ciao, welcome :-)

in questo blog metto un po di tutto se cerchi qualcosa che non trovi chiedimelo

martedì 29 luglio 2014

Una Coalizione a civica per la Città Metropolitana partecipata.

Chi vuole l'elezione diretta del sindaco metropolitano e del consiglio, la partecipazione informata al processo deliberativo, la cittadinanza attiva come parte dell'attività amministrativa, tariffe uniformi metropolitane per i servizi, una rete policentrica di città nella città metropolitana, deve sostenerlo senza pudore alcuno. Occorre amore per la propria terra, occorre una cintura verde custodita e le bellezze architettoniche valorizzate. Non si può pensare alla città metropolitana come ad una estensione della periferia di Milano, non si può pensare al Consiglio Metropolitano che deve fare lo statuto come a qualcosa deciso dal PD compresa la concessione di posti agli indipendenti. Solo uno spirito costituente e trasversale può sottrarre il Consiglio Metropolitano al malinconico riflesso degli schieramenti parlamentari. Occorre una coalizione civica di consiglieri e sindaci liberi dai guinzagli é legati alla Costituzione Repubblicana. Questo dobbiamo fare ora per la Grande Milano e come buon esempio per l'Italia.

giovedì 24 luglio 2014

delusioni...

E' importante non trasformare le delusioni in rancore, una inutile dissipazione di energia e un ingombro nei pensieri.

domenica 20 luglio 2014

Non mi rassegno al nuovo conformismo autoritario

Chi non è d'accordo con le riforme del duo Renzi- Berlusconi viene tacciato dai tanti militonti di passatismo ed immobilismo declinati in diverse salse. Non ne posso più di queste frasi fatte, vuote di significato. Quattro slogan ripetuti come un mantra. È tutta la vita che sono impegnato nei cambiamenti per allargare i diritti e la democrazia, dal divorzio, all'aborto, ai diritti digitali. Queste riforme, elaborate tra gli altri da quei campioni di democrazia che rispondono ai nomi di Verdini e Calderoli e dalla nota esperta di diritto costituzionale Maria Elena Boschi, non si capisce dove allarghino democrazia e diritto e responsabilità dei cittadini alla partecipazione politica. Non ho ancora trovato uno che le sostiene che me lo abbia spiegato: meglio 4 slogan a pappagallo e l'arroganza di attribuire le patenti di immobilismo e passatismo a chi non si adegua al loro conformismo. Se questo è il "nuovo" ne faccio francamente a meno. Viene fatto saltare ogni equilibrio dei poteri costituzionali e viene impedito ogni nuovo ingresso alla rappresentanza parlamentare. In pratica un sistema autoritario. Con quale mandato poi? Quello del parlamento dei nominati dal Porcellum o dall'Italicum. Non mi faccio intimidire, non mi rassegno e continuerò ad impegnarmi contro questa porcata a partire dal referendum confermativo.

giovedì 17 luglio 2014

Addio Jonnhy Winter

Addio Jonnhy Winter grazie per il blues rock che hai messo in circolo.

martedì 15 luglio 2014

Nadine Gordimer

Addio Nadine Gordimer, i tuoi romanzi continueranno a tenerti vicino a noi.

sabato 12 luglio 2014

Il Principe,e i cortigiani


Dopo Errani, il Pd ha deciso: primarie di coalizione. Cos'è una coalizione codina, di servi e cortigiani? Se le primarie dipendono dalla decisione del solo PD gli altri membri della coalizione sono dei comprimari.

venerdì 11 luglio 2014

Aiutiamo il Barrio's a rendere la sua piazza più bella

Il centro d’aggregazione giovanile Barrio’s nasce nel 1997 grazie all’esperienza di solidarietà di Comunità Nuova onlus e del suo Presidente Don Gino Rigoldi, al sostegno economico dell’Associazione Amici di Edoardo Onlus e al Comune di Milano che ha concesso lo spazio.

