ciao, welcome :-)

in questo blog metto un po di tutto se cerchi qualcosa che non trovi chiedimelo

giovedì 29 dicembre 2011

Mamme detenute

Incontri in Biblioteca
Da Martedì 10 Gennaio a Mercoledì 1 Febbraio 2012
INAUGURAZIONE 10 GENNAIO ORE 18.00
Presso
Biblioteca Chiesa Rossa
Via San Domenico Savio 3, Milano
Intervengono:
Stefania Conte
Ispettore polizia Penitenziaria
Marianna Grimaldi
Funzionario giuridico-pedagogico
Giovanna Longo
Responsabile Unità Organizzativa del Trattamento
Provveditorato Regionale Amm.ne Penitenziaria di Milano
Referente interistituzionale progetto ICAM
Ministero della Giustizia
Dipartimento dell’AmministrazionPenitenziaria
Provveditorato Regionale per la Lombardia
Illustrazioni delle mamme dell’Icam
Il laboratorio Illustrafiabe è stato progettato e realizzato all’interno delle attività del CTP “Cavalieri” di Milano durante l’anno scolastico 2010-2011, grazie anche al progetto Marsupio destinato alle mamme dell’ICAM finanziato dell’Ufficio Scolastico Regionale della Lombardia.
Durante le attività del laboratorio Illustrafiabe, condotte da Alice Tassan e Ilaria Curti, le mamme hanno realizzato significative illustrazioni per le filastrocche e le favole scritte negli anni precedenti durante i corsi coordinati da Paola Riso e Vincenzo Samà.
ICAM Istituto a Custodia Attenuata per Madri detenute sorto nel 2006 ospita sino a 16 mamme con i loro bambini da 0 a 6 anni di età.
Pur essendo a tutti gli effetti una struttura distaccata della Casa Circondariale di San Vittore, l’ICAM ripropone la funzionalità di una casa dove i figli delle detenute possano crescere, vivere ed affrontare con serenità il periodo di detenzione delle madri.
Il progetto nasce dal desiderio di evitare ai bambini la traumatica esperienza del carcere e garantire loro tutti i servizi educativi del territorio: consultori pediatrici, scuole materne e nidi.
CENTRO
TERRITORIALE
PERMANENTE
Via Anco Marzio, 9 - tel. e fax: 02.48517129
e-mail: ctpcavalieri@yahoo.it
E’ possibile visitare la mostra negli orari di apertura della biblioteca.

mercoledì 28 dicembre 2011

Nei semi la memoria e l'identità

Un patrimonio di semi, 85,000 accessioni, di inestimabile valore scientifico e economico compone le collezioni di germoplasma custodite dall'Istituto del germoplasma (IG) del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) .  Un patrimonio inestimabile per la biodiversità  e per trovare le sementi piu' adatte alle diverse composizioni del terreno e alle diverse condizioni atmosferiche fuori dalla hybrys transgenica. Questo patrimonio ha ancora poco tempo per essere salvato visto il deterioramento che ha subito sa seguito della rottura, nel 2003, dei due impianti del freddo che ne consentivano la conservazione.
Gli  impianti del freddo delle camere di conservazione dove sono custoditi gli 85.000 semi sono stati oggetto di un processo di surriscaldamento letale per la sopravvivenza di un patrimonio genetico raro ed unico al mondo, accumulato in anni di attività di ricerca e che è costato miliardi alla collettività nazionale ed internazionale. L'importanza di questo patrimonio raccolto e conservato negli ultimi 40 anni di attività della banca deriva dal fatto che esso e' in gran parte estinto sia per le specie coltivate e sia nella sponteneita' naturale per le specie selvatiche  affini alle piante coltivate. Specie raccolte in Italia, nell'area Mediterranea, d'Etiopia e del Sud Africa. In una interrogazione parlamentare nel 2004 denunciavo che il Direttore del centro, prof. Luigi Monti, nonostante ricevesse fondi ad hoc dal CNR per la manutenzione degli impianti, non aveva autorizzato le richieste di riparazione avanzate dai responsabili, così nel giugno 2004, con la rottura definitiva degli impianti, il Procuratore ha nominato un consulente tecnico. Nell'interrogazione chiedevo se se i Ministri in indirizzo fossero a conoscenza dei fatti sopra esplicati e se avessero l'intenzione di porre in essere un’azione correttiva di tale stato di cose e di attuare misure preventive di tali fatti.
La  procura all'epoca stabili che vi fu un danno notevole dei campioni analizzati, il 70% dei campioni di frumento e l'80% delle specie scelte per il monitoraggio, orzo e cece, avevano subito un grave danno biologico irreversibile di riduzione della variabilità genetica originaria delle accessioni. Ora ci sono uno o due anni per l'indifferibile necessita' di avviare la rigenerazione di tutte le collezioni di germoplasma custodite a Bari e nei sui centri di sperimentazione. Questa urgenza fu sottolineata dalla procura di Bari nel 2009 come prescrizione che accompagnava il dissequestro. Ora lo chiede anche la campagna per la salvaguardia dell' agro-biodiversità Italiana contattare : Kate at carlisle.k@gmail.com - Nicoletta at nicolettafagiolo@yahoo.co.uk Nella biodiversità c'e' memoria, c'e' identità, c'e' la possibilità di un mondo senza OGM. 

domenica 25 dicembre 2011

Onore a Giorgio Bocca

Un saluto riconoscente a Giorgio Bocca, che mi ha insegnato il piacere e la responsabilità della libertà di pensiero e di parola.

venerdì 23 dicembre 2011

The CUBE

Mianesi e non, avete visto il CUBE tecnotrasparente che Elettrolux ha collocato a fianco della Galleria Vitt.Emanuele come una balconata che si affaccia sulle guglie e sulla piazza del Duomo? Ho avuto reazioni contrastanti sia di interesse che di contrasto a questa innovazione architettonica. Avere appreso che si tratta di una installazione provvisoria che interesserà diverse città europee mi ha consentito di apprezzare questo intervento/evento che propone la scelta di sostenibilita' ambientale dell'azienda legandolo alla valorizzazione della cucina italiana. Un cubo che consente uno sguardo inedito su Milano e su come noi ci rapportiamo a questa città che ha legato la sua storia e la sua identità all'innovazione e all'inclusione solidale della partecipazione sociale. Uno stimolo ancora utile per non galleggiare sugli effetti della globalizzazione e dello spread.

