martedì 30 dicembre 2014
Abbiamo bisogno di un nuovo urbanesimo
Allora è una mania: a Milano si toglie il pavé e a Roma il porfido. Un paese senza memoria e bellezza, illuso da una velocità urbana che significa congestione da ingombro dinamico. Facciamo viaggiare veloci i dati con la rete digitale e andiamo a passo lento per guardare e apprezzare. Abbiamo bisogno di un nuovo urbanesimo.
sabato 20 dicembre 2014
venerdì 19 dicembre 2014
non si brevetta il vivente, non si brevetta la conoscenza
La Corte di Giustizia Europea ha detto che si possono brevettare le modificazioni degli ovuli non fecondati. No, non si brevetta il vivente, non si brevetta la conoscenza.
Statuto della Città Metropolitana: abbiamo messo alcuni miglioramenti nel testo autocratico
Abbiamo continuato ad agire come costituenti ma le logiche di parte sono tanto arroganti quanto miopi. Infatti si trovano bene nel patto consociativo del Nazareno. Qualcosa di buono siamo riusciti a metterlo nello Statuto. É solo l' inizio.
CITTÀ METROPOLITANA: LISTA CIVICA "PERCHE' NON ABBIAMO PARTECIPATO AL VOTO FINALE SULLO STATUTO "
CITTÀ METROPOLITANA: LISTA CIVICA "PERCHE' NON ABBIAMO PARTECIPATO AL VOTO FINALE SULLO STATUTO "
Dichiarazione di Roberto Biscardini e Marco Cappato a nome della Lista Civica Costituente per la Partecipazione - la Città dei Comuni
Dopo la maratona sugli emendamenti, non abbiamo partecipato alla votazione finale sullo Statuto per manifestare il nostro dissenso sia rispetto a una legge che comprime ulteriormente le possibilità di scelta democratica sia rispetto a un metodo di discussione finale che ha soffocato -con la votazione ad oltranza durata 17 ore- la possibilità di ragionare al di fuori dalle logiche di schieramento. Il Centrosinistra, responsabile dei ritmi militari di discussione, ha prodotto il risultato di ridurre il peso dei Comuni e aumentare il rischio di conduzione tecnocratica della nuova istituzione, nonché per soglie altissime per la raccolta firme sulle iniziative popolari.
Diamo atto di alcuni miglioramenti apportati. In particolare, con l'approvazione dei nostri emendamenti, lo Statuto della città metropolitana introduce la possibilità di sottoscrivere via internet le iniziative popolari, uscite rafforzate rispetto alla proposta del centro studi PIM, che non prevedeva referendum propositivi né abrogativi (per i quali però il centrosinistra ha bocciato l'abolizione del quorum).
Sono state approvate anche le proposte di abolizione degli organi delle zone omogenee e quelle per la massima trasparenza per le società partecipate.
Ma lo Statuto, nonostante la proclamazione di volontà a favore dell'elezione diretta, non può superare il vizio di origine di una legge che rende l'elezione diretta del tutto improbabile, a meno di una volontà politica che finora non si è manifestata né a Roma né a Milano.
Sono state approvate anche le proposte di abolizione degli organi delle zone omogenee e quelle per la massima trasparenza per le società partecipate.
Ma lo Statuto, nonostante la proclamazione di volontà a favore dell'elezione diretta, non può superare il vizio di origine di una legge che rende l'elezione diretta del tutto improbabile, a meno di una volontà politica che finora non si è manifestata né a Roma né a Milano.
giovedì 11 dicembre 2014
Il Presidente Napolitano si è rivolto al lato sbagliato
Presidente Napolitano cosa significa
dire in questi giorni, oggi, adesso: “L'antipolitica patologia
eversiva”.
Lungo trent'anni la magistratura ha
fatto emergere da Milano alla Capitale la degenerazione
particocratica fatta di corruzione, concussione e sistematico uso
particolare delle risorse di indirizzo, normative, finanziarie e di
nomina, proprie di ogni livello istituzionale. Una degenerazione
malinconica che ha visto la politica passare colei che decideva la
natura delle tangenti a coloro che sono sul libro paga dei criminali.
Dove sta la patologia eversiva: nei cittadini disgustati che
abbandonano la politica o tra coloro che la fondano sui soldi e sui
voti criminali? Forse deve volgersi dall'altra parte.
lunedì 8 dicembre 2014
Il giovane favoloso
Il giovane favoloso. Ero stato incuriosito fin da subito dal Leopardi di Martone e non ne sono stato deluso. Ottime sceneggiatura, regia, fotografia e una eccellente prova d'attore di Germano. Il film richiama il contesto familiare e di paese nel quale Leopardi viveva, così come la sua condizione fisica con le sue implicazioni psicologiche. Lo fa in modo rispettoso, con allusioni non risolte, che non diventano mai illazioni né una forzata scrittura della sua storia. Ciò che il film propone é un giovane erudito e talentuoso che diventa un protagonista, che vuole essere un protagonista del proprio tempo. Un artista affascinante, un intellettuale inquieto che non smette di cercare e rifiuta di essere un cantore a corte, quale essa sia. Una persona consapevole della propria condizione discriminante, ma che usa la propria sensibilità e il proprio talento per non legare ad essa le sue speculazioni. Sia in forma di poesia, di canzone o di riflessione. Un bel film che stimola la rilettura e l' approfondimento sul giovane favoloso.
venerdì 5 dicembre 2014
Ciità Metropolitana, what's going on?
Per Avere Un quadro della Situazione Sulla Città Metropolitana di Milano e sullo statuto di Discussione. Per Capire le potenzialita di ONU Processo di Partecipazione informata.
http://www.radioradicale.it/scheda/427503/assemblea-della-lista-civica-costituente-per-la-partecipazione-la-citta-dei-comuni
http://www.radioradicale.it/scheda/427503/assemblea-della-lista-civica-costituente-per-la-partecipazione-la-citta-dei-comuni
Ci vuole chiarezza, più che mai ora
Ci vuole chiarezza, più che mai ora. ll Fatto.it ha chiesto invano se alla cena romana di autofinanziamento dei democratici del 7 novembre scorso c’era l'uomo delle mazzette rosse arrestato nell'inchiesta dei pm di Roma che ha svelato l'esistenza di Mafia Capitale. Eppure il premier aveva garantito che l'elenco di chi aveva partecipato era pubblico.
mercoledì 3 dicembre 2014
E' normale ministro Poletti?
Per il ministro Poletti è normale che una cooperativa faccia affari sulla pelle dei migranti perché "si guadagna di più che con la droga"? È normale che questi affari li faccia in collaborazione con la criminalità organizzata? È normale essere a tavola con un capo banda? Neanche il gesto della presentazione delle dimissioni? Del resto Renzi gli ha tolto l'eventuale imbarazzo della decisione confermandogli la sua fiducia. Sic!
venerdì 28 novembre 2014
Per una Città Metropolitana partecipata
Care/i tutti,
l'incontro del 2 costituisce una importante occasione per consegnare al dibattito pubblico, ai sindaci e ai consiglieri metropolitani alcune proposte ben definite.
Siamo agli sgoccioli della definizione dello statuto e vogliamo provare fino in fondo a caratterizzarlo in termini di partecipazione informata e responsabilità diffusa.
Abbiamo voluto organizzare l'incontro nell'aula del Consiglio Metropolitano perché crediamo alla necessità di tenere una posizione responsabile nei tempi del populismo e della degenerazione autocratica.
