ciao, welcome :-)

in questo blog metto un po di tutto se cerchi qualcosa che non trovi chiedimelo

sabato 19 settembre 2020

Le ragioni trasversali del NO

https://www.facebook.com/figiovanilombardia/videos/1172738896431970/

giovedì 17 settembre 2020

La riforma proposta dal Referendum

 IL QUESITO REFERENDARIO  

 "Approvate il testo della legge costituzionale concernente 'Modifiche agli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione in materia di riduzione del numero dei parlamentari', approvato dal Parlamento e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n. 240 del 12 ottobre 2019?".


COSA CAMBIA CON IL SÌ

parlamentari ridotti da 945 a 600

Alla Camera i deputati dai 630 attuali a 400.
Al Senato da 315 a 200.

La composizione delle commissioni parlamentari verrebbe modificata, con un taglio del 36%.
 Anche il processo di revisione costituzionale funzionerebbe con un consenso ridotto.

Non cambierà il bicameralismo perfetto o paritario. Le due Camere continueranno ad esercitare le stesse funzioni.


RISPARMIO OTTENUTO

I costi della macchina politica e amministrativa si ridurrebbero: di 53 milioni alla Camera e di 29 milioni al Senato.
Mentre non vengono ridotti gli stipendi dei parlamentari.
Mentre non si riducono quelli dei nominati nelle società partecipate e restano in vita quelle ufficialmente inutili.
Nel sesto Rapporto sulle partecipazioni pubbliche curato dal Dipartimento del Tesoro
Partecipazioni pari a 59.036 (40.777 dirette e 20.244 indirette) 15.037 incarichi di rappresentanza in soggetti, partecipati e non.

LA DISTANZA DAL PALAZZO

Oggi c'è un deputato ogni 96mila abitanti, con il sì uno ogni 151mila.
Oggi c'è un senatore ogni ogni 188mila abitanti, con il sì uno ogni 302mila.

L'EFFICACIA DEL PARLAMENTO

Il numero dei parlamentari nelle commissioni deve rispecchiare proporzionalmente quello dei gruppi in parlamento.
I parlamentari devono distribuirsi tra tutte le commissioni.
14 commissioni parlamentari permanenti:

1- Affari costituzionali
2- Giustizia
3- Affari esteri, emigrazione
4- Difesa
5- Bilancio
6- Finanze e tesoro
7- Istruzione pubblica, beni culturali
8- Lavori pubblici, comunicazioni
9- Agricoltura e produzione agroalimentare
10- Industria, commercio, turismo
11- Lavoro, previdenza sociale
12- Igiene e sanità
13- Territorio, ambiente, beni ambientali
14- Politiche dell'Unione europea

La commissione permanente esamina il progetto di legge in diverse sedi: referente, redigente, sede legislativa (o deliberante con i poteri del plenum) e consultiva se è espresso il parere ma il disegno di legge è affidato ad un'altra commissione.

Ci sono poi Commissioni e comitati bicamerali previsti dalla Costituzione e leggi costituzionali:
- Commissione parlamentare per le questioni regionali
- Comitato parlamentare per i procedimenti di   
accusa

Commissioni d'inchiesta bicamerali:

- Commissione d'inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, anche straniere
- Commissione d'inchiesta parlamentare sui femminicidi, nonché altre forme di violenza di genere

Commissioni e comitati di indirizzo, controllo e vigilanza:

- Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi
- Commissione parlamentare di vigilanza sull'Anagrafe tributaria
- Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica
- Commissione parlamentare di controllo sull'attività degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale
- Comitato parlamentare di controllo sull'attuazione dell'accordo di Schengen, di vigilanza sull'attività di Europol, di controllo e vigilanza in materia di immigrazione
- Commissione parlamentare per l'infanzia e l'adolescenza
- Commissione parlamentare per la semplificazione
- Commissione parlamentare per l'attuazione del federalismo fiscale

Intanto...
LA COMMISSIONE AFFARI COSTITUZIONALI DELLA CAMERA HA APPROVATO IN PRIMA LETTURA LA LEGGE DI RIFORMA ELETTORALE:
- PROPORZIONALE
- SBARRAMENTO AL 5%
- LISTE BLOCCATE SENZA PREFERENZE 

Milano 2021: che fare?

