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sabato 10 agosto 2019

Il Fronte Democratico Antifascista è retorica una politica alternativa è possibile

Per favore, risparmiateci la chiamata alle armi nel fronte democratico antifascista. La retorica non costituisce una proposta politica.
I sovranpopulisti sono il prodotto del Patto del Nazareno. Solo una discontinuità effettiva da quelle logiche consociative, che abbiamo visto esprimersi ancora la scorsa settimana in Parlamento con il voto sulla TAV, costituirà la condizione per un Campo Democratico. Occorre rimotivare quel 50% di cittadini che hanno smesso di votare. Non c'era nulla di riformista, innovativo, sostenibile e inclusivo nella proposta, che i cittadini hanno giustamente bocciato, di riforma costituzionale fondata sulla riduzione degli istituti di rappresentanza democratica. Così come non c'è nulla di riformista, innovativo, sostenibile e inclusivo nel considerare una zavorra e un ostacolo allo sviluppo le rappresentanze dei lavoratori e dei loro diritti, la TAV, la TAP, l'Ilva, lo Sblocca Italia, la Buona Scuola, il Jobs Act. Non c'è un Piano Industriale da oltre trent'anni, così come non ci sono un Piano Energetico e un Piano dei Trasporti. Non ci sono politiche ambientali credibili, in un momento in cui tutto il mondo deve fronteggiare i limiti dello sviluppo illimitato con i cambiamenti climatici conseguenti. Solo una proposta sistematica fondata su innovazione, sostenibilità, inclusione sociale, educazione e formazione può costituire una proposta politica credibile e alternativa alle paure e alle insicurezze sociali che oggi si affidano ai sovranpopulisti. Il resto sono chiacchiere di chi contende a Salvini il compito di realizzare le stesse politiche.

3 commenti:

  1. Tutto vero. Questo complica ulteriormente il che fare, colmare il vuoto di 30 anni per un'alternativa credibile a questa politica.



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  2. È dura, ma non ci sono scorciatoie. Occorre mettere in rete le culture e le esperienze democratiche senza ripetere gli errori del passato.

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