Fate girare l'invito a chi credete
Un abbraccio
Fiorello
INVITO:
A tutti i Sindaci e Consiglieri dei Comuni della Provincia di Milano
Ai sostenitori della Lista Civica
Cari Amici,
siete tutti invitati all'incontro della Lista civica che si terrà martedì 2 dicembre dalle 17 alle 20.30 presso la Sala del Consiglio della Città metropolitana, in via Vivaio 1.
All'ordine del giorno ci sono le iniziative per rendere la Città metropolitana un'istituzione aperta e democratica, e in particolare:
1- il ricorso per l'annullamento delle elezioni della città metropolitana, elaborato dall'avv. Besostri, che sarà presente;
2- il dibattito sullo statuto:
a questo LINK http://www.partecipami.it/ infodiscs/view/25160#body_ 25368 trovate il testo base; la riunione è l'occasione per proporre modifiche.
Ilaria Livigni, Lorenzo Lipparini, Mario Sartori, Salvatore Crapanzano, Edoardo Zanaboni, Milena Bertani, Cristiana Rogate, Giuseppe Natale, interverranno con proposte puntuali su temi come: Open Data, Open Government, Rendicontazione, Referendum, Piattaforma digitale interattiva, Cittadinanza Attiva, costituiscono un insieme coerente che dà effettività all’Istituto della Partecipazione Informata al processo deliberativo;
3- le iniziative per chiedere a Milano di realizzare il decentramento entro il 2016 (condizione indispensabile per l'elezione diretta del Consiglio metropolitano)
4- il governo della Città metropolitana, tra urgenze di bilancio, definizione delle funzioni, riforme dei servizi e delle società partecipate (interverrà tra gli altri Marco Vitale e Gianpaolo Corda)
L'incontro è aperto al pubblico. Vi aspettiamo: rsvp a questa email oppure 02-88450480
Per il Comitato organizzatore:
Milena Bertani, Roberto Biscardini, Marco Cappato, Fiorello Cortiana, Edoardo Croci, Laura Maiocchi, Pieparolo Pecchiari, Luciano Valaguzza, Enrico Zonca
INVITO:
A tutti i Sindaci e Consiglieri dei Comuni della Provincia di Milano
Ai sostenitori della Lista Civica
Cari Amici,
siete tutti invitati all'incontro della Lista civica che si terrà martedì 2 dicembre dalle 17 alle 20.30 presso la Sala del Consiglio della Città metropolitana, in via Vivaio 1.
All'ordine del giorno ci sono le iniziative per rendere la Città metropolitana un'istituzione aperta e democratica, e in particolare:
1- il ricorso per l'annullamento delle elezioni della città metropolitana, elaborato dall'avv. Besostri, che sarà presente;
2- il dibattito sullo statuto:
a questo LINK http://www.partecipami.it/
Ilaria Livigni, Lorenzo Lipparini, Mario Sartori, Salvatore Crapanzano, Edoardo Zanaboni, Milena Bertani, Cristiana Rogate, Giuseppe Natale, interverranno con proposte puntuali su temi come: Open Data, Open Government, Rendicontazione, Referendum, Piattaforma digitale interattiva, Cittadinanza Attiva, costituiscono un insieme coerente che dà effettività all’Istituto della Partecipazione Informata al processo deliberativo;
3- le iniziative per chiedere a Milano di realizzare il decentramento entro il 2016 (condizione indispensabile per l'elezione diretta del Consiglio metropolitano)
4- il governo della Città metropolitana, tra urgenze di bilancio, definizione delle funzioni, riforme dei servizi e delle società partecipate (interverrà tra gli altri Marco Vitale e Gianpaolo Corda)
L'incontro è aperto al pubblico. Vi aspettiamo: rsvp a questa email oppure 02-88450480
Per il Comitato organizzatore:
Milena Bertani, Roberto Biscardini, Marco Cappato, Fiorello Cortiana, Edoardo Croci, Laura Maiocchi, Pieparolo Pecchiari, Luciano Valaguzza, Enrico Zonca
martedì 18 novembre 2014
Il rovesciamento semantico della 'ndrangheta
Che la 'ndrangheta, che pratica la tribalità e taglieggia e altera la libera impresa, nei suoi rituali di giuramento citi i repubblicani Mazzini e Garibaldi mi fa ancor più girare le balle. Un rovesciamento semantico che un funzionario della Repubblica costituzionale come Ilda Bocassini porta alla luce e stronca. Grande Ilda.
venerdì 14 novembre 2014
L'inquietudine e l'affabulazione
Marco,
ti risponderò in modo pubblico, pubblico questa lettera/spiegazione così vera da costituire un esempio
un abbraccio
Sei sempre gentile Fiorello e spero davvero di poter contraccambiare in qualche modo.
Approfitto della tua pazienza per dirti qualcosa sulle mie AFFABULAZIONI, come mi avevi chiesto.
In sostanza si tratta di performance di musica e narrazione gestite in totale regime di improvvisazione. C’è una sorta di legame tra questo format e la visione che ultimamente trovo molto interessante della condizione di impermanenza di tutte le cose che anziché apparirmi come un dramma ineluttabile mi sembra una grande faccenda sulla quale costruire cose meravigliose. Ecco, posso dire che questo spettacolo è un po’ la sintesi di tante esperienze diverse e il solo fatto che non si ripete mai alla stessa maniera e che ogni volta mi mette nella condizione (anche pericolosa per certi versi) di essere attraversato da flussi creativi senza opporvi resistenza resistenza fa di questi concerti/racconto delle vere e proprie esperienze. I molti casi chiedo al pubblico di suggerirmi lì al momento delle storie, dei personaggi, degli accadimenti che io poi elaboro in tempo reale costruendoci sopra trame narrative e trame musicali.
In questa pagina, che uso per promuovere lo spettacolo, e che puoi tranquillamente far girare se lo ritieni utile, trovi un po’ di tutto: alcune registrazioni di AFFABULAZIONI, un breve video di presentazione e una scheda introduttiva.
C’è solo un problema: per ascoltarne una ci si impiega non meno di 50 minuti!
Fammi sapere poi cosa ne pensi.
Per ora è tutto, spero di rivederti presto e fare due belle chiacchiere rinfrancanti.
Un caro abbraccio, Marco.
venerdì 7 novembre 2014
Buccinasco, La Città Ideale
Per Buccinasco: accuse a vuoto per salvarsi la faccia
Non è che ci sia molto da dire, al riguardo. Hanno fatto fare tutto a Rosa Palone: la lettera al Sindaco per dimettersi, per chiedere la sostituzione del presidente Fiorello Cortiana nella commissione d’indagine. Dopo il comunicato di Coalizione Civica (VEDI) fanno marcia indietro. Le hanno fatto ritirare le dimissioni con un discorso avvitato che è tutto da sentire (in streaming) o da leggere. Una giustificazione di questo flop la devono dare, ai loro se non altro; comprensibile.
Secondo lo stile del vicesindaco lo fanno attaccando e scrivendo fandonie, che non meritano commenti (salvo istanze o denunce, che è probabile arrivino). Vi sono però Cittadini che leggono portando occhiali rossi e chiedono a Coalizione Civica di giustificarsi dalle “accuse” diper Buccinasco. Eccoli accontentati. Crediamo sia sufficiente riportare l’intervento di Cortiana in Consiglio (verbale ufficiale, integrale).
I Cittadini, anche i più prevenuti nei confronti di Coalizione Civica e Città Ideale, che vogliano capire, avendo perso la seduta del consiglio, così possono comprendere. Un po’ lungo ma quando vengono attribuite cose che non corrispondono al vero, la totale trasparenza è una risposta obbligata.
