ciao, welcome :-)

in questo blog metto un po di tutto se cerchi qualcosa che non trovi chiedimelo

mercoledì 30 ottobre 2013

Under pressure

How much in charge is really Obama? C'mon President! let's finish your job, we support the innovative change!

martedì 29 ottobre 2013

L'esoterismo degli slogan PD


L'esoterismo copre, male, il vuoto mentre i vecchi slogan rappresentavano processi culturali e sociali, quindi politici, diffusi. Puntuali i rilievi e le considerazioni di Anna Maria testa su NeU - Nuovo e Utile
http://nuovoeutile.it/primarie-slogan-politici/

lunedì 28 ottobre 2013

La fotografia malinconica del Milan

Ciò che mi lascia sconcertato non è la simulazione di Balotelli o i due rigori veri non dati ma il terzo gol del Parma al 94°. Come una nemesi, il declino di una parabola identitaria, neanche tragico ma malinconico. Fallo di un difensore del Milan su un giocatore del Parma all'altezza del cerchio della metà campo rossonera. Parolo del Parma si incarica di calciare e sposta avanti la palla di oltre 10 metri. L'arbitro in campo e quelli ai bordi non dicono nulla, la panchina del Milan non chiede ai propri giocatori di segnalare la cosa all'arbitro e nessuno dei giocatori lo fa piazzandosi davanti al pallone come si fa di solito. Infine viene disposta una barriera di due giocatori, Parolo colpisce forte proprio sui due in barriera, questi si girano uno a destra e uno a sinistra così la palla passa in mezzo e si infila in rete. Fischio finale.

Lou

Lou you're walking on the wild side

venerdì 25 ottobre 2013

per un nuovo paradigma in medicina

per un nuovo paradigma in medicina
http://www.italicatv.it/it/piermario_biava/

Lo sberleffo di Zuzzurro al tumore

La dignità di Andrea Brambilla "Zuzzurro" come esempio. Ha continuato a vivere e recitare alla faccia del tumore fino all'ultimo. I manifesti sui muri di Milano annunciano lo spettacolo "Non c'è più il futuro di una volta" che non terrà più qui: il migliore epitaffio.

martedì 22 ottobre 2013

Gli architetti meritano molto di più di "venti anni di casta"


Maurizio De Caro
architects & planners

 
caro amico,
da oggi comincia una battaglia di civiltà per ridare l'Ordine a tutti i professionisti.
i nostri colleghi di Milano e della Provincia di Milano si meritano molto più di quanto "venti anni di casta" hanno promesso invano.

siamo la discontinuità,una squadra che non vuole essere una lista,siamo un'ipotesi di Consiglio che parla a tutti gli iscritti.

abbiamo bisogno dell'aiuto concreto di tutti quelli che credono nel rinnovamento e nella bellezza del nostro mestiere
ti ringrazio per la disponibilità
maurizio 


domenica 20 ottobre 2013

l'ENI al posto di Napolitano e Letta?

La fotografia plastica dei poteri reali in Italia è rappresentata dall'appello pubblico dell'ENI a Gazprom per la liberazione dell'attivista di Greenpeace Cristian D'Alessandro. Quando una lettera pubblica di Napolitano a Putin e di Letta a Medvedev?

venerdì 18 ottobre 2013

Spreco di cibo e di risorse


Expo 2015 propone di "Nutrire il Pianeta" ma intanto dobbiamo fare i conti con gli sprechi alimentari
http://www.eurosalus.com/blog/angolo-fiorello-cortiana/cibo-buttato-e-risorse-sprecate/

