condivide con partner selezionati, per altro sconosciuti. Alla faccia delle regole UE sulla protezione dei dati personali, il General data protection (Gdpr): in questo sistema, automaticamente legato alla applicazione WhatsApp, mancano la trasparenza sullo scopo della raccolta e la richiesta di consenso sul trattamento dei dati. L’Unione Europea potrebbe emettere l’ennesima pesante sanzione su una delle corporation che affiancano Trump. L’Intelligenza Artificiale apre straordinarie opportunità accompagnate da rischi enormi, certamente occorrono una diffusa consapevolezza insieme a una cultura critica perché ci sia una opinione pubblica avvertita, per questo la politica pubblica democratica, le sue istituzioni e costituzioni sono chiamate a una lungimiranza non rinviabile. Basti pensare che lo scorso marzo ha causato allarme lo strumento di intelligenza artificiale proposto dal Los Angeles Times per fornire prospettive alternative su temi particolari. Risultato: alcuni storici locali consideravano il Ku Klux Klan come una “cultura protestante bianca” che rispondeva ai cambiamenti sociali invece che un movimento suprematista votato all’odio razziale, minimizzando la sua minaccia ideologica. Un dirigente dei media che esaminava l’IA, ha spiegato l’inganno logico dello strumento di IA generativa: “Le è stato assegnato il compito di esprimere giudizi che non ci si può aspettare che esprima”. Ma la costruzione di fake news da parte degli attori della parte oscura dello spazio digitale vogliono che possa essere così per i motori di ricerca, di analisi e di generazione. Il New York Times ha pubblicato la notizia su oltre 200 parole che, con l’amministrazione Trump, scompaiono o vengono limitate dalle linee guida, dai documenti ufficiali, dai siti web. Tra le altre: “razziale”, “bias”, “ingiustizia”, “transgender”, “donne”, “disabilità”, “oppressione”, “sesso”, “razzismo”. Altroché il superamento della retorica del ‘politicamente corretto’, ecco un effetto delle pratiche dei Difensori dell’Occidente. Impariamo a conoscerli, sono gli ideologi del longtermism, il lungotermismo, una autoproclamata élite di tecnocrati che teorizzano che l’esistenza delle generazioni a venire conta quanto quella delle persone che vivono oggi sulla Terra, per cui l’obiettivo morale fondamentale dell’essere umano dev’essere quello di garantire la sopravvivenza del “potenziale umano” sul lungo termine. Ayn Rand, filosofa dell’ultraliberismo della Silicon Valley, sognava la secessione degli innovatori e degli imprenditori dal governo federale americano. Ora il governo federale lo hanno preso. Musk e gli altri guru delle Big Tech vedono nelle soluzioni tecnologiche l’unica cosa che conta. Le questioni sociali e ambientali e chi le solleva, rappresenta, garantisce, sono un ostacolo. Una visione integralista che già oggi con selezione degli embrioni e gravidanze con uteri in affitto pratica attivamente l’eugenetica con l’esplicito intento di selezionare la razza. Ciò che paventavano grandi scrittori risulta ora preveggenza. Come Jorge Luis Borges che, in ‘Finzioni’ nel 1944, con Tlön, Uqbar, Orbis Tertius: dove l’articolo di un’enciclopedia riguardo a un misterioso paese di nome Uqbar è il primo indizio dell’esistenza di Orbis Tertius, grande cospirazione di intellettuali per immaginare (e poi creare) un nuovo mondo, Tlön. Così George Orwell nel 1945 nella ‘Fattoria degli animali dove “Tutti gli animali sono uguali ma alcuni sono più uguali degli altri”. O altri artisti come i R.E.M. in REM in ‘It’s The End Of The World As We Know It’ nel 1987 cantano ‘È la fine del mondo come lo conosciamo e mi sento bene’. Per questo gli appuntamenti di Milano sull’Intelligenza Artificiale sono cruciali nella loro relazione con i programmi dell’Unione Europea. Se non vuole essere dei fatalisti e rassegnati spettatori, profilati ed eterodiretti, ognuno deve fare la propria parte per una partecipazione informata al processo che stiamo vivendo. Milano, nella sua dimensione metropolitana, conosce una matura e condivisa azione delle associazioni sindacali ed imprenditoriali del mondo del lavoro, che ha visto significative espressioni condivise. È la rappresentanza politico-istituzionale che deve essere adeguata alle sfide inedite affinché la crisi sia la condizione per il cambiamento. La Sicilia punta sull’intelligenza artificiale come leva strategica per lo sviluppo economico e l’innovazione, perché non Milano Città Metropolitana? La Regione Sicilia ha dato vita all’Osservatorio regionale sull’Intelligenza Artificiale (OS-AI) per sostenere le imprese locali nell’adozione delle tecnologie avanzate della innovazione digitale. Perché la Città Metropolitana di Milano che vede la presenza di università e centri di ricerca non dovrebbe condividere con loro le modalità di accompagnare la propria comunità a cogliere le opportunità ed evitare le criticità delle derive tecnocratiche dei lungotermisti? Fiorello Cortiana

