venerdì 30 settembre 2011
la rete aperta non è scontata
Come ogni "spazio pubblico" anche la rete è oggetto di contesa, controllo e indirizzi. Chi la vuole aperta, accessibile, condivisa, neutrale e produce valore grazie a questo approccio deve connettersi e avere la consapevolezza/azione di un blocco sociale dell'innovazione.
Hanno ucciso l'orsa Hope, Speranza
Un cacciatore ha ucciso nel Minnesota l'Orsa Hope, che, attraverso la Rete, centinaia di migliaia di persone hanno visto crescere. La sua uccisione fa scandalo e notizia, ma è inutile ogni sfogo collettivo in rete: una catarsi compensativa virtuale. Ora occorre continuare a preoccuparsi di tutti i suoi simili braccati come lei.
martedì 27 settembre 2011
Il calendario dell'uomo e quello della Terra
Aspettando le notizie dai TG o cercandole direttamente in rete, ormai viviamo in una condizione di ansia e stordimento permanente, con la speranza che le manovre finanziarie che si susseguono riducano il debito, lo spread, la speculazione internazionale e la minaccia di default. Oggi guardiamo alla Grecia e alla disperazione dei suoi cittadini con un misto di preoccupazione, compassione e premonizione, laddove per noi era una terra di vacanze solari e semplici lungo le sue coste e le infinite isole. Cambiano le nostre mappe mentali, la nostra attenzione per i consumi, la sobrietà laddove non era un valore diventa una necessità. L’umanità ha conosciuto lungo la storia innumerevoli crisi economiche, in gran parte a seguito di eventi bellici, che la nostra memoria ha presto spostato dalla consapevolezza quotidiana alla cronologia dei libri di storia. Anche questa volta, con la fatica e i costi sociali inevitabili, si troverà la strada per uscire da questa crisi di riassetto nel mondo rimpicciolito dalla globalizzazione. Ma c’è un debito, che stiamo accumulando da secoli e che ha conosciuto una eccezionale accelerazione dal secondo dopoguerra, che non avvertiamo. Un debito che presenta i suoi segnali con una continuità preoccupante quanto le devastazioni che produce. Eppure questo debito non ha cambiato le nostre mappe mentali, i nostri consumi, i nostri costumi, la nostra consapevolezza in modo da prefigurare un’uscita dalla crisi. Osserviamo alluvioni, Tsunami e carestie come spettatori distanti e le derubrichiamo come “catastrofi naturali” e non come conseguenze di un modello di sviluppo quantitativo illimitato, energivoro e compromettente per le condizioni della nostra vita sulla Terra. L’ impronta ecologica dell’azione umana sulla Terra non è una proiezione da Cassandre Ecologiste, già gli scienziati, gli economisti, gli imprenditori e gli uomini pubblici riuniti nel Club di Roma nel 1972 con il Rapporto sui Limiti dello Sviluppo mettevano in guardia l’umanità sui rischi conseguenti al consumo delle risorse naturali fino al loro esaurimento. Un autorevole think-tank indipendente britannico, il New Economics Foundation (NEF) ha messo a punto un modello per il calcolo del consumo di risorse naturali in relazione a quanto la Terra è in grado di riprodurle annualmente. Si calcola dividendo la biocapacità mondiale, il numero delle risorse naturali generate dalla terra dello stesso anno, diviso per l'Impronta ecologica mondiale, il consumo dell'umanità delle risorse naturali della Terra per quell'anno, e moltiplicato per 365, il numero di giorni in un anno calendario gregoriano; espresso come: [Worldbiocapacity / worldEcologicalFootprint] x365 = EcologicalDebtDay.
L’ Earth Overshoot Day – Il Giorno del Superamento del Limite è il giorno in cui l’umanità consuma tutte le risorse naturali che il nostro Pianeta ha generato nell’anno solare. Quest’anno abbiamo superato il limite, generando deficit ambientale, il 27 di settembre. Sarebbe una miope consolazione pensare che abbiamo invertito la tendenza perché l’anno scorso il superamento è avvenuto il 21 agosto. Gli scienziati del NEF hanno constatato che dal 1987 il limite non coincideva con la fine dell’anno solare gregoriano, ma venne superato il 19 dicembre. Se consideriamo un po’ di rilevazioni in successione ci possiamo rendere conto che la valutazione dell’impatto ambientale dovrebbe divenire una costante culturale che presiede le nostre scelte e le nostre azioni dai consumi ai rifiuti e non una mitigazione dei grandi progetti ritenuti ineluttabili. 1990: 7 dicembre, 1995: 21 novembre, 2000: 1 novembre, 2005: 20 ottobre, 2007: 26 ottobre, 2008: 23 settembre, 2009: 25 settembre e, come detto, nel 2010 il 21 agosto. Consumiamo il budget, che la Terra ci mette a disposizione annualmente, prima del tempo. Siamo affetti da una irresponsabilità compulsiva. Eppure mai come oggi la connessione interattiva digitale, insieme all’innovazione scientifica e tecnologica, consentono di organizzare diversamente le nostre azioni individuali e collettive. Domotica, infomobilità, rilevazioni pervasive tanto di quello che c’è in magazzino e sugli scaffali, quanto della domanda, della sua provenienza e dei suoi tempi, consentono una ottimizzazione della nostra azione, con una conseguente convenienza economica. Questo vale per la filiera agroalimentare, come per quella energetica e dell’edilizia, piuttosto che per l’accesso ai beni culturali. Si può fare, dipende da noi, occorre scegliere. Non è ineluttabile una produzione energetica fondata su fonti in esaurimento e non sulle rinnovabili, non è ineluttabile l’aumento della congestione da traffico privato a seguito dell’ingombro statico e dinamico generato dalle nostre automobili. Eppure misuriamo la salute dell’industria automobilistica in rapporto all’aumento delle auto vendute rispetto all’anno precedente, e vogliamo forse impedire ai cittadini cinesi di usare il loro aumentato potere economico di acquistare milioni e milioni di nuove auto, con proporzionali consumi di carburante ed emissioni in atmosfera? Rio, Kyoto, Copenaghen, sono le tappe della difficile armonizzazione tra un modello di sviluppo non sostenibile che interessa ormai tutto il Pianeta e i la necessità di limitare ed evitare i suoi effetti devastanti. Ma noi non ci salveremo a seguito di una catastrofe più grossa e diffusa che ci coinvolge direttamente e non come telespettatori: probabilmente sarebbe troppo tardi. Noi si salveremo in virtù di una scelta di valore, con l’esercizio di un’etica della responsabilità verso questo Bene Comune irriproducibile costituito dalla Terra e dalla sua natura. Quando saremo consapevoli che “la Terra ci è data in prestito dai nostri figli “attueremo politiche pubbliche, nell’organizzazione delle città, nella costruzione dei suoi edifici, nella qualificazione di quelli attuali, improntate alla sostenibilità e non alla speculazione finanziaria a scapito delle casse pubbliche, delle risorse naturali e della legalità, con “bolle” pesantissime come l’ipotizzato Ponte sullo Stretto di Messina. Fuori da ogni presuntuosa Hybris rispetteremo i cicli naturali nella relazione tra i tempi storici e i tempi biologici, pensando sempre alle conseguenze di ogni nostra scelta. Così facendo saremo adulti maturi in grado di ben amministrare il budget che ogni anno ci mette a disposizione la nostra “Terra Matria”. Come ha felicemente proposto Edgar Morin di definire quella che dovremmo considerare madre e patria degli animali umani, presenti e futuri.