giovedì 22 dicembre 2011

Grandi opere, grandi furti grandi devastazioni

Grandi opere e appalti: nelle inchieste sul sistema Anemone-Balducci-Bertolaso verificati 33 appalti nei quali l'onere per lo Stato è passato da 574 a 834 milioni. Una logica diffusa che non riguarda solo il trio in questione e insieme alle casse dello Stato estende il dissesto del territorio. Il nostro Paese chiede manutenzione e ripristino non grandi opere.

mercoledì 21 dicembre 2011

Il Celeste Formigoni và in scena

Da non crederci se non lo vedi, non è un sosia del Celeste Formigoni è proprio lui che mette in scena una goffa e impacciata interpretazione del politico al passo con i tempi e con le nuove generazioni. El gà i scarp del tennis... e compone con giovani sostenitori le scritte FceBook, Flickr, Twitter, usa l’iPad, scarica musica con il telefonino, tira di schema (boh?!) e balla perché “la politica è passione”. Mentre non dice nulla sulla mancata trasparenza nella gestione della cosa pubblica in Lombardia, laddove la rete permetterebbe disintermediazione e partecipazione informata. Così il Celeste dall’ultimo piano del nuovo Pirellone può continuare ad ignorare la distrazione di fondi pubblici da parte di Don Verzè e soci, che rischia di minare una delle eccellenze medico-scientifiche lombarde, e le sponsorizzazioni obbligate a favore del Meeting di CL, nonché L’operato di Nicoli Cristiani e dei dirigenti dell’ARPA che in cambio di tangenti avvelenano l’ambiente e la salute dei cittadini ingrassando la malavita organizzata. Vediamo se questa presa per i fondelli trova boccaloni che abboccano.



http://www.doppiozero.com/materiali/web-analysis/social-formigoni

martedì 20 dicembre 2011

VOGLIAMO UNA VIA PER ANNA POLITKOVSKAJA!

VOGLIAMO UNA VIA PER ANNA POLITKOVSKAJA!


Milano nel 2015 sarà - grazie all'Expo - una vetrina internazionale.
La città che ha nel proprio gonfalone Sant'Ambrogio e che ha dato i natali a Manzoni e Beccaria ha l'occasione per non far dimenticare, oltre alla fame del mondo, il rispetto dei diritti umani e della libertà di stampa.
In questi anni, una figura più di altre, ha rappresentato a livello mondiale il giornalismo "dalla schiena dritta": Anna Politkovskaja.
Per mettere a tacere la coraggiosa giornalista russa non sono bastate le minacce, gli arresti, gli avvelenamenti, i finti plotoni di esecuzione, l'isolamento.
5 anni fa, il 7 ottobre del 2006, è stata assassinata nel portone di casa sua. La giustizia russa sta tentando - pur tra molti tentennamenti - di trovare chi le abbia materialmente sparato. Mentre resta (e forse resterà) un fitto mistero sui mandanti.
"Io vedo tutto, questo è il problema" scriveva Anna Politkovskaja, uccisa solo perché voleva fare il suo mestiere: la giornalista.
Milano ha dedicato i propri giardini pubblici a Indro Montanelli, mentre ha platealmente mancato la consegna dell'Ambrogino d'oro a un altro dei suoi figli adottivi: Enzo Biagi.
Ora c'è un'occasione di riscatto.
Nel 2009, dopo una raccolta firme on line e una mobilitazione popolare (organizzate da Annaviva e Gariwo), Palazzo Marino ha dedicato ad Anna Politkovskaja un albero nel Giardino dei Giusti al Monte Stella. Altre città italiane hanno seguito questo esempio (da Brescia a Genova).
Oggi, noi firmatari di questo appello, chiediamo al Comune di Milano e al sindaco Pisapia di fare un passo in più, di mettere la città al pari di altre nel mondo, da Roma a Tbilisi, da Tolosa a Ferrara.
Dedicando ad Anna Politkovskaja una via o una piazza della comune che tra pochi anni ospiterà l'Esposizione universale.
Se davvero un vento nuovo soffia sulla "capitale morale", crediamo che questa sia l'occasione giusta per dimostrarlo.
A tutto il mondo.


Per aderire, mandare una mail specificando nome, cognome e professione a questo indirizzo:
unaviaperanna@gmail.com


Dopo aver firmato, se vi va, fate girare l'appello!