Il Barrio’s è uno dei più attivi centri di aggregazione giovanile di Milano. 
Collocato nel quartiere della Barona, zona periferica in cui i giovani vivono sovente una situazione di solitudine e disagio, il Barrio’s è un punto di riferimento non solo per la comunità locale, ma per l’intera città.

VOTATE PER RENDERE (ANCORA) PIU' BELLA LA  PIAZZA!
MA IN FRETTA, C'E' TEMPO SOLO FINO AL 13 LUGLIO!

Andate su:http://facciamoinsieme.bricocenter.it/
punto vendita Milano, via Washington,
il progetto si chiama “La piazza del Barrio's"

VOTATE E DIFFONDETE
GRAZIE!

giovedì 10 luglio 2014

Pedemontana e Diossina, un incubo che incombe

Chiaro e competente Gianni Del Pero, geologo, al TG3 Lombardia sugli scavi per la Pedemontana a Seveso: verrebbe alla luce la diossina sepolta con lo stesso carico devastante di quando usciva dall'Icmesa. Bonificare e mettere in sicurezza sarebbero le cose da fare, ma i costi per la Pedemontana sono alti. Si vuole, ancora una volta, far pagare il conto alla salute delle persone e dell'ambiente?

Merkel vs USA

La Merkel contro gli Stati Uniti "Con loro differenza di principi su servizi segreti". Anche su welfare, diritti, ambiente. E' bene che l'Europa lo affermi come unità politica federata. Non è una questione che riguarda la sola Germania.

venerdì 4 luglio 2014

L'opportunità della Città Metropolitana


LETTERA APERTA AI SINDACI E AI CONSIGLIERI 
DEL SUD OVEST MILANESE

Ai sindaci e ai consiglieri,

la città metropolitana costituisce una opportunità per adeguare il sistema Italia alle sfide dei mercati globali.
In un mondo che conoscerà entro la metà del secolo una urbanizzazione del 70% della popolazione, l'organizzazione equilibrata e sostenibile del rapporto delle infrastrutture, dell'abitare, del tempo, con in territorio è, ad un tempo, una condizione per la produzione di valore e per la vivibilità del pianeta.
Per l'Italia la costituzione delle città metropolitane costituisce anche una opportunità per colmare il distacco tra cittadini ed istituzioni, tra cittadini e cosa pubblica, tra cittadini e responsabilità condivisa nel vivere sociale.
Occorre un processo di partecipazione informata alla costituzione della città metropolitana, a partire da tutte le assemblee elettive fino a coinvolgere i cittadini.
La città metropolitana non può essere una questione di equilibri interna ai partiti e alle loro emanazioni amministrative.
Non abbiamo bisogno di strutture burocratiche che presidiano norme e procedure, attraverso assessorati più grandi, è invece necessario organizzare l'amministrazione attraverso agenzie di scopo che si misurino sulla realizzazione di progetti.
Le municipalità del comune capoluogo non dovranno moltiplicare l'amministrazione comunale ma essere delle agenzie istituzionali per la Cittadinanza Attiva e la sussidiarietà.
I comuni della cintura non potranno restare delle monadi autoreferenziali con la duplicazione delle aziende speciali, della polizia urbana ecc.
Un sistema territoriale qualitativo: qualità dei servizi, qualità delle infrastrutture, qualità dell'informazione, qualità ambientale, qualità della formazione e della cultura, qualità della partecipazione sociale. Questa è una città metropolitana attrattiva e capace di competere.
Occorre una città metropolitana capace di organizzarsi a rete, valorizzando ogni peculiarità e vocazione ma mettendo a sistema tutte le reti dei servizi pubblici, la cintura verde dei parchi, la filiera agroalimentare, i trasporti, il digitale, senza duplicazioni né discriminazioni tariffarie o di prestazione, né sprechi.
Le attuali partecipate dovranno cambiare la propria finalità divenendo imprese capaci di produrre servizi finalizzati al dividendo sociale e non alla speculazione finanziaria.
Questo territorio ha espresso nei secoli una vocazione all'intrapresa, all'innovazione, alla bellezza e alla qualità, occorre che i suoi cittadini siano messi in condizione di apprezzare ed esprimere questa identità.
Una Grande Milano capace di costituire una opportunità di qualità per imprese, accademia e cittadini, può esercitare un ruolo utile anche in relazione alle altre città metropolitane, a partire da Napoli e Roma.
La Grande Milano può avere una funzione utile per tutta l'economia italiana tenendola in una stretta relazione con le reti europee e globali.
Ci sono voluti pochi anni, dopo una guerra mondiale devastante, per promuovere la Repubblica e la sua Costituzione, non possiamo aspettarne di più per avviare la Grande Milano, città metropolitana con il suo sindaco e il suo consiglio eletti dai cittadini.