venerdì 21 marzo 2025

Asterisco*

Dalla Enciclopedia Treccani: Asterisco, m. [dal lat. tardo asteriscus, gr. ἀστερίσκος, dim. di ἀστήρ «stella»] (pl. -chi). – 1. Segno grafico a forma di stelletta (*), già in uso nei codici latini e greci, che serve di richiamo a note poste in margine o a piè di pagina, o per indicare lacuna nel testo o omissioni volontarie di nomi che non si vogliono citare: era figliuolo di un mercante di *** (questi asterischi vengono tutti dalla circospezione del mio anonimo) (Manzoni)

mercoledì 26 febbraio 2025

Una nuova sfida per le Società Partecipate

Arcipelago Milano 25 febbraio 2025 IMMOBILI, PARTECIPATE, BENI COMUNI: A CIASCUNO IL SUO I cittadini devono comunque sapere come va il mondo di Fiorello Cortiana
Gli interessi di Trump, Musk & Co. possono giustificare il negazionismo climatico, continuare a far suonare l’orchestra e sistemare la coscienza ipocrita dei tantissimi che vogliono continuare a ballare sul Titanic. Ciò che non possono fare con l’informazione fake è modificare la percezione diretta generata dai disastri ambientali sempre più diffusi nel mondo e sempre più frequenti. Forse la scialuppa dei tecnofinanzieri autocrati li porterà su Marte, a noi l’emergenza richiede di riconoscerla come tale e di iniziare a farci i conti per uscirne. La combustione di combustibili fossili ha riscaldato il pianeta di circa 1,3 °C dall’epoca preindustriale, ma i poli si stanno riscaldando molto più velocemente con lo scioglimento del ghiaccio marino riflettente. In questo inverno le temperature al polo nord sono salite anche di 20 °C sopra la media: oltre la soglia di scioglimento del ghiaccio. Più della media 1991-2020 sabato, secondo i modelli delle agenzie meteorologiche in Europa e negli Stati Uniti, con temperature vicine al punto di fusione del ghiaccio di 0 °C. L’ultimo report dell’Agenzia Europea dell’Ambiente1 (EEA), registra miglioramenti generali della qualità dell’aria, anche se gli standard dell’UE non sono ancora rispettati in tutta Europa. Per l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), il 96% della popolazione urbana è esposta a concentrazioni pericolose di particolato fine (PM2.5), il 94% a quelle relative all’Ozono (O3), l’88% a quelle di Biossido di Azoto (NO2) e l’83% a quelle di PM10. Da qui Legambiente, con il rapporto Mal’Aria 2024, mette in relazione i dati di superamento degli attuali limiti europei previsti delle città italiane: Frosinone 70 giorni di sforamento, Milano 68 e Verona 66. Con gli stringenti livelli della Direttiva UE, in vigore dal 2030, il 70% delle città italiane sarebbe fuorilegge. Se appare chiaro che la transizione per decreto non va da nessuna parte, se non quella regressiva, ciò non esime la politica pubblica dalla definizione di un percorso efficace. Questo riguarda il ciclo dell’energia, acque incluse, tanto nelle fonti e nelle modalità produttive, quanto nei consumi. Certamente quelli della produzione industriale, così come quelli domestici a partire dalla relazione riscaldamento/raffreddamento, così quelli per il trasporto merci/persone. L’organizzazione della città, l’allocazione di funzioni e la tipologia di traffico/giorni/ore, che queste generano, hanno altresì un ruolo centrale nel saldo energetico complessivo. Qui da noi in città si discute della norma ‘Salva Milano’, attualmente al Senato, mentre continua il lavoro della Procura sulle ristrutturazioni diventate nuove costruzioni con una semplice Scia e non con un Permesso di costruire. Così, in luogo del confronto su/per un sistema territoriale qualitativo, iniziano a volare gli stracci. L’assessore comunale alla Rigenerazione urbana Giancarlo Tancredi, alla Camera del Lavoro, ha detto che ‘Il mondo immobiliare non ha seguito una linea di attenzione ai contesti e ai tessuti urbani ma ha seguito forse maggiormente una linea legata soprattutto al profitto.’ (Lui dov’era? Prima come dirigente apicale e poi come amministratore) La presidente di Assimpredil Alce Regina De Albertis, ha tempestivamente rispedito la palla: ‘La richiesta di nuove abitazioni a Milano rimane fortissima e certamente si è realizzato tanto negli ultimi anni, ma la regia del governo del territorio è, ed è sempre stata, completamente in capo al Comune: per questo, non si può certo dire che imprese e professionisti abbiano avuto la possibilità di operare in libertà, rincorrendo solo il proprio interesse economico’. Delle due l’una: o la politica ha accetto la riduzione alla pura esecuzione amministrativa di decisioni prese altrove, da legittimi interessi particolari e speculativi, o le indicazioni per interpretazioni cementificatorie della norma, in spregio ad ogni equilibrio urbanistico, costituivano l’indirizzo specifico per la città nella sua relazione metropolitana. Dalla padella alla brace, come si dice. La relazione della Ragioneria Generale dello Stato: ‘Il possibile maggior ricorso alla Scia, in luogo del permesso a costruire, non determina, in generale, la