Riportiamo Cristian e i suoi compagni a casa


Ciao Fiorello,
Sono la mamma di Cristian. Ho detto tante volte quello che penso di questa triste vicenda che ci ha sconvolto la vita, quello che so del sogno di mio figlio, quello che voglio per la felicità di Cristian.
Ho scritto a tanti, privatamente, per sensibilizzarli a questa battaglia. Molti ci hanno mostrato attenzione e interesse, invitandoci ad una trasmissione, chiedendoci una intervista, riportando una dichiarazione.
Poi, in 120mila hanno risposto all'appello di una madre affinché il Presidente Napolitano faccia il possibile per riportare Cristian e i suoi compagni a casa. Non finirò mai di ringraziare queste persone per aver dato forza alla mia supplica.
Ringrazio quelli che hanno firmato perché condividono l' ideale ecopacifista della battaglia di Cristian e dei suoi compagni. Ringrazio quelli che invocano la libertà di manifestare il  dissenso. Ringrazio quelli che si sono indignati perché quei 30 non hanno fatto niente e quelli che si sono entusiasmati perché invece hanno fatto tanto.
Ringrazio ancora i musicisti, tanti, quelli che Cristian ama, che con la loro musica vanno oltre e dicono tanto... quello che noi non sappiamo dire, e si sono schierati al nostro fianco. Ringrazio le oltre un milione e 400mila persone che hanno firmato l’appello di Greenpeace alle autorità russe.
Ringrazio gli amici di Cristian, i compagni di Greenpeace che hanno condiviso con lui il percorso del volontariato e hanno manifestato tutta la stima per quel mio ragazzo "orso" ed ora la preoccupazione per la sua sorte, ma anche gli amici di sempre, che forse Cristian ha trascurato per abbracciare anima e corpo l'impegno ambientalista, ma che, da veri amici, non gli hanno mai girato le spalle.
Ringrazio quelli che incontriamo ogni giorno e con discrezione, a bassa voce, con lo sgomento nel cuore, ci offrono un sostegno che nessuno può darci.
Ringrazio infine tutte le  mamme che hanno firmato semplicemente perché... sono mamme. E una mamma non può lasciare sola un'altra mamma che chiede aiuto per il figlio innocente.
A tutti voi, grazie!
Raffaela Ruggiero

giovedì 17 ottobre 2013

a casa

Un giornalista sportivo 'Le vittime di Lampedusa   potevano stare a casa'. Anche tu potevi startene a casa in silenzio.

La trasparenza per essere tale non può conoscere opacità alcuna


                       COMUNICATO STAMPA

Fiorello Cortiana e Filippo Errante  COALIZIONE CIVICA BUCCINASCO

La trasparenza per essere tale non può conoscere opacità alcuna”

“ La condanna per corruzione dell’ex sindaco di Buccinasco Cereda, dell’ex consigliere comunale Antonio Trimboli, dell’ex segretario comunale Giovanni Sagaria e dell’ex tecnico comunale Giovanni Carminati, ha visto l’Amministrazione Comunale in carica costituirsi parte civile.  Per impedire che tutto ciò si ripeta abbiamo fatto approvare l’istituzione della Commissione Consiliare per le modifiche di procedure e regolamenti che hanno consentito negli anni criticità e devianze anche oggetto di altri procedimenti come quelli “Cerberus” e “Parco Sud”. Così come l’indizione di un Consiglio Comunale aperto sulla legalità nel quale presentare degli indirizzi condivisi di regole e procedure. Lo attendiamo da un anno.
Il Sindaco Maiorano ha dichiarato che la sua Amministrazione “fin dall’insediamento, ha investito risorse ed energia affinché tutto il lavoro di uffici e amministratori sia trasparente e tracciato in modo da poter controllare e verificare al meglio e in tempo reale il rispetto delle procedure e delle leggi in vigore". Coerentemente vorremmo altrettanta solerzia  per controllare e tracciare, attraverso la Polizia Postale, l’uso di identità false sulla pagina Facebook del Comune, così come l’uso di mail anonime per diffamare l’operato di una dirigente onesta dell’amministrazione comunale. La trasparenza per essere tale non può conoscere opacità alcuna. “

mercoledì 16 ottobre 2013

A sostegno di Maurizio De Caro a Presidente dell'Ordine degli Architetti della Provincia di Milano


Conosco da anni Maurizio De Caro e apprezzo l'impegno che si propone, ritengo particolarmente significativa l'intenzione/proposta della partecipazione degli architetti di Milano e provincia ai processi decisionali dove si prendono decisioni che riguardano pianificazione del territorio della Grande Milano. Risulta così coerente la proposta di istituire una web tv come piattaforma multimediale dedicata alla cultura del progetto.
Architetti di Milano e provincia datevi da fare da monadi a rete il passo è importante e necessario.
Qui sotto trovate il manifesto collettivo che promuove la candidatura di Maurizio De Caro e un calendario di incontri per confrontarsi sui punti del manifesto.

Dignità dell'architetto per l'identità dell'architettura
(non chiamatelo programma perché per noi è un manifesto)

Un riscatto rispetto alla progressiva perdita di dignità dell’architetto e alla diffusa crisi identitaria dell’architettura è il proposito intorno al quale si costruisce il progetto per l’Ordine degli Architetti del prossimo quadriennio.
I dieci punti nei quali si articola questa proposta sono la base di partenza per un lavoro condiviso di rilancio, che abbia nell’Ordine il naturale baricentro. Agli iscritti si chiede di condividere questo progetto e di partecipare trasformando l’istituzione in un luogo aperto, di scambio , di partecipazione.