Vi proponiamo di organizzare un incontro congiunto dei consigli comunali per discutere gli indirizzi statutari che definiranno il senso e il modello organizzativo della Città Metropolitana .

Fiorello Cortiana Filippo Errante

Coalizione Civica Buccinasco

mercoledì 2 luglio 2014

Per Besostri alla Consulta, una bella persona

40 EX-PARLAMENTARI SI RIVOLGONO A TUTTI I SENATORI ED A TUTTI I DEPUTATI PERCHÈ SOSTENGANO LA CANDIDATURA DI FELICE BESOSTRI ALLA CONSULTA.
Cari colleghi,
siamo un gruppo di persone che, prima di Voi, in tempi diversi e militando in schieramenti politici diversi, hanno avuto l’onore e la responsabilità di rappresentare i cittadini italiani in quel Parlamento nel quale oggi sono in discussione profonde trasformazioni.
In questi giorni siete chiamati ad una delle più importanti funzioni di garanzia previste dal nostro ordinamento: quella di scegliere due membri della Consulta di nomina parlamentare.
Al di là delle convinzioni culturali e politiche di ciascuno di noi, ci accomuna la preoccupazione circa l’infragilirsi di quei meccanismi di autonomia e bilanciamento tra le Istituzioni che sussistono in qualsiasi democrazia, e che la nostra Costituzione prevede. Infragilimento che, nella fattispecie, potrebbe manifestarsi nel momento in cui le scelte relative alla formazione di un Organo di Garanzia venissero condizionate da logiche esclusivamente di parte più o meno conformi alla maggioranza di governo.
Crediamo che la candidatura dell’avvocato Felice Besostri a membro della Corte Costituzionale esprima appieno la necessità che un Organo di Garanzia sia effettivamente tale. L’'avvocato Felice Besostri, noto per aver avuto il merito di portare di fronte alla Corte Costituzionale il Porcellum, ottenendone la dichiarazione di incostituzionalità, e che ha già ottenuto un ragguardevole numero di voti nelle prime votazioni, sarebbe infatti l’espressione più chiara di un Parlamento che non rinuncia alla sua più alta funzione di concorrere alla formazione di una Corte fortemente autonoma.
01-07-2014
Michele Achilli, Mario Artali, Paolo Bagnoli, Fulvia Bandoli, Katia Bellillo, Piergiorgio Bergonzi, Roberto Biscardini, Angelo Bonelli, Enzo Ceremigna, Domenico Contestabile, Fiorello Cortiana, Bobo Craxi, Angelo Cresco, Cinzia Dato, Mauro Del Bue, Stefano De Luca, Piero Di Siena, Beppe Facchetti, Antonello Falomi, Bartolo Fazio, Isa Ferraguti, Pietro Folena, Alfiero Grandi, Franco Grillini, Gerardo Labellarte, Giuseppe Lo Curzio, Luigi Marino, Gianni Mattioli, Vincenzo Palumbo, Stefano Passigli, Renzo Penna, Saro Pettinato, Cesare Salvi, Giovanna Senesi, Angelo Sollazzo, Carlo Tognoli, Lanfranco Turci, Stefano Vetrano, Valerio Zanone, Katia Zanotti.

Fukushima ci riguarda, per imparare ad informarsi e a non ripetere gli errori

DA ISPRA NESSUNA NOTIZIA PER NOI SUL PERICOLO NUCLEARE. PERCHÉ?