Arcipelago Milano 

10 settembre 2020

IL PROBLEMA NON È SOSTENERE LA RICANDIDATURA DI SALA

Considerazioni per le prossime “comunali”


Quali potrebbero essere le condizioni per un rilancio partecipato della città con attenzione ai problemi noti e a quelli emergenti.

cortiana

Può la città di Milano, con il suo tessuto metropolitano, legare la sua direzione amministrativa e la sua guida alle scelte professionali del sindaco uscente? Scelte più che legittime ma personali. Può la comunità milanese decidere la modifica della rappresentanza parlamentare in relazione alle esigenze contingenti di un partito e del suo segretario? Esigenze comprensibili di carattere tattico ma che non c’entrano nulla con la Costituzione, con la qualità della rappresentanza, con la crisi in atto del modello di sviluppo vigente. Eppure è di qualità della politica pubblica e della adeguatezza della proposta politica del/per il campo democratico, a livello locale e globale, che sarebbe necessario parlare. La questione referendaria imminente e l’appuntamento elettorale milanese del 2021 sono intimamente legati.

Si tratta della natura della nostra democrazia repubblicana: la soggettività politica pubblica legata agli interessi generali, alla partecipazione informata al processo deliberativo, alle prerogative efficaci per l’esercizio della cittadinanza attiva, alla qualità e ai poteri della rappresentanza o, in alternativa, relativizzazione delle assemblee elettive, delle amministrazioni locali, degli istituti di partecipazione, con la loro riduzione a una funzione di ratifica di decisioni prese e avocate centralmente, con le politiche pubbliche esercitate delle società partecipate nazionali e locali, nonché dalle Corporation globali del digitale.

 Questa è la questione in campo, dal Brasile agli States, dall’Ungheria alla Turchia, dalla Polonia all’Italia, ma non è su questo cambio di natura della democrazia che siamo chiamati a discutere, confrontarci e a decidere.

Si tratta di un processo in atto da decenni che ha visto la politica italiana svolgere una funzione attuativa consociativa, che Salvini sia al governo o all’opposizione. 

È la non partecipazione al voto, o quello ‘vaffà’, che richiedono la riflessione e la proposta, non il richiamo al fronte comune contro il centrodestra. 

A Milano tutto ciò spiega il disagio di una cultura riformista, radicale ed ecologista, che ha informato di sé un’opinione pubblica avvertita che ha espresso, lungo i decenni, indirizzi politici, proposte referendarie e reiterata rappresentanza nel Consiglio Metropolitano, che ai cittadini non è permesso eleggere. Proposte cui i cittadini hanno espresso pieno consenso, confermato anche nelle richieste al comune rese pubbliche dall’amministrazione due mesi fa: una città sostenibile, con l’innovazione funzione della qualità sociale.

Tutto ciò non trova risposte nelle strategie di fondi immobiliari che risiedono nei paradisi fiscali, cui si assegna la decisione sul futuro della città, dagli scali ex FS allo stadio e al quartiere di San Siro. Ai cittadini è chiesto di essere spettatori plaudenti, ma una parte della città rifiuta questo ruolo e la sua funzionalità con il Modello Milano in atto. Il problema non è sostenere la ricandidatura di Sala o no, man che meno assecondare i tatticismi e gli scambi degli oppositori vocazionali. Ciò che è necessario è definire in modo partecipato e condiviso una visione articolata per l’identità, il ruolo e la funzione, di Milano città metropolitana nella dimensione glocale e nella gestione dell’opportunità Recovery Fund. Ci vuole empatia verso la propria comunità di territorio per sentire la città, per ascoltare la città, per amare Milano.