PANE AL PANE ….. VINO AL VINO
Consigliere CORTIANA: Intervengo in modo imbarazzato per la dignità di questa Istituzione e anche per il fatto che questa Istituzione ha messo striscioni e altro con riferimento alla legalità, però sono imbarazzato anche perché non capisco il senso di questa discussione. E’ stata fatta un’interpellanza a cui il Sindaco ha risposto l’altra volta e non ho chiesto per questioni personali di intervenire proprio perché mi stava a cuore il lavoro della Commissione e non volevo pregiudicarlo. Questa sera non posso esimermi dal farlo. Ha ragione il Presidente Palone: le persone devono prendersi la responsabilità di quello che dicono. Lei ha detto delle cose che non hanno alcuna corrispondenza con quanto io ho affermato, questa sera, e non trovano neanche corrispondenza nella stesura che aveva fatto Arboit, di un verbale fatto non seduta stante, ma dopo, e io trovo elementi di diffamazione della mia persona e della mia dignità, sia nella funzione di Presidente di una Commissione di questo tipo, sia come persona, e quindi mi riservo di tutelarmi.
Consigliere CORTIANA: Chi sta parlando? Non capisco. Bravo. Ho già detto a suo tempo all’ex Sindaco Carbonera che non mi sentivo né intimato di un’interpretazione che non fosse quella della delibera approvata, men che meno intimidito dalle sue telefonate. Adesso io quello che gli chiedo è di non disturbare il lavoro del Consiglio comunale.
Voglio ricordare che mi era stato chiesto dall’allora capogruppo Arboit di aspettare a convocare la Commissione – e lo dico al Sindaco, ho trovato ulteriormente penoso il suo intervento stasera, capisco che gli tocca, ma è veramente penoso -, mi era stato chiesto di non intasare i lavori degli Uffici fino ad approvazione del PGT. Io ho chiesto poi i documenti, altri me li sono procurati online, altri li ho cercati – e ho informato la Commissione di questo, puntualmente – sul sito della Conservatoria dei Registri Immobiliari.
Partivano i tre mesi dalla prima convocazione ufficiale. Mi era stato chiesto dalla Commissione, su proposta sempre di Arboit, di fare un’istruttoria, di presentare un’ipotesi di indirizzi e, alla luce di quello, la Commissione avrebbe iniziato un confronto. Io questo ho fatto. Al ritorno dalle vacanze, dopo che una componente della Commissione che si era assentata per motivi di salute era tornata, felicemente guarita, a svolgere la sua funzione, ho presentato un documento con delle proposte che non erano di Commissione, c’erano una premessa di metodo, una premessa molto concreta, e ho informato tutti i Consiglieri, via mail, di quel contenuto. Mi è stato chiesto dai consiglieri Arboit e Cortinovi di mettere in relazione le sedici questioni che avevo tratto dal virgolettato della relazione della Commissione d’inchiesta parlamentare con le questioni che uscivano, la tipologia di documenti da procurarmi, con le sei proposte, diciamo, articolate a loro volta, finali.
Ho fatto un elenco con gli atti che, a mio avviso, rendevano necessari, alla luce di quelle problematicità, di quelle criticità, come da delibera, che rendevano necessari quei sei indirizzi. Mi è stato chiesto di fare un collegamento più specifico tra quegli atti e le sedici proposte iniziali, quegli atti e le sei proposte finali spiegando perché, cioè quali erano le criticità rilevate in quegli atti.
Questo lavoro l’ho fatto, l’ho consegnato al consigliere Arboit, alla consigliera Cortinovi e al Sindaco via mail, il Sindaco mi ha detto che l’ha ricevuto peraltro…
Consigliere CORTIANA: No, no, sto dicendo questo ulteriore lavoro. Tu mi hai detto che l’hai ricevuto, me l’hai detto all’inizio della seduta, prima che iniziassimo ufficialmente, io ti ho chiesto “ti è arrivato?”, e mi hai detto di sì, che era quello diciamo completo, perché concordavo assolutamente sul piano metodologico con Arboit e Cortinovi, che dovevo mettere in condizioni di sapere cosa mi aveva portato, quali ragionamenti, quale lettura, a fare quel tipo di proposte, colleghi erano tutti d’accordo che non formalizzavamo perché da lì partivano i tre mesi, sarebbero passati abbondantemente solo in attesa dell’approvazione del PGT, che io avevo accettato.
Ora, Presidente Palone, lei è venuta alla prima Commissione formale con una lettera di dimissioni in relazione a una definizione data della Commissione da me, peraltro non virgolettata, uscita su un blog o cose di queste genere. Già in quella sede e anche via mail il componente della Commissione Arboit aveva fatto alcune precisazioni rispetto a cos’è un verbale, come si fa un verbale, che cosa c’è dentro, cosa non c’è dentro. Questa cosa dei diciotto mesi cadde immediatamente, anche perché io consegnai un lavoro e spiegai che consegnavo un lavoro perché era la prima riunione formale, e lì consegnavo il lavoro che avevo fatto, non l’avrei consegnato prima dell’incontro formale, e solo dopo quell’incontro l’ho mandato a tutti i colleghi Consiglieri perché mi sembrava corretto che il Consiglio, che ha votato all’unanimità una delibera, compreso l’emendamento che precisava che a partire da quelle criticità si facevano delle proposte concrete di tipo procedurale e regolamentare proprio per non cadere in quelle criticità, perché – ribadisco per l’ennesima volta – questa Commissione non costituisce un’ulteriore grado di giudizio, ho proprio io usato il termine “criticità” per non dare nessun giudizio di merito, perché non spetta a noi dire se su una cosa c’era colpa o non colpa, non c’entra niente. E, come ha precisato Arboit nell’ultima Commissione che abbiamo fatto, le varie imprecisioni le trattiamo laddove, in quanto tali, in quanto imprecisioni, attribuiscano responsabilità che non ci sono Il resto delle imprecisioni poco ci interessano. Se sono uscite delle criticità che ci chiedono di fare delle innovazioni, che peraltro avevamo già proposto a suo tempo, in un’altra occasione, proprio su un lavoro che aveva fatto Filippo Errante rispetto all’equiparazione cantieri pubblici e cantieri privati, ad esempio, io non capisco dov’è il problema, io non capisco dov’è il problema. A noi dovrebbe stare a cuore di fare al più presto questo proprio perché, come mi è capitato di dire al Segretario Bellagamba, c’è un’attività che l’Amministrazione fa per cercare proprio di essere al passo con gli indirizzi di procedura di natura legale.
Allora qua non c’è nessuna autocritica da fare, di nessun tipo, c’è un lavoro che dobbiamo fare. Invito il Consiglio a surrogare i tre componenti, due, perché apprezzo molto e trovo molto responsabile la decisione della Presidente Palone di ritirare le dimissioni, di far parte della Commissione, invito il Consiglio a surrogare, a dare gli altri due nomi dei componenti, anche perché il 12 noi dovremmo fare un lavoro a partire da quello che ho fatto, e l’unica che è in grado di avere una continuità su questo è la Cortinovi, perché David Arboit non è più membro della Commissione, non l’avevo mandato al Presidente Palone perché si era dimessa, adesso glielo manderò, come lo manderò a tutti, domattina, però la consigliera Palone aveva seguito, quindi presumo che non ci metta molto ad essere dentro nella cosa; gli altri due colleghi che verranno messi dentro dovranno, gli chiedo un minimo di concentrazione, di lavoro, in modo che il 12 siano in grado di essere già passati dalla Fabiola Maldarella, aver guardato a loro volta le carte per vedere se la chiave di lettura che ho dato per fare quelle proposte per ovviare a quelle criticità è una chiave che gli sembra sensata, se a loro avviso ho trascurato qualcosa o se, a loro avviso, ho messo impropriamente qualcosa d’altro, perché questo è il lavoro poi della Commissione, perché è questo il lavoro che dopo, come Commissione, dobbiamo presentare al Consiglio.
