ciao, welcome :-)

in questo blog metto un po di tutto se cerchi qualcosa che non trovi chiedimelo

venerdì 21 marzo 2025

Asterisco*

Dalla Enciclopedia Treccani: Asterisco, m. [dal lat. tardo asteriscus, gr. ἀστερίσκος, dim. di ἀστήρ «stella»] (pl. -chi). – 1. Segno grafico a forma di stelletta (*), già in uso nei codici latini e greci, che serve di richiamo a note poste in margine o a piè di pagina, o per indicare lacuna nel testo o omissioni volontarie di nomi che non si vogliono citare: era figliuolo di un mercante di *** (questi asterischi vengono tutti dalla circospezione del mio anonimo) (Manzoni)

mercoledì 26 febbraio 2025

Una nuova sfida per le Società Partecipate

Arcipelago Milano 25 febbraio 2025 IMMOBILI, PARTECIPATE, BENI COMUNI: A CIASCUNO IL SUO I cittadini devono comunque sapere come va il mondo di Fiorello Cortiana
Gli interessi di Trump, Musk & Co. possono giustificare il negazionismo climatico, continuare a far suonare l’orchestra e sistemare la coscienza ipocrita dei tantissimi che vogliono continuare a ballare sul Titanic. Ciò che non possono fare con l’informazione fake è modificare la percezione diretta generata dai disastri ambientali sempre più diffusi nel mondo e sempre più frequenti. Forse la scialuppa dei tecnofinanzieri autocrati li porterà su Marte, a noi l’emergenza richiede di riconoscerla come tale e di iniziare a farci i conti per uscirne. La combustione di combustibili fossili ha riscaldato il pianeta di circa 1,3 °C dall’epoca preindustriale, ma i poli si stanno riscaldando molto più velocemente con lo scioglimento del ghiaccio marino riflettente. In questo inverno le temperature al polo nord sono salite anche di 20 °C sopra la media: oltre la soglia di scioglimento del ghiaccio. Più della media 1991-2020 sabato, secondo i modelli delle agenzie meteorologiche in Europa e negli Stati Uniti, con temperature vicine al punto di fusione del ghiaccio di 0 °C. L’ultimo report dell’Agenzia Europea dell’Ambiente1 (EEA), registra miglioramenti generali della qualità dell’aria, anche se gli standard dell’UE non sono ancora rispettati in tutta Europa. Per l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), il 96% della popolazione urbana è esposta a concentrazioni pericolose di particolato fine (PM2.5), il 94% a quelle relative all’Ozono (O3), l’88% a quelle di Biossido di Azoto (NO2) e l’83% a quelle di PM10. Da qui Legambiente, con il rapporto Mal’Aria 2024, mette in relazione i dati di superamento degli attuali limiti europei previsti delle città italiane: Frosinone 70 giorni di sforamento, Milano 68 e Verona 66. Con gli stringenti livelli della Direttiva UE, in vigore dal 2030, il 70% delle città italiane sarebbe fuorilegge. Se appare chiaro che la transizione per decreto non va da nessuna parte, se non quella regressiva, ciò non esime la politica pubblica dalla definizione di un percorso efficace. Questo riguarda il ciclo dell’energia, acque incluse, tanto nelle fonti e nelle modalità produttive, quanto nei consumi. Certamente quelli della produzione industriale, così come quelli domestici a partire dalla relazione riscaldamento/raffreddamento, così quelli per il trasporto merci/persone. L’organizzazione della città, l’allocazione di funzioni e la tipologia di traffico/giorni/ore, che queste generano, hanno altresì un ruolo centrale nel saldo energetico complessivo. Qui da noi in città si discute della norma ‘Salva Milano’, attualmente al Senato, mentre continua il lavoro della Procura sulle ristrutturazioni diventate nuove costruzioni con una semplice Scia e non con un Permesso di costruire. Così, in luogo del confronto su/per un sistema territoriale qualitativo, iniziano a volare gli stracci. L’assessore comunale alla Rigenerazione urbana Giancarlo Tancredi, alla Camera del Lavoro, ha detto che ‘Il mondo immobiliare non ha seguito una linea di attenzione ai contesti e ai tessuti urbani ma ha seguito forse maggiormente una linea legata soprattutto al profitto.’ (Lui dov’era? Prima come dirigente apicale e poi come amministratore) La presidente di Assimpredil Alce Regina De Albertis, ha tempestivamente rispedito la palla: ‘La richiesta di nuove abitazioni a Milano rimane fortissima e certamente si è realizzato tanto negli ultimi anni, ma la regia del governo del territorio è, ed è sempre stata, completamente in capo al Comune: per questo, non si può certo dire che imprese e professionisti abbiano avuto la possibilità di operare in libertà, rincorrendo solo il proprio interesse economico’. Delle due l’una: o la politica ha accetto la riduzione alla pura esecuzione amministrativa di decisioni prese altrove, da legittimi interessi particolari e speculativi, o le indicazioni per interpretazioni cementificatorie della norma, in spregio ad ogni equilibrio urbanistico, costituivano l’indirizzo specifico per la città nella sua relazione metropolitana. Dalla padella alla brace, come si dice. La relazione della Ragioneria Generale dello Stato: ‘Il possibile maggior ricorso alla Scia, in luogo del