corresponsione di minori oneri di urbanizzazione’ forse può favorire l’approvazione del Salva Milano in Parlamento, così come può alleggerire l’esposizione verso la Procura. Certamente non tira fuori la qualità del vivere sociale e il suo costo, a Milano, né dalla padella, né dalla brace. Men che meno può impedire l’effetto estensivo nazionale dell’approvazione di questa norma sanificatrice. Si attendono sviluppi. Noi, qui a Milano, alle prese con il costo della vita e quello della salute, entrambi in aumento, dobbiamo usare uno sguardo differente, proprio per non essere a-contestuali. Le società partecipate sono aziende di cui lo stato, attraverso il ministero dell’economia e finanze, o gli enti locali (regioni, province, comuni) detengono una quota di proprietà. Quando questa è superiore al 50% sono società a controllo pubblico, così anche quando la maggioranza delle quote è in mano a più amministrazioni pubbliche. Possono essere ‘partecipate’ le società per azioni o a responsabilità limitata che offrono servizi di interesse generale o per una missione di pubblico interesse, così per la relativa gestione delle reti e degli impianti funzionali dei servizi. Società per la progettazione e realizzazione di un’opera pubblica sulla base di un accordo di programma tra amministrazioni pubbliche o per il partenariato con imprenditori privati, ecc., ecc. fermiamoci qui. Le partecipate milanesi hanno ottimi portafogli e ottimi bilanci. Nell’esercizio concluso, MM Spa ha generato ricavi per 308 milioni di euro (+3,2% rispetto al 2022) e un risultato netto positivo di 20 milioni di euro, nonostante le sfavorevoli condizioni dei mercati energetici e finanziari che hanno inciso sulla struttura dei costi aziendali. L’assemblea di Atm ha approvato il bilancio per il 2023 che si è chiuso con un utile di 753mila euro rispetto ai 15 milioni di euro nel 2022. Conseguenza della pandemia e dell’aumento del costo dell’energia elettrica. Migliorano i ricavi, 1.097 milioni di euro, +6 milioni, per i contratti di servizio di trasporto pubblico all’estero, Copenaghen e Salonicco. SogeMi S.p.A., che gestisce tutti i Mercati Agroalimentari all’Ingrosso di Milano, per dimensioni e frequentatori è il più grande d’Italia. L’esercizio 2022 si è concluso con Ricavi per 17,2 Milioni di Euro e un Margine Operativo Lordo di 2,2 Milioni di Euro. A2A a fine 2024 ha un capitale sociale di 1.629 milioni di Euro. Nessun investitore al di fuori del Comune di Milano e del Comune di Brescia può possedere una quota azionaria superiore al 5% del capitale sociale. Gli Azionisti di A2A sono: con il 25% il Comune di Milano, con il 25% il Comune di Brescia, 4,4% Altri Comuni e 45,6% al Mercato. Il Bilancio vede il Risultato Netto passare dai 389,00 milioni di Euro del 2019 ai 659,00 del 2023. Con l’indicatore di profitto d’impresa, EBITDA, che passa da 1234,000 a 1971,000. Stiamo parlando di società partecipate di qualità e di protagonismo sul mercato, interno e internazionale. Ma il tempo che stiamo vivendo richiede loro un salto e una piena valorizzazione contestuale alle sfide che stiamo vivendo. Le società partecipate hanno oggi una funzione cruciale tanto nella facilitazione e accompagnamento della società nel percorso di transizione ecologico-energetica quanto, conseguentemente, nel favorire la definizione di una politica industriale assente da decenni. Oggi, ad esempio, A2A già fornisce diversi servizi/prodotti per soddisfare le grandi aziende, le PMI, il settore terziario e i condomini. Tutto dentro un rapporto di mercato tra produttori di servizi e i relativi consumatori. Una transizione consapevole, perché partecipata, richiede un salto. Appunto. I condomini dei condomìni devono diventare prosumer di energia e insieme a quelli del loro isolato possono costituire una Comunità Energetica. Possono ospitare nei cortili ricariche e veicoli per il car sharing e l’e-bike sharing. Ne guadagnano i loro portafogli e l’abitudine alla cittadinanza condivisa, così, in luogo delle baruffe chiozzotte delle assemblee condominiali, anche la relazione con i diversi livelli istituzionali e le loro politiche, con la relativa prossimità, diventerà più avvertita e partecipata. Insomma, l’efficienza energetica passa per una verifica di efficacia. Pensiamo a come i tetti degli edifici pubblici, oltre che quelli privati, i cortili, i punti di ricarica, i veicoli in condivisione, chiedono la partecipazione combinata delle diverse società partecipate e degli assessorati di riferimento. Soprattutto pensiamo come aumenterebbero consapevolezza e responsabilità diffuse se le società partecipate diventassero public company ad azionariato diffuso, con i prosumer dei condomìni come azionisti. Le esperienze migliori possono definire dei benchmark e i fattori di successo possono diventare cultura condivisa, per amministrazioni, partecipate, cittadini. L’istituto della democrazia, le comunità di territorio e i polmoni ringraziano. Fiorello Cortiana