................................................
Valeria Abis, fotografa
Mattia Abdu Ismahil, consigliere zona 1
Franco Abruzzo, giornalista
Alessandro Achilli, dottorando
Domenico Affinito, vice presidente Rsf, Reporter senza frontiere Italia
Maurizio Agazzi, dirigente
Lucia Agrati, operatrice sociale
Claudio Aiolfi, geologo
Valentina Saverio Aiuola, imprenditrice
Marco Alberio, assistente di ricerca
Emanuela Alberti, insegnante
Elena Alberti Nulli, vignaiola e poeta
Alessandro Aleotti
Marta Allevato, giornalista
Giuseppe Amoroso
Sara Anderlini, impiegata
Andrea Andreoli, consulente
Gaia Anodal, studentessa
Maria Serena Antonielli, impiegata
Laura Aprati, giornalista e autrice televisiva
Christian Aprile, impiegato
Hossein Arbabi, imprenditore
Marco Ardemagni, autore e conduttore radiofonico
Sebastiano Arilotta
Francesca Armoire, casalinga
Ernesto Asei Conti, libero pensatore
Associazione Mondo in Cammino Veneto
Alessandra Attianese, Insegnante
Paolo Avallone
Paola Bacchiddu, giornalista
Emanuele Baciocchi, libero professionista
Patrizia Balzanelli, autrice radiotv e teatro
Fernanda Agnese Balzaretti, libraia
Rosario Bampini, dipendente
Maurizio Barabani, libero professionista
Valentina Barbieri, impiegata
Emanuele Bartoli
Siro Bassani, head hunter
Adriana Bassi, pensionata
Erika Battaglia, funzionario
Marina Bedoni, economista
Sonia Bekdemirian
Giampiero Bellardi, giornalista
Guido Belli, giornalista
Federica Bellin, operatore tv
Luciano Belli Paci, avvocato
Daniela Bellomo, dirigente
Alberto Belloni, giornalista
Fabio Benati, giornalista
Lani Rachele Beobilla, casalinga
Ivan Berni, giornalista
Monica Berno, libero professionista (Editoria)
Rita Bertol, insegnante
Luca Bertoni, ingegnere
Niccolò Bertorelle, studente
Edgardo Bertulli, pensionato
Giovanni Bertuola, pensionato
Valentina Bertuola, impiegata
Bice Biagi, giornalista
Sara Bicchierini, giornalista
Maria Chiara Bianchinotti, studentessa universitaria
Laura Biffi, giornalista
Francesca Bignami, impiegata
Paolo Biscottini, direttore Museo Diocesano
Paolo Bizzarri, tecnico Rai
Oriana Boldrin, insegnante
Massimo Bonfatti
Andrea Bosco, giornalista
Edoardo Bossi, operatore tv
Monia Bitto, studentessa
Silvia Borsari, autrice e filmmaker
Umberto Braccilli, giornalista
Sara Bragonzi, giornalista
Simona Brambilla, giornalista pubblicista e studentessa
Silvia Branca, insegnante
Barbara Breyhan, danzatrice
Brescia per Passione
Massimo Bricchi, agente assicurativo
Fulvio Bruschetti
Paola Busto, giornalista
Lina Butti, avvocato
Giuseppe Cabini, architetto
Vito Cafaro, politico
Stefano Cagno, psichiatra
Anna Caizzi, pensionata Regione Lombardia
Sergio Calabrese, giornalista
Francesco Cambiè
Massimo Campanella, impiegato
Barbara Campelli, impiegata
Vincenzo Campo, giornalista
Orlando Amedeo Cangià, pensionato
Alessandro Cantale
Nicoletta Cantoni, impiegata
Alessandro Capone, imprenditore
Marco Cappato, radicale, consigliere comunale di Milano
Flora Cappelluti, giornalista
Lucia Capuzzi, giornalista
Rosario Carbone, agente di commercio
Stefano Carluccio, direttore responsabile di Avanti!
Sabrina Carollo, giornalista
Irene Casali, impiegata
Maria Grazia Casali, archivista
Sergio Casartelli, Presidente onorario Avis Milano
Flavia Casella, giornalista
Marzia Casella, impiegata amministrativa
Milvia Casi, imprenditore
Andrea Cassano, impiegato
Elisabetta Cassina, impiegata
Laura Castelletti, consigliere comunale di Brescia
Federico Cattaneo, operatore di ripresa
Ida Cattaneo, libera
Liliana Cattaruzza, impiegata Ata, scuola pubblica precaria
Giulio Cavalli, autore, scrittore, consigliere regionale
Massimo Cavenago, impiegato
Giovanni Cazzulani, pensionato
Matteo Cazzulani, giornalista Free-lance
Sante Cecchi, pensionato
Laura Censi, pubblicista
Sara Centenari, giornalista
Ugo Centi
Alberto Cerantola, impiegato
Leonardo Cereda, libero professionista
Massimo Ceresa, impiegato
Emilia Cestelli, organizzazione eventi culturali
Carlo Chierico, dirigente
Ennio Chiodi, giornalista
Federica Cipolat Mis, assistente Console
Benedetta Collura, product manager
Elena Colombo, redattrice
Giovanni Cominelli, esperto di politiche educative
Gloria Condorelli, impiegata
Fausta Copeta, pensionata
Fabio Corgiolu, ecologista metropolitano milanese
Gregorio Corigliano, presidente Circolo della stampa di Cosenza
Andrea Corini, produzioni multimediali
Alex Corlazzoli, giornalista e insegnante
Paola Corna Pellegrini, direttore generale, Ceo di Mondial Assistance Italia
Luisa Corradi, pensionata
Stefano Corradino, direttore Articolo 21
Roberta Cortese, artista
Fiorello Cortiana, impiegato
Marco Cosenza, giornalista
Paolo Costa, dirigente
Chiara Cremonesi, Consigliere Regionale della Lombardia
Critica Sociale e Avanti!
Sara Cusatelli Lener, giornalista
Maria Giusy D'Anna, insegnante
Bruno Dapei, informatico, presidente del Consiglio Provinciale di Milano
Mikail Davydov, pensionato
Marina Davydova, impiegata
Olga Davydova, giornalista
Luisella Daziano, giornalista
Maurizio Decollanz, caporedattore Telereporter
Bruno De Domenico
Antonella Del Giacco, libraia
Desiree Della Volta, giornalista freelance
Giorgio Del Mare
Lorenza Delucchi, redattrice on line
Martina De Santis, attrice
Caterina Desiato, laureanda in Scienze della Comunicazione e dell'Informazione
Giuliana De Vivo, praticante giornalista
Paolo De Vita, impiegato
Margherita De Vizzi, psicologa
Rosaria Di Cosmo, impiegata Rai
Catia Di Luigi, giornalista
Augusto Di Pietro, pensionato
Max D'Ospina, operaio
Antonio Duva, giornalista
Michele Ercelli, produttore Rai
Fausto Facheris, impiegato Enel
Paola Fantini, coach
Maria Cecilia Fedrizzi
Roberto Felace, impiegato
Grazia Fellini, giornalista addetta stampa
Raffaele Ferrara, quadro, consulente informatico
Chiara M. Ferrari, ricercatrice
Pietro Ferrari, impiegato
Barbara Filini, responsabile comunicazione
Sandro Fioravanti, giornalista
Sara Fiorella, psicologa
Giulia Floris, giornalista
Marie Angelo Fontanella
Valentina Forges, libera professionista
Giorgio Fornoni, reporter
Paola Fragnito, architetto
Michele Franzini, musicista
Andrea Frattani, amministratore immobiliare
Lorenzo Frigerio, giornalista
Ornella Furlani, psicologa
Liela Gagni, impiegata
Alessandra Galaschi, impiegata
Paola Galimberti, addetta stampa
Eugenio Galli, impiegato e ciclista
Mirella Galli, direttore finanziario
Stefano Gallizzi, vice presidente Ordine dei Giornalisti della Lombardia
Barbara Galmuzzi, impiegata
Ezio Galmuzzi, pensionato
Giacomo Gatti, regista
Gianfranco Gentile, impiegato
Alberto Gervasio, insegnante
Anna Gervasoni, docente universitario
Andrea Gessner, imprenditore
Loredana Ghilardotti, impiegata
Camilla Ghirardato, giornalista
Sebastiano Gibilisco, ingegnere
Linda Gilli, imprenditore
Monica Gioia, studentessa
Oriana Giorgino, impiegata a scuola
Anna Giudici, impiegata
Maria Chiara Giudici, pensionata
Alessandra Gilardini, editor e science writer
Giorgio Gilli, pensionato
Vittorio Giorgino, bancario
Laura Giovannetti, impiegata
