ciao, welcome :-)

in questo blog metto un po di tutto se cerchi qualcosa che non trovi chiedimelo

mercoledì 26 dicembre 2018

mercoledì 21 novembre 2018

Il bisogno di bellezza

Di quanta bellezza abbiamo bisogno! Una iniziativa/manifesto cui partecipo volentieri  :)

giovedì 15 novembre 2018

La causa è il prodotto...scarso

Semplifico, ma è per spiegarmi senza farla troppo difficile: se da Berlinguer fino alla buona scuola squalifichi la scuola pubblica, consenti che la tv commerciale plasmi la coscienza collettiva, fai sì  che la rai, controllata dai partiti, segua i modelli peggiori rinunciando al suo ruolo di servizio pubblico, crei scientemente una massa di cittadini politicamente incolti, rancorosi, deresponsabilizzati, non è che poi ti puoi meravigliare della qualità della classe politica e delle sue proposte. E non mi riferisco solo a chi è attualmente al governo, anche se su questi ho un giudizio molto severo.

sabato 27 ottobre 2018

Sanatoria degli insegnanti, siamo alle solite

Io ho molto rispetto per chi ha bisogno di un lavoro e penso che lo Stato debba porre in essere le condizioni per la piena occupazione. I lavori però non sono tutti uguali e quella dell'insegnante è una funzione strategica che necessita di qualificazione e selezione. "Concorso non selettivo" è un ossimoro. Pare che il governo stia lavorando per assumere i docenti precari con almeno due anni di servizio attraverso una prova (solo) orale non selettiva. Sarebbe meglio chiamare le cose con il loro nome, se non altro per la tanto dichiarata "honestà". Si tratta dell'ennesima sanatoria dopo quelle dei governi del passato che scambiavano voti con posti di lavoro. La scuola come ammortizzatore sociale. Il diritto dei cittadini ad avere insegnanti selezionati non esiste. Mi rendo conto che chi è stato usato come precario per anni abbia diritto ad una soluzione, ma non può essere quella di mandare in cattedra chi non riesce a superare un concorso selettivo, come previsto dalla Costituzione. Alla faccia del governo del cambiamento.

domenica 17 giugno 2018

Compiti, insegnanti, genitori e studenti

Addirittura un articolo per plaudire a due insegnanti che non hanno assegnato i compiti delle vacanze estive. Un esempio di lassismo, la scuola che viene meno al suo ruolo adulto e alla sua funzione e gli incolti che applaudono. Invece di svolgere il loro compito trovando chiavi motivanti per l'apprendimento, con le loro motivazioni queste insegnanti preferiscono lisciare il pelo all'ignoranza diffusa dell'omologazione consumistica, ai genitori che rinunciano al loro ruolo adulto perché richiede impegno e costa fatica. In quest'ottica studenti e genitori sarebbero "clienti" della scuola, invece che cittadini con il pieno diritto e anche il dovere di impadronirsi degli strumenti del sapere per esercitare la responsabilità di una cittadinanza attiva. Compito  di chi educa non è quello di rimuovere gli ostacoli, ma di aiutare a superarli. Lo studio è fatica perche quella fatica aiuta a crescere, a misurarsi, ad essere consapevoli di sé. Cosa c'entrano i genitori che devono riposare? I compiti devono essere per gli studenti e svolti da loro, non dai genitori che si sostituiscono ai figli, magari all'ultimo momento, proprio per evitare loro quella fatica che è produttiva perché aiuta a responsabilizzarsi. "Non diamo compiti per evitare incubi": associare il compito all'incubo è gravissimo se lo fa un insegnante, perché comunica ai piccoli l'idea che il compito scolastico sia qualcosa da evitare, una punizione, e non un'occasione di emancipazione. I ricchi, i colti, le classi dominanti i compiti li fanno perché sanno che il loro potere passa dal sapere, infatti mandano i figli in college e università italiane o estere dove le aspettative sono molto alte e le pratiche altamente selettive. Si parli piuttosto delle caratteristiche dei compiti: equilibrati, commisurati alle capacità degli studenti, legati alla loro esperienza, pensati per essere svolti in autonomia, in giusta misura, magari meno esercizi e più romanzi da leggere.

venerdì 15 giugno 2018

Cittadini e mondo del soccorso entrano in contatto

Condivido con voi la locandina di una bella iniziativa.