L’ Earth Overshoot Day – Il Giorno del Superamento del Limite è il giorno in cui l’umanità consuma tutte le risorse naturali che il nostro Pianeta ha generato nell’anno solare. Quest’anno abbiamo superato il limite, generando deficit ambientale, il 27 di settembre. Sarebbe una miope consolazione pensare che abbiamo invertito la tendenza perché l’anno scorso il superamento è avvenuto il 21 agosto. Gli scienziati del NEF hanno constatato che dal 1987 il limite non coincideva con la fine dell’anno solare gregoriano, ma venne superato il 19 dicembre. Se consideriamo un po’ di rilevazioni in successione ci possiamo rendere conto che la valutazione dell’impatto ambientale dovrebbe divenire una costante culturale che presiede le nostre scelte e le nostre azioni dai consumi ai rifiuti e non una mitigazione dei grandi progetti ritenuti ineluttabili. 1990: 7 dicembre, 1995: 21 novembre, 2000: 1 novembre, 2005: 20 ottobre, 2007: 26 ottobre, 2008: 23 settembre, 2009: 25 settembre e, come detto, nel 2010 il 21 agosto. Consumiamo il budget, che la Terra ci mette a disposizione annualmente, prima del tempo. Siamo affetti da una irresponsabilità compulsiva. Eppure mai come oggi la connessione interattiva digitale, insieme all’innovazione scientifica e tecnologica, consentono di organizzare diversamente le nostre azioni individuali e collettive. Domotica, infomobilità, rilevazioni pervasive tanto di quello che c’è in magazzino e sugli scaffali, quanto della domanda, della sua provenienza e dei suoi tempi, consentono una ottimizzazione della nostra azione, con una conseguente convenienza economica. Questo vale per la filiera agroalimentare, come per quella energetica e dell’edilizia, piuttosto che per l’accesso ai beni culturali. Si può fare, dipende da noi, occorre scegliere. Non è ineluttabile una produzione energetica fondata su fonti in esaurimento e non sulle rinnovabili, non è ineluttabile l’aumento della congestione da traffico privato a seguito dell’ingombro statico e dinamico generato dalle nostre automobili. Eppure misuriamo la salute dell’industria automobilistica in rapporto all’aumento delle auto vendute rispetto all’anno precedente, e vogliamo forse impedire ai cittadini cinesi di usare il loro aumentato potere economico di acquistare milioni e milioni di nuove auto, con proporzionali consumi di carburante ed emissioni in atmosfera? Rio, Kyoto, Copenaghen, sono le tappe della difficile armonizzazione tra un modello di sviluppo non sostenibile che interessa ormai tutto il Pianeta e i la necessità di limitare ed evitare i suoi effetti devastanti. Ma noi non ci salveremo a seguito di una catastrofe più grossa e diffusa che ci coinvolge direttamente e non come telespettatori: probabilmente sarebbe troppo tardi. Noi si salveremo in virtù di una scelta di valore, con l’esercizio di un’etica della responsabilità verso questo Bene Comune irriproducibile costituito dalla Terra e dalla sua natura. Quando saremo consapevoli che “la Terra ci è data in prestito dai nostri figli “attueremo politiche pubbliche, nell’organizzazione delle città, nella costruzione dei suoi edifici, nella qualificazione di quelli attuali, improntate alla sostenibilità e non alla speculazione finanziaria a scapito delle casse pubbliche, delle risorse naturali e della legalità, con “bolle” pesantissime come l’ipotizzato Ponte sullo Stretto di Messina. Fuori da ogni presuntuosa Hybris rispetteremo i cicli naturali nella relazione tra i tempi storici e i tempi biologici, pensando sempre alle conseguenze di ogni nostra scelta. Così facendo saremo adulti maturi in grado di ben amministrare il budget che ogni anno ci mette a disposizione la nostra “Terra Matria”. Come ha felicemente proposto Edgar Morin di definire quella che dovremmo considerare madre e patria degli animali umani, presenti e futuri.
lunedì 26 settembre 2011
Amazon e lo sfruttamento dei lavoratori
l'economia, nella società interconnessa digitale, cambia le modalità della produzione di valore ma, senza affermazioni di diritti e i conflitti necessari, non migliora di per sé gli aspetti di giustizia sociale
http://www.wumingfoundation.com/giap/?p=5241
http://www.wumingfoundation.com/giap/?p=5241
giovedì 22 settembre 2011
Semaforo Verde per la Rete
Social Media Week Milano
domani, Venerdì 23, da non perdere.
Alle 10.00
presso i Chiostri dell’Umanitaria, Sala Auditorium in Via San Barnaba 38
Semaforo Verde per la Rete
Tra gli ospiti: l’inventore e scienziato Francesco Cozzo, Elena Cortesi, Communication & PA Director Ford Italia, David Orban, Fiorello Cortiana, moderati da Marco Montemagno.
Crescere con la rete La Rete come luogo di creazione, e di sviluppo, di un ecosistema compatibile alle problematiche ambientali. Nel web è possibile informare, stimolare discussioni e diffondere idee eco-compatibili, alimentando la nascita di una cultura attenta e sensibile al Pianeta.
Per registrarsi all’evento: http://www.eventbrite.com/event/2153499174
domani, Venerdì 23, da non perdere.
Alle 10.00
presso i Chiostri dell’Umanitaria, Sala Auditorium in Via San Barnaba 38
Semaforo Verde per la Rete
Tra gli ospiti: l’inventore e scienziato Francesco Cozzo, Elena Cortesi, Communication & PA Director Ford Italia, David Orban, Fiorello Cortiana, moderati da Marco Montemagno.
Crescere con la rete La Rete come luogo di creazione, e di sviluppo, di un ecosistema compatibile alle problematiche ambientali. Nel web è possibile informare, stimolare discussioni e diffondere idee eco-compatibili, alimentando la nascita di una cultura attenta e sensibile al Pianeta.
Per registrarsi all’evento: http://www.eventbrite.com/event/2153499174
mercoledì 21 settembre 2011
Secessione e Costituzione
Il Fatto Quotidiano- Secessione, Reguzzoni: “Popolo è sovrano e sopra Capo dello Stato”. Non è ignoranza della Costituzione è eversione.