sabato 22 febbraio 2025

Papa Francesco tieni duro!

Tutto l'amore delle persone di buona volontà per Papa Francesco.

mercoledì 19 febbraio 2025

Do you remember Russia Gate?

Do you remember Russia Gate? Oggi Trump definisce Zelenskyy un “dittatore” che dovrebbe “muoversi velocemente” o perdere il paese mentre peggiora la disputa con il leader ucraino – Europe live dal Washington Post del 2018: ‘Durante la corsa presidenziale del 2016, l'allora candidato Donald Trump ha segnalato la sua parentela spirituale con il presidente russo Vladimir Putin, crogiolandosi nel pensiero che Putin "mi chiama 'geniale'". Una sorprendente rete di connessioni è emersa tra il Cremlino e vari soci di Trump. Secondo un rapporto declassificato della comunità di intelligence pubblicato due mesi dopo le elezioni, la Russia ha condotto un'operazione di influenza durante la campagna per "minare la fiducia del pubblico nel processo democratico degli Stati Uniti, denigrare il Segretario di Stato Hillary Clinton e danneggiare la sua eleggibilità e potenziale presidenza". Lo ha fatto hackerando gli account di posta elettronica del Partito Democratico, trasformando le informazioni in armi fornendole a WikiLeaks e amplificandole sui social media. Trump ha applaudito, implorando pubblicamente i russi di hackerare le e-mail di Clinton, dicendo "Vorrei che venissero rilasciate".’