Il programma per punti:

1)      Congruità dei compensi
2)      Reti e raggruppamenti
3)      Internazionalizzazione
4)      Rapporto fra domanda e offerta
5)      Partecipazione ai processi decisionali e presenza nei media
6)      L’architetto come datore di lavoro e prestatore d’opera
7)      Prestito d’onore e accesso al credito
8)      Processo di crescita del committente
9)      Presenza in Inarcassa
10)   Web tv


1)      Congruità dei compensi
Uno dei primi nodi da affrontare è quello della congruità dei compensi e di una leale concorrenza, dopo che è trascorso un lungo periodo dall’abolizione dei minimi di tariffa. Come garantire il cliente che il prodotto progetto e più in generale le attività professionali siano di qualità corretta se per questi si pratica una spietata concorrenza fratricida sui prezzi delle prestazioni?

2)      Reti e raggruppamenti
Frammentazione e polverizzazione caratterizzano le strutture di progetto italiane. Meccanismi che favoriscano il raggruppamento di strutture piccole in strutture più grandi e in reti possono produrre vantaggi, di razionalizzazione dei costi e delle risorse

3)      Internazionalizzazione.
Creare i presupposti di conoscenza attraverso consulenze specifiche, da fornire anche in partnership con altri istituti, per l’apertura degli studi di progettazione ai mercati internazionali

4)      Rapporto fra domanda e offerta: i “Giovedì dell’Impresa”.
Incontri tra domanda e offerta professionale organizzati alla sede dell’Ordine. Imprese, operatori immobiliari, enti pubblici incontrano i progettisti in brevi dialoghi bilaterali e diretti  di presentazione reciproca.

5)      Partecipazione ai processi decisionali e presenza nei media.
Gli architetti di Milano e provincia devono avere un posto ai tavoli nei quali si prendono decisioni strategiche su grandi opere, eventi, formazione di regolamenti e leggi che interessino questi territori.
Expo, PGT, candidatura alle Olimpiadi, non possono avvenire senza che il corpo degli architetti che poi concretamente progetteranno opere e infrastrutture diano un loro iniziale contributo.

6)      L’Architetto come datore di lavoro e prestatore d’opera.
Il complesso sistema di rapporti fra studi professionali e collaboratori è da sempre ignorato tollerando trattamenti estremamente disomogenei, spesso ai limiti della legalità nei confronti dei collaboratori di studio. La proposta è di lavorare alla redazione di un accordo quadro di tipo volontario che offra almeno minimi riferimenti di garanzia reciproca.


7)Prestito d’onore e accesso al credito
Il periodo di difficoltà che investe molti architetti chiede aiuti concreti. Fra questi la volontà di favorire l’accesso al credito elaborando specifici accordi con istituti bancari di primordine. Questo anche attraverso formule nuove di contratti quadro e garanzie collettivi.

8)Processo di crescita del committente
La committenza è ormai distinta in due precise categorie: la grossa committenza professionale di operatori immobiliari, fondi di investimento, sviluppatori e la più tradizionale committenza isolata e i fruitori finali. Agli occhi della prima l’architetto deve qualificarsi per competere con le grandi strutture internazionali, mentre agli occhi della seconda deve qualificarsi spesso per affermare la complessità e la qualità del proprio operare. Soprattutto quest’ultima, deve intraprendere un percorso di crescita che è garanzia fondamentale della qualità. L’Ordine deve avere un ruolo nel determinare questa crescita.

7)      Presenza in Inarcassa
L’obiettivo è di attivarsi presso Inarcassa per diventare parte attiva all’interno del Consiglio con rappresentanti dell’ Ordine e diritto di voto. Alcune modifiche allo Statuto sono ormai indispensabili.

8)      Web tv.
Nuovi media devono diventare gli strumenti di comunicazione di una istituzione che voglia incidere nel dibattito contemporaneo. Una web tv, concepita come piattaforma multimediale dedicata alla cultura del progetto, UrbanConText proporrà cronache dalla città contemporanea.



Gruppi di lavoro aperti a tutti gli iscritti affronteranno questi a altri temi nel tentativo di interpretare l’Ordine come un luogo veramente aperto alle istanze di tutti gli iscritti, superando finalmente la negativa identità attuale di una istituzione che si limita a chiedere una tassa per consentirti di esercitare la professione.