Cittadini e mondo del soccorso entrano in contatto domenica 17 giugno 2018 dalle ore 15.00 alle ore 18.00 in una delle periferie critiche di Milano (la Barona). L’Associazione Pubblica Assistenza Milanese, P.as.mil. e una squadra del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco animeranno tre punti di dimostrazione, informazione e incontro per i bambini, gli anziani e i cittadini all’interno dell’iniziativa “Festa dei vicini 2018”, annuncia la realizzazione dell’evento “Tirami (sù)”, promosso dal Municipio 6 del Comune di Milano nei giardini di via Riccardo Balsamo Crivelli.

venerdì 8 giugno 2018

Il Sala schizofrenico

Buoni i passi del sindaco Sala per liberare Milano da motori diesel entro il 2025 ora occorre coerenza da parte del sindaco metropolitano Sala perché si faccia altrettanto negli altri 133 comuni attraverso incentivi/divieti e tariffa integrata del trasporto pubblico locale.

lunedì 4 giugno 2018

Come Placido Rizzotto

Come Placido Rizzotto, come altre decine di sindacalisti, Soumaila Sacko è stato ucciso dalla mafia. Era venuto dal Mali e insieme al lavoro voleva la dignità per sé e per gli altri migliaia di braccianti che si vogliono 'invisibili'. Onore a lui e grazie a tutti i sindacalisti che non mollano.

martedì 29 maggio 2018

l'intuizione alimenta la conoscenza-intuition nurtures the knowledge

l'intuizione alimenta la conoscenza-intuition nurtures the knowledge

domenica 27 maggio 2018

Una situazione preoccupante

Il Presidente della Repubblica non ha approvato la proposta di Governo presentata dalle forze politiche che esprimono la maggioranza parlamentare. Il Presidente della Repubblica sta esercitando una soggettività politica nel solco della Costituzione ma è una soggettività non in sintonia con il senso comune sempre più distante dalle istituzioni, dalle élites finanziarie, economiche e della comunicazione. Ora mi aspetto che il Governo del Presidente cambi la legge elettorale nel rispetto della Costituzione consentendo così ai cittadini italiani di esercitare una effettiva responsabilità elettorale. Occorre restringere la forbice tra gran parte del paese e le istituzioni democratiche.  È una situazione preoccupante.

venerdì 6 aprile 2018

Si stanno disputando la plancia di comando del Titanic

In un Parlamento che alla luce del risultato elettorale non ha alcuna maggioranza il Presidente Mattarella ha avviato le consultazioni con tutti i gruppi parlamentari per vedere gli scenari possibili. Mi colpisce che un partito come il PD vada alla consultazione con il Presidente Mattarella dicendo "Il PD starà comunque all'opposizione". All'opposizione di cosa? Di chi? Perché non avanza una proposta? Perché rinuncia alla politica? Perché pensa che la politica da fare consista nel regolamento di conti interni? Si stanno disputando la plancia di comando del Titanic.