Abbiamo tre esigenze nel mettere in discussione il Modello Milano:

– inscrivere Milano dentro il contesto metropolitano, quale nodo di relazione e di passaggio della definizione delle politiche economiche e territoriali della globalizzazione;
– analizzare la natura e gli attori, protagonisti e caratteristi, del Modello Milano;

– proporre uno sguardo e una visione per una metropoli generativa di innovazione, vivibile, socialmente accessibile, ambientalmente sostenibile, partecipata da una cittadinanza attiva e informata.
Il tutto con elementi di analisi circostanziati e indirizzi chiari e inequivocabili.

La prima questione è preliminare, non riguarda la sola area metropolitana milanese e può coinvolgere anche competenze che vivono in altri contesti. Essendo Milano uno dei nodi globali del sistema finanziario e immobiliare, l’analisi e la decodifica del ‘Modello’ e la forma del confronto che attiveremo diverranno un riferimento.
L’autorevolezza di Arcipelago Milano, per alcuni scomoda come un grillo parlante, per migliaia un efficace sguardo oltre ogni possibile apparenza, può trovare nell’attivazione multifunzionale di più piattaforme la condensazione di una mappa per un urbanesimo desiderabile. Tutto ciò connettendo altre esperienze giornalistiche/culturali/sociali. Stabilizzare così un format darebbe a quell’autorevolezza una cogenza, di valutazione e di partecipazione, immediatamente politica. Questo sia per la massa critica ‘pensante e proponente’ attivata come comunità, che per il numero di persone che possono seguire e partecipare attraverso le differenti modalità consentite dalle piattaforme attivate.La seconda questione è cruciale per capire con chi e con quali pratiche abbiamo a che fare. Gli editoriali di Luca Beltrami Gadola sono illuminanti, come lo è l’inchiesta dell’Espresso o la puntata RAI di Report su Olimpiadi ed Ex Scali FS.

La terza richiede di condividere alcuni concetti:
– quello delle reti, con la loro bidirezionalità, siano quelle idriche/idrauliche, siano quelle delle infrastrutture per i trasporti, di persone/merci/informazioni/energia;
– quello della circolarità e dei suoi equilibri;
– quello delle filiere e delle loro relazioni qualitative e spazio/temporali;
– quello del quadro riassuntivo per un territorio abilitante per l’innovazione qualitativa e la cittadinanza consapevole. Cioè un Sistema Territoriale Qualitativo: qualità ambientale, qualità abitativa, qualità dei servizi, qualità delle infrastrutture, qualità culturale, qualità della ricerca, qualità sociale, qualità della democrazia.
Senza dimenticare, nel trattare la seconda e la terza questione, il ruolo e le funzioni delle Società Partecipate: cosa sono diventate, come sono gestite e per quale missione; come dovrebbero essere per il modello sostenibile e partecipato di cui vogliamo essere protagonisti.

Così com’è necessario analizzare, valutare e modificare, gli istituti di partecipazione perché siano effettivi ed efficaci, ciò vale tanto per i Municipi quanto per l’esercizio della Cittadinanza Attiva. Non è accettabile che degli incontri informativi, organizzati dall’Amministrazione Comunale affinché le imprese illustrino la (loro) riorganizzazione di parti della città, vengano spacciati per ‘débat  public’. Occorrono procedure e luoghi che rendano effettiva la partecipazione informata ai processi deliberativi.

Il caso del comitato dei cittadini di San Siro, così come quello sul ricorso per gli ex Scali FS, hanno evidenziato l’efficacia qualitativa della connessione dell’intelligenza diffusa presente a Milano.

Sarà la tessitura di una visione comune metropolitana a costituire il terreno di confronto per il campo democratico in vista delle prossime amministrative, non lo spauracchio Salvini né le differenziazioni simboliche da marketing elettorale.

Che ne pensate?