Software Libero nella PA
Questa sera alle alle 21, presso la sede territoriale di Regione Lombardia a Como in via Einaudi Fabio Pizzul, consigliere regionale PD, ha organizzato un incontro
sul software libero come opportunità per la pubblica amministrazione e per i cittadini. Ne discuterò volentieri con il capogruppo regionale PD Luca Gaffuri, il professor Tosi dell’Università dell’Insubria.
sul software libero come opportunità per la pubblica amministrazione e per i cittadini. Ne discuterò volentieri con il capogruppo regionale PD Luca Gaffuri, il professor Tosi dell’Università dell’Insubria.
martedì 20 settembre 2011
Artour-Artguide le cose si muovono
Una bella iniziativa del Prof. Mauro Preda, Università Cattolica di Milano,
www.artourguide.it
ArtourGuide si configura come un portale molto simile ad un social-network su rete dedicata e protetta per tutti i luoghi d'arte, spettacolo e cultura, facile da gestire, con più modi di accesso, con strumenti di gestione e di ricerca tra i più evoluti. Per la realizzazione ha utilizzato http://www.boonex.com/dolphin con moduli modificati da lui, open-source sia lato server sia client : programmi in PHP e software VB.NET per il portale mobile . E' uno strumento in grado di creare un filo diretto interculturale e multilingua, grazie all'uso di nuove tecnologie (Internet, telefonia mobile, sistemi di navigazione satellitare), tra il visitatore / spettatore occasionale oppure esperto con i luoghi d'arte e spettacolo, promuovendo, tra l'altro una gestione organizzata ed ordinata delle visite ( -> attività del mobility è in preparazione una estensione per la costituzione di flotte, gruppi di visita ecc.
Sintesi riepilogativa evento
Titolo evento: ARTOURGUIDE (spazi d'arte, cultura e spettacolo)
Location: Urban Center Galleria Vittorio Emanuele II 11/12 Milano
Data evento: 21 settembre 2011
Orario evento: 15-17
Comunicato stampa: ARTOURGUIDE è un hub virtuale e attrattore culturale, molto simile ad un social-network riservato a tutti i luoghi d’arte, spettacolo e cultura in grado di offrire al turista, visitatore/spettatore occasionale, oppure esperto, un nuovo modello di ricerca con la pianificazione di percorsi ottimizzati (importabili anche su navigatore satellitare) verso i luoghi d'arte, cultura e spettacolo, in grado di promuovere, tra l’altro, la mobilità sostenibile ed una gestione organizzata ed ordinata delle visite
Interventi di:
Sen. Fiorello Cortiana: descrizione ed analisi dello scenario attuale ed il ruolo delle reti …..
Prof.ssa. Paola Fandella e Prof. Claudio Borghi : presentazione della facoltà e corso del corso di laurea
Prof. Mauro Preda con i suoi studenti del gruppo di lavoro del corso di Geografia Economica : Presentazione del corso di geografia economica e ARTOURGUIDE
Descrizione del progetto ARTOURGUIDE
Dibattito
Ecco in anteprima il client per ArtourGuide . L'interfaccia è ancora rudimentale, a seguire ci sarà la gestione flotte (che condividono il medesimo percorso e che desiderano riunirsi), la programmazione per giorni e fascia oraria, la ricerca semantica e multilingua :
http://www.youtube.com/watch?v=PsoO-NVNiwQ
Mission
- Dalla Competizione alla Collaborazione: Collaborazione significa migliore comunicazione e rapporto più stretto tra luoghi d'arte e spettacolo, con i visitatori e turisti, condivisione e coordinamento delle offerte. La Rete può giocare un ruolo fondamentale. ARTOURGUIDE si configura pertanto come una sorta di hub virtuale e attrattore culturale, un luogo d'incontro per la gestione e la pubblicazione delle offerte culturali ed artistiche.
- Ogni luogo (museo, galleria, d'arte, ecc. ecc.) puo' creare in modo autonomo uno spazio ed una promozione delle proprie offerte in tempo reale.
- La rete deve essere utilizzata come strumento - veicolo oggi indispensabile per ottimizzare i contatti nei tempi ed nei percorsi necessari nel mondo reale per l'incontro e la presenza fisica sul posto. Musei ed altri luoghi devono essere visitati di persona e non in ricostruzioni in mondi virtuali. ArtourGuide vuole promuovere la visita e la presenza partecipata ai luoghi d'arte cultura e spettacolo.
- Immissione rapida delle offerte culturali e nuovo spazio di ricerca: La rapidità della Rete garantisce una comunicazione immediata dell'offerta e lo spazio diventa lo spazio complesso di ricerca dell'offerta culturale nel territorio. Lo spazio metrico utilizzato dai comuni navigatori satellitari, viene arricchito di più dimensioni, quali il tempo, il costo di viaggio, il prezzo del biglietto, ecc:. Per questa ragione, data la disomogeneità dello spazio dell'offerta culturale rispetto a quello metrico, affinché ci sia una distribuzione più equilibrata dei punti di interesse e ci sia una situazione di pari opportunità dei singoli luoghi nello spazio di ricerca, si è previsto di modificare lo spazio complesso (= spazio metrico & spazio economico) in modo tale da rendere rintracciabili anche le piccole realtà: la galleria dietro l'angolo, la chiesa non segnalata dalle guide, i luoghi poco accessibili ecc. ecc.
· Promozione turistica: il sistema naturalmente multilingua offre la garanzia di trovare esattamente ciò che si vuole visitare. Per estensione il processo crea la base per la pianificazione del marketing territoriale partecipativo. In questo ambito la promozione dei beni culturali e dello spettacolo, si avvale, cioè delle informazioni che in "tempo reale" vengono immesse nel sistema. Si crea quindi una guida turistica dinamica.
www.artourguide.it
ArtourGuide si configura come un portale molto simile ad un social-network su rete dedicata e protetta per tutti i luoghi d'arte, spettacolo e cultura, facile da gestire, con più modi di accesso, con strumenti di gestione e di ricerca tra i più evoluti. Per la realizzazione ha utilizzato http://www.boonex.com/dolphin con moduli modificati da lui, open-source sia lato server sia client : programmi in PHP e software VB.NET per il portale mobile . E' uno strumento in grado di creare un filo diretto interculturale e multilingua, grazie all'uso di nuove tecnologie (Internet, telefonia mobile, sistemi di navigazione satellitare), tra il visitatore / spettatore occasionale oppure esperto con i luoghi d'arte e spettacolo, promuovendo, tra l'altro una gestione organizzata ed ordinata delle visite ( -> attività del mobility è in preparazione una estensione per la costituzione di flotte, gruppi di visita ecc.