Il disastro di Fukushima segna uno spartiacque per il popolo giapponese e richiama tutti noi a non essere spettatori distanti e distratti. La distinzione tra “nucleare cattivo” e “nucleare buono”, l’assunto per il quale le centrali giapponesi costituivano la dimostrazione che l’uso pacifico dell’energia nucleare è “sicuro”, sono improvvisamente venuti meno: il re è nudo. Un popolo disciplinato e incline al rispetto dell’autorità e della verità che essa propone, che fa proprie le ragioni dell’azienda per cui lavora, tanto da farne un atto di fede, dall’11 marzo 2011 ha iniziato a porsi e a porre degli interrogativi e delle rivendicazioni.
10cortiana25FBQuesto passaggio, che implica una ricomposizione con l’uranio delle bombe di Hiroshima e Nagasaki, è ben documentato in due libri editi anche in Italia grazie alla cura del “Centro di documentazione semi sotto la neve” di Pisa, nato per condividere conoscenza e informazioni tra le società civili italiana e giapponese. La pubblicazione di “Fukushima, l’anno zero” di Naomi Toyoda si deve alla sensibilità e al coraggio di Jaka Book che, fuori dall’istantanea della cronaca, mantiene viva la memoria e ci rende conto del cambiamento in corso nella società giapponese e nella sua mentalità. Naomi Toyoda è il fotoreporter giapponese che ha scelto di andare a Fukushima dopo il disastro, il suo viaggio, documentato da immagini, racconti e informazioni, è stato un percorso che lo ha portato a fare i conti con i luoghi e gli attori che incarnano i miti giapponesi.
Così l’Agenzia per la sicurezza nucleare e industriale del Ministero dell’Economia, la NHK, la radiotelevisione di stato, il professore dell’Università di Tokyo, la TEPCO che gestisce l’impianto nucleare, il capo segretario di gabinetto del ministero, signor Edano, nel comunicare e commentare il disastro passano dalla sicurezza intrinseca alla rassicurazione minimizzante perché omissiva “Siamo stati informati che si è verificato una sorta di fenomeno esplosivo”. “Una sorta”? L’ambiguità proposta affinché ogni cittadino giapponese si preoccupi di non turbare la propria quotidianità abituale. Questo balletto distraente, messo in scena dagli attori con titolarità di verità scientifica e istituzionale, arriva sotto forma di comunicazione ufficiale nell’auto e nel computer di Toyoda.
C’è una stridente tensione con quanto egli documenta, attraverso le immagini e le informazioni dirette. Siano legate alle conseguenze dello tsunami o al suicidio dell’agricoltore Shigekyo Kanno e dei messaggi che ha lasciato, in gesso sulle pareti di compensato “Chiedo a tutti gli allevatori rimasti di tener duro, non arrendersi alla centrale nucleare” e a moglie e figli “Perdonatemi. Mi dispiace, sono un padre che non è stato capace di offrirvi nulla.” Le vite sradicate dei 150.000 sfollati, che cucinano i pasti con i prodotti locali come non fosse successo niente, si accompagnano al silenzio che traspare dalle immagini dei villaggi abbandonati perché contaminati dalle radiazioni. La calma inesorabile di una vita divenuta ormai precaria.
Piani di decontaminazione inattendibili, solo cinque centimetri di terreno. Il professor Yamashita dell’Università di Nagasaky, nominato consigliere per la gestione del rischio sanitario dovuto alle radiazioni a Fukushima, ha risposto a chi chiedeva se a Iwaki i bambini potessero giocare all’aperto “Sì certo, andate e giocate. Lo stesso vale per Fukushima. Non c’è nulla di cui preoccuparsi. Fatelo sapere a tutti.”. Il professor Yamashita e i suoi collegi rassicuratori sono stati citati a giudizio da un giornalista e da un reporter, Hirose e Akashi, che li hanno denunciati per “gravi crimini contro l’umanità equivalenti a omicidio colposo industriale”.