permesso a costruire, non determina, in generale, la corresponsione di minori oneri di urbanizzazione’ forse può favorire l’approvazione del Salva Milano in Parlamento, così come può alleggerire l’esposizione verso la Procura. Certamente non tira fuori la qualità del vivere sociale e il suo costo, a Milano, né dalla padella, né dalla brace. Men che meno può impedire l’effetto estensivo nazionale dell’approvazione di questa norma sanificatrice. Si attendono sviluppi. Noi, qui a Milano, alle prese con il costo della vita e quello della salute, entrambi in aumento, dobbiamo usare uno sguardo differente, proprio per non essere a-contestuali. Le società partecipate sono aziende di cui lo stato, attraverso il ministero dell’economia e finanze, o gli enti locali (regioni, province, comuni) detengono una quota di proprietà. Quando questa è superiore al 50% sono società a controllo pubblico, così anche quando la maggioranza delle quote è in mano a più amministrazioni pubbliche. Possono essere ‘partecipate’ le società per azioni o a responsabilità limitata che offrono servizi di interesse generale o per una missione di pubblico interesse, così per la relativa gestione delle reti e degli impianti funzionali dei servizi. Società per la progettazione e realizzazione di un’opera pubblica sulla base di un accordo di programma tra amministrazioni pubbliche o per il partenariato con imprenditori privati, ecc., ecc. fermiamoci qui. Le partecipate milanesi hanno ottimi portafogli e ottimi bilanci. Nell’esercizio concluso, MM Spa ha generato ricavi per 308 milioni di euro (+3,2% rispetto al 2022) e un risultato netto positivo di 20 milioni di euro, nonostante le sfavorevoli condizioni dei mercati energetici e finanziari che hanno inciso sulla struttura dei costi aziendali. L’assemblea di Atm ha approvato il bilancio per il 2023 che si è chiuso con un utile di 753mila euro rispetto ai 15 milioni di euro nel 2022. Conseguenza della pandemia e dell’aumento del costo dell’energia elettrica. Migliorano i ricavi, 1.097 milioni di euro, +6 milioni, per i contratti di servizio di trasporto pubblico all’estero, Copenaghen e Salonicco. SogeMi S.p.A., che gestisce tutti i Mercati Agroalimentari all’Ingrosso di Milano, per dimensioni e frequentatori è il più grande d’Italia. L’esercizio 2022 si è concluso con Ricavi per 17,2 Milioni di Euro e un Margine Operativo Lordo di 2,2 Milioni di Euro. A2A a fine 2024 ha un capitale sociale di 1.629 milioni di Euro. Nessun investitore al di fuori del Comune di Milano e del Comune di Brescia può possedere una quota azionaria superiore al 5% del capitale sociale. Gli Azionisti di A2A sono: con il 25% il Comune di Milano, con il 25% il Comune di Brescia, 4,4% Altri Comuni e 45,6% al Mercato. Il Bilancio vede il Risultato Netto passare dai 389,00 milioni di Euro del 2019 ai 659,00 del 2023. Con l’indicatore di profitto d’impresa, EBITDA, che passa da 1234,000 a 1971,000. Stiamo parlando di società partecipate di qualità e di protagonismo sul mercato, interno e internazionale. Ma il tempo che stiamo vivendo richiede loro un salto e una piena valorizzazione contestuale alle sfide che stiamo vivendo. Le società partecipate hanno oggi una funzione cruciale tanto nella facilitazione e accompagnamento della società nel percorso di transizione ecologico-energetica quanto, conseguentemente, nel favorire la definizione di una politica industriale assente da decenni. Oggi, ad esempio, A2A già fornisce diversi servizi/prodotti per soddisfare le grandi aziende, le PMI, il settore terziario e i condomini. Tutto dentro un rapporto di mercato tra produttori di servizi e i relativi consumatori. Una transizione consapevole, perché partecipata, richiede un salto. Appunto. I condomini dei condomìni devono diventare prosumer di energia e insieme a quelli del loro isolato possono costituire una Comunità Energetica. Possono ospitare nei cortili ricariche e veicoli per il car sharing e l’e-bike sharing. Ne guadagnano i loro portafogli e l’abitudine alla cittadinanza condivisa, così, in luogo delle baruffe chiozzotte delle assemblee condominiali, anche la relazione con i diversi livelli istituzionali e le loro politiche, con la relativa prossimità, diventerà più avvertita e partecipata. Insomma, l’efficienza energetica passa per una verifica di efficacia. Pensiamo a come i tetti degli edifici pubblici, oltre che quelli privati, i cortili, i punti di ricarica, i veicoli in condivisione, chiedono la partecipazione combinata delle diverse società partecipate e degli assessorati di riferimento. Soprattutto pensiamo come aumenterebbero consapevolezza e responsabilità diffuse se le società partecipate diventassero public company ad azionariato diffuso, con i prosumer dei condomìni come azionisti. Le esperienze migliori possono definire dei benchmark e i fattori di successo possono diventare cultura condivisa, per amministrazioni, partecipate, cittadini. L’istituto della democrazia, le comunità di territorio e i polmoni ringraziano. Fiorello Cortiana