Sindaco, io sarei molto contento se, da Sindaco, vedessi una riflessione e un contributo di merito sui sei punti, perché questo io vorrei. Io i sei punti, evidentemente, in Commissione li discuto con i colleghi, abbiamo deciso di poi in modo serrato trattare un punto per volta perché questa cosa si possa fare, e a me sembra un modo corretto e riservato. Se, invece, la questione deve essere di altro tipo e se la mia funzione e questo elemento così delicato com’è una Commissione di questo tipo, che può contribuire a togliere un’immagine che Buccinasco non merita, e l’abbiamo detto più volte, è una nomea che non merita, infatti le è stata attribuita da un capo ‘Ndrangheta, e quindi lui può fare quello che vuole, ma i cittadini e quest’Aula hanno un’altra dignità.
Allora se vogliamo fare quel lavoro lì, bene, sta in una chiave che per forza ha una riservatezza; viceversa, io non ho nessun problema a farne anche un ambito pubblico, però, come sapete, in quella Commissione non si è ritenuto di equipararla alle altre Commissioni e consentire una partecipazione pubblica a seguire, proprio per evitare ogni tipo di strumentalizzazione.
Nel merito specifico, io ho detto qua in quest’Aula più volte – e lo ridico con tranquillità – che ho trovato, anche da ex Assessore al Territorio, Urbanistica, Trasporti eccetera eccetera, della Regione Lombardia, demenziale una approvazione così come è stata fatta, nelle modalità che l’hanno portata a fare, di un aumento di cubatura di quella dimensione, primo sul piano proprio procedurale, e non ci voglio ritornare adesso; in secondo luogo, sul piano di una armonizzazione e coerenza urbanistica, tanto è che oggi sugli abitanti di Buccinasco Più questo elemento grava a tutt’oggi come qualità proprio di prossemica.
Allora questa cosa qua io qui l’ho detta, io ho detto anche ai colleghi che il documento che ho dato rispetto a chi ha preso casa in edilizia libera a Buccinasco Più, io mi rifiutavo anche di fare nomi o altro, perché non mi interessa ed era strumentale ed era ultroneo rispetto al mandato che avevamo.
Detto questo, una delle proposte che ho fatto è in relazione agli atti che si approvano di natura immobiliare, ci deve essere un impegno delle persone che approvano, del Consiglio che approva, a non fare atti d’acquisto o altro presso quegli ambiti dove si è deciso. Il consigliere Arboit ha fatto un’osservazione molto puntuale, di un caso per nulla paradossale, a parte i Consiglieri più giovani, per gli altri, laddove uno ha un genitore anziano e vuole avvicinarlo a casa, ha un’opportunità proprio in un ambito dove aveva dato una valutazione dal punto di vista immobiliare, tanto che ho detto ad Arboit: osservazione più che sensata, quando trattiamo il punto vediamo se questa roba ha senso o se è troppo giustizialista, se questa cosa non richiede invece un’articolazione con aspetti di deroga dovuti a casa o altro, punto.
A me tutto questo sembra normale. C’è un Paese che per metà non va a votare, c’è una crisi di legittimità enorme della nostra dimensione, c’è un Parlamento che non ha ancora votato i due Giudici della Corte costituzionale. Cioè noi, forse, dovremmo renderci conto che siamo chiamati a una responsabilità che è innanzitutto di esempio, quindi ci sono delle questioni che rimandano all’opportunità, e un Consiglio liberamente sceglie di darsi dei metodi, delle regole proprio in base anche a un’opportunità nella sua autonomia piena, nella sua piena autonomia. Allora questi elementi sono elementi, pero, di discussione di una Commissione, non sono elementi che sono stati definiti e già decisi. Il Sindaco, se ha letto il testo, vede che ho messo in premessa, era scritto “proposta del Presidente”, ma era bozza di proposta del Presidente per la discussione, come mi era stato chiesto di fare.
Allora uno si deve chiedere: ma qual è il problema? Come mai questa questione è così discussa, dibattuta, carica di polemiche o altro? Perché? Questo fin da quando abbiamo fatto questa proposta e fin da quando girava come proposta il mio nome come Presidente – in quanto per Statuto andava alla minoranza – di questa Commissione. Posso portare ai colleghi, ma è una noia, gli esempi, la tempistica di questo, e uno si chiede: ma perché, visto che fin dal primo momento abbiamo precisato che non era una ulteriore istanza di giudizio e andava sottratta a ogni strumentalità di polemica politica o altro?
Allora questo è quello che è stato fatto, quello che è stato detto. Io posso capire le legittime opinioni e le rispetto, anche laddove reputano, ad esempio, che la mia persona poteva non essere adatta a svolgere questo ruolo. Un conto sono le opinioni, un conto sono aspetti diffamatori. A una mail in cui mi avevi mandato un virgolettato, Presidente Palone, io ti ho risposto dicendo che ti diffidavo…
Presidente PALONE: Spieghiamo, però, cos’è il virgolettato.
Consigliere CORTIANA: Adesso non mi ricordo neanche più, riguardava sempre Buccinasco più. Mi hai messo un virgolettato…
Presidente PALONE: Sì, riguardava l’assessore Solarna.
Consigliere CORTIANA: E a me non interessa neanche qui far vedere le varie mail e cos’ha mandato il consigliere Arboit, che si era occupato, su accordo di tutti noi, di fare il verbale. Dico soltanto che io ti avevo diffidato ad attribuirmi ciò che hai detto nel virgolettato. Quello che io ho detto è quello che ho detto stasera. E al Sindaco, che avevo sentito poi per telefono qualche giorno dopo, ho riprecisato che io queste cose con lui le avevo già dette due anni fa.
Presidente PALONE: Questa cosa…
Consigliere CORTIANA: Quello che ho detto su Buccinasco Più, banalmente, compreso sulle opportunità, e non ho difficoltà a dirlo, perché quello che dico è quello che ho fatto nella mia vita, anche se sono stato amministratore regionale, okay, e ho approvato Piani, allora c’erano…
Presidente PALONE: Manca un minuto per la fine della tempistica.
Consigliere CORTIANA: Allora c’è poco da dire, un minuto alla fine, io non ho altro da dire. Quello che trovo, io non ho ancora capito il senso dell’intervento del Sindaco, capisco quello della Presidente Palone perché ritira delle dimissioni e apprezzo nel modo più assoluto questa responsabilità.
L’intervento non lo capisco. Io quello che posso capire è se vengono surrogati i Consiglieri che non ci sono, questo è il segno che una maggioranza dà, che vuole e ci tiene ai lavori di questa Commissione. Se non gli interessa surrogarli, è un fatto mi sembra politico, questo sì, accidenti!
……………….
Consigliere CORTIANA: Vorrei dire al Vicesindaco che io non devo fare nessun tipo di dichiarazione perché non ho mai fatto una dichiarazione in relazione alla Giunta Carbonera, piuttosto che Cereda, piuttosto che Arnaboldi, piuttosto che Lanati. Non ho mai usato termini così, mai, mai.