martedì 3 aprile 2018

Galli Della Loggia e la nomenclatura dei conigli

Galli Della Loggia a proposito della dirigenza del PD: "È una nomenclatura di conigli!" perché non è in grado di proporre un'alternativa a Renzi. Non sono d'accordo. Non è un problema di pavidità, ma di assenza di qualsiasi visione/proposta politica che abbia una sintonia con le preoccupazioni sociali. Il 4 dicembre e il 4 marzo hanno messo in luce una distanza siderale con gli Italiani, una nomenclatura formata da troppi che hanno scambiato la carriera in un'impresa con quella in un partito, basti pensare a quanti garantiti da Bersani l'hanno salutato per Renzi. Basti pensare ad una legge elettorale pensata per avere come esito necessario il Patto del Nazareno, ma si sa che il diavolo fa le pentole, ma non i coperchi e infatti gli elettori hanno sonoramente bocciato questa prospettiva. La legislatura appena trascorsa ha reso evidente l'assoluta mancanza di compassione con la comunità, con le preoccupazioni dei giovani che vorrebbero diventare adulti senza essere precari, con chi si appresta a diventare anziano e non sa su quale welfare potrà contare, con chi crede nella scuola pubblica costruita e partecipata da insegnanti e studenti, che sono coloro che la significano, con chi crede in uno sviluppo sostenibile da perseguire effettivamente, con chi si oppone alla prepotenza della finanza internazionale che sostituisce la politica economica degli Stati, decisioni sulle tasse da pagare incluse. Renzi e C. hanno sistematicamente ignorato la non partecipazione al voto di molti cittadini. I 5S sono uno degli effetti di una politica fatta di arroganza, miopia e distanza, le cui conseguenze pagheremo tutti.

lunedì 2 aprile 2018

La distrazione dei titoli accademici

Leggo su FB molti commenti e derisioni sulla mancanza di titoli accademici dei 5S, come se negli altri partiti fossero tutti titolati e competenti, cosa che non è e non è stata, basta guardare i titoli di studio e i curricula di alcuni membri degli ultimi governi. Mi sembra una questione distraente. A parte notare l'ipocrisia, in un Paese che le statistiche ci dicono essere composto da una maggioranza di analfabeti funzionali, osservo che chi replica alle derisioni utilizza argomenti che varrebbe la pena problematizzare: per fare il parlamentare e occuparsi del governo del Paese non occorre essere laureati, la sinistra storica in passato si onorava di eleggere gli operai, l'accesso agli studi accademici è privilegio per ricchi, ecc. Questo dibattito mi lascia perplesso perché la questione vera riguarda le leggi elettorali che impedendo ai cittadini di scegliere i propri rappresentanti hanno gradualmente abbassato la qualità della rappresentanza, riempiendo il parlamento di gente obbediente al capo di turno che li garantisce o, come nel caso dei 5S, di gente senz'arte né parte scelta grazie a pochi click e validata dagli algoritmi semantici della Casaleggio e associati. Il Paese ha già pagato e  pagherà ancora in modo pesante l'incompetenza al potere e non si tratta solo di questo, visto che nessuno sa chi ci sia dietro e che obiettivi abbia una società privata che detiene il 32% del consenso politico. Osservazioni a margine: 1) gli operai eletti in passato erano autodidatti, gramscianamente impegnati ad apprendere nelle sezioni, nel sindacato e nelle scuole di partito, nessun paragone è possibile perché è completamente mutato il contesto sociale e culturale; 2) di solito gli studi accademici vengono sottovalutati da chi non li ha compiuti. La questione centrale è che la politica pubblica oggi esegue decisioni prese altrove, che non rispondono a interessi generali. I nominati e gli incompetenti, che in parlamento spesso coincidono, sono funzionali a questo disegno.

mercoledì 28 marzo 2018

"Il senno del giorno prima"

"Il senno del giorno prima" diceva l'allenatore del Genoa Franco Scoglio. Non sono stato profetico ma, insomma...

https://www.radioradicale.it/scheda/535018/politiche-2018-intervista-a-fiorello-cortiana

lunedì 26 marzo 2018

Ora che sono costretti a fare politica che scelte faranno?