sabato 22 febbraio 2025

Papa Francesco tieni duro!

Tutto l'amore delle persone di buona volontà per Papa Francesco.

mercoledì 19 febbraio 2025

Do you remember Russia Gate?

Do you remember Russia Gate? Oggi Trump definisce Zelenskyy un “dittatore” che dovrebbe “muoversi velocemente” o perdere il paese mentre peggiora la disputa con il leader ucraino – Europe live dal Washington Post del 2018: ‘Durante la corsa presidenziale del 2016, l'allora candidato Donald Trump ha segnalato la sua parentela spirituale con il presidente russo Vladimir Putin, crogiolandosi nel pensiero che Putin "mi chiama 'geniale'". Una sorprendente rete di connessioni è emersa tra il Cremlino e vari soci di Trump. Secondo un rapporto declassificato della comunità di intelligence pubblicato due mesi dopo le elezioni, la Russia ha condotto un'operazione di influenza durante la campagna per "minare la fiducia del pubblico nel processo democratico degli Stati Uniti, denigrare il Segretario di Stato Hillary Clinton e danneggiare la sua eleggibilità e potenziale presidenza". Lo ha fatto hackerando gli account di posta elettronica del Partito Democratico, trasformando le informazioni in armi fornendole a WikiLeaks e amplificandole sui social media. Trump ha applaudito, implorando pubblicamente i russi di hackerare le e-mail di Clinton, dicendo "Vorrei che venissero rilasciate".’