Porte aperte sul progetto(ciclo di tre dibattiti)

Mercoledì 30 Ottobre ore 18,via Solferino 19
Alberghi: Stupore onirico o effetto terminal?
Spesso oggi gli alberghi sono oggi spazi onirici, in cui il viaggiatore vive esperienze forti, tra musica, colore e aromi. La recepiton è nascosta tra bar e negozi ed è aperta alla città. Altre volte, invece, non c'è soluzione di continuità tra il terminal aeroportuale e la hall. Strutture asettiche, ascensori ben in vista e materiali freddi spingono il viaggiatore a scappare in camera e chiudersi dentro. Due progettisti attivi nel settore alberghiero in Italia e all'estero raccontano la loro visione di questi spazi semi pubblici.


Mercoledì 13 Novembre ore 18,via Solferino 19
Uffici: Privacy o condivisione?
Come creare un ambiente di lavoro che favorisca la collaborazione?
Può l'architettura essere volano di produttività ed efficienza?
Ne parliamo con due studi di architettura che mettono a confronto la loro esperienza nel continuo contrasto tra privacy e condivisione.
Alessandro Adamo di DEGW e Andrea Maffei


Mercoledì 4 Dicembre ore 18,via Solferino 19
Ospedali: Nido o stanza asettica?
Come progettare un ospedale a misura di paziente? Come plasmare le esigenze tecnologiche e sanitarie per ottenere il massimo dal punto di vista dell'accoglienza e della serenità del malato e dei familiari?
Ne parliamo con due progettisti che presenteranno testimonianze molto diverse tra loro.

Gli incontri sono coordinati da Maurizio de Caro,Consigliere dell’Ordine degli Architetti della Provincia di Milano

Mercoledi 6 novembre ore 18.00,via solferino 19.
La nuova serie di Domus.
Ne parlano Paolo Righetti,Fabbrica del Vapore,DAGAD,Nicola di Battista,direttore di Domus,modera Maurizio de Caro,consigliere dell’Ordine degli Architetti della Provincia di Milano



lunedì 14 ottobre 2013

Addio Marco!

il mio saluto a Marco Zamperini, alla sua serenità, alla sua disponibilità, alle sintonie culturali per la condivisione della conoscenza. Addio!

sabato 12 ottobre 2013

Littizzetto e la scuola

Luciana Littizzetto: "L'unica cosa che mi manca dell'insegnamento è il rapporto con i ragazzi, nient'altro, perché gli insegnanti fanno una grande fatica e sono poco considerati e poco retribuiti".


Una fotografia della realtà. Sono anni che la politica dx-sx mortifica la condizione e la funzione docente in quella che è già la società della conoscenza.

Liberi subito!

http://www.italicatv.it/it/green_peace_e_la_russia

venerdì 11 ottobre 2013

Priebke e la dignità

E' stato un onore per me andare al tribunale militare di Roma e permettere, insieme a Riccardo Pacifici, che i carabinieri facessero entrare Priebke nell'aula per avere il processo che meritava. Ho fattola cosa giusta testimoniando poi a favore dei giovani dirigenti della comunità ebraica romana scagionandoli dall'accusa di aver cercato di aggredire Priebke travolgendo le transenne , i carabinieri e alcuni senatori verdi che con me cercavano di fare argine. Dignità per la Comunità Ebraica e disprezzo per il boia stragista mai sfiorato dal dubbio.

mercoledì 9 ottobre 2013

Liberi subito!



Stampatevi questo volantino e venite a esporlo con noi di Green Italia Venerdì 11 ottobre alle 11,30, camminando sul marciapiede del Consolato della Federazione Russa a Milano Via Sant'Aquino, 3 (P.le Segesta- Metro Lotto)

Sabato a Roma non per difendere la Costituzione ma per attuarla.

Sabato a Roma non per difendere la Costituzione ma per attuarla.