mercoledì 29 gennaio 2025

LA DISTOPIA TRAMPIANA

LA DISTOPIA TRAMPIANA Tutto quello che non gli piace non esiste o va cancellato di Fiorello Cortiana Arcipelago Milano
28 gennaio 2025 Non sono state né la caduta tendenziale del saggio di profitto né le cicliche crisi di sovrapproduzione, della previsione marxiana, a segnare la crisi del capitalismo all’inizio del terzo millennio. Così non sono stati i leninisti a prendere il Palazzo d’Inverno delle sue istituzioni. Una élite, parte dell’1% contro il 99% denunciato alla riunione dell’OMC-Organizzazione Mondiale del Commercio a Seattle 26 anni fa, ha portato a termine il compito. Lo fa nello stretto interesse personale, con il sostegno di coloro che, di quel 99% della popolazione, sono i più insicuri, i più minacciati, i più marginalizzati dalle politiche imprenditoriali dell’1%. Questa élite, questa tecno destra, è capeggiata da un imprenditore condannato ed eletto Presidente degli Stati Uniti, che, fin dai primi giorni dopo la vittoria e in quelli dopo la nomina ha esplicitato l’intenzione di prescindere dalle istituzioni politiche democratiche e dalle loro regole. Altroché la distanza dal Palazzo annunciata da Berlusconi dal predellino dell’auto in piazza San Babila, altroché i vaffaday e l’”apriremo il Parlamento come una scatola di tonno” di Beppe Grillo e 5S. Qui si fa sul serio e la cosa ci riguarda tutti, a partire da noi europei “Dal punto di vista dell’America, l’UE ci tratta molto, molto ingiustamente. Molto male.” ha detto Trump al World Economic Forum di Davos. “Tik Tok is back!” ha rassicurato Trump prima di essere insediato, insieme ha lanciato la sua criptovaluta, Official Trump, o $Trump: la sua personale meme coin, cui è seguita quella della moglie Melania. Questo meme non è un gioco ma una lucida speculazione: il prezzo della meme coin è salito immediatamente, dopo l’annuncio effettuato con un post, il giorno dopo le monete virtuali in circolazione, il 20% dell’offerta, valevano 14 miliardi di dollari. $Melania ha raggiunto la valutazione di circa un miliardo di dollari. Non c’è solo Elon Musk, il gruppetto vede riuniti tutti i leader proprietari delle corporation tecnologiche che controllano piattaforme globali e hanno bilanci superiori a stati medio grandi senza rispondere a nessuno. Sì perché Trump, appena eletto, si è affrettato a dire che negli States saranno rimosse le barriere alla leadership americana nell’Intelligenza Artificiale e si è riferito ai prefigurati dazi all’UE anche in relazione alle multe europee alle corporation dell’algoritmo. Così al Forum di Davos ha definito ‘il Green Deal un imbroglio’ con un appello garantito ‘comprate le auto che volete’. Questa incarnazione della deriva finanziaria dell’economia, che prende ed esercita il potere politico senza più intermediari, questa rappresentazione del valore come puramente nominale, questa affermazione di un tecno liberismo integralista, rifiuta i dati della realtà biologica materiale, ancorché prodotti da organismi ufficiali universalmente riconosciuti. Musk e i suoi amici contano su un nutrito gruppo di seguaci tra i professionisti altamente scolarizzati della tecnofinanza. Questa rete alimenta una narrazione proposta come l’innovazione, è da questa rete che Trump seleziona i nuovi funzionari nello spoil system istituzionale. Sono i lungotermisti come Musk. Per loro la povertà o le pandemie, laddove circoscritte ad alcune fasce del mondo, non sono priorità, non rappresentano un rischio totale, e la crisi climatica, anche se globale, è derubricata a problema minore perché potrebbe essere più logico investire nellaricerca di un “pianeta B” da colonizzare: per Musk e Trump è Marte. La Terra e il vivente non umano non contano nulla, importa solo l’essere umano, che deve diventare una specie multiplanetaria per garantire la sopravvivenza e andare