Ripeto ancora una volta: non è compito di questa Commissione esprimere giudizi che spettano alla Magistratura o a Commissioni d’inchiesta parlamentari che hanno poteri inquirenti equivalenti, quando sono Commissioni d’inchiesta.
Arboit ha riletto la delibera, ho detto prima che abbiamo già deciso di acquisire la memoria che Carbonera aveva mandato, che aveva citato anche il Sindaco nel suo intervento, così come ho proposto di audire gli altri Sindaci interessati dalle circostanze che sono state rilevate dalla Commissione parlamentare anche in rilevamento alle sentenze Cerberus e Parco Sud, che sono le due sentenze di riferimento di quel lavoro della Commissione parlamentare, sempre per quanto riguarda Buccinasco.
Ora, da quello che ha detto Pruiti ora, presumo che lui non abbia visto neanche la prima roba che avevo dato e quindi io mi preoccuperò adesso di chiedere al Segretario domani, via PEC, di fare avere, e questo, David, si rende necessario, al di là di tutta la riservatezza che hai detto, io lo ribadisco, è necessario che tutto il Consiglio e la Giunta sappiano e prendano visione di ciò che tu e Serena e il Sindaco avete potuto vedere, ma da quello che ho capito solo Serena ha letto, appunto, perché viceversa avresti visto che proprio ciò che ho concordato con voi ho fatto in modo puntuale, cioè ho messo in condizione ognuno di capire nell’ordine, e qua vorrei dirlo anche al Vicesindaco, perché sennò giustamente fa quell’intervento in base a quello che hai detto tu, io avevo già distribuito a tutti i Consiglieri – e voi lo sapevate bene fin dall’inizio – anche le sedici questioni col virgolettato preso dalla relazione parlamentare, su lì ho chiesto gli atti.
Giustamente mi hai chiesto di dire tutto ciò che tu ti sei fatto nel tuo lavoro, i tuoi appunti privati e poi ci proponi sei indirizzi, non sei proposte di una delibera di un protocollo o altro, sei indirizzi da consegnare al Consiglio comunale nostro, tanto è che al Segretario Bellagamba, che ho sentito, ho detto: occorrerà poi un passaggio istruttorio con lei, perché va integrato con tutto il lavoro che lei sta già facendo, evidentemente. Non è una cosa che può andare in parallelo o sovrapporsi.
Ora si rende necessario, per mio conto va benissimo se i Consiglieri, i Consiglieri partecipano, anche laddove non membri della Commissione, ai lavori della Commissione, non ci vedo niente di male, mi sembra doveroso, sinceramente. Mi rendo conto, e lo dico, si rende necessario che tutti vedano adesso il lavoro fatto, perché il lavoro fatto ha, a mio avviso, una completezza.
Poi occorrerà ognuno dei sei indirizzi da proporre all’Aula, previo incontro anche col Segretario Bellagamba, come ho già concordato, occorre darlo, però c’è un passaggio prima che non è risolto soltanto dalla memoria che acquisiamo, ma ci sono anche altre memorie che possono essere interessate.
Quello che vorrei dire, io capisco il Vicesindaco, anche perché su questa vicenda ci sono state polemiche di vario tipo, ma se uno guarda le sedici questioni e le proposte, il materiale dato, Buccinasco Più è una delle cose; c’è Spina Verde, ci sono tante altre cose, cioè è un insieme di questioni che vanno messe a punto proprio per evitare delle opacità o delle possibilità discrezionali di interpretazione da parte di un funzionario, perché sbaglia o perché è intimidito o perché è corrotto, non me ne può fregare di meno. Io devo cercare di ridurre al minimo possibile il rischio di una discrezionalità che crea situazioni di opacità. Questo è il compito.
Poi tutti gli aspetti che la Commissione ha tirato in ballo in modo erroneo costruendo una responsabilizzazione, quindi anche una reputazione diffamatoria, diciamo, rispetto a amministratori, all’Amministrazione, noi quello dobbiamo rilevarlo, ma è questo combinato il lavoro da fare, è questo combinato il lavoro da fare.
Allora qui non c’è nessuno, neanche quel non virgolettato che è stato oggetto di polemica a luglio, neanche lì mai uno trova il fatto che ho detto: compito della Commissione sono i rapporti…
Consigliere CORTIANA: Ma io (non, ndr) devo smentire una cosa che ho detto, quello che voglio dire, io non ho mai sostenuto da nessuna parte, neanche la roba che poi sono andato a vedere, anche quella non diceva “i rapporti tra la malavita organizzata e l’Amministrazione Carbonera”, non era così. Quella roba lì, che pur mi ero attribuita come virgolettato e io non ho messo il virgolettato, non era maiuscolo né niente, diceva: relazione all’Amministrazione, ma l’Amministrazione in quanto l’Amministrazione di Buccinasco. Accidenti, basta leggere le sentenze e guardare il lavoro parlamentare.
Ma non avete sempre governato voi, si sono succedute diverse Amministrazioni. Ho detto prima, nel mio intervento, che uno dei sei punti delle proposte nasce da un’osservazione-proposta che aveva fatto già qua dentro Filippo Errante, sensatissima, e che oggi sento dire che va benissimo. Bene, sono contento, finalmente, vorrà dire che entrerà nel nostro modus operandi rispetto alle certificazioni dei cantieri a carattere pubblico o privato, punto.
Il resto io domani lo mando, chiedo al Segretario di mandarlo a tutti in modo che ognuno veda concretamente, tu vedrai che non c’entra la questione del centro commerciale o altro, perché io non rilevo quella come una criticità.
Consigliere CORTIANA: Ma quello è un altro aspetto che dobbiamo trattare…
Consigliere CORTIANA: No! Sto dicendo, accidenti, ripeto, no, perché ci stiamo chiarendo e mi preme, quello è l’altro nodo del compito che abbiamo, e quello è un conto e sono d’accordo con te su quello. Dal punto di vista delle criticità che creano opacità, quello proprio non c’entra rispetto alle proposte da fare come indirizzo all’Aula e col contributo anche del Segretario Bellagamba per definire un protocollo che integri il lavoro che già facciamo sulla legalità. Quello non c’entra, quello c’entra con quello che hai detto prima e ti ho detto io stesso e ha ribadito anche Arboit, cioè c’entra col fatto che vengono attribuite delle responsabilità che non ci sono e, in quanto tali, danneggiano e diffamano, e quello è uno degli altri corni che dobbiamo fare. No, ma diffamano persone, l’Amministrazione e tutto. Però, ripeto, non lo troverai nella roba che mando domani perché è l’altro corno, quello che Arboit giustamente dice: sei partito dalla fine, dacci tutti gli altri passaggi. Il primo c’era già, quello delle sedici questioni, domande; gli altri passaggi sono stati messi tutti, ognuno può mettere lì, in un quadro sinottico, ne ho portato qua una copia per chi fosse curioso, ma vedo che anche la Serena se l’è stampato, uno li mette lì e c’era lì sinottico, vede: citazione parlamentare, tipologia di documenti richiesti, evidenza (l’evidenza, cioé spiego perché c’è quella contraddittorietà lì e giustifica uno dei sei pacchetti di proposte). Questa roba qua è pezzo della cosa.
L’altro è un pezzo che dobbiamo fare, come ho detto, e avevo detto anche a Carbonera, dobbiamo audire Carbonera, altri Sindaci, funzionari che reputiamo che abbiano una coerenza col quel tipo di erroneità rilevata, punto. Spero che sia sufficiente.
sabato 1 novembre 2014
I nostri ragazzi
Ho visto "I nostri ragazzi", un film molto bello intenso e con uno svolgimento sorprendente che rovescia le nostre aspettative stereotipate.