Sintesi riepilogativa evento
Titolo evento: ARTOURGUIDE (spazi d'arte, cultura e spettacolo)
Location: Urban Center Galleria Vittorio Emanuele II 11/12 Milano
Data evento: 21 settembre 2011
Orario evento: 15-17
Comunicato stampa: ARTOURGUIDE è un hub virtuale e attrattore culturale, molto simile ad un social-network riservato a tutti i luoghi d’arte, spettacolo e cultura in grado di offrire al turista, visitatore/spettatore occasionale, oppure esperto, un nuovo modello di ricerca con la pianificazione di percorsi ottimizzati (importabili anche su navigatore satellitare) verso i luoghi d'arte, cultura e spettacolo, in grado di promuovere, tra l’altro, la mobilità sostenibile ed una gestione organizzata ed ordinata delle visite
Interventi di:
Sen. Fiorello Cortiana: descrizione ed analisi dello scenario attuale ed il ruolo delle reti …..
Prof.ssa. Paola Fandella e Prof. Claudio Borghi : presentazione della facoltà e corso del corso di laurea
Prof. Mauro Preda con i suoi studenti del gruppo di lavoro del corso di Geografia Economica : Presentazione del corso di geografia economica e ARTOURGUIDE
Descrizione del progetto ARTOURGUIDE
Dibattito
Ecco in anteprima il client per ArtourGuide . L'interfaccia è ancora rudimentale, a seguire ci sarà la gestione flotte (che condividono il medesimo percorso e che desiderano riunirsi), la programmazione per giorni e fascia oraria, la ricerca semantica e multilingua :
http://www.youtube.com/watch?v=PsoO-NVNiwQ
Mission
- Dalla Competizione alla Collaborazione: Collaborazione significa migliore comunicazione e rapporto più stretto tra luoghi d'arte e spettacolo, con i visitatori e turisti, condivisione e coordinamento delle offerte. La Rete può giocare un ruolo fondamentale. ARTOURGUIDE si configura pertanto come una sorta di hub virtuale e attrattore culturale, un luogo d'incontro per la gestione e la pubblicazione delle offerte culturali ed artistiche.
- Ogni luogo (museo, galleria, d'arte, ecc. ecc.) puo' creare in modo autonomo uno spazio ed una promozione delle proprie offerte in tempo reale.
- La rete deve essere utilizzata come strumento - veicolo oggi indispensabile per ottimizzare i contatti nei tempi ed nei percorsi necessari nel mondo reale per l'incontro e la presenza fisica sul posto. Musei ed altri luoghi devono essere visitati di persona e non in ricostruzioni in mondi virtuali. ArtourGuide vuole promuovere la visita e la presenza partecipata ai luoghi d'arte cultura e spettacolo.
- Immissione rapida delle offerte culturali e nuovo spazio di ricerca: La rapidità della Rete garantisce una comunicazione immediata dell'offerta e lo spazio diventa lo spazio complesso di ricerca dell'offerta culturale nel territorio. Lo spazio metrico utilizzato dai comuni navigatori satellitari, viene arricchito di più dimensioni, quali il tempo, il costo di viaggio, il prezzo del biglietto, ecc:. Per questa ragione, data la disomogeneità dello spazio dell'offerta culturale rispetto a quello metrico, affinché ci sia una distribuzione più equilibrata dei punti di interesse e ci sia una situazione di pari opportunità dei singoli luoghi nello spazio di ricerca, si è previsto di modificare lo spazio complesso (= spazio metrico & spazio economico) in modo tale da rendere rintracciabili anche le piccole realtà: la galleria dietro l'angolo, la chiesa non segnalata dalle guide, i luoghi poco accessibili ecc. ecc.
· Promozione turistica: il sistema naturalmente multilingua offre la garanzia di trovare esattamente ciò che si vuole visitare. Per estensione il processo crea la base per la pianificazione del marketing territoriale partecipativo. In questo ambito la promozione dei beni culturali e dello spettacolo, si avvale, cioè delle informazioni che in "tempo reale" vengono immesse nel sistema. Si crea quindi una guida turistica dinamica.
Murdoch isn't above the law, and B.?
Here in Italy we have a full consciousness about censorship, both on public and private TV, due to our Premier :-)
Dear Friend,
Rupert Murdoch’s News Corp. has been implicated in the bribery of foreign law enforcement officials, the hacking of the phone lines of Sept. 11 victims, the cover-up of a corporate hacking scandal and numerous other offenses. Hundreds of thousands have called on Congress to investigate these possible U.S. crimes. But the person in charge of launching an inquiry, Rep. Darrell Issa of the House Oversight Committee, went on Fox News Channel to say that he plans to do nothing.
Murdoch is not above the law. We need to place him and his colleagues under the lights and before the cameras in Congress: http://act2.freepress.net/sign/att_lies/?source=confirmation
Dear Friend,
Rupert Murdoch’s News Corp. has been implicated in the bribery of foreign law enforcement officials, the hacking of the phone lines of Sept. 11 victims, the cover-up of a corporate hacking scandal and numerous other offenses. Hundreds of thousands have called on Congress to investigate these possible U.S. crimes. But the person in charge of launching an inquiry, Rep. Darrell Issa of the House Oversight Committee, went on Fox News Channel to say that he plans to do nothing.
Murdoch is not above the law. We need to place him and his colleagues under the lights and before the cameras in Congress: http://act2.freepress.net/sign/att_lies/?source=confirmation
lunedì 19 settembre 2011
IFIP premia Rodotà :-)
Sapete che già nel 2009 l’Epic (Electronic Privacy Information Center) di Washington aveva insignito il professore Rodotà con il suo “International Privacy Information Award” in qualità di “powerful advocate for the rights of the citizen”, stavolta è l'International Federation for Information Processing (http://www.ifip.org/) a premiarlo...
“L’International Federation for Information Processing (IFIP) è l’organizzazione non profit leader nel settore delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione e delle scienze. La sua sezione dedicata alle responsabilità sociali dell’informatica assegna ogni due anni un premio internazionale ad una personalità che si sia particolarmente distinta per l’attività svolta in questa materia.
Esaminate le varie candidature. l’IFIP ha deciso all’unanimità di assegnare il premio per il 2012 al professor Stefano Rodotà per il suo straordinario contributo alla consapevolezza delle conseguenze sociali delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione.
Il premio sarà ufficialmente consegnato in novembre a Bruxelles nel corso della tradizionale conferenza internazionale dell’IFIP su “Human Choice and Computing”, dove il professor Rodotà terrà la lezione ufficiale”.
“L’International Federation for Information Processing (IFIP) è l’organizzazione non profit leader nel settore delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione e delle scienze. La sua sezione dedicata alle responsabilità sociali dell’informatica assegna ogni due anni un premio internazionale ad una personalità che si sia particolarmente distinta per l’attività svolta in questa materia.
