sabato 29 settembre 2012
Black Traffic
Bel lavoro degli Skunk Anansie con Black Traffic, molta personalità sonora e Skin altrettanto versatile, Confermano la loro affidabilità ma non restano mai fermi all'espressione precedente.
venerdì 28 settembre 2012
No al carcere ma la diffamazione non é libertà di stampa
Trovo ingiusto il carcere per Sallusti ma non sento alcuna solidarietà con lui. Non è un martire ma un direttore che ha ospitato la diffamazione di un provocatore sotto pseudonimo e, peggio, si è poi rifiutato di ottemperare alla richiesta della Magistratura di rettificare ciò che è risultato un falso diffamatorio. Questa non è libertà di stampa e di opinione. Minzolini non è Biagi vittima dell'editto bulgaro, meglio una pena pecuniaria e l'obbligo di rettifica.
mercoledì 26 settembre 2012
Romney
While Obama Told at the United Nations that New Democracies Need Free Speech, Romney was searching to open the oblò on the plane
PER IL RICONOSCIMENTO DELLE UNIONI CIVILI
Comune di Buccinasco
PROPOSTA DI DELIBERAZIONE AVENTE AD OGGETTO:
APPROVAZIONE DEL REGOLAMENTO PER IL RICONOSCIMENTO DELLE UNIONI CIVILI
PRESENTATA DAI CONSIGLIERI CORTIANA ED ERRANTE
Presidente
PALONE:
Do la parola al primo firmatario, il consigliere
Cortiana.
Consigliere
CORTIANA:
La illustro rapidamente. Noi tutti sappiamo che ormai
da diversi anni, almeno dalla fine degli anni ’70, si sono articolate le forme
del rapporto affettivo, e più recentemente, negli