Due le considerazioni che traggo immediatamente:
- l'adolescenza è una dimensione parallela a quella che un giovane ha con il mondo adulto. Ad essere in discussione è la natura di quella che ha o che non ha con gli adulti del suo universo relazionale, a partire dai genitori, poi dai professori, allenatori ecc. Quale dialogo, quale attenzione, quale esempio;
- tra gli adulti i genitori, in particolare, spesso sembrano gli avvocati dei figli, pronti a giustificare e coprire tutto per i loro "clienti". Perché così giustificano a sé stessi la propria assenza relazionale effettiva.
Un film che professori e genitori dovrebbero vedere e commentare insieme, senza scaricare gli uni sugli altri la responsabilità della relazione effettiva con gli adolescenti, per ciò che li riguarda. Quella che troppo spesso manca.
Le api, gli architetti e i politici...
http://www.eurosalus.com/blog/angolo-fiorello-cortiana/sopravvivenza-api-architetti-e-politici/
venerdì 24 ottobre 2014
25 OTTOBRE-LINUX DAY 2014: LIBERTA' DIGITALE
25
OTTOBRE 2014
LINUX
DAY 2014:
LIBERTA'
DIGITALE
OPEN
SPACE :
NASCE
DAL DESIDERIO DELLE PERSONE DI CONDIVIDERE LA CONOSCENZA E
AUTOAPPRENDERE
IN UN AMBIENTE APERTO E LIBERO
PROGRAMMA
SIAM (SOCIETA' D'INCORAGGIAMENTO D'ARTI E MESTIERI)
VIA
SANTA MARTA, 18 - MILANO
9,15
- 9,25 SALUTI
ISTITUZIONALI
Franco
Gallo partecipa porta i saluti dell' USR Lombardia
9,25
- 9,45 LA
FORZA DELLE COMUNITA' PER LA LIBERTA' DIGITALE
Già
l'esperienza Olivettiana aveva messo in luce le potenzialità
creative, produttive, motivazionali, di una comunità
che
avesse spazi architettonici, organizzazione del lavoro e welfare
adeguati. Ciò che ancora vive oggi, nella
comunità
reticolare interattiva, è il principio di autorevolezza in luogo di
quello autoritario e insieme ad esso il
principio
di responsabilità, ma oggi siamo in presenza di una comunità
diffusa, virale, permeante, non isolabile.
Relatore
Fiorello Cortiana (Ex Assessore di Milano, ex assessore Regione
Lombardia,ex Senatore, Goodwill
Ambassador
di OLPC-One Laptop per Child)
9,45
-10,00 SOFTWARE
LIBERO E ALGOMOTRICITA` PER IMPARARE DAVVERO L'INFORMATICA
L'informatica
e` una scienza con metodi e modelli propri che spesso non emergono
quando ci si limita al semplice
addestramento
nell'uso delle applicazioni. Il software libero puo` rivelarsi lo
strumento fondamentale per una vera
comprensione
informatica della societa` in cui viviamo. Il laboratorio Aladdin
dell'Universita` di Milano da qualche
anno
progetta attivita` ludico/motorie ("algomotricita`")
proprio per aiutare i ragazzi delle scuole a familiarizzare con i
concetti
astratti che servono per essere protagonisti nel mondo
dell'informatica libera.
Relatore
Mattia Monga ( Professore associato Università degli studi di
Milano)
10,00
- 10,15 UBUNTU
E UBUNTU-IT: PASSIONE, LAVORO, DIVERTIMENTO E CURRICULUM
Un
sistema operativo GNU/LINUX nato nel 2004. La
sua principale caratteristica è la focalizzazione sull'utente e la
facilità
di utilizzo. Presentazione
della comunità italia di ubuntu e delle principali attività svolte.
Indicazioni su come
contribuire
e come partecipare attivamente all'interno della comunità.
Relatore
Monia Spinelli (Appassionata da sempre di Open Source. Collabora da
anni con la comunità
italiana
di Ubuntu. Collabora con Stati Generali dell’Innovazione e il
gruppo WISTER.)
10,15
- 10,30 LIBREOFFICE
NELLE PMI E NELLE PA
LibreOffice
rappresenta la scelta della vecchia comunità OpenOffice per
l'indipendenza e la libertà del desktop, contro
il
tentativo delle grandi aziende di controllarlo anche attraverso
offerte di software open source. Inoltre, la scelta e
la
difesa dei formati standard, aperti e liberi, contro il tentativo -
sempre da parte delle grandi aziende - di imporre o
tollerare
standard proprietari, promuove la libertà digitale, e l'abbattimento
del digital divide.
Relatore
Italo Vignoli ( Presidente onorario di LibreItalia )
10,30
- 10,45
WIILDOS
LAVAGNA DIGITALE APERTA, SOFTWARE LIBERO PER LA SCUOLA
Una
distribuzione GNU/LINUX sviluppata dalla scuola per la scuola,
seguendo le esigenze di una community di
insegnanti.
Una risorsa con gli tutti gli strumenti utili per il lavoro in classe
pronti all'uso e attenta ai bisogni educativi
speciali
(programmi per mappe mentali e concettuali, sintesi vocale, programma
per lezioni interattive e altro
ancora).
Relatore
Paolo Mauri ( insegnante di sostegno nella scuola primaria)
10,45-11,00
PORTE
APERTE SUL WEB
Porte
aperte sul web è una comunità di pratica promossa da USR Lombardia
e diffusa in tutto il territorio italiano. Attraverso
l'adozione
di stili fortemente collaborativi, si occupa della gestione di siti
scolastici a norma: aperti, accessibili
e
trasparenti. I modelli di sito, realizzati con software open source e
ad oggi implementati in 700 scuole italiane,
sono
corredati di guide, tutorial e indicazioni d'uso, liberamente
utilizzabili dalla scuole.
Relatore
Alberto Ardizzone (Ufficio Scolastico Regionale Lombardia)
11,00-11,20
DIBATTITO
11,
20 - 11,35 PROGETTO
NUOVA VITA
Progetto
Nuova Vita è l'associazione senza scopo di lucro che persegue la
strada del riuso come possibile soluzione
al
crescente problema dello smaltimento dei RAEE. L'esperienza maturata
negli anni ha dato vita a "Rigeneri@mo"
un
progetto patrocinato da UST che permette alle scuole delle provincie
lombarde di adottare software open-source
di
cui sono dotati i computer rigenerati nei laboratori
dell'associazione.
Relatore:
Massimiliano De Cinque (presidente Progetto Nuova Vita onlus)
11,35
- 11,50 RADIO
Con
il crescere della potenza elaborativa dei microprocessori
l'elaborazione digitale dei segnali non richiede
necessariamente
un hardware dedicato. Il software libero permette, a chi ne abbia le
competenze, di usare la
matematica
per esplorare il mondo delle comunicazioni. Nell' intervento vedremo
come
e con che risultati.
Relatore
Giovanni Franza:(dal '74 in radio e programma dal '76. Come
Radioamatore (HB9EIK) e
sostenitore
del Software Libero indaga il mondo della Software Defined Radio.)
11,50-12,05
JOOMLALOMBARDIA
Divulgare
l'open source sul territorio JoomlaLombardia condivide una esperienza
di successo basata sulla
condivisione.Il
ruolo di una associazione regionale, come fondarla,il coordinamento
nazionale, la collaborazione con
gli
esperti del settore, le strategie di comunicazione e gli eventi, la
collaborazione con gli enti locali e le strategie di
sviluppo
provinciale, la comunicazione digitale.