mercoledì 29 gennaio 2025

LA DISTOPIA TRAMPIANA

LA DISTOPIA TRAMPIANA Tutto quello che non gli piace non esiste o va cancellato di Fiorello Cortiana Arcipelago Milano
28 gennaio 2025 Non sono state né la caduta tendenziale del saggio di profitto né le cicliche crisi di sovrapproduzione, della previsione marxiana, a segnare la crisi del capitalismo all’inizio del terzo millennio. Così non sono stati i leninisti a prendere il Palazzo d’Inverno delle sue istituzioni. Una élite, parte dell’1% contro il 99% denunciato alla riunione dell’OMC-Organizzazione Mondiale del Commercio a Seattle 26 anni fa, ha portato a termine il compito. Lo fa nello stretto interesse personale, con il sostegno di coloro che, di quel 99% della popolazione, sono i più insicuri, i più minacciati, i più marginalizzati dalle politiche imprenditoriali dell’1%. Questa élite, questa tecno destra, è capeggiata da un imprenditore condannato ed eletto Presidente degli Stati Uniti, che, fin dai primi giorni dopo la vittoria e in quelli dopo la nomina ha esplicitato l’intenzione di prescindere dalle istituzioni politiche democratiche e dalle loro regole. Altroché la distanza dal Palazzo annunciata da Berlusconi dal predellino dell’auto in piazza San Babila, altroché i vaffaday e l’”apriremo il Parlamento come una scatola di tonno” di Beppe Grillo e 5S. Qui si fa sul serio e la cosa ci riguarda tutti, a partire da noi europei “Dal punto di vista dell’America, l’UE ci tratta molto, molto ingiustamente. Molto male.” ha detto Trump al World Economic Forum di Davos. “Tik Tok is back!” ha rassicurato Trump prima di essere insediato, insieme ha lanciato la sua criptovaluta, Official Trump, o $Trump: la sua personale meme coin, cui è seguita quella della moglie Melania. Questo meme non è un gioco ma una lucida speculazione: il prezzo della meme coin è salito immediatamente, dopo l’annuncio effettuato con un post, il giorno dopo le monete virtuali in circolazione, il 20% dell’offerta, valevano 14 miliardi di dollari. $Melania ha raggiunto la valutazione di circa un miliardo di dollari. Non c’è solo Elon Musk, il gruppetto vede riuniti tutti i leader proprietari delle corporation tecnologiche che controllano piattaforme globali e hanno bilanci superiori a stati medio grandi senza rispondere a nessuno. Sì perché Trump, appena eletto, si è affrettato a dire che negli States saranno rimosse le barriere alla leadership americana nell’Intelligenza Artificiale e si è riferito ai prefigurati dazi all’UE anche in relazione alle multe europee alle corporation dell’algoritmo. Così al Forum di Davos ha definito ‘il Green Deal un imbroglio’ con un appello garantito ‘comprate le auto che volete’. Questa incarnazione della deriva finanziaria dell’economia, che prende ed esercita il potere politico senza più intermediari, questa rappresentazione del valore come puramente nominale, questa affermazione di un tecno liberismo integralista, rifiuta i dati della realtà biologica materiale, ancorché prodotti da organismi ufficiali universalmente riconosciuti. Musk e i suoi amici contano su un nutrito gruppo di seguaci tra i professionisti altamente scolarizzati della tecnofinanza. Questa rete alimenta una narrazione proposta come l’innovazione, è da questa rete che Trump seleziona i nuovi funzionari nello spoil system istituzionale. Sono i lungotermisti come Musk. Per loro la povertà o le pandemie, laddove circoscritte ad alcune fasce del mondo, non sono priorità, non rappresentano un rischio totale, e la crisi climatica, anche se globale, è derubricata a problema minore perché potrebbe essere più logico investire nellaricerca di un “pianeta B” da colonizzare: per Musk e Trump è Marte. La Terra e il vivente non umano non contano nulla, importa solo l’essere umano, che deve diventare una specie multiplanetaria per garantire la sopravvivenza e andare oltre un evento cataclismatico e la scomparsa sulla Terra di quella che condiderano l’unica specie altamente intelligente presente nell’universo. Altroché la Laudato Sì, qui l’antropocentrismo integralista prescinde da qualsivoglia responsabilità di custodia degli ecosistemi. Ma qui, come nelle migliori narrazioni distopiche “Tutti gli animali sono uguali, ma alcuni sono più uguali degli altri”. Oggi non è la distopia della Fattoria degli Animali raccontata da Orwell, ma la proposta di uno dei filosofi di riferimento del lungotermismo, Nick Beckstead membro del Future of Humanity Institute, che spiega: ‘Salvare vite umane nelle nazioni povere potrebbe essere meno utile che salvare vite nelle nazioni ricche. Questo perché le nazioni più ricche hanno adi sposizione innovazioni considerevolmente migliori e i loro lavoratori sono molto più produttivi. Di conseguenza, è plausibile che, a parità di condizioni, salvare una vita in una nazione ricca sia sostanzialmente più importante che salvarne una in un paese povero.’ L’eugenetica a braccetto con il darwinismo sociale. Oggi i fanatici sostenitori della priorità del Primo Mondo sul Terzo, i negazionisti del cambiamento climatico, coloro che aspirano a una vita multiplanetaria, che vedono gli assalitori di Capitol Hill come eroi contro le istituzioni e le leggi democratiche, quale forma di dittatura sono disposti a instaurare e sostenere per realizzare la propria visione e garantire i propri interessi a spese della Terra e dei suoi abitanti, umani e non? Eppure gli effetti di uno sviluppo energivoro e quantitativo illimitato entrano tutti i giorni nelle case dai TG, dove non direttamente. La temperatura media nel 2024 è stata di 1,6 °C al di sopra dei livelli preindustriali, come mostrano i dati del Copernicus Climate Change Service (C3S) dell’UE. Sopra l’obiettivo concordato a livello internazionale di 1,5 °C per la prima volta: un balzo di 0,1 °C