Fiorello Cortiana

martedì 15 settembre 2020

venerdì 11 settembre 2020

Referendum



 La rappresentanza politica democratica si qualifica non si riduce.

martedì 8 settembre 2020

Alex Langer 25 anni dopo

 

Alexander Langer - 25 Anni - Partiamo dalle sue visioni per costruire buone pratiche di futuro


 

Il 3 luglio del 1995 era un lunedì. Se andassimo a chiedere anche a chi gode di buona memoria cosa accadde quel giorno, riteniamo vi siano poche possibilità di vedersi rispondere con esattezza quel tragico e sconvolgente avvenimento che invece spinge NOI a essere qui a ricordare una mancanza che ormai da ben 25 anni ( un quarto di secolo ! ) lacera i nostri cuori e le nostre menti.

La morte per suicidio di Alex Langer infatti, figura di spicco dell’ecologismo italiano e altresì europeo, fu una di quelle tragedie umane e sociali ( se valutate in senso collettivo ) che molti anni dopo tale accadimento ci fa ancora domandare senza ombra di dubbio alcuna come sarebbe stato questo lunghissimo periodo se Alex fosse stato ancora tra noi.

Ma facciamo un salto indietro alla sera del 17 ottobre 2019. In quella data, presso la Sala Consiliare del Comune di San Donato Milanese, è calendarizzata una serata-evento organizzata dall’Associazione NOI, avente come finalità quella di provare a indagare a livello locale ( e non solo ) i cambiamenti urbani & umani ( e viceversa ) che stavano avendo luogo, appunto, su scala urbana comunale e altresì a livello italiano e mondiale.

Per quell’incontro era stato definito un panel di interventi di livello assai alto e autorevole a nostro modestissimo avviso e tra questi era ivi presente la figura dell’ex Senatore dei Verdi Fiorello Cortiana, un personaggio carismatico e poliedrico fortemente voluto da NOI per poter discutere e ragionare sulle evoluzioni, sul passato e sull’oggi del movimento ambientalista in Italia, in quanto occuparsi di verde, di costruito, di difesa del suolo e dei beni comuni a essi collegati riteniamo sia da sempre una prerogativa imprescindibile di chi voglia fare attivismo civico senza mai vergognarsi o sentirsi a disagio se tutto ciò possa essere ridefinito come “fare politica”.

E infatti non lo nascondiamo, trattare apertamente argomenti che interessano il benessere psico-fisico dei cittadini, farlo con serietà e convinzione di causa, può serenamente annoverarsi nella dicitura “fare politica”. Poi potete decidere Voi se tutto ciò può essere meglio annoverato nelle locuzioni complementari: dal basso, dall’alto, dal centro.

Ma ritorniamo alla serata del 19 ottobre 2019, un secolo fa quindi, un incontro in presenza, in pieno PRE-Covid19, un qualcosa che a ripensarci adesso mette allo stesso tempo assieme gioia ( si era più liberi e la libertà è sempre motivo di felicità ) e incredulità, quest’ultima espressione perché davvero oggi come oggi quella serata tanto citata fino ad adesso non potrebbe avere luogo e quindi quello spazio partecipato di Democrazia davvero dovrebbe farci pienamente riflettere su tutto quello che ora ci sta facendo perdere e dimenticare il protrarsi della pandemia causata dagli effetti del CoronaVirus.

La serata, organizzata dall’Associazione NOI e in prima persona dal Suo Presidente Fabrizio Cremonesi, era condotta da me, Flavio Mantovani, e nell’approcciarmi al Senatore Cortiana mi sono sentito in dovere di porre al mio interlocutore, sul finire del nostro dialogo, una domanda proprio sulla figura di Alex Langer, in quanto Alexander è sempre stato per me una persona enigmatica ma di grande riferimento, un qualcuno di carismatico e gentile al tempo stesso, che ho cercato di comprendere e approfondire meglio autonomamente, visto che in alcun modo ho avuto la possibilità di poterlo conoscere di persona.