Vediamo ora che sono costretti, dal risultato elettorale, a fare politica che scelte faranno. Quali mediazioni, quali compromessi.  Ad esempio: l'andata di Grillo a Torino a sostegno delle Olimpiadi Invernali più che alla Appendino mi è sembrato rivolgersi a FCA/Confindustria. Così come la proposta di mettere al ministero un generale dei Carabinieri in carica. Sì dirà che sono rassicurazioni elettorali, bene, ora per fare cosa dentro la deriva finanziaria della economia, nella impossibile fiscalità statuale nei confronti delle corporation, vero governo non eletto del villaggio globale. Rispetto al nazionalismo da piccola patria di Salvini cosa proporranno perché ci sia una Europa federata con un governo eletto dai suoi cittadini. Ora c'è un mercato comune, una moneta e regole formali disattese quando con le buone o con le cattive l'Agenzia per il Farmaco deve finire in Olanda. Vediamo. Quel che è certo è che come Berlusconi non era la causa del disastro, bensì il prodotto della crisi di forma e di contenuti dei partiti popolari, così i grillini non sono degli usurpatori del naturale esercizio del governo da parte del Patto del Nazareno, bensì il suo prodotto/reazione/riflesso. Bene ora vediamo che politica c'è oltre ai gesti/proposte da integralisti anti casta elettiva. Ma la casta vera composta da un milione di nominati che non rendicontano pubblicamente della politica che attuano con risorse pubbliche? Vediamo.

domenica 25 marzo 2018

Esempi

Esempi. Ho letto sulla stampa di un giudice della Consulta e della di lui moglie, nota esponente del PD, che per due anni avrebbe usato l'auto blu assegnata al marito, con autista e buoni benzina, per uso privato comprensivo di trasferte al mare. Lui è stato indagato per peculato. Adesso la procura di Roma ha chiesto l'archiviazione del caso anche perché il regolamento interno della Corte non pone limiti alla discrezionalità nell'uso esclusivo del bene, quindi nessun illecito.  Su FB ho letto moltissimi attestati di stima e solidarietà alla signora da parte di compagni di partito e non e qualche domanda (poche) posta direttamente per sapere se l'accusa corrispondesse al vero. A queste domande sarebbe bastato rispondere semplicemente con un sì o con un no. Forse prima o poi il sì o il no arriveranno, vedremo... Al di là del profilo penale o meno della vicenda, che spero che prima o poi venga chiarita dagli interessati, due considerazioni: 1) la Consulta adotta un regolamento interno che prevede l'uso esclusivo di un bene pagato con soldi pubblici? 2) sono convinto che in politica, così come nella vita privata, valga l'esempio, in altre parole occorre razzolare come si predica che gli altri debbano razzolare. Soprattutto quando si rappresentano le istituzioni. Non è moralismo, si chiamano coerenza, etica personale e pubblica. A suo tempo ho avuto a disposizione un'auto blu per andare al Pirellone. Ricordo che da casa mia ci andavo in bicicletta o con il 19 e la metro (e mi pagavo il biglietto) e che  mia moglie su quell'auto blu non ci è mai salita, neanche con me.

domenica 4 febbraio 2018

World Cancer Day

4 Febbraio World Cancer Day
https://www.facebook.com/pasmil/videos/764818390388418/

Milano, Italia. Dialogo tra una cartolaia e un cittadino.

Dialogo di una cartolaia e di un cittadino.

