La scelta di Bonino, Della Vedova e Tabacci non ha nulla a che vedere con una proposta politica capace di coniugare il cattolicesimo democratico con la laicità dei diritti. È una scelta dettata dalle necessità di ricollocazione di ceto politico, utilizzando le opportunità volutamente previste dalla legge elettorale per la presentazione di liste civetta, specchietti per le allodole che non voterebbero il solo partito dominante. Una misera operazione di marketing elettorale che non costituisce una proposta politica. Non rassegniamoci all'esaurimento della feconda e generosa metafora radicale in una malinconica parabola.
venerdì 5 gennaio 2018
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