Esaminate le varie candidature. l’IFIP ha deciso all’unanimità di assegnare il premio per il 2012 al professor Stefano Rodotà per il suo straordinario contributo alla consapevolezza delle conseguenze sociali delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione.
Il premio sarà ufficialmente consegnato in novembre a Bruxelles nel corso della tradizionale conferenza internazionale dell’IFIP su “Human Choice and Computing”, dove il professor Rodotà terrà la lezione ufficiale”.
giovedì 15 settembre 2011
PER NON DIMENTICARE ANNA POLITKOVSKAJA
FRA TRE SETTIMANE A MILANO IN SCENA “ELSA K.”.
PER NON DIMENTICARE ANNA POLITKOVSKAJA
EL’SA K
Di Andrea Riscassi
regia di Alessia Gennari,
con Fabio Paroni, Sara Urban e Paola Vincenzi,
musiche di Federico Gon.
6, 7, 8 ottobre 2011 – ore 21
Teatro del Borgo
via Formentini 10, Milano
Per info e prenotazioni: saraurban@lattoria.it
PER NON DIMENTICARE ANNA POLITKOVSKAJA
EL’SA K
Di Andrea Riscassi
regia di Alessia Gennari,
con Fabio Paroni, Sara Urban e Paola Vincenzi,
musiche di Federico Gon.
6, 7, 8 ottobre 2011 – ore 21
Teatro del Borgo
via Formentini 10, Milano
Per info e prenotazioni: saraurban@lattoria.it
mercoledì 14 settembre 2011
Our little Earth, the only one we have got...
Tomorrow, people from around the world will join hands to create 24 Hours of Reality to focus the world's attention on the scope, scale and impact of the climate crisis.Over the course of the day, there will be 24 presentations across 24 time zones in 13 languages. Al Gore will be presenting in the final hour at 7 p.m. Eastern Time.Together, we're going to catalyze urgency around an issue that impacts every one of us.Find a presentation in your language or your part of the world and use our tool to schedule a reminder email. You'll receive 15 minutes before the event. http://climaterealityproject.org/reminder/
martedì 13 settembre 2011
Libertà per la Villa Reale di Monza
Può fare ridere o pena l'occupazione della Villa reale da parte della Lega tramite i suoi ministri, può sembrare una secessione simulata e in scala ridotta. E' invece un atto gravissimo che può compromettere il recupero ed il rilancio della Villa e del Parco nello spirito mitteleuropeo, con il quale sono nati, in relazione con l'Expo Diffusa.
lunedì 12 settembre 2011
esplosione nucleare in Francia: prime considerazioni
Tante volte ci siamo sentiti dire “non ha senso fermare lo sviluppo del nucleare in Italia visto che abbiamo le centrali nei paesi di confine”. Oggi è il caso di affermare, usciamo anche lì dal nucleare, dai suoi limiti irrisolti, tanto sulla sicurezza degli impianti, quanto nella gestione e trattazione delle scorie.
E’ il colosso francese del nucleare Areva ad essere chiamato in causa a casa propria, declassato da Standard and Poor's anche a seguito del contenzioso apertosi in Finlandia per le “ non conformità “rilevate dall’Autorità di Sicurezza Nucleare finlandese nell’impianto di Olkiluoto.
Le particelle immesse nell’atmosfera dalle centrali danneggiate possono essere trasportate a distanza. La propagazione delle particelle è strettamente legata alle condizioni atmosferiche presenti in loco. Direzione e intensità del vento alle diverse quote andranno a condizionare concentrazione e destinazione delle particelle. Pioggia o neve faranno precipitare al suolo le sostanze radioattive. Se i rilevamenti a seguito di Fukushima ci avevano già preoccupato, ma la distanza era di 20.000 Km, ora chi può sottovalutare o rimuovere una esplosione a poche centinaia di chilometri di distanza dal triangolo industriale italiano?
Il decreto del marzo 2010 contiene il piano nazionale delle misure protettive contro le emergenze radiologiche e prevede delle misure d'urgenza in caso di rischio nucleare. Il piano nazionale fa riferimento a eventuali incidenti alla centrale di St. Alban in Francia e alla centrale di Kràko in Slovenia, centrale appena riavviata dopo che il 23 marzo era stata fermata per problemi tecnici e di sicurezza. Eventuali incidenti in queste due centrali nucleari di confine potrebbero interessare la Valle d'Aosta, il Piemonte, la Liguria, parte della Lombardia, parte dell'Emilia-Romagna e dall'altro lato il Friuli, la Venezia Giulia e parte del Veneto e dell'Emilia Romagna per il possibile interessamento dell'area del delta padanotra Rovigo e Ferrara
Ci viene comunicato che il Dipartimento della Protezione civile è in contatto con l’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) e con i vigili del fuoco per monitorare e verificare gli eventuali rischi per l’Italia dopo l’esplosione che si è verificata nel centro di trattamento delle scorie nucleari del sito di Marcoule, nel sud della Francia. Secondo il protocollo è l’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) che attiva le singole agenzie sul territorio italiano, ARPA. Non essendo un reattore ad essere esploso, ma un forno, è stato comunicato che non ci dovrebbe essere pericolo grave di fuga.
In Italia, a seguito dell’arrivo delle correnti contenenti rilascio di radioattività provenienti dal Giappone, l’Ispra ha richiesto sin dal 12 marzo 2011 rilevazioni giornaliere con particolare riguardo alla presenza degli isotopi Cesio 137 e Iodio 131 nell’atmosfera a tutta le Arpa. Inoltre, è stato anche richiesto di effettuare misure di deposizione al suolo con cadenza settimanale.
Dovremmo essere tranquilli perché monitorati, dunque? No quanto è recentemente accaduto a seguito del disastro di Fukushima non ci consentono alcuna tranquillità. Dalla home page del sito del ministero della salute, nella parte in evidenza dedicata alla rassicurazione ai cittadini relativamente alla crisi nucleare giapponese era possibile raggiungere alcune pagine che contenevano le indicazioni del decreto del marzo 2010 per la distribuzione territoriale della dose equivalente alla tiroide di iodio stabile (ioduro di potassio) affinché venisse somministrato prima dell'esposizione al rilascio radioattivo laddove si fosse verificato l'arrivo della nube radioattiva. Pagine poi scomparse non certo ad opera di qualche hacker.
Così anche oggi il sito dell’ISPRA non fornisce le informazioni relative ai dati rilevati dal monitoraggio quotidiano dei radionuclidi.
Non possiamo trascurare che le emissioni nucleari nell’atmosfera sono, per la nostra aspettativa di vita, a carattere permanente e si sommano, incidente dopo incidente. Essere informati sullo stato delle cose è una condizione preliminare necessaria per ogni decisione pubblica. Non possiamo accettare che singole affermazioni di premier europei facciano saltare le borse mentre una esplosione nel ciclo del materiale radioattivo di un paese europeo possa essere considerata una questione interna.