Vajont, l'ipocrisia e la memoria



 Si ricordano i 50 dalla strage del Vajont con le lacrime di coccodrillo italiane cercando di relativizzare a quei progettisti, a quella valle, a quella montagna errori e colpe. Non è così purtroppo nell'ipocrita Italia dove il dissesto idrogeologico è il prodotto dell'indifferenza e i disastri sono il prodotto degli insediamenti speculativi indifferenti al dissesto dei sedimi interessati. La prima cosa da tenere in piedi è la memoria. L’Italia ha  conosciuto una successione di ondate di cemento illegali e deturpanti: nel 1993 furono realizzati 58000 edifici fuorilegge, 59000 nel ’95  e nel 1994, con il condono  Berlusconi-Radice ne furono realizzati 83000, mentre la sanatoria del 2003 ha prodotto, secondo i dati forniti da Legambiente,  40 mila nuove case illegali. Nel 2010, a seguito delle perturbazioni atmosferiche, il comune di Tortorici,  provincia di Messina, con una lettera inviata al capo della protezione civile nazionale Guido Bertolaso, ha chiesto l`istituzione di un`unità di crisi permanente. Una comunicazione che non ha fatto notizia perché non riguardava una delle periodiche tragedie a seguito del dissesto idrogeologico italiano.
La natura della richiesta poteva invece sollecitare un’utile riflessione sulla necessità di una “prevenzione permanente” in luogo di una “unità di crisi permanente”.  Purtroppo la cosa non riguarda solo Tortorici, come sappiamo stagionalmente dalle cronache la situazione idrogeologica del Paese è a rischio diffuso di dissesto. In seguito all’alluvione di Sarno nel maggio del 1998, un decreto governativo ha chiesto alle regioni di individuare tutte le aree a rischio dell’Italia.
 Secondo il rapporto sulle frane in Italia realizzato dall’Agenzia nazionale per la protezione dell’ambiente e per i servizi tecnici (Apat) nel 2007 5.596 su 8.101 i comuni italiani sono interessati da frane, ne sono state censite circa 470 mila in 20 mila km2, pari al 6,6% dell’intero territorio nazionale. Il 69% dei comuni è affetto da fenomeni franosi per l’assetto morfologico del nostro paese, per circa il 75% costituito da territorio montano–collinare e per le caratteristiche meccaniche delle rocce affioranti. La Calabria, l’Umbria e la Valle d’Aosta sono le regioni con la più alta percentuale di comuni classificati a rischio (il 100% del totale), subito seguite dalle Marche (99%) e dalla Toscana (98%). Negli ultimi 50 anni le vittime per frana ammontano a 2.552, più di 4 vittime al mese e sono stati identificati 4.530 comuni con livello di attenzione elevato e molto elevato per rischio da frana. I rapporti ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale) ci comunicano che negli ultimi 80 anni la penisola Italiana  è stata interessata da 5.400 alluvioni, 11.000 frane con 70.000 persone coinvolte, la quantificazione dei danni negli ultimi 20 anni ammonta a 15 miliardi di euro. Oltre 1.700 amministrazioni comunali, pari al 30% dei 5581 comuni classificati a rischio idrogeologico dal Ministero dell’Ambiente e dall’UPI (Unione delle Provincie Italiane) sono state interessate dall’indagine svolta da Legambiente e dal Dipartimento della Protezione Civile con “Ecosistema Rischio 2009”.   L’indagine ha fornito un quadro preoccupante sul pericolo frane in l’Italia evidenziando forti ritardi nella prevenzione e troppo cemento lungo i corsi d’acqua e in prossimità di versanti franosi e instabili. Nel 79% dei comuni coinvolti nella indagine sono presenti abitazioni in aree esposte a pericolo di frane e alluvioni, nel 28% dei casi sono presenti in tali aree interi quartieri e nel 54% fabbricati e insediamenti industriali. Nel 20% dei comuni oggetto d’indagine in aree classificate a rischio idrogeologico sono presenti strutture sensibili o strutture ricettive turistiche. Nel 36% dei comuni non vi è una manutenzione ordinaria delle sponde. Solo il 7% delle amministrazioni comunali ha provveduto a delocalizzare abitazioni e solo nel 3% dei casi sono stati avviati interventi di delocalizzazione dei fabbricati industriali. Nel 15% dei comuni mancano ancora i piani urbanistici che prevedono