oltre un evento cataclismatico e la scomparsa sulla Terra di quella che condiderano l’unica specie altamente intelligente presente nell’universo. Altroché la Laudato Sì, qui l’antropocentrismo integralista prescinde da qualsivoglia responsabilità di custodia degli ecosistemi. Ma qui, come nelle migliori narrazioni distopiche “Tutti gli animali sono uguali, ma alcuni sono più uguali degli altri”. Oggi non è la distopia della Fattoria degli Animali raccontata da Orwell, ma la proposta di uno dei filosofi di riferimento del lungotermismo, Nick Beckstead membro del Future of Humanity Institute, che spiega: ‘Salvare vite umane nelle nazioni povere potrebbe essere meno utile che salvare vite nelle nazioni ricche. Questo perché le nazioni più ricche hanno adi sposizione innovazioni considerevolmente migliori e i loro lavoratori sono molto più produttivi. Di conseguenza, è plausibile che, a parità di condizioni, salvare una vita in una nazione ricca sia sostanzialmente più importante che salvarne una in un paese povero.’ L’eugenetica a braccetto con il darwinismo sociale. Oggi i fanatici sostenitori della priorità del Primo Mondo sul Terzo, i negazionisti del cambiamento climatico, coloro che aspirano a una vita multiplanetaria, che vedono gli assalitori di Capitol Hill come eroi contro le istituzioni e le leggi democratiche, quale forma di dittatura sono disposti a instaurare e sostenere per realizzare la propria visione e garantire i propri interessi a spese della Terra e dei suoi abitanti, umani e non? Eppure gli effetti di uno sviluppo energivoro e quantitativo illimitato entrano tutti i giorni nelle case dai TG, dove non direttamente. La temperatura media nel 2024 è stata di 1,6 °C al di sopra dei livelli preindustriali, come mostrano i dati del Copernicus Climate Change Service (C3S) dell’UE. Sopra l’obiettivo concordato a livello internazionale di 1,5 °C per la prima volta: un balzo di 0,1 °C sul 2023, anno record di caldo. Gli Stati Uniti producono già più petrolio e gas di qualsiasi altro paese al mondo. Trump dice di comprare l’auto che si vuole, ma l’1% più ricco del mondo il 10 di gennaio ha già consumato la sua quota del budget di carbonio globale per il 2025. Ha già causato, in media, 2,1 tonnellate di emissioni di anidride carbonica, secondo l’analisi di Oxfam GB. Per il 50% più povero dell’umanità per creare la stessa quantità di inquinamento ci vorrebbero tre anni. Di fronte a questo scenario, dove l’autocrazia statunitense si misura con quella cinese e russa, sembra a-contestuale la fatica europea di uscire dalle alterità di due guerre attraverso la fatica della democrazia e del suo processo per una Unione Europea con sovranità e rappresentanza, capace di coniugare sostenibilità e innovazione. Proprio dentro questo marasma regressivo e reazionario risultano importanti i passi che strutturano istituzioni per una cultura della cittadinanza condivisa, qui su questa Piccola Terra l’unica che tutti, animali umani e non, abbiamo. Sono passati quasi 50 anni dal disastro della diossina dell’ICMESA a Seveso, grazie alla tenacia e allo sguardo ecologista di una partigiana ‘Quattro direttive europee in materia di controllo dei rischi industriali, si chiamano “Direttiva Seveso” e chissà se sarebbero davvero state varate senza l’impegno invero totale di Laura Conti.” (Valeria Fieramonte ‘La via di Laura Conti- Ecologia, politica e cultura a servizio della democrazia’ Enciclopedia delle donne). E l’Europa è andata avanti, anche evitando il marketing della simulazione. Lo illustra Elisabetta Cicigoi in ‘Greenwashing. Fondamenti giuridici. Pratiche commerciali sleali. La direttiva 2024/825 (Pacini Giuridica). ‘Nel campo della cosiddetta finanza sostenibile l’UE con il Regolamento Tassonomia è arrivata ad indicare sei obiettivi ambientali in base ai quali classificare le attività economiche come “ecocompatibili”’. La ‘Direttiva 2024/825 “Empowering consumers for green transition” considera i green claims ammissibili solo se autenticati da marchi di qualità ecologica, sistemi di certificazione o eccellenze riconosciute, facendo dunque riferimento a presupposti di fatto e di diritto diversi da quelli della finanza sostenibile.’ ‘Uno degli strumenti attuativi del New Green Deal è il Circular Economy Action Plan (CEAP), marzo 2020 basato su 35 azioni elencate e descritte nella comunicazione della Commissione al Parlamento Europeo.’ Nell’aprile 2024 il PE ha adottato il testo finale della Direttiva sulla “Corporate Sustainability Due Diligence” applicabile a breve alle società con oltre 1000 dipendenti e con un fatturato di oltre 450 milioni di Euro’ per incentivare un comportamento aziendale sostenibile e responsabile verso i diritti umani e l’ambiente’. Di fronte a un quadro normativo e politiche UE per legare la competizione industriale all’innovazione qualitativa Trump ha lamentato «Non prendono i nostri prodotti agricoli e non prendono le nostre auto. Eppure, ci mandano auto a milioni e mettono tasse su cose che vogliamo fare» raccontando i suoi problemi nell’ottenere autorizzazioni per un suo affare in Irlanda. E ancora l’Europa aggiunge un tassello al suo quadro di trasparenza, efficacia e coerenza istituzionale per la spesa pubblica. Lo descrive bene Fausto Capelli ‘La Procura Europea e i controlli sull’impiego dei fondi PNRR’ Editoriale Scientifica. E’ il Trattato di Lisbona del 2007, in vigore dal 2009, a porre le basi per un diritto penale europeo. ‘L’idea dell’istituzione della Procura Europea diventa realtà, alla quale segue l’avvio dell’iter legislativo, con la proposta della Commissione Europea del 2013 e l’approvazione finale del 2017’. ‘Tra l’istituzione di EPPO- European Public Prosecutor’s Office e l’inizio della sua operatività (2021) è avvenuto un fatto di portata storica, epocale (…) La crisi pandemica non ha solo portato con sé morte, distruzione, dolore,ma ha “costretto” l’UE a una risposta senza precedenti, anche, ed anzi in particolare, sul piano finanziario’. Next Generation UE, per noi il PNRR, hanno messo a disposizione delle amministrazioni e delle imprese una disponibilità economica impensabile per ogni singolo Stato. La Procura Europea è ‘la prima vera Procura sovranazionale creata a livello mondiale, una sorta di procuratore federale con poteri estesi al territorio di tutti gli Stati partecipanti alla cooperazione rafforzata.’ ‘In questo senso, non solo i risultati ottenuti in termini quantitativi appaiono rilevanti, ma specie quelli qualitativi, intendendosi con gli stessi, il conseguimento di una effettiva protezione degli interessi finanziari dell’UE sulla base di indagini efficaci, ma condotte nel pieno rispetto del quadro legale e dei diritti della difesa.’ E’ chiaro che la transizione ecologica non si ottiene per decreto, per questo tocca ad una politica capace di visione e di partecipazione delle parti interessate costruire proposte con tempi e modalità sostenibili, sul piano ambientale e su quello sociale, cioè del mondo del lavoro. E’ altrettanto chiaro che una cornice di regole, indirizzi e garanzie, è indispensabile per guidare il cambio di modello di sviluppo in termini equi, cioè rispondenti l’interesse generale non quello di una piccola élite prepotente e indifferente all’altro da sé. L’Europa che ha reagito alla crisi pandemica non considerandola una catastrofe ma una opportunità di cambiamento e di avanzamento, ora deve fare altrettanto nel combinato degli autocrati e della tecno destra. Tra il ‘niente regole’ di Trump e burocrazie distanti, in mezzo c’è la via della partecipazione informata al processo deliberativo, perciò responsabile. Null’altro è desiderabile per uomini e donne liberi dalle dittature del ‘900.