Gli italiani hanno detto chiaramente che vogliono una alternativa al nucleare e con la grande partecipazione all’inusuale referendum estivo, hanno detto che vogliono saperne di più a riguardo, a partire dai problemi e dagli incidenti. Hanno cercato queste informazioni in rete perché il sistema pubblico radiotelevisivo le ometteva o le filtrava. Abbiamo bisogno di verità, in particolare laddove la relazione tra l‘azione umana con la tecnica e gli elementi naturali ampliano il margine di imponderabilità del quale tenere conto. La trasparenza sui dati e la possibilità di avere pieno accesso alle informazioni è un diritto che non può essere ignorato per le ragioni di sicurezza legate alla produzione e trattazione del plutonio, usato per le bombe nucleari a fissione. Ragioni che hanno giustificato la militarizzazione dei territori che ospitano le centrali, così come la gestione delle informazioni che le riguardavano, incidenti compresi.
E’ il colosso francese del nucleare Areva ad essere chiamato in causa a casa propria, declassato da Standard and Poor's anche a seguito del contenzioso apertosi in Finlandia per le “ non conformità “rilevate dall’Autorità di Sicurezza Nucleare finlandese nell’impianto di Olkiluoto.
Le particelle immesse nell’atmosfera dalle centrali danneggiate possono essere trasportate a distanza. La propagazione delle particelle è strettamente legata alle condizioni atmosferiche presenti in loco. Direzione e intensità del vento alle diverse quote andranno a condizionare concentrazione e destinazione delle particelle. Pioggia o neve faranno precipitare al suolo le sostanze radioattive. Se i rilevamenti a seguito di Fukushima ci avevano già preoccupato, ma la distanza era di 20.000 Km, ora chi può sottovalutare o rimuovere una esplosione a poche centinaia di chilometri di distanza dal triangolo industriale italiano?
Il decreto del marzo 2010 contiene il piano nazionale delle misure protettive contro le emergenze radiologiche e prevede delle misure d'urgenza in caso di rischio nucleare. Il piano nazionale fa riferimento a eventuali incidenti alla centrale di St. Alban in Francia e alla centrale di Kràko in Slovenia, centrale appena riavviata dopo che il 23 marzo era stata fermata per problemi tecnici e di sicurezza. Eventuali incidenti in queste due centrali nucleari di confine potrebbero interessare la Valle d'Aosta, il Piemonte, la Liguria, parte della Lombardia, parte dell'Emilia-Romagna e dall'altro lato il Friuli, la Venezia Giulia e parte del Veneto e dell'Emilia Romagna per il possibile interessamento dell'area del delta padanotra Rovigo e Ferrara
Ci viene comunicato che il Dipartimento della Protezione civile è in contatto con l’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) e con i vigili del fuoco per monitorare e verificare gli eventuali rischi per l’Italia dopo l’esplosione che si è verificata nel centro di trattamento delle scorie nucleari del sito di Marcoule, nel sud della Francia. Secondo il protocollo è l’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) che attiva le singole agenzie sul territorio italiano, ARPA. Non essendo un reattore ad essere esploso, ma un forno, è stato comunicato che non ci dovrebbe essere pericolo grave di fuga.
In Italia, a seguito dell’arrivo delle correnti contenenti rilascio di radioattività provenienti dal Giappone, l’Ispra ha richiesto sin dal 12 marzo 2011 rilevazioni giornaliere con particolare riguardo alla presenza degli isotopi Cesio 137 e Iodio 131 nell’atmosfera a tutta le Arpa. Inoltre, è stato anche richiesto di effettuare misure di deposizione al suolo con cadenza settimanale.
Dovremmo essere tranquilli perché monitorati, dunque? No quanto è recentemente accaduto a seguito del disastro di Fukushima non ci consentono alcuna tranquillità. Dalla home page del sito del ministero della salute, nella parte in evidenza dedicata alla rassicurazione ai cittadini relativamente alla crisi nucleare giapponese era possibile raggiungere alcune pagine che contenevano le indicazioni del decreto del marzo 2010 per la distribuzione territoriale della dose equivalente alla tiroide di iodio stabile (ioduro di potassio) affinché venisse somministrato prima dell'esposizione al rilascio radioattivo laddove si fosse verificato l'arrivo della nube radioattiva. Pagine poi scomparse non certo ad opera di qualche hacker.
Così anche oggi il sito dell’ISPRA non fornisce le informazioni relative ai dati rilevati dal monitoraggio quotidiano dei radionuclidi.
Non possiamo trascurare che le emissioni nucleari nell’atmosfera sono, per la nostra aspettativa di vita, a carattere permanente e si sommano, incidente dopo incidente. Essere informati sullo stato delle cose è una condizione preliminare necessaria per ogni decisione pubblica. Non possiamo accettare che singole affermazioni di premier europei facciano saltare le borse mentre una esplosione nel ciclo del materiale radioattivo di un paese europeo possa essere considerata una questione interna.
Gli italiani hanno detto chiaramente che vogliono una alternativa al nucleare e con la grande partecipazione all’inusuale referendum estivo, hanno detto che vogliono saperne di più a riguardo, a partire dai problemi e dagli incidenti. Hanno cercato queste informazioni in rete perché il sistema pubblico radiotelevisivo le ometteva o le filtrava. Abbiamo bisogno di verità, in particolare laddove la relazione tra l‘azione umana con la tecnica e gli elementi naturali ampliano il margine di imponderabilità del quale tenere conto. La trasparenza sui dati e la possibilità di avere pieno accesso alle informazioni è un diritto che non può essere ignorato per le ragioni di sicurezza legate alla produzione e trattazione del plutonio, usato per le bombe nucleari a fissione. Ragioni che hanno giustificato la militarizzazione dei territori che ospitano le centrali, così come la gestione delle informazioni che le riguardavano, incidenti compresi.
venerdì 9 settembre 2011
Fermiamo il parcheggio in piazza Sant'Ambrogio
Se non si rispetta la bellezza della propria storia non si riconosce la propria.
Fermiamo il parcheggio in Piazza Sant'Ambrogio
http://www.petitiononline.com/1z2a3b4w/petition.html
Fermiamo il parcheggio in Piazza Sant'Ambrogio
http://www.petitiononline.com/1z2a3b4w/petition.html
giovedì 8 settembre 2011
una memoria condivisa come processo partecipato
Gente
Valchiusella
Il benzinaio che cerca il passato
Luigi Bovio raccoglie e cataloga immagini e storie della gente di valle emigrata in tutto ilmondo
La Stampa VALTER GIULIANO
BROSSO
Se gli Annales di Jacques Le
Goff avessero fatto scuola
anche da noi e la storia minima
dei territori avesse assunto
l'importanza che gli è
dovuta, Luigi Bovio sarebbe
salito in cattedra. Da protagonista.