vincoli alla edificazione delle aree a rischio idrogeologico. Invece l’82% delle amministrazioni comunali possiede un piano d’emergenza grazie alla attività svolta dall’organizzazione del sistema locale di protezione civile e nel 54% dei casi i piani sono stati aggiornati negli ultimi due anni. Ma qui ci troviamo ancora nella logica di predisporre l’intervento dopo la catastrofe piuttosto che prevenirla. Se invece della rimozione delle tragedie ne avessimo una memoria viva le immagini dei telegiornali comporrebbero una tragedia dopo l’altra una mappa corrispondente all’Italia, dalla Valtellina al Tanaro, dall’Oltrepò Pavese a Sarno, da Ischia a Messina e così via a sfregiare il Belpaese. Ricordiamo le immagini che nel 2007 fecero il giro del mondo per un crollo in roccia di 60.000 m3 staccatosi dalla Cima Una in Val Fiscalina, nell’Alto Adige, uno dei gioielli delle Dolomiti. Le cause che innescano più frequentemente le frane sono le precipitazioni brevi e intense o eccezionali e prolungate, in aumento per le mutazioni del clima. La conformazione geologica di gran parte della Penisola ha una morfologia a rischio: versanti inclinati che terminano direttamente sul mare, sui quali però sono arroccati molti centri abitati. Ancora più direttamente le attività umane destabilizzano i versanti con tagli stradali, scavi, cattiva o assente pianificazione territoriale e l’intensa urbanizzazione lungo i corsi d’acqua e in prossimità di versanti fragili. Non solo i fiumi, ma anche i torrenti e le fiumare sono spesso interessati da intubazioni, discariche abusive, ponti sottostimati con edifici costruiti dentro gli alvei. L’espansione edilizia è avvenuta spesso in aree instabili ed ha prodotto un significativo aumento del rischio da frana.  L’approccio efficace al problema del dissesto idrogeologico non risiede nella capacità di previsione, resa più precisa dalle mappature sempre più informate e informatizzate. Prevedere il momento della frana è di poca utilità.  L'unica soluzione risiede nella prevenzione: è indispensabile una mappatura con la raccolta e l’archiviazione delle informazioni, per permettere una corretta pianificazione territoriale nell’individuare aree di nuova urbanizzazione, per la collocazione e la progettazione di nuove infrastrutture, per la necessaria definizione delle limitazioni d’uso di aree specifiche e per l’apposizione di vincoli. Le norme che limitano o impediscono la costruzione sulle aree a rischio ci sono ma vanno applicate. I  dati sulla pesante urbanizzazione delle zone a rischio nel paese dimostrano come sia urgente dare maggiore efficacia a questi strumenti normativi, vi è la necessità di invertire la tendenza nella gestione del territorio. La Regione Sicilia ha speso per sistemazioni idrauliche e dissesto idrogeologico oltre 200 milioni di euro, soldi che a quanto pare, però, non sono stati sufficienti. Pensare di rinforzare in modo indifferenziato  la resistenza del suolo avrebbe costi insostenibili. Sorriso Valvo, dell’Istituto di Ricerca per la protezione Idrogeologica del Consiglio Nazionale delle Ricerche ha fatto sapere che la sola bonifica dal rischio idrogeologico della Calabria costerebbe 1 miliardo di euro all’anno per 15 anni. Mentre la bonifica dell’intera Italia costerebbe 20 volte tanto. Le stesse Regioni in molti casi peggiorano la situazione accrescendo i rischi, perché consentono nuove deroghe senza alcun rispetto per le regole della prevenzione mentre dovrebbero esercitare il contrasto all’abusivismo e al disboscamento scriteriato favorendo la rinaturalizzazione dei corsi d’acqua e delle zone dissestate. Serve un intervento che permetta agli enti locali di non fare cassa solo attraverso gli oneri di urbanizzazione e devono essere sanzionate le amministrazioni locali che non fanno rispettare i piani di assesto idrogeologici.  