Giuliana Godenigo, pensionata
Sebastiano Grasso, giornalista
Silvia Grecuccio, Advertising Producer Sipra
Roberto Grillo, commerciante
Vanessa Gritti, filosofa
Stefania Grimoldi, giornalista
Monique Hemsi, giornalista
Yuliya Honcharova, impiegata
Silvia Ilari, redattrice e addetta stampa
Tullio Ilaria, libero professionista
Paolo Ilaria, imprenditore
Giuseppe Imberti, dirigente cooperativa sociale
Massimiliano Innocenti
Roger King, revisore contabile
Mauro Kob
Manuela Kovacs, architetto
Roberto La Lampa, dottore commercialista, revisore contabile
Camilla Languzzi
David Lani, impiegato
Angelo Lannuti, biologo
Claudio Lanza, funzionario Rai
Simone Laviola, studente
Fernando Launi, impiegato tecnico
Horia-Victor Lefter, Free-lance
John Leins, impiegato
Claudio Lenzi, giornalista
Carmela Leone, insegnante in pensione
Maria Leone, insegnante in pensione
Concezio Leonzi, musicista
Luca Levati, giornalista
Marco Libelli, giornalista
Emanuela Libralon, impiegata
Domenico Logozzo, giornalista
Marlene Lombardo, uffici stampa solidali
Stefano Losurdo, segretario AGIS Lombardia
Stefano Lovallo, impiegato
Franco Maggi, dirigente comunicazione
Gianluca Maggiacomo, giornalista praticante
Luisa Mai, insegnante
Luciano Mayer, pensionato
Marco Mancinelli, giornalista
Eva Manetti, impiegata
Barbara Mantellini, medico psicoterapeuta
Silvia Mantovani, disoccupata
Luigi Marafante, imprenditore
Carlotta Mariani, giornalista
Franca Martinelli, pensionata
Umberto Martini, giornalista
Stefania Maso, libero professionista
Sara Massone, impiegata in Hotel
Marta Matteini, giornalista e traduttrice
Alberto Mattioli, dirigente d'azienda, già vicepresidente Provincia di Milano
Francesco Matteuzzi, giornalista e sceneggiatore
Annalisa Mauriello, dipendente pubblico
Prof. Luca Meldolesi, Università Federico II Napoli
Federica Melocchi, impiegata
Camilla Mengolini, studentessa
Giulia Mengolini, studentessa
Alessandra Mezzenzana, quadro direttivo
Sergio Mezzanzanica, giornalista
Elena Milani, programmista regista Rai
Rosella Milesi Saraval, imprenditrice sociale
Vito Modugno, pubblicitario
Alberto Moioli, giornalista
Marie Moise, studentessa lavoratrice
Marco Molgora, studente
Antonio Monaco, editore
Nicoletta Moncalero, mamma e giornalista
Carlo Montalbetti
Antonio Romeo Montedoro, studente e uomo libero, schiavo di nessuno
Flavia Mosca, giornalista
Irene Mossa, psicologa
Lucia Mossa, studentessa
Giovanna Muscetti, giornalista
Claudia Musicco, libero professionista
Daniele Nahum, Vice Presidente della Comunità ebraica di Milano
Sergio Nannicola, artista e docente presso l'Accademia di Belle Arti di Milano
Mina Negri, montatrice Rai
Nicoletta Negri, ex insegnante/bibliotecaria in pensione
Roberto Nicolick, scrittore e saggista pubblicista su Il Giornale
Gabriele Nissim, scrittore e presidente di Gariwo, la Foresta dei Giusti
Maso Notarianni, giornalista
Giancarlo Occhino, libero professionista
Fabrizio Onida
Bruna Orlandi, insegnante, fotografa
Alessandro Orlando, giornalista
Elisa Orlandotti, impiegata e giornalista
Alessio Orsingher, giornalista
Virginia Osini, traduttrice
Fabrizio Ossino, libero disoccupato laureato
Anna Pacchiani, impiegata
Giancarlo Pagliarini, dottore commercialista
Pusant Tommaso Vittorio Pagliarini, attore
Milena Pagliaro, giornalista
Rosa Palona, impiegata studente
Valeria Palumbo, caporedattore centrale L'Europeo
Sergio Panucci, architetto
Pierluigi Panza, giornalista
Giangiacomo Papa, impiegato
Vincenzo Papiro, artigiano
Cristiana Pascuto, biostatistica
Erica Pasotti, fisioterapista
Barbara Pastorino, commessa
Andrea Paternostro, giornalista
Umberta Pellizzetti, Capoeira
Anna Pennacchioni, organizzatrice di eventi
Gloria Piana, bibliotecaria
Daria Piccotti, studentessa
Massimo Pichini, commercialista
Ottavia Piccolo, attrice
Beniamino A. Piccone, professore universitario e private banker
Silvia Pietroboni, studente
Rosario Pipolo, giornalista
Andrea Pisciotti, impiegato
Francesca Pontiroli, scientific consultant
Giuliana Ponzio, impiegata
Ermanno Pozzoni, pensionato
Giuliano Prandini, pensionato
Alessandro Prioni, studente
Caterina Proietti, giornalista
Giacomo Properzj, pensionato
Giuseppe Proverbio, impiegato
Ulianova Radice, direttore di Gariwo, la Foresta dei Giusti
Franca Rame, attrice
Novella Reginato, pensionata
Roberto Repossi, dirigente terzo settore e consigliere zona 5 di Milano
Ambrogio Restelli, pensionato
Luca Rinaldi, giornalista e blogger
Andrea Riscassi, giornalista
Alessandro Robecchi, giornalista
Giovanni Rodella, fotografo
Davide Romano, portavoce sinagoga di Beth Shlomo
Patrizia Romano, avvocato
Stefania Romano, studentessa
Stefano Romiti, dottore commercialista
Rui Rosester
Claudio Rossoni
Giampiero Rossi, giornalista
Lorenzo Rossi, studente
Enrico Rotondi, giornalista Rai
Maura Rovisi, pensionata
Roberto Rubino, commerciante
Consolata Sacchinelli, studentessa
Giuseppe Sala, Amministratore delegato della Società Expo 2015 S.p.A
David Saltuari
Sabrina Sanò, managing director
Danuta Sandomierska, impiegata
Maria Santoni
Agnese Santucci, psicopedagogista
Stefano Saoncella
Micol Sarfatti, giornalista
Cristina Laura Sartorio, impiegata
Lucia Schillaci, speaker radiofonia
Giorgio Sebastiani, freelance
Cinzia Secchi, filmmaker
Liliana Selo, docente di Scuola primaria
Paolo Semeraro
Serena Semprini, impiegata
Michela Sfondrini, libraia
Generoso Simeone, giornalista
Chiara Smurra, impiegata
Francesca Smurra, dipendente
Irene Soave, giornalista
Gabriele Sola, consigliere regionale Lombardia, Italia dei Valori
Paola Sommariva
Mario Spagnol, pensionato
Beatrice Spallaccia, studentessa
Renata Sparacio, pensionata
Roberto Spinelli, impiegato
Giovanni Spinicchia, formazione in arte
Isidoro Spirolazzi
Franco Sprecacenere, pensionato
Prof.sa Nicoletta Stame, Università La Sapienza Roma
Irene Stracuzzi, giornalista
Antonella Straullo, stilista
Lorenzo Strik Leavers, insegnante universitario
Ivano Tajetti, poeta contadino
Micaela Taverna, casalinga
Roberta Tenca, studentessa
Andrea Tessadori, manager
Daniele Tiano, video editor
Laura Todeschini, pensionata
Roberto Togna
Carlo Tognoli, giornalista, sindaco di Milano dal 1976 al 1986
Flavio Tranquillo, giornalista
Cristina Triola, digital strategist
Daniele Troilo, giornalista
Laura Tussi, giornalista
Sara Urban, attrice
Ivan Vadori, giornalista
Valeria Valeriano, giornalista
Carlo Bruno Vanetti
Saverio Vasta, medico
Massimo Vecchi, impiegato
Elena Venini, impiegata
Liliana Ventura, insegnante di danza classica
Paola Vincenzi, insegnante
Vincenzo Viola, insegnante
Stefania Viotti, consulente
Alessandro Vitale, docente, Università degli Studi di Milano
Marco Vitale, economista
Daniela Vitali, impiegata
Luigi Vitali, avvocato
Stefania Viti, giornalista
Patrizia Zambrini, ex insegnante
Federica Zampese
Pietro Zampillo, pensionato
Mariella Zanetti, sceneggiatrice
Annamaria Zanoncelli Mantovani, doppiatrice
Ivan Zanoni, ricercatore universitario
Daniele Zuffanti, dipendente Comune di Milano
Federico Zurzolo, giornalista