Da quasi quindici
anni, con dedizione, è lui che
radiografa con attenzione,
scrupolo e passione la storia
del suo territorio di appartenenza.
Un’analisi approfondita
che percorre soprattutto
attraverso le immagini.
Ne ha immagazzinate,
nel computer, oltre 130 mila.
Fotogrammi e registrazioni
video che ricostruiscono
la storia della valle: «Ho
compreso che le immagini
diventano testimonianze
inoppugnabili della storia.
E anche se i miei testimoni
possono sbagliare qualche
data, il confronto con gli oggetti
fotografati, mi riconduce
all'esatto periodo in
cui gli episodi raccontati si
sono svolti».
La più completa documentazione
sulla storia della
Valchiusella è qui, all'ingresso
di Brosso, in un casa
che ha orgogliosamente costruito,
in gran parte, con le
sue mani. Ha esplorato e ricomposto
la storia del territorio
con paziente dedizione.
Ha raccolto la storia delle
persone, le loro esperienze,
la loro identità, in maniera
quasi maniacale ricomponendo
la memoria della comunità
complessa di un'intera
valle. Terra di minatori,
di emigrati, che Luigi ha rintracciato,
inseguito, confrontato
con chi, come lui,
se ne occupa.
«Senza Internet, senza le
rete - ammette - questo lavoro
non sarebbe
mai stato
possibile. Ho
stabilito contatti
con ogni
angolo del Pianeta
e così ho
ritrovato le
tracce di quasi
tutti coloro
che, partiti da
qui, andando
in ogni angolo
del mondo». Gente della Valchiusella,
emigrata non solo
per scavare miniere, ma anche
per costruire ferrovie,
ovunque siano nate al passaggio
di secolo tra Otto e
Novecento, dall’Indocina, alla
Transiberiana: «In tutti i
tratti più importanti c’è la
mano dei valchiusellesi».
Segugio curioso, capace
di fiutare ogni traccia che si
manifesti da un dettaglio,
un oggetto, da cui è in grado
di risalire alla datazione,
Luigi le ha raccolte, documentate
con rigore scientifico.
Il suo obiettivo è quello
di consegnare al futuro tracce
di storia che altrimenti sarebbero
andate perse per
sempre. All'origine di questa
passione, zia Margherita arrivata
a 90 anni in ottima forma:
«Era in grado di continuare
a spaccarsi la legna
per la stufa». L'anello forte,
per dirla con Nuto Revelli,
che anche sulle montagne della
Valchiusella hanno retto
ogni prova della storia.
«Per me fu punto di riferimento.
Fece da mamma a
mio padre, rimasto orfano, e
a me da nonna. Mia mamma
Marilena, anche lei appassionata
e collezionista di tracce
che il passato ha lasciato, e
mio papà Nellio lavoravano
alla Olivetti di Ivrea. Fu lei ad
allevarmi, a darmi gli stimoli
per attivare la mia creatività
» racconta.
Luigi diviene,
in breve,
punto di riferimento
affidabile
e questo gli
agevolerà di
molto la sua ricerca
storicodocumentaria,
che prevede la
fiducia dei testimoni
- confidenti.
Ne registra ore e ore di conversazione.
L'archivio cresce
ogni giorno e ricompone la
storia locale da diversi punti
di vista. Registra, raccoglie e
archivia, non dà giudizi: custodisce
l'audio degli inizi e le videoregistrazioni
più recenti.
«Ad altri toccherà ricostruire
la storia, io non ne ho
gli strumenti scientifici, ma
posso prevedere che molti capitoli
andranno riscritti».
Tra i suoi Maestri, Lino Fogliasso
de «I Canaveis» e Bernardo
Bovis.
A Luigi si rivolge oggi
chiunque affronti la storia della
Valchiusella. Peccato il vizio
di tanti ricercatori dimentichi
di citare, correttamente,
le fonti cui hanno attinto. Luigi
ne è vittima, ma non conserva
alcuna acrimonia. Ha fornito,
in questi anni, quasi mai citato,
documentazioni che sono
state alla base di numerose
pubblicazioni scientifiche
dedicate alla storia economica
e sociale della Valle.
«Ho raccolto materiali
che sono collettivi - si schermisce
- e li metto a disposizione
di tutti. Il mio obiettivo, e
la mia passione, è quello di riscoprire
e ricostruire la storia
della mia Valle; quella della
gente comune. Consegno
questo materiale agli storici.
Altri non li posso rendere
pubblici, perché confidenziali,
ma in futuro aiuteranno a
chiarire la storia recente di
questi territori».
Per un benzinaio davvero
una bella missione. Spesso incompresa,
ma di grande utilità
per chi, un giorno, potrà disporre
dello straordinario archivio
di Luigi Bovio. Che decise,
a un certo punto della
sua vita, di capire di più delle
radici che lo avevano creato e
fatto nascere in questa fetta
della provincia di Torino che
ha voluto indagare a fondo
con intelligente curiosità: uno
scavo nell'archeologia del territorio
e soprattutto della memoria
della comunità
L'orgoglio di Luigi, benzinaio
a Meugliano, è oggi il sito
che ha dedicato alla valle.
Quasi 300 pagine on line. Lo
frequentano soprattutto dall'
estero e molti emigrati scrivono,
chiedono notizie, materiali.
Lui è lì, sempre pronto
a rispondere. Tranne quando
prevale la passione per la
musica.
Si congeda dall’intervista
predisponendo due tromboni,
una tromba e un basso che si
animeranno tra poco, nelle
prove per un concerto Dixieland
che lo vedrà suonare con
gli amici, sotto la direzione di
Roberto Beggio, clarinettista
di fama che si è stabilito in zona.
Presto il concerto. Con lui
suoneranno le generazioni di
valchiusellesi archiviate nella
memoria del suo Pc.
LA RETE
«Grazie a Internet
adesso ho contatti
con tutto il pianeta»
La storia locale in un sito
ILuigi Bovio, insieme ad altri
amici, gestisce da anni il sito
web Valchiusella.org, dove è possibile
trovare, oltre alle foto e ai
video della sua collezione, anche
moltissime notizie di carattere
storico, etnografico, naturalistico,
geografico e turistico.
L’ARCHIVIO
È frequentato damolti
storici e ricercatori
che s’interessano all’area
LA COLLEZIONE
Nel suo computer
ha immagazzinato
130mila fotografie
Valchiusella
Il benzinaio che cerca il passato
Luigi Bovio raccoglie e cataloga immagini e storie della gente di valle emigrata in tutto ilmondo
La Stampa VALTER GIULIANO
BROSSO
Se gli Annales di Jacques Le
Goff avessero fatto scuola
anche da noi e la storia minima
dei territori avesse assunto
l'importanza che gli è
dovuta, Luigi Bovio sarebbe
salito in cattedra. Da protagonista.