Ancora una volta la manutenzione del territorio si propone come urgente necessità e, ad un tempo, come importante opera pubblica per l’Italia, perché insieme alla necessaria sicurezza e al risparmio dei danni garantirebbe un impiego diffuso ed intenso di mano d’opera. Quanta identità vogliamo perdere quanti flussi turistici vogliamo vedere andare ancora altrove nella competizione internazionale? Quanto si vuole calpestare della Costituzione?L’ignoranza e lo sfregio della Carta e delle sue istituzioni già oggi alimenta una deriva dissolutiva dell’idea di comunità nazionale, della sua identità e dei suoi compiti dentro il quadro europeo ed internazionale. L’equivalenza tra federalismo e “piccole patrie” rappresenta la prospettiva più plastica di questa condizione.  Il fango delle diffamazioni copre la mancanza di una politica pubblica per i beni culturali e l’ambiente, relegati a lussi cui ci si può dedicare nei tempi di crescita economica. Eppure mai come oggi la crescita economica di un paese si fonda sulla unitarietà e la qualità di un ecosistema culturale ed ambientale. L’Italia custodisce la metà del patrimonio artistico mondiale. L'arte figurativa, la musica, l'architettura, la poesia,la letteratura, l’opera lirica, teatrale e cinematografica, hanno contribuito a dare forma e anima alle nostre città. La stesa identità nazionale degli italiani si fonda su questa consapevolezza di “bellezza”. Una consapevolezza che è parte della nostra Costituzione repubblicana, nell’articolo 9 essa afferma:” La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione.”
   Oggi anche in virtù della Convenzione europea sul paesaggio siglata a Firenze il 20.10.2000. La  Consulta ha affermato una concezione ampia di “paesaggio”  anche grazie alla legge n.431/85 ( legge Galasso) che ha individuato intere categorie di beni direttamente assoggettati ope legis a tutela in forza  del loro particolare interesse ambientale, si passa così dalle bellezze naturali, intese come dimensione solo estetica del territorio, ai “beni ambientali” come beni culturali che interessano vaste porzioni di territorio nazionale. La Corte Costituzionale nella sentenza  151/186 sancisce ”la primarietà del valore estetico-culturale” il quale non può essere “subordinato ad altri valori, ivi compresi quelli economici”, al contrario deve essere “capace di influire profondamente sull'ordine economico-sociale”. Un chiaro indirizzo per la capacità di un paese di produrre valore dentro l’economia della conoscenza, quella su cui basano le proprie possibilità di ripresa e di competitività le democrazie nel mondo. Con il Codice dei beni cultuali e del paesaggio (D.lgs. 22 gennaio 2004 n.42), si conclude una lunga evoluzione legislativa in materia di tutela e valorizzazione del paesaggio e dell’ambiente. Con  la nuova disciplina legislativa il ‘paesaggio’ è “una parte omogenea di territorio i cui caratteri derivano dalla natura, dalla storia umana o dalle reciproche interrelazioni”, è comprensivo di tutti gli aspetti della tutela paesaggistico-ambientale e quindi un bene culturale che, come le opere d’arte e i monumenti, è oggetto di tutela e di riqualificazione. Salvatore Settis con la pubblicazione di “ Paesaggio Costituzione cemento” coglie la contraddizione tra il dettato costituzionale e la pratica e la cultura materiali quotidiane: “E’ oggi più che mai necessario parlare di paesaggio”.
 “Il degrado di cui stiamo parlando non riguarda solo la forma del paesaggio e dell'ambiente, e nemmeno solo gli inquinamenti, i veleni, le sofferenze che ne nascono e ci affliggono” è la condivisione del nostro territorio e delle nostre regole di convivenza ad essere a rischio. Occorre una politica pubblica scientificamente e tecnicamente informata, coerente e stabile e capace di coordinare scienza, tecnologia ed economia.Nel 2011 dopo il disastro nell'estremo levante ligure e nel nord della Toscana il Presidente Napolitano disse "Sono le conseguenze molto dolorose che paghiamo per quelli che sono grossi turbamenti climatici". Oggi ricordando il Vajont: «No inevitabile fatalità non sottacere le responsabilità sul disastro»
No Presidente, non basta, paghiamo anche speculazione e mancanza di prevenzione. Perché non si costruisce solo dove la mappa del dissesto idrogeologico consente? Altrimenti questo paese smemorato sarà unito dai disastri e dalle loro celebrazioni.

domenica 6 ottobre 2013

Quando il giornalismo fa informazione

Brava l'Annunziata ad ospitare i genitori di Francesco D'Alessandro e i militanti di Green Peace capeggiati da Pippo Onufrio, che abbraccio. Genitori rispettosi della volontà del figlio ingegnere di 32 anni, Annunziata rispettosa della relazione genitoriale e Pippo e i militanti di Green Peace pieni di buon senso, competenza e determinazione. Libertà per Francesco e gli altri attivisti sequestrati da Putin. Subito!

giovedì 3 ottobre 2013

Buccinasco: un Castello di fandonie?

Il capogruppo del PD David Arboit ha scritto una lunga riflessione sulla deliberazione relativa a Buccinasco Castello. La definisce "Un intervento importante che merita chiarezza e merita soprattutto un approfondimento serio da parte di tutti, un'istruttoria seria sulla situazione di fatto e di diritto di questa parte del nostro territorio." Peccato che non ci è stato concesso di effetuare una istruttoria seria, c'è stata una sola seduta di commissione su Buccinasco Castello ed io ero presente insieme ad un esponente della Coalizione Civica.
Il sindaco ha illustrato a grandi linee il progetto e non è stata distribuita alcuna documentazione, non è stato detto che il Castello sarebbe stato escluso dalla convenzione proposta e il Sindaco ha affermato che c'era un parere preventivo favorevole del Parco sud, informazione che i vertici del Parco mi hanno smentito. Non ho dubbio alcuno che la rinuncia al possesso gratuito del Castello per non fare la fatica di trovare i finanziamenti per la sua messa in sicurezza e definire una soluzione che ne consentisse la proprietà pubblica, magari attraverso una fondazione partecipata dal Parco Sud e dai comuni che lo compongono, costituisce "una scelta che tutta la Maggioranza ha discusso e condiviso, e che è stata lungamente ponderata". Lungamente ponderata da loro, nessun altro in Consiglio Comunale ha avuto il materiale documentativo ed in tempo per ponderare qualsivoglia posizione. Eppure spettava all'Amministrazione e alla maggioranza fornire i documenti e motivare, giustificare e supportare la decisione di annullare il piano del Commissario Prefettizio Iacontini per proporne uno nuovo.David Arboit, solo ora a decisione presa, ex post, si fa carico di questo compito. Spiace constatre che anche Arboit investa tempo e riflessioni per distrarre l'opinione pubblica, non da "sproloqui" ma da una questione di metodo che è quantomai sostanziale, non solo per le prerogative negate di esercizio della propria azione istituzionale da parte di tutti i consiglieri, ma per la possibilità di dare un contributo fattivo per dare una prospettiva di qualità ad un luogo che è significativo per Buccinasco proprio grazie all'edificio del Castello. Se, come afferma Arboit la "Provincia ha fatto un passo indietro (ragioni finanziarie)" si pone il problema del rispetto di impegni presi tra istituzioni, non si tratta dell'impegno disatteso di vedere la partita insieme tra amici al bar. Messa in sicurezza, restauro, reperimento dei fondi, forma della proprietà e della gestione, sono appunto questioni che meritavano una trattazione esaustiva al fine di operare la scelta finale più utile. Io ho potuto verificare una piena disponibilità a collaborare da parte del Direttore del Parco Sud e dei funzionari del Parco stesso. Arboit sostiene che queste questioni "l'amministrazione Maiorano se le è poste, ma non si è data risposte convincenti e non ha ricevuto da altri risposte convincenti" da altri chi? A noi non è stato chiesto nulla e forse la mia passata esperienza di assessore regionale al territorio e ai Parchi poteva rivelarsi utile. Arboit si diffonde in controdeduzioni ad argomentazioni che ritiene approssimative ma che il gruppo consiliare della Coalizione Civica non ha mai fatto proprio perché impossibilitato non disponendo della documentazione, del tempo per analizzarla, della commissione consiliare dedicata per confrontare le diverse ipotesi.
Buccinasco è parte della costituenda Grande Milano e le maggioranze che si succedono alla sua guida dovrebbero dismettere le modalità arroganti e proprietarie delle procedure istituzionali dell'amministrazione comunale e del Consiglio proprie di un piccolo paese, anche per questo interessato dalle inchieste della magistratura e dai commissariamenti prefettizi. Altrochè "chiacchiere polemiche da bar" come sostiene Arboit. Nei proverbi popolari risiede molta saggezza, uno dice "fare lo scemo per non pagare il dazio" un altro invita a "non parlare d'altro per non pagare il dazio". Appunto, non parliamo d'altro: verità e rispetto delle istituzioni dovrebbero essere la stella polare di ogni confronto democratico. Il migliore antidoto
all'antipolitica,alla disaffezione dei cittadini alla Cosa Pubblica che pure li riguarda.

Fiorello Cortiana

Capogruppo Coalizione Civica Buccinasco

mercoledì 2 ottobre 2013

Sabotaggio TAV, Erri De Luca non scherzare con il fuoco


"Essere incriminati di resistenza è una medaglia al valor civile, tutti dobbiamo essere incriminati di resistenza". Erri De Luca — invitato dal collettivo ExCuem — si è rivolto così a un centinaio di studenti della Statale di Milano arrivati per ascoltarlo nell’atrio dell’aula magna.  "Dobbiamo solidarizzare per queste incriminazioni: pretendiamo di essere incriminati per resistenza".
Ok l'opposizione alla porcata TAV ma occhio a lisciare il pelo all'antagonismo e al sabotaggio, l'estetica della violenza ci ha presentato il suo conto pesante più volte trasformando il conflitto politico in questione di ordine pubblico. Un regalo che la consociazione delle infrastrutture inutili a spese dell'ambiente e dei soldi pubblici non meritano.

lo fanno a Berlino perché non qui?

A Berlino nasce una nuova municipalizzata per produrre e distribuire energia da fonti rinnovabili.Mentre le nostre ex municipalizzate, vedi A2A, si dedicano ad altro, quella di Berlino è la dimostrazione della possibilità di una funzione pubblica di per l'accompagnamento dei condomìni e dei condòmini a ll'incontro con le soluzioni tecnologiche e di credito più utili per coibentare edifici e infissi, risparmiando così consumi energetici, per divenire prosumer-produttori/consumatori attraverso installazione di fotovoltaico e lo scambio termico con l'acqua di falda dove possibile. Sarebbe bello che la nuova società fosse o divenisse una  public company, cioèun modello d'impresa a proprietà diffusa o frazionata, quindi partecipata dai cittadini/prosumer stessi.