Sabato pomeriggio, entro con la Vale in una cartoleria non lontano da casa. È aperta da meno di un anno, è piccola ma ben fornita, con una vasta scelta di prodotti di qualità e  giocattoli di alta gamma. Ovunque vi sono cartelli che informano della presenza di telecamere e vietano di fotografare la merce esposta. Incuriosito, ne chiedo la ragione alla proprietaria che, con una certa veemenza mi spiega che si difende dai clienti che fotografano e poi acquistano gli stessi prodotti su Amazon. Dice che molti entrano nel suo negozio per rubare le idee, che la scelta dei prodotti e l'allestimento rappresentano un valore aggiunto che dev'essere pagato e non sottratto abusivamente, esprime solidarietà ai venditori di scarpe che chiedono una somma di denaro per farle provare (ammetto che  questa mi era sfuggita). La signora mi racconta di essere rimasta senza lavoro a 50 anni, dopo un trascorso manageriale in una multinazionale americana, con uno stipendio di tutto rispetto. Dice che questa sua attuale attività non è remunerativa come si aspettava, soprattutto a causa dell'alta tassazione e dei tributi comunali. Con un incasso di 84000 euro va solo a pari. Le suggerisco di fare proposte commerciali alla scuola vicina, si inalbera contro la scuola e i genitori che acquistano all'ingrosso. Segue filippica contro i lavoratori dipendenti, quelli con lo stipendio sicuro, che proprio per questa sicurezza sono "ricchi" (dice proprio così) e i politici. La Vale prova a risponderle che i politici sono liberamente eletti, che rispecchiano la società civile che li esprime e che è una trappola pensare che avere un posto di lavoro rappresenti un privilegio invece che un diritto e che questa idea è funzionale all'eliminazione delle rivendicazioni contrattuali, delle negoziazioni sindacali, della dialettica tra le parti. Non è un caso che i contratti della PA siano stati rinnovati dopo scadenza pluriennale (e neanche tutti visto che quello della scuola è ancora in forse) e che lo siano stati in cambio di un piatto di lenticchie. Io le dico: "Vede, signora, la Vale è inc...ata (francesismo), lei in ansia". La signora non ascolta, i dipendenti sono i nuovi ricchi. Ci informa che questa volta darà un voto di protesta, convintamente. Ma il broadcasting, la piattaforma Rousseau, l'impreparazione, il partito proprietario con la selezione con gli algoritmi semantici.... "Occorre far saltare tutto". Le dico che pur non condividendo la sua scelta, per la prima volta non so cosa votare. Chissà  perché penso che la signora in passato abbia contribuito ad esprimere la classe dirigente che oggi vuol "far saltare". Chissà cosa pensava e raccontava quando faceva la top manager iper pagata. Oggi esprime sfacciatamente una sorta di autismo sociale, i clienti servono per gli 84000 e i loro problemi non la riguardano. 
Milano, Italia.

martedì 9 gennaio 2018

Risposta ad un post di Adriano Sofri

Risposta ad un post di Adriano Sofri:

Perché prendersela con Civati? È come sparare sulla Croce Rossa. Gori propone di " Fare meglio", non di fare diversamente. Fare meglio cosa? Brebemi? Pedemontana? Capannoni di rifiuti che bruciano una volta al mese? La nuova e inutile tangenziale esterna nel parco sud? Del resto Maroni ha fatto l'accordo di programma per svendere a un fondo internazionale gli ex scali FS, che sono un bene pubblico comune, prima in accordo con Pisapia e poi con Sala e così con Sala ha fatto l'accordo sul dopo Expo. Vedo una coerenza consociativa all'insegna della spoliazione della politica pubblica come interesse generale. Il fatto che Civati & C. costituiscano una ripicca familiare e siano un ceto politico in ricollocazione non giustifica alcuna chiamata in soccorso della continuità consociativa che Gori interpreta.

venerdì 5 gennaio 2018

La parabola triste di alcuni radicali

La scelta di Bonino, Della Vedova e Tabacci non ha nulla a che vedere con una proposta politica capace di coniugare il cattolicesimo democratico con la laicità dei diritti. È una scelta dettata dalle necessità di ricollocazione di ceto politico, utilizzando le opportunità volutamente previste dalla legge elettorale per la presentazione di liste civetta, specchietti per le allodole che non voterebbero il solo partito dominante.  Una misera operazione di marketing elettorale che non costituisce una proposta politica.  Non rassegniamoci all'esaurimento della feconda e generosa metafora radicale in una malinconica parabola.