Riconosco però anche in questa sede ( come già ho virtualmente fatto in diretta proprio con il Senatore Cortiana durante la serata / ricordo del 3 luglio scorso ) di avere forse esagerato, essendomi lasciato trasportare da una bramosia di verità che a posteriori reputai e reputo esagerata, in quanto la reazione emotiva alla stessa da parte del Senatore Cortiana fu davvero empatica e attraversata da lampi di ricordi assai struggenti e toccanti relativamente alla persona e al Suo personale ricordo di Alex, che di Fiorello fu non soltanto compagno di lotte e di partito, bensì soprattutto un grande amico.

Ma chi era davvero Alexander Langer detto Alex ? Come mai a 25 anni di distanza il mondo politico, accademico, civico, naturalmente la Fondazione che è a lui intitolata e, in ultimo citiamo anche l’Associazione NOI, hanno sentito così forte il desiderio e il bisogno di ricordare la Sua figura ?
Per chi lo ha conosciuto, per chi lo ha apprezzato in vita, anche come avversario, la risposta arriva quasi scontata: perché Alex ( classe 1946 ) è stato un personaggio carismatico e poliedrico, capace di unire mondi diversissimi per dar vita a soluzioni nuove in risposta a problemi reali e concreti che egli ha sempre veduto non come muri insormontabili bensì come opportunità di dialogo fecondo.

Era altoatesino Alex, quindi la sua visione dell’Italia partiva da presupposti diversi da quelli a noi conosciuti, Alex aveva sempre in mente quel ponte che univa la sua terra natia sia all’Italia non di lingua tedesca che al mondo germanico tout court e proprio a quel mondo si era ispirato per dar vita ai Verdi italiani.

Sì, perché Alex, assieme al Senatore Fiorello Cortiana, è considerato a ragion veduta il vero fondatore dei Verdi del nostro paese, un filone che egli volle creare guardando spiccatamente ai Grunen tedeschi, secondo quell’idea di militanza civica finalizzata alla difesa dell’ecosistema ambientale dentro il quale ognuno di noi è più o meno inserito e che ognuno di noi dovrebbe difendere strenuamente dagli attacchi che giorno dopo giorno lo vedono messo sempre più in pericolo e che invece diventa il più delle volte territorio di chiacchiericcio politico e mediatico ( quando fa comodo, magari quando si avvicinano le elezioni politiche o quando ci si deve far paladini più di una imbolsita retorica green che altresì di una vera e propria condizione di vita derivante dall’aver colto appieno che senza la difesa dei beni comuni, di ciò che gratuitamente ci è stato dato, tutto il resto diventa mero orpello senza alcun valore, come ci stiamo sempre più accorgendo in questi tempi bui di pandemia e malattie ).

La serata / intervista del 3 luglio 2020, intesa naturalmente alla maniera virtuale dei tempi Covid-19, ha visto il Senatore Fiorello Cortiana impegnato in un approfondimento totalizzante rivolto esclusivamente alla figura di Alex Langer, attraverso un dialogo con l’Associazione NOI che speriamo possa essere risultato d’aiuto sia a chi era presente in diretta che successivamente a chi ha poi voluto ascoltarsi il podcast della l registrazione sui canali social e digitali dell’Associazione NOI.

Durante la serata si è cercato di palesare anche gli aspetti meno noti della vicenda Alex Langer, Fiorello da questo punto di vista si è rivelato essere una fonte infinita di aneddoti, di citazioni, di narrazione di lotte civiche e politiche portate avanti con Alex e col gruppo dei Verdi dell’epoca, un’epopea irripetibile osiamo dire, come la sua elezione durante quel pezzo ancora non del tutto digerito di storia italica che è stata Tangentopoli / Mani Pulite quando Fiorello diventa assessore regionale con deleghe pesantissime, o la sua elezione a senatore e il suo rocambolesco arrivo a Roma o quando a entrambi viene chiesto di dire apertamente se fossero di destra o di sinistra perché essere verdi non voleva dire nulla e a questa domanda risposero candidamente: Noi siamo Avanti !