Da quasi quindici
anni, con dedizione, è lui che
radiografa con attenzione,
scrupolo e passione la storia
del suo territorio di appartenenza.
Un’analisi approfondita
che percorre soprattutto
attraverso le immagini.
Ne ha immagazzinate,
nel computer, oltre 130 mila.
Fotogrammi e registrazioni
video che ricostruiscono
la storia della valle: «Ho
compreso che le immagini
diventano testimonianze
inoppugnabili della storia.
E anche se i miei testimoni
possono sbagliare qualche
data, il confronto con gli oggetti
fotografati, mi riconduce
all'esatto periodo in
cui gli episodi raccontati si
sono svolti».
La più completa documentazione
sulla storia della
Valchiusella è qui, all'ingresso
di Brosso, in un casa
che ha orgogliosamente costruito,
in gran parte, con le
sue mani. Ha esplorato e ricomposto
la storia del territorio
con paziente dedizione.
Ha raccolto la storia delle
persone, le loro esperienze,
la loro identità, in maniera
quasi maniacale ricomponendo
la memoria della comunità
complessa di un'intera
valle. Terra di minatori,
di emigrati, che Luigi ha rintracciato,
inseguito, confrontato
con chi, come lui,
se ne occupa.
«Senza Internet, senza le
rete - ammette - questo lavoro
non sarebbe
mai stato
possibile. Ho
stabilito contatti
con ogni
angolo del Pianeta
e così ho
ritrovato le
tracce di quasi
tutti coloro
che, partiti da
qui, andando
in ogni angolo
del mondo». Gente della Valchiusella,
emigrata non solo
per scavare miniere, ma anche
per costruire ferrovie,
ovunque siano nate al passaggio
di secolo tra Otto e
Novecento, dall’Indocina, alla
Transiberiana: «In tutti i
tratti più importanti c’è la
mano dei valchiusellesi».
Segugio curioso, capace
di fiutare ogni traccia che si
manifesti da un dettaglio,
un oggetto, da cui è in grado
di risalire alla datazione,
Luigi le ha raccolte, documentate
con rigore scientifico.
Il suo obiettivo è quello
di consegnare al futuro tracce
di storia che altrimenti sarebbero
andate perse per
sempre. All'origine di questa
passione, zia Margherita arrivata
a 90 anni in ottima forma:
«Era in grado di continuare
a spaccarsi la legna
per la stufa». L'anello forte,
per dirla con Nuto Revelli,
che anche sulle montagne della
Valchiusella hanno retto
ogni prova della storia.
«Per me fu punto di riferimento.
Fece da mamma a
mio padre, rimasto orfano, e
a me da nonna. Mia mamma
Marilena, anche lei appassionata
e collezionista di tracce
che il passato ha lasciato, e
mio papà Nellio lavoravano
alla Olivetti di Ivrea. Fu lei ad
allevarmi, a darmi gli stimoli
per attivare la mia creatività
» racconta.
Luigi diviene,
in breve,
punto di riferimento
affidabile
e questo gli
agevolerà di
molto la sua ricerca
storicodocumentaria,
che prevede la
fiducia dei testimoni
- confidenti.
Ne registra ore e ore di conversazione.
L'archivio cresce
ogni giorno e ricompone la
storia locale da diversi punti
di vista. Registra, raccoglie e
archivia, non dà giudizi: custodisce
l'audio degli inizi e le videoregistrazioni
più recenti.
«Ad altri toccherà ricostruire
la storia, io non ne ho
gli strumenti scientifici, ma
posso prevedere che molti capitoli
andranno riscritti».
Tra i suoi Maestri, Lino Fogliasso
de «I Canaveis» e Bernardo
Bovis.
A Luigi si rivolge oggi
chiunque affronti la storia della
Valchiusella. Peccato il vizio
di tanti ricercatori dimentichi
di citare, correttamente,
le fonti cui hanno attinto. Luigi
ne è vittima, ma non conserva
alcuna acrimonia. Ha fornito,
in questi anni, quasi mai citato,
documentazioni che sono
state alla base di numerose
pubblicazioni scientifiche
dedicate alla storia economica
e sociale della Valle.
«Ho raccolto materiali
che sono collettivi - si schermisce
- e li metto a disposizione
di tutti. Il mio obiettivo, e
la mia passione, è quello di riscoprire
e ricostruire la storia
della mia Valle; quella della
gente comune. Consegno
questo materiale agli storici.
Altri non li posso rendere
pubblici, perché confidenziali,
ma in futuro aiuteranno a
chiarire la storia recente di
questi territori».
Per un benzinaio davvero
una bella missione. Spesso incompresa,
ma di grande utilità
per chi, un giorno, potrà disporre
dello straordinario archivio
di Luigi Bovio. Che decise,
a un certo punto della
sua vita, di capire di più delle
radici che lo avevano creato e
fatto nascere in questa fetta
della provincia di Torino che
ha voluto indagare a fondo
con intelligente curiosità: uno
scavo nell'archeologia del territorio
e soprattutto della memoria
della comunità
L'orgoglio di Luigi, benzinaio
a Meugliano, è oggi il sito
che ha dedicato alla valle.
Quasi 300 pagine on line. Lo
frequentano soprattutto dall'
estero e molti emigrati scrivono,
chiedono notizie, materiali.
Lui è lì, sempre pronto
a rispondere. Tranne quando
prevale la passione per la
musica.
Si congeda dall’intervista
predisponendo due tromboni,
una tromba e un basso che si
animeranno tra poco, nelle
prove per un concerto Dixieland
che lo vedrà suonare con
gli amici, sotto la direzione di
Roberto Beggio, clarinettista
di fama che si è stabilito in zona.
Presto il concerto. Con lui
suoneranno le generazioni di
valchiusellesi archiviate nella
memoria del suo Pc.
LA RETE
«Grazie a Internet
adesso ho contatti
con tutto il pianeta»
La storia locale in un sito
ILuigi Bovio, insieme ad altri
amici, gestisce da anni il sito
web Valchiusella.org, dove è possibile
trovare, oltre alle foto e ai
video della sua collezione, anche
moltissime notizie di carattere
storico, etnografico, naturalistico,
geografico e turistico.
L’ARCHIVIO
È frequentato damolti
storici e ricercatori
che s’interessano all’area
LA COLLEZIONE
Nel suo computer
ha immagazzinato
130mila fotografie
martedì 6 settembre 2011
Quale Europa?
Mai come oggi è evidente la necessità di una Europa Politica e non solo terreno di contesa e mediazione tra interessi nazionali condizionati dai sistemi bancari e finanziari.
Milano, Italia
Dal locale al globale il mondo B. è una tragica bufala. La Moratti aveva messo a bilancio un valore della Serravalle che il mercato ignora, così per SEA ora che Lufthansa se ne è andata. Questo è il buco nel bilancio che denunciavamo.
Iscriviti a:
Post (Atom)