Relatori:
Donato Matturro: Presidente Joomlalombardia
Vito
Disimino: Docente Joomlalombardia IT Team Leader Developer Groups
12,05
- 12, 20 ARDUINO:
L’OPEN-SOURCE HARDWARE
Con
Arduino la condivisione, la collaborazione, proprie del software
libero, sono applicati ad un hardware
un
prodotto fisico che tutti possono utilizzare, ampliare, modificare e
anche ….......copiare. Ciò che resta
inattaccabile
e unico è la forza della community che ogni giorno, in tutto il
mondo, sviluppa, collabora e
partecipa
per il bene della collettività e per accrescere il bisogno di
conoscenza e sperimentazione che c’è
in
ognuno dei Makers partecipanti.
Relatore:
Andrea Trentini ( ricercatore confermato Università degli studi di
Milano )
12,20-12,30
FABLAB:
MAKE IN MILANO
I
FabLab sono laboratori condivisi, dove i progetti e le leadership si
formano e si sciolgono giornalmente, luoghi dove
domina
una logica di sharing ed emerge chiara e forte la potenza
dell'intelligenza collaborativa. Quelle che si
producono
nei FabLab sono tutte dinamiche nuove, da sperimentare e studiare ma
anche da incentivare e promuovere
tra
i giovani creativi e i designer.
Relatore:
Massimo Temporelli ( Presidente FabLab: make in Milano
12,30
- 13,00 DIBATTITO
13,00
- 14,00 PAUSA
PRANZO
14,00
-18,00 Open space (Laboratori)
PROGRAMMA
LABORATORI
LABORATORIO
PER GLI STUDENTI I ORE 10,20 - ORE 13
1.
Arduino e la programmazione (per i licei, allievi di elettronica e
informatica) AULA A11 - ALFIERI
2.
Mi faccio il blog con Wordpress AULA A08 ALECI
3.
Matematica con Geogebra AULA 010 BARBAINI
4.
Installo Linux AULA 009 SCIASCIA
5.
"GNU/Linux
per la liberta' digitale. ( Rasperry) AULA A04 PREMOLI
6.
FabLab AULA 25 COMUNITÀ
LABORATORIO
OPEN SPACE PER TUTTI ORE 14,00 - ORE 18,00
1.
Laboratorio di Wiildos AULA 009
Comunità
Wiildos
2.
Laboratorio Porte aperte sul Web + Joomla AULA A11
Comunità
Porte aperte sul Web + Gruppo Jommla Lombardia
3.
Laboratorio di Ubuntu AULA AULA A03
Comunità
italiana di Ubuntu
4.
Scul- server AULA A04 DALLE 14-16
Sergio
Dicandia
6.
La suite LibreOffice AULA 010
Marina
Latini
6.
Android AULA 009
Marina
Cabrini
7.
Arduino AULA 25 DALLE 14 - 16
Mauro
Alfieri
8.
Software libero per la radio AULA A08
Giovanni
Franza e Alberto Campiglio
9.
Progetto "NUOVA VITA" AULA A04 DALLE 16 - 18
Associazione
ONLUS "Nuova Vita"
10.
Open source per la progettazione AULA A 25 DALLE 16 -18
A
cura The FabLab: make in Milano
11.
"GNU/Linux
per la liberta' digitale. AULA 119
Roberto
Premoli
12.
Costruiamo insieme il Notebook Power PC italiano per GNU/LINUX AULA
120
Roberto
Innocenti
13.
Registro Elettronico AULA 111 DALLE 15 -16
Claudio
Consonni
martedì 21 ottobre 2014
Libertà è partecipazione...vera
Perché il Consiglio di Zona 6 simula l'attivazione di un gruppo di lavoro aperto sulla progettazione di Piazza Negrelli quando tutto è già stato deciso? Perché i cittadini si vogliono come militanti del partito-stato che devono divulgare la decisione centrale come disciplinati agit prop? Perché dovremmo accontentarci e magari gioire per un piazzale in gran parte occupato dal parcheggio delle auto e dal capolinea del tram 2? Perché la qualità dell'arredo urbano è riservata alla parte di città interna alla circonvallazione 90-91 quando anche noi siamo cittadini milanesi e paghiamo le tasse come gli altri? Perché consiglieri di zona/militanti di partito così come gli assessori ritengono che gli incontri di partito sul tema siano equivalenti, quindi sostitutivi, di quelli del Consiglio di Zona? Perché tutto è iniziato con l'accettazione della mia proposta,avanzata con una lettera aperta, per l'urbanistica partecipata e invece si risponde con una simulazione che fa perdere tempo e fegato ai cittadini che partecipano? Perché i cittadini dovrebbero credere che gli stessi disciplinati burocrati si stanno preoccupando di articolare Milano in municipalità autonome dentro una Città Metropolitana reticolare e policentrica, quando non riescono/vogliono nemmeno farli partecipare alla definizione di un progetto per una piazza che li riguarda? Capisco che i partiti del Patto del Nazareno si incazzino ma non capisco lo stupore per la capacità di tanti, con differenti culture democratiche di provenienza, di mettersi in rete in modo federato per praticare e pretendere una partecipazione informata al processo deliberativo. Per pretendere una politica pubblica all'insegna dell'equità, della bellezza, della Cittadinanza Attiva, dell'innovazione qualitativa, della sostenibilità. Lo abbiamo fatto per i referendum milanesi, lo abbiamo fatto per il Consiglio Metropolitano e continueremo a farlo.
Buona Scuola e società della conoscenza
La buona scuola nella società della conoscenza è una questione di metodo e di merito.
http://www.orizzontescuola.it/news/valeria-ammenti-non-compiler-questionario-sulla-riforma-renzi-fa-ascolto-ex-post
http://www.orizzontescuola.it/news/valeria-ammenti-non-compiler-questionario-sulla-riforma-renzi-fa-ascolto-ex-post
lunedì 20 ottobre 2014
Come dei tossici che continuano a bucarsi
Come dei tossici che continuano a bucarsi anche se quello a fianco viene fermato dalla polizia, finirà mai l'assalto alla greppia pubblica?
"Spese pazze in Regione, rinviato a giudizio il vicepresidente della giunta Chiamparino Il gup ha deciso che siano processati Reschigna e l'assessore Cerutti. Stessa sorte per il segretario regionale del Pd Gariglio." ciò mentre "nizia domani il processo agli altri consiglieri già rinviati a giudizio, Roberto Cota compreso, ed è molto probabile che i 24 imputati del processo vedranno aggiungersi i nuovi"
"Spese pazze in Regione, rinviato a giudizio il vicepresidente della giunta Chiamparino Il gup ha deciso che siano processati Reschigna e l'assessore Cerutti. Stessa sorte per il segretario regionale del Pd Gariglio." ciò mentre "nizia domani il processo agli altri consiglieri già rinviati a giudizio, Roberto Cota compreso, ed è molto probabile che i 24 imputati del processo vedranno aggiungersi i nuovi"
martedì 14 ottobre 2014
Vie d'Acqua, la bellezza è un diritto
Acerbo e due manager Maltauro arrestati per le Vie d'Acqua. La conferma che quando parlavamo di un progetto che dissipava ambiente, soldi pubblici e legalità, parlavamo a ragion veduta. Non vogliamo riaprire i Navigli, vogliamo progetti nel rispetto del disegno di rogge, fontanili e paesaggio, come hanno fatto al Bosco in Città lungo i decenni. La bellezza è un diritto.
mercoledì 8 ottobre 2014
"L’IMPORTANZA DI COLTIVARE IL DUBBIO SUGLI OGM" e il modello di agricoltura/alimentazione/consumo
L’IMPORTANZA DI COLTIVARE IL DUBBIO SUGLI OGM
(Michele Serra su Repubblica)
L‘affermazione “la scienza ha sempre ragione” non è scientifica. È ideologica. Lo è tanto quanto il pregiudizio reazionario per il quale ogni mutamento del modo di produrre, consumare, nutrirsi, avviene nel nome di interessi inconfessabili, e a scapito della salute della collettività umana.