sul 2023, anno record di caldo. Gli Stati Uniti producono già più petrolio e gas di qualsiasi altro paese al mondo. Trump dice di comprare l’auto che si vuole, ma l’1% più ricco del mondo il 10 di gennaio ha già consumato la sua quota del budget di carbonio globale per il 2025. Ha già causato, in media, 2,1 tonnellate di emissioni di anidride carbonica, secondo l’analisi di Oxfam GB. Per il 50% più povero dell’umanità per creare la stessa quantità di inquinamento ci vorrebbero tre anni. Di fronte a questo scenario, dove l’autocrazia statunitense si misura con quella cinese e russa, sembra a-contestuale la fatica europea di uscire dalle alterità di due guerre attraverso la fatica della democrazia e del suo processo per una Unione Europea con sovranità e rappresentanza, capace di coniugare sostenibilità e innovazione. Proprio dentro questo marasma regressivo e reazionario risultano importanti i passi che strutturano istituzioni per una cultura della cittadinanza condivisa, qui su questa Piccola Terra l’unica che tutti, animali umani e non, abbiamo. Sono passati quasi 50 anni dal disastro della diossina dell’ICMESA a Seveso, grazie alla tenacia e allo sguardo ecologista di una partigiana ‘Quattro direttive europee in materia di controllo dei rischi industriali, si chiamano “Direttiva Seveso” e chissà se sarebbero davvero state varate senza l’impegno invero totale di Laura Conti.” (Valeria Fieramonte ‘La via di Laura Conti- Ecologia, politica e cultura a servizio della democrazia’ Enciclopedia delle donne). E l’Europa è andata avanti, anche evitando il marketing della simulazione. Lo illustra Elisabetta Cicigoi in ‘Greenwashing. Fondamenti giuridici. Pratiche commerciali sleali. La direttiva 2024/825 (Pacini Giuridica). ‘Nel campo della cosiddetta finanza sostenibile l’UE con il Regolamento Tassonomia è arrivata ad indicare sei obiettivi ambientali in base ai quali classificare le attività economiche come “ecocompatibili”’. La ‘Direttiva 2024/825 “Empowering consumers for green transition” considera i green claims ammissibili solo se autenticati da marchi di qualità ecologica, sistemi di certificazione o eccellenze riconosciute, facendo dunque riferimento a presupposti di fatto e di diritto diversi da quelli della finanza sostenibile.’ ‘Uno degli strumenti attuativi del New Green Deal è il Circular Economy Action Plan (CEAP), marzo 2020 basato su 35 azioni elencate e descritte nella comunicazione della Commissione al Parlamento Europeo.’ Nell’aprile 2024 il PE ha adottato il testo finale della Direttiva sulla “Corporate Sustainability Due Diligence” applicabile a breve alle società con oltre 1000 dipendenti e con un fatturato di oltre 450 milioni di Euro’ per incentivare un comportamento aziendale sostenibile e responsabile verso i diritti umani e l’ambiente’. Di fronte a un quadro normativo e politiche UE per legare la competizione industriale all’innovazione qualitativa Trump ha lamentato «Non prendono i nostri prodotti agricoli e non prendono le nostre auto. Eppure, ci mandano auto a milioni e mettono tasse su cose che vogliamo fare» raccontando i suoi problemi nell’ottenere autorizzazioni per un suo affare in Irlanda. E ancora l’Europa aggiunge un tassello al suo quadro di trasparenza, efficacia e coerenza istituzionale per la spesa pubblica. Lo descrive bene Fausto Capelli ‘La Procura Europea e i controlli sull’impiego dei fondi PNRR’ Editoriale Scientifica. E’ il Trattato di Lisbona del 2007, in vigore dal 2009, a porre le basi per un diritto penale europeo. ‘L’idea dell’istituzione della Procura Europea diventa realtà, alla quale segue l’avvio dell’iter legislativo, con la proposta della Commissione Europea del 2013 e l’approvazione finale del 2017’. ‘Tra l’istituzione di EPPO- European Public Prosecutor’s Office e l’inizio della sua operatività (2021) è avvenuto un fatto di portata storica, epocale (…) La crisi pandemica non ha solo portato con sé morte, distruzione, dolore,ma ha “costretto” l’UE a una risposta senza precedenti, anche, ed anzi in particolare, sul piano finanziario’. Next Generation UE, per noi il PNRR, hanno messo a disposizione delle amministrazioni e delle imprese una disponibilità economica impensabile per ogni singolo Stato. La Procura Europea è ‘la prima vera Procura sovranazionale creata a livello mondiale, una sorta di procuratore federale con poteri estesi al territorio di tutti gli Stati partecipanti alla cooperazione rafforzata.’ ‘In questo senso, non solo i risultati ottenuti in termini quantitativi appaiono rilevanti, ma specie quelli qualitativi, intendendosi con gli stessi, il conseguimento di una effettiva protezione degli interessi finanziari dell’UE sulla base di indagini efficaci, ma condotte nel pieno rispetto del quadro legale e dei diritti della difesa.’ E’ chiaro che la transizione ecologica non si ottiene per decreto, per questo tocca ad una politica capace di visione e di partecipazione delle parti interessate costruire proposte con tempi e modalità sostenibili, sul piano ambientale e su quello sociale, cioè del mondo del lavoro. E’ altrettanto chiaro che una cornice di regole, indirizzi e garanzie, è indispensabile per guidare il cambio di modello di sviluppo in termini equi, cioè rispondenti l’interesse generale non quello di una piccola élite prepotente e indifferente all’altro da sé. L’Europa che ha reagito alla crisi pandemica non considerandola una catastrofe ma una opportunità di cambiamento e di avanzamento, ora deve fare altrettanto nel combinato degli autocrati e della tecno destra. Tra il ‘niente regole’ di Trump e burocrazie distanti, in mezzo c’è la via della partecipazione informata al processo deliberativo, perciò responsabile. Null’altro è desiderabile per uomini e donne liberi dalle dittature del ‘900.

