Il quinto Internet Governance Forum delle Nazioni Unite si è concluso a Vilnius: 2000 partecipanti, 105 paesi.
L'inclusione di tutti i portatori di interesse dei settori di Internet, e l'adozione di pratiche condivise, sono i due elementi costitutivi per la Internet Governance. Internet ha aperto nuovi spazi di comunicazione e condivisione della conoscenza, ha allargato la «public sphere» creando le condizioni per la partecipazione informata dei cittadini del mondo, dai primi newsgroup alle comunità online, fino ai social network.
Una evoluzione dovuta ad alcune caratteristiche - apertura, neutralità - che ne costituiscono ragione della forza. C'è chi vede nell'immediatezza della Rete digitale, che non conosce confini di spazio e di tempo, una delle principali ragioni dell'indebolimento della sovranità del regime democratico e della sua rappresentanza, messi in discussione dalla riduzione del rapporto spazio/tempo nell'istantaneità e nella disintermediazione delle informazioni.
Invece la rete digitale si presenta come una impresa cognitiva collettiva, il più grande spazio pubblico fino ad ora conosciuto per la creazione di un'opinione pubblica avvertita, che verifica la veridicità di affermazioni e fatti. Questo ecosistema cognitivo non ha una soggettività in sé, pensarlo diventa un alibi che impedisce di aggiornare le categorie culturali del secolo scorso.
Il vero pericolo è più sottile, i social media hanno contribuito a popolare la rete di miliardi di persone, ma l'hanno anche resa luogo di confronto di colossi multinazionali e di regimi autoritari che ne vogliono il controllo. Per questo occorre difendere la sua internazionalità, la neutralità, il diritto di accesso, la condivisione della conoscenza, la tutela congiunta della libertà di espressione e della privacy di fronte alle possibilità di tracciabilità dei percorsi, delle opinioni e delle informazioni di tutti i navigatori.
L'Italia negli scorsi anni, con governi opposti, propose un Internet Bill of Rights (la Carta dei Diritti di Internet). Un impegno oggi inspiegabilmente interrotto, ma che ha generato una dynamic coalition (gruppo di lavoro con partecipanti da tutto il mondo) su “Internet rights and principles” che ha presentato una prima proposta proprio a Vilnius.
martedì 28 settembre 2010
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