Ancora un anno dopo il disastro: rassicurazioni sulla cessazione dell’allarme radioattivo e distribuzione di pillole preventive per stabilizzare lo iodio nella tiroide degli abitanti nel raggio di 50 Km dalla centrale. La Tepco e il suo balletto di ammissioni e rassicurazioni “non ci sono tassi di aumento anomalo della radioattività”. Due anni dopo il disastro affermava che il livello di radiazioni nei pressi del serbatoio che contiene acqua contaminata si attestava a 100 millisievert, molto sopra i livelli previsti dalla legge giapponese, che è di 50 millisievert l’ora per i lavoratori delle centrali. Poi la Tepco ha annunciato che il livello di radiazioni è 18 volte più alto:1.800 millisievert all’ora, in particolare in uno di quattro siti nei pressi della zona.
Non solo i giornalisti, che fanno girare le informazioni su internet, sono le madri che lottano, soffrono e si consumano contro gli impuniti che hanno provocato l’incidente e che si muovono indifferenti. Dal racconto e dalle fotografie di Toyoda traspare la compassione per i suoi connazionali, una comune passione, un sentimento di condivisione oltre la discrezione dell’osservatore. Qualcosa sta cambiando anche in Giappone, da oltre 9 mesi nessuno dei 54 reattori è attivo e arrivano all’80% della rilevazione coloro che dicono basta con il nucleare, oltre il mito. Toyoda ha passato 800 giorni nella zona del disastro e continua a tornare a Fukushima “perché penso che sia ciò che posso fare per discolparmi con i bambini di oggi e di domani”.
Il secondo libro parte da qui la storia a fumetti di una bambina che con le sue domande e con gli studi mette a nudo l’inganno e la presunzione nucleare e insieme ai giovani giapponesi gli dice addio, a favore delle energie rinnovabili. Yuka Nishioka “I Dragoni atomici di Fukushima“. Nella forma dei cartoon giapponesi questo manga, impaginato per la lettura da destra a sinistra così leggiamo come i giappponesi, ha una immediatezza divulgativa e la carica del cambiamento generazionale. Le nuove generazioni hanno fatto propria l’indicazione di Don Milani per cui “l’obbedienza non è più una virtù”.
Perché queste testimonianze giapponesi di cambiamento ci riguardano? Perché l’allarme non è cessato e gli inquinanti nucleari non si fermano dentro il perimetro di divieto di pesca fissato dal governo giapponese e viaggiano nei pesci lungo i mari. Perché dal sito di ISPRA poco dopo l’11 marzo 2011 è scomparsa la pubblicazione delle rilevazioni sui radionuclidi del fall out che ha interessato l’Italia e i dati non sono più apparsi. Perché il decreto del Presidente del Consiglio Berlusconi sulla gestione delle emergenze nucleari dovute alle centrali francesi e slovene di confine è scomparso anch’esso.
Perché il nuovo piano energetico, presentato dal Governo il 25 febbraio scorso, indica il nucleare come una “importante fonte elettrica per il baseload“, per un mix energetico assieme alle fonti rinnovabili e ai combustibili fossili. Mentre la strategia di Obama si concentra su due fonti di energia: i gas naturali e le rinnovabili. Perché il report di Greenpeace Francia sugli investimenti necessari per aggiornare i 58 reattori nucleari di EDF richiederebbero in media 133 euro per megawattora. Ciò renderebbe l’energia dell’atomo di gran lunga meno competitiva rispetto l’eolico a terra già dal prossimo anno. Per questo il ministro dell’Energia Segolene Royal presenterà lo schema di legge sulla transizione energetica per ridurre la quota di energia atomica al 50 per cento rispetto all’attuale 75 per cento entro il 2025.

Fiorello Cortiana

martedì 1 luglio 2014

Niente burqa a Strasburgo

La Francia vieta il burqa, e Strasburgo le dà ragione: nessuna violazione dei diritti. Bene, nessuna concessione al l'integralismo, che non c'entra con il Corano. Nessun relativismo ma diritti universali in Europa.