lunedì 13 gennaio 2025

Disagio giovanile e devianza. Andare oltre la retorica securitaria e/o antagonista

La Gilda degli insegnanti di Milano e Varese organizza un incontro di Formazione per i docenti delle scuole di ogni ordine e grado che si terrà nella mattinata del 16.01.2025 dalle ore 8:45 presso l’ITCS Schiaparelli – Gramsci di Milano. La cronaca e la polemica politica nostrana speculano sulla morte di Rami, così come gli antagonisti esteti dei riots. È toccato al padre di Rami richiamare tutti al buon senso e a una auspicabile giustizia. Tocca a tutte le articolazioni del mondo adulto interrogarsi, ascoltare e capire, per definire azioni utili alla promozione di una cittadinanza condivisa. per questo l'incontro di formazione promosso dalla GILDA DEGLI INSEGNANTI di Milano è particolarmente significativo. Qui sotto tutte le indicazioni per gli insegnanti interessati. Giornata di Formazione Programma 8,45 – 9,15 Registrazione e accreditamento dei partecipanti 9,15 – 9,30 Saluti e presentazione dell’iniziativa Dott.ssa V. Ammenti, Presidente Ass. Docenti Art. 33; Prof.ssa V. Serraino, Coordinatrice Gilda Ins. MI/VA; Prof.ssa Francesca Giuranna, DS Schiaparelli-Gramsci 9,30 – 10,30 Lectio Magistralis Dott. M. Lancini (Psicologo, Psicoterapeuta, docente Unimib e Unicatt, Presidente Fondazione “Minotauro”) 10,30 -10,50 Intervento istituzionale Rappresentante MIM 10,50 – 11,10 Coffee break 11,10 – 13,00 Tavola rotonda e interventi del pubblico Dott. M. Lancini; M° M. Pagani (musicista, compositore, produttore discografico, scrittore); M° G. Scutellà (regista Teatro Puntozero Beccaria). Coordina Dott.ssa Nicoletta Prandi (giornalista professionista Radio Lombardia) Il seminario è organizzato con l’Associazione Docenti Art. 33, Ente di formazione accreditato MIM (Decreto Prot. n. AOODPIT. 852 del 30.07.2015) ed è riconosciuto quale attività di formazione in servizio per il personale docente ai sensi dell’art. 36, comma 8, CCNL 2019/21, pertanto è possibile usufruire del permesso per la partecipazione. Ai partecipanti sarà rilasciato l’attestato di frequenza. È opportuna prenotazione al link https://forms.gle/BfrgboLUfHEyeZ