venerdì 16 dicembre 2011

diamoci da fare

Ci sono due considerazioni/constatazioni necessarie per provare a ripartire in modi nuovi: -1-Wall Street non e' riuscita a piegare e far saltare l'€uro che resta una realtà monetaria nella globalizzazione; -2-il Governo dei Tecnici e' la condizione di passaggio per uscire dal Governo di B., che non e' solo il governo autoreferenziale con Scilipoti e Rizzi, piuttosto e' quello con Dell'Utri, con i baciamano il lettone e gli affari personali con Gheddafi e Putin.
Ora dopo la fiducia sulla manovra per la vita occorre muoversi e configgere per una politica del cambiamento, oltre la consociazione e le corporazioni che occupano la politica pubblica italiana da quando c'era Yalta, il fattore "K", e l'impossibilita' dell'alternanza al Governo mantenuta a suon di stragi. Diamoci da fare.

giovedì 15 dicembre 2011

altroché Merryl Linch, Dow Jones e Spread

http://www.youtube.com/watch?v=Vr9l-cAN4x8&feature=related

Pensioni e generazioni

Il giorno martedì 13 dicembre 2011, Valeria Ammenti ha scritto
Sul Corriere di ieri leggo che i più penalizzati dall'abolizione delle pensioni di anzianità sarebbero i nati tra il '51 e il '56. Strane classifiche... Questa riforma punisce TUTTI coloro che hanno iniziato a lavorare da giovani, magari studiando di notte per poter contemporaneamente completare gli studi superiori o universitari, che hanno ( a questo punto inutilmente) riscattato gli anni di studio universitario e, se donne, sempre contemporaneamente supplito alla mancanza di servizi, allevando prima i figli e ora curando i genitori anziani.
Se poi vogliamo proprio cimentarci nella gara dei più penalizzati, faccio notare che chi e' nato in quegli anni ha il calcolo retributivo fino a dicembre di quest'anno, chi e' nato dopo non ha neanche quello, perché ha il contributivo dal '96 inoltre, se donna, entro il 2018 vedrà l'equiparazione dell'eta' anagrafica a quella degli uomini ( alla faccia del doppio carico di lavoro, professionale e familiare).
Da sindacati e partiti ci saremmo almeno aspettati un intervento sull'eliminazione delle penalizzazioni dopo i 42 anni di contribuzione.