 

Semplicemente meraviglioso. Attimi davvero irripetibili.

E in tutto questo Alex che diviene EuroParlamentare Verde e continua in Europa quella lotta iniziata anni prima nella sua terra d’origine ma sempre con quelle visioni tese a oltrepassare confini e barriere nazionali.

A detta di Fiorello mitici anche gli incontri con Alex a Firenze, città nella quale aveva deciso di risiedere, durante i quali non mancava mai della frutta secca comprata da Alex per ingolosire gli astanti.

Piccole sfumature di un grande lottatore che però allo stesso tempo era un Viaggiatore Leggero, come recita il titolo della raccolta dei suoi scritti tra il 1961 e il 1995.

Un aneddoto che a dire di Fiorello che spiega appieno chi fosse Davvero Alex Langer è la sua corsa a Sindaco di Bolzano / Bozen, in quanto fino a qual momento nessuno aveva mai messo in discussione il dover palesare a quale ETNIA ( Sì, ETNIA, avete letto bene ! ) il candidato appartenesse ( italiana o tedesca ) e Alex a questo punto preferì ritirarsi dalla contesa ( competizione politica nella quale tutti ormai lo davano per vittorioso ) piuttosto che affermare una dicitura o l’altra. Alex mai avrebbe potuto incasellarsi soltanto per un mero vantaggio politico.

Alex che forse ha visto dinnanzi a sé tutti i propri limiti quando ha dovuto confrontarsi con la sua grande ossessione, la guerra dei Balcani scoppiata dopo l’implosione della Ex Jugoslavia. Una guerra condotta ferocemente a pochi chilometri dai nostri confini e anche al cuore dell’Europa, soprattutto da quel versante tedesco che egli riteneva potesse essere cruciale per un intervento decisivo nei termini di tendere a fare riappacificare le parti in causa, ma così sappiamo che non è stato.

Anzi, nel caso di Alex Langer le tempistiche del suo lasciarci per sempre non sono casuali, la sua tragica morte sulle colline fiorentine infatti arriva proprio pochi giorni prima del giorno più buio della guerra balcanica, vale a dire dal massacro di Srebrenica del 13 luglio 1995, un massacro al quale le forze di interposizione olandesi assistettero senza muovere un dito, una tragedia derivante dall’inerzia politica di un continente europeo che mai si è trasformmato in unità politica olttre che soltanto economica e i limiti evidentissimi e pericolosissimi di questa Non evoluzione li scontiamo esattamente oggi come ieri.

Alex ha lasciato un bigliettonel quale scrive di non essere tristi e di continuare in ciò che è giusto.

Lo faremo. E lo abbiamo fatto anche ricordando la sua figura, perché andava fatto. Diremo Sempre Grazie ad Alex e portando il suo esempio davanti ai nostri occhi forse capiremo meglio come comportarci in talune attuale circostanze, perché Alex era un gigante e noi, piccoli nani, senza di lui siamo tutti un po’ orfani, ma saremo sempre grati a ciò che è stato e a ciò che noi potremmo essere se solo volessimo assomigliare a Lui un pochino di più.

Grazie Fiorello per tutto l’aiuto fornitoci nel meglio comprendere chi era Alex, ora sappiamo perché il 3 luglio di ogni anno sarà importante avere quel vizio che in Italia non è mai di moda, vale a dire il Vizio della Memoria.

PODCAST -
Parte 1/4 - Chi era Alexander Langer ?

lunedì 7 settembre 2020

Roma per toma

 La posizione di Zingaretti sul referendum è politicamente penosa, scambia la riduzione della rappresentanza democratica con la necessità di sopravvivenza contingente. Il Paese ha più che mai bisogno di una classe dirigente capace di visione e di futuro.


martedì 1 settembre 2020

Rete Unica per la fibra

 

È realtà la creazione della rete unica nazionale.  Ora occorre che l'Authority preposta al controllo sia altrettanto robusta nelle prerogative di intervento.