lunedì 13 gennaio 2025

Disagio giovanile e devianza. Andare oltre la retorica securitaria e/o antagonista

La Gilda degli insegnanti di Milano e Varese organizza un incontro di Formazione per i docenti delle scuole di ogni ordine e grado che si terrà nella mattinata del 16.01.2025 dalle ore 8:45 presso l’ITCS Schiaparelli – Gramsci di Milano. La cronaca e la polemica politica nostrana speculano sulla morte di Rami, così come gli antagonisti esteti dei riots. È toccato al padre di Rami richiamare tutti al buon senso e a una auspicabile giustizia. Tocca a tutte le articolazioni del mondo adulto interrogarsi, ascoltare e capire, per definire azioni utili alla promozione di una cittadinanza condivisa. per questo l'incontro di formazione promosso dalla GILDA DEGLI INSEGNANTI di Milano è particolarmente significativo. Qui sotto tutte le indicazioni per gli insegnanti interessati. Giornata di Formazione Programma 8,45 – 9,15 Registrazione e accreditamento dei partecipanti 9,15 – 9,30 Saluti e presentazione dell’iniziativa Dott.ssa V. Ammenti, Presidente Ass. Docenti Art. 33; Prof.ssa V. Serraino, Coordinatrice Gilda Ins. MI/VA; Prof.ssa Francesca Giuranna, DS Schiaparelli-Gramsci 9,30 – 10,30 Lectio Magistralis Dott. M. Lancini (Psicologo, Psicoterapeuta, docente Unimib e Unicatt, Presidente Fondazione “Minotauro”) 10,30 -10,50 Intervento istituzionale Rappresentante MIM 10,50 – 11,10 Coffee break 11,10 – 13,00 Tavola rotonda e interventi del pubblico Dott. M. Lancini; M° M. Pagani (musicista, compositore, produttore discografico, scrittore); M° G. Scutellà (regista Teatro Puntozero Beccaria). Coordina Dott.ssa Nicoletta Prandi (giornalista professionista Radio Lombardia) Il seminario è organizzato con l’Associazione Docenti Art. 33, Ente di formazione accreditato MIM (Decreto Prot. n. AOODPIT. 852 del 30.07.2015) ed è riconosciuto quale attività di formazione in servizio per il personale docente ai sensi dell’art. 36, comma 8, CCNL 2019/21, pertanto è possibile usufruire del permesso per la partecipazione. Ai partecipanti sarà rilasciato l’attestato di frequenza. È opportuna prenotazione al link https://forms.gle/BfrgboLUfHEyeZ