La censura in una rete senza confini è un virus.


The Net doesn't know any border, thus censorship is like a virus.

Internet censorship is coming to America. It’s in the form of a bill in Congress that gives corporations unprecedented power to blacklist websites. If passed, the "Stop Online Piracy Act," or SOPA, could rip apart the open fabric of the Internet. Sign this letter
http://act2.freepress.net/sign/sopa_letter/?akid=3137.9084401.GXeD2p&rd=1&source=MRD&t=24 urging your House representative to stop SOPA and defend the open Internet.

Franza o Spagna...

Ciò che mi preoccupa non è lo spudorato voltafaccia della Lega che mette in scena "i Leghisti su Marte" ma la configurazione cerebrale di molti italiani, che vivono ormai nello zapping televisivo, senza memoria e in piena autoreferenzialità familistica e fuori da ogni assunzione di responsabilità. Così ieri credevano alle promesse dei miracoli di B.(ricordate quando ha detto che in pochi anni avrebbe sconfitto anche il cancro?) e intanto eludevano, evadevano, abusavano, sanavano e corrompevano più che potevano. Così oggi sono pronti ad utilizzare ancora la Lega per sottrarsi ad ogni processo di responsabilizzazione condivisa per quanto contraddittorio e per nulla equo sia. B. con il berlusconismo ha confermeto e formato una delle attitudini più profonde che uniscono il Paese "Franza o Spagna purché se magna".

mercoledì 14 dicembre 2011

martedì 13 dicembre 2011

Un libro per fare felici due bambini, uno in Abruzzo

Un libro per fare felici due bambini, quello a cui lo doni e quello che potrà tornare all'asilo non in una baracca. Il ricavato va a Insieme per l'Abruzzo.



Descrizione:
Le favole sono da sempre la passione di Giovanna: ama leggerle, ma soprattutto scriverle.
All’indomani del 6 aprile 2009, e cioè all’indomani del tremendo terremoto che devastò L’Aquila, decise di contribuire alla ricostruzione proprio scrivendo un libro.
Propose così a un gruppo di ragazzi, dai 5 ai 17 anni, di inventare delle fiabe che avessero come tema la musica o uno strumento musicale; poi decise di “tenerle insieme” dentro una storia più grande – una specie di canovaccio – dedicata all’origine delle vocal band.
I quattordici tenerissimi racconti di Un arcobaleno di note sono dunque il frutto della fantasia di bambini e adolescenti, mentre il canovaccio l’ha scritto Giovanna.
L'entusiasmo, l’impegno e la generosità di questi giovanissimi scrittori merita tutta la nostra attenzione e soprattutto il nostro contributo.
Il libro è completato da disegni in bianco e nero, tutti da colorare!
Franz Di Cioccio firma la prefazione.

lunedì 12 dicembre 2011

Clima: Durban e Milano

Ancora una volta è toccato alla pioggia il compito di ridurre l’inquinamento dell’aria di Milano a fronte delle iniziative contraddittorie dell’amministrazione comunale della città e di quelle dell’area metropolitana che esprimono un drammatico senso di improvvisazione delle politiche di limitazione delle emissioni e del traffico privato. Invece i paesi del mondo riuniti a Durban alla Conferenza per il Clima delle Nazioni Unite sono stati capaci di trovare un accordo per definire entro il 2015 un forte taglio al sistema energetico basato sui combustibili fossili. Accordo che entrerà in vigore entro il 2020. C’è chi dice “troppo poco, troppo tardi” ma questi sono i rappresentanti della specie umana che possono cambiare le politiche pubbliche in modo responsabile. E’ di particolare significato che l’accordo sia stato condiviso da tutti, Cina e Stati Uniti compresi. Gli States, in particolare, erano condizionati dalle corporations in vista della campagna elettorale, un unilateralismo sul Clima insostenibile e inaccettabile. Il ministro Clini ha contrastato chi cercava di usare la congiuntura negativa per impedire ogni azione regolatrice. L’Italia ha proposto il cambio del modello energetico come motore economico per uscire dalla crisi. La Cina lo ha capito bene, tant’è che sta diventando il paese leader nel fotovoltaico: siamo oltre l’uso dei marchi contraffatti o il costo del lavoro basso e i lavoratori senza diritti. Ricerca scientifica e know-how tecnologico diventano asset della competizione internazionale non solo per i pannelli fotovoltaici. La Cina ha investito 250 miliardi in 5 anni per la riduzione delle emissioni di CO2. La Green Power è una via di competizione per il primato all'America di Obama.L'Italia vive una congiuntura tale per cui sarà difficile aumentare in modo significativo gli investimenti scientifici e tecnologici per le rinnovabili, ma può fare tesoro della sua natura urbanistica e amministrativa per praticare un modello energetico sostenibile grazie ad un urbanesimo ritrovato. Carlo Cattaneo, a metà ‘800, identificò nelle città, nei liberi municipi, il “principio ideale delle istorie italiane”. Diceva Cattaneo: “Le nostre città sono il centro antico di tutte le comunicazioni di una larga e popolosa provincia, vi fanno capo tutte le strade, tutti i mercati del contado, sono il cuore nel sistema delle vene, sono termini cui si dirigono i consumi, e da cui si diramano le industrie e i capitali, sono un punto di intersezione o piuttosto un centro di gravità”. Oggi, in luogo del continuum urbanizzato della “città infinita” le città possono ritrovare sé stesse con le loro comunità di cittadini condividendo buone pratiche e sinergie efficaci in una rete locale e globale a maglie estendibili. Cosa è del resto la “Grande Milano” se non questa capacità di azione condivisa a fronte della singola incosistenza? Di questo avevo parlato con il ministro Clini al Covegno del 2 dicembre allo IULM “L’Informazione, l’Universo. La Vita” e Clini si è impegnato a riunire a Milano le regioni, le provincie e i capoluoghi del Nord, per definire iniziative coordinate. Già il 10 dicembre a Firenze, al ritorno da Durban, ai 400 sindaci provenienti da 36 Paesi che si incontravano per l’United Cities and Local Governments, Clini ha detto che “ Non sono i target globali che salveranno il pianeta, ma le misure concrete prese dalle comunità locali.” Per questo occorre “sviluppare un rapporto proficuo fra i governi centrali e le città, per riuscire a trasformare il sistema energetico mondiale.”
L'obbiettivo è arrivare ad un piano regolatore dell'energia entro il 2015 che riduce del 30% le emissioni di CO2 in 10.000 città nel mondo. E' una prospettiva politica ed economica concreta, basata sulla riduzione delle emissioni, sulla 'ottimizzazione dei consumi e su un modello sociale basato sulle relazioni e gli scambi fra ogni cittadino e ogni condominio: una GRID energetica fondata sulla responsabilità condivisa. Questa rete tra cittadini e amministrazioni può ottimizzare le scarse risorse per la ricerca in relazione con le imprese, le università e il sistema del credito.
Al di là dell'equità dei provvedimenti del Governo nel trattamento dei cittadini, delle banche e delle assicurazioni, ciò che deve essere chiaro a tutti che la recessione è una condizione strutturale per un modello basato sulla crescita quantitativa illimitata e per il consumo di 3/4 delle risorse naturali da parte di 1/3 dei paesi del mondo. Ora che gli altri 2/3 vogliono lo stesso tipo di sviluppo la coperta è diventata corta. O si cambia direzione o i problemi, con tutta evidenza, non sono "solo" quelli ambientali. Ci vogliono più sobrietà, più sostenibilità, più diritti e più giustizia sociale.
Ora, dopo Durban, c'e la tabella di marcia per il piano globale condiviso per il clima, ora bisogna agire a livello locale e globale per mettere numeri e cifre giuste nel piano. Il 2015 e' a un passo ma dobbiamo fare presto, siamo in ritardo sul conto ambientale che presentano i tempi biologici.

martedì 6 dicembre 2011

11 dicembre a Roma se non ora quando?

I cambiamenti che portano le donne sono utili a tutti, anche a noi uomini che prima non li capiamo e li contrastiamo. Poi capiamo e poi ricominciamo da capo.
http://video.ilsole24ore.com/SoleOnLine5/Video/Notizie/Italia/2011/video-donne-se-non-ora-quando/se-non-ora-quando.php

lunedì 5 dicembre 2011

La mia relazione allo IULM sull'equilibrio dinamico dell'ecosistema e l'informazione

IULM December 2, 2011 - INFORMATION, THE UNIVERSE AND LIFE

The Information and the 'dynamic equilibrium of' Ecosystem

While in Durban, South Africa, is held the UN-Climate Conference the towns of the Greater Milan and the Province fail to produce a strategy for limiting emissions and traffic. The board convened with all the municipalities of the province to decide what to do against the smog has not produced anything concrete after nearly 20 days of exceedances. The block of traffic in Milan, the only measure that could protect the health of citizens it was announced since several weeks, is been cancelled a few hours before its entry into force. Our country will host the Expo on the theme "Feeding the Planet, Energy for Life" but every day we consume land, without maintenance , don’t respecting the natural constraints. Every day tons of supermarket food surpluses become waste while the poor people rummage in the waste basket. We need a culture and capacity for initiative "glocal" to coherently activate local autonomy to enable policies of environmental and social sustainability and to give concrete commitments to the UN conference at the same time.
It 's clear that we shall not be saved after an environmental disaster bigger than the previous but only by thanks a value choice.
We need a different way of seeing things and another point of view is possible. There is an intelligent co-evolution of biological living sphere, as in the environment of the Earth as in the environment of our body, it's a balance result still, whatever are the factors that stimulate and disturb it. The man is not assumed to be present in that equilibrium witch he determines with the actions that it sets up following a quantitative model of development, energy-intensive and wasteful. We can find a balance with our body and our mind as a result of our decisions, our choose, our actions, the costumes, the consumptions and the culture.
Feel our body, read his signals, understand our relational behavior, appreciate the beauty of the experience of living without compensatory shortcuts, helps us to develop a dynamic balance between us, our seasons of life and whatelse we are in relation. Living on Earth as part of a community that is able to dispose of their own destiny through informed participation in public affairs, thus we will certainly appreciate the beauty of nature and the beauty of the production of human action in harmony with it.
The common sense of collective action it’s the problem coming out early in the third millennium. The world has become smaller, the Net allows us a disintermediate communication network, but: we want to continue to make money from money? We think that the climate and its evolution may be subject to the times and the needs of competitiveness economic models? We think that the clanic and tribal reaction to globalization, with the fundamentalist religious and ethnic gangs in the world and / herds of bullying in the city of serial urbanization , constitute an inevitable mode of coexistence? On one hand, the ecological challenge it is inevitable, on the other is a metaphor for reading together many important problems of the planet. Ecology should not be so much a whole point of view, rather it could be an attempt to reconnect with many points of view. An informational ecology help us to reconnecting.
In the environmental challenge of our times, there are two risks: one is the sheer catastrophe, which certainly has its good reasons, it finds the idea that something is brewing in the biosphere beyond repair possibilities, something that raises the alarm that the ecological challenge must respond. The second is the thought that says the human condition is always in a state of crisis, so we need not worry that much, because our state has been experienced by every generation, so it is unuseful to retrace our steps to innovate models of thought. Sometime these two attitudes are prevalent. We have to start from another point of view to understand the specifics of today's ecological challenges.

We need a new point of view, epistemological, spiritual and existential, suitable to see and recognize the commons. We need to access to information about living and else, but we need an effective interpretation, a reading of the information we seek, both those information that surround us and those that crossing us. We live in a absorbed media society , where organized information is a resource more valuable than oil. Here the transformation of life and its emotions in multimedia product follows precise rules for interest, then engage, entertain and even then disconcert the viewer. Captivate the audience, its "loyalty", are the imperatives of the producers / distributors / advertisers and professionals look forward to the result of the viewers share. If the ingredients, the colors, the shape of a product, are successful because it does not melt them again? Perhaps through the sequels, Rocky 1,2,3,4 ... or a Saga like Star Trek, right up to the serials like Dallas and Dynasty. But why not going over build screenplays that take into account the sociological and psychological findings, why not transform daily life into a serial? Why not create the conditions for which they meet the rules that make a compelling story with its characters? Here we are at the TVReality, then, but how much difference there is with the morbidity with which the TV host and guests discussing around the house's model, theatre of family tragedies? What a difference there is with the talk shows where politicians are not invited on the basis of competence of the evening' theme, but on the basis of a personality, which is simulated or real, capable charmed, with the clash, the insults and maybe a hint of fight? The problem then is not to determine how much truth there is in the relations of the inhabitants of the “Island of the Famous” or in “Big Brother” or, as in the rest of the schedules of multimedia programs. The problem is to have a look and the cultural tools to make useful considerations on what goes on stage. Useful for us, for the truth of our hopes and our fears, our ability to have a good harmony between mind and body, between diet and daily activities, between desire and effort of implementation. An authenticity out from chemical shortcuts and violent shortcuts or in a transfert through the characters of the screen. That authenticity that led to the movie protagonist Truman Show having an irrepressible desire to know the world outside of its artificial habitat. A desire to be incompatible with the television project, but Truman escapes to the routine of the cameras and find the way out from the dome of the real fictional world where the show took place. A movie which helps us to be capable of recognizing the truth and tells us to practice it. The difference today, is the relational context that affects the human race and the relationship between humankind and the living whole. We need a responsible use of a strong informational society in reference to life, which is complex and irreducible and can not be regulated through a breakdown of data of reality: there is an irreducible difference between computation and comprehension. Access to information, in a society where knowledge is the central element, can not be only an act and an individual production, this is a precondition for use of a conscious and informed participation. The availability of information to access the complexity of the issues that concern us involves the task of producing a national public awareness in science and its possible relation to life. This awareness required is a democratic issue. It should be an awareness that allows us a declaration of global emergency, care that lies in the cooperative mode to find informational coherence between men and biosphere. An awareness that passes through the restoration of unity between consciousness and matter, between mind and body through a complex vision "built together" for a new common sense. We can disassemble and reassemble a motor as well as a watch but not a living organism, which lives in its relational environment. An element of an organism, taken individually, is not that element. Each element receives information from all the others and communicates with them within a domain of coherence,


As proposed by Bateson: "information is the difference that makes a difference."
In the digital age, technological innovation regards as the product as the process, the cognitive dimension of the work becomes so central to the production of value in the innovation processes that affect mature sectors also. The cognitive work puts into question the quantitative parameters such as those related to physical effort and / or time: the subjective dimension comes into play and so the centrality of people, here the consumer is directly involved in product definition. From the changes in design solutions to the audiovisual content, from Solidarity Groups Purchase of food to the neighbors who decide to install solar panels. Along with competition is enhanced the creative collective production of knowledge work, with reticular processes of relationship absolutely different than linear ones.





The knowledge and its sharing are constitutive conditions for the production of cognitive and relational value, require the opening mode, facing an unpredictable evolution of expressive codes : they are therefore necessary technological and regulatory choices such as not to preclude future, we must learn to have a culture of the unexpected. We must recognize the Knowledge as well as access and participation in networks, informational and deliberative processes, as a commons. The critical issues came on the agenda at the beginning of the third millennium are largely children of separation between knowledge and wisdom, that is between the size of the calculated and codified knowledge work and the one linked to practices and experiences of human whose effectiveness was verified in the daily life of the community.
The Network allows you to share information and practices and products associated with them. The viral Network and its alleged virtuality, brings the story to the reflections and practices, to which they refer, to cancel almost detachment, thus resulting the sharing of practices and a recomposition of the fruitful relationship between knowledge and wisdom. It's the knowledge society, digital, interactive, disintermediate, convergent and pervasive that enables this extension of the system of social relations, an ecosystem in which viral cognitive character and paradigms, modes of production and exchange content are part of the same informational nature.
The recognition of the commons can happen if we are able of grasping the coherent structure of the processes within the human community that is living on this small piece of land in this millennium. Here the "map" became "the territory" of our point of view. Here the "medium" it's not the "message" but the message is the nature of the relationship on the net.
It doesn't mean to share a definition, then, but a point of view with the head and heart.
Only this recognition may be a common denominator for a relationship between the different political, economic, cultural, ethnic and religious, that is not a zero sum for the human species.
Because the future is today, are the actions and the choices that you decide to do due to the knowledge we have, its quality and its consistency with the life. The earth is given to us on loan from our children. Thus instead of any fundamentalist reduction, we must develop an ethic of responsibility.

Don't Spy on Me

This is a demonstration of trackability, we need an Internet Bill of Rights and new kind of principles for the Digital Era.

Researcher Trevor Eckhart just discovered a hidden application that records everything millions of people write, view and search for on their cellphones. It sends all of that data to a company no one’s ever heard of. And we have no idea what that company is doing with our information.

Sen. Al Franken demanded answers from the company, Carrier IQ, calling its technology “deeply troubling.” We now need a full investigation.

http://act2.freepress.net/sign/carrier_IQ/?source=confirmation

giovedì 1 dicembre 2011

Ruffatti-Engeneering sull'Incontro IULM del 2 dicembre

Gabriele Ruffatti-Engeneering- commenta così il tema dell'incontro internazioanale allo IULM di domani 2 dicembre
"Tutte parole assolutamente condivisibili. In particolare "questo cambiamento consentirebbe all’impresa di creare un mondo sostenibile e di muoversi verso un’utopia possibile". In un'epoca di cambiamenti "turbolenti" questa appare sempre di più un'utopia, ma traguardare un'utopia possibile è non solo possedere una speranza "statica", ma agire verso una direzione di cambiamento, ciascuno mettendo in vampo le sue forse e condividendo le sue conoscenze. Un'osservazione: questo è un tema da società adulta che aiuta ad acquisire consapevolezza: mi piacerebbe capire come portarlo, nei dovuti modi, anche ai giovani ed ai bambini, proprio per cominciare a costruire un futuro possibile per le nuove generazioni adulte.". Proprio uno dei motivi dell'incontro "la Terra ci è data in prestito dai nostri figli" occorre uno sguardo sostenibile.