L’acceso dibattito sugli ogm, (cliccare QUI per vedere gli interventi di Vandana Shiva, Elena Cattaneoe Umberto Veronesi) fatica a mondarsi di queste opposte rigidità. E fa specie che nel campo “pro”, che annovera valenti ricercatori e scienziati, pesi ancora come un macigno l’idea che il fronte degli oppositori sia un’accolita di mestatori che, in odio al progresso umano e alla libertà di ricerca, alimentano dicerie malevole e speculano sulla paura e l’emotività dell’opinione pubblica. Una volta esposte le ottime ragioni della ricerca scientifica e della sua necessaria libertà d’azione, perché evocare, tra i soggetti “antiscientifici” in qualche modo assimilabili agli oppositori degli ogm, anche i fattucchieri di Stamina? Allo stesso identico modo le frange più eccitabili del fronte anti-ogm possono immaginare che la ricerca genetica sulle piante sia nelle mani di squilibrati megalomani (alla dottor Frankenstein) o di avidi mercenari.
Le forzature polemiche fanno parte del gioco, ma non aiutano a mettere meglio a fuoco gli argomenti. La più autorevole istituzione mondiale in tema di agricoltura e alimentazione, la Fao (www.fao.org), mette a disposizione di competenti e incompetenti (come me) una sintesi esauriente e comprensibile delle potenziali ricadute positive e negative delle coltivazioni ogm, con una breve analisi della loro verificabilità.
Lo spazio di un articolo non permette di elencare tutti i punti (rimando i lettori al sito della Fao). Mi limito a dire che i “capi di accusa” sono divisi in tre gruppi: ricadute sull’ambiente agricolo e l’ecosistema; ricadute sulla salute umana; ricadute sull’assetto economico e sociale. Mi sembra interessante e molto rilevante che la Fao, sulla quasi totalità di questi punti critici, non esprima certezze. Non dice, cioè: questa critica è campata in aria oppure questa critica è corretta. Esprime dubbio. In larga parte dovuto alla tempistica medio-lunga che una verifica attendibile (scientifica!) richiederebbe.
Il principio di cautela — che non vuol dire condanna né assoluzione: vuol dire umiltà di giudizio — dovrebbe e potrebbe dunque essere uno dei punti di partenza di una corretta discussione comune, ammesso che mai ci si arrivi. Certo confligge, questo principio di cautela, con la comprensibile fretta con la quale i finanziatori della ricerca, in grande parte nutrita con fondi privati, vorrebbero mettere a profitto le loro scoperte e i loro prodotti. È esattamente per questo che Vandana Shiva mette in guardia contro la coincidenza di ruolo tra ricerca e commercializzazione. Sono campi di interesse entrambi utili e legittimi: ma la loro ibridazione — per dirla con una battuta transgenica — può generare mostri.
Una volta detto che la questione è molto complicata, coinvolge competenze scientifiche le più varie e non è archiviabile con un “sì” né con un “no”, colpisce assai che di questi “rischi” il più sottaciuto sia quello che, al contrario, è il più nevralgico e coinvolgente: la ricaduta socioeconomica. È anche questo, in fondo, un portato della crisi della politica: la rinuncia ormai quasi pregiudiziale a mettere in discussione, o anche solo a cogliere, le scelte strutturali, quelle che determinano gli assetti futuri.
Quasi inutilmente, in tutti questi anni, Carlo Petrini e il vasto movimento mondiale che si rifà a Slow Food e a Terra Madre hanno rivendicato la natura squisitamente politica del loro lavoro e della loro battaglia. Chi oggi rivendica la “sovranità alimentare” delle comunità produttive (e dei consumatori) compie la stessa operazione politico-culturale dei nostri avi socialisti quando dicevano “la terra a chi la lavora”. Si rivendica, né più né meno, l’autodeterminazione dei produttori, affidando ad essa la difesa delle biodiversità, della varietà delle colture, delle culture, delle identità locali.
Ovviamente è del tutto lecito sostenere che l’agroindustria, con la sua potentissima opera di selezione delle specie (tutte brevettate) e di inevitabile omologazione della produzione agricola mondiale, è perfettamente compatibile con la biodiversità e con le piccole coltivazioni; o addirittura che è giusto e utile rimpiazzare del tutto le produzioni tradizionali con la produzione agroindustriale. Ma non è lecito fare finta che non sia questo (il modo di produzione, la struttura stessa delle società future) il punto nodale. Non sono in ballo solo il potenziale allergenico di un pomodoro, o il chilo di pesticida per ettaro in più o in meno. L’ordine del giorno non è solo “gli ogm fanno bene, gli ogm fanno male”. È in discussione la vita stessa delle società rurali nel mondo (più della metà dei viventi), la ripartizione del potere, del reddito, delle conoscenze tra una rete infinita di piccole comunità e pochi, immensi e quasi sempre anonimi centri decisionali. Sono in discussione gli 87 milioni di ettari di suolo africano acquistati dal 2007 a oggi dalle multinazionali americane e cinesi e da fondi di investimento opachi e onnipotenti: è una superficie grande quasi come Italia e Francia messe insieme, e a nessuno può sfuggire che coltivare pezzi così ingenti di pianeta a soia ogm per produrre biocarburante oppure incrementare le produzioni locali (più della metà dell’agricoltura africana è vocata all’autosostentamento) è una scelta tanto importante, tanto strutturale quanto lo è, nel bene e nel male, ogni grande rivoluzione tecnologico- scientifica, industriale, sociale.
E se l’Africa vi sembra lontana e comunque fuori portata, come può chi vive in Francia o in Italia non percepire che la straordinaria varietà delle colture, il legame strettissimo tra i luoghi e ciò che si coltiva, si mangia e si beve, insomma l’agricoltura plurale, “calda” e identitaria per la quale si battono i Petrini e si battevano i Veronelli, i Mario Soldati e i Gianni Brera, non è una frontiera del passato, è un caposaldo della nostra trama sociale, economica, culturale? Dunque è futuro allo stato puro? O dobbiamo dire “Italian style” solo parlando di borsette?
La libertà della ricerca scientifica è preziosa e va difesa: specie in campo medico, le biotecnologie possono dare frutti vitali, e Cattaneo e Veronesi fanno benissimo a tenere fermo il punto. Ma non è solo di questo che si parla, quando si parla di ogm. E i critici degli ogm possono ben dire di avere sbagliato qualcosa di sostanziale, in termini di comunicazione, se ancora oggi ci si scanna sul ravanello transgenico (faccio per dire) e non si capisce che non è di lui, è di quasi quattro miliardi di contadini che si sta parlando, del loro e del nostro futuro, e della loro libertà di scelta che è degna e importante quanto quella dei benemeriti ricercatori scientifici. Non è vero che “quando c’è la salute c’è tutto”. Conta la libertà. Conta la dignità. Conta che il potere sia in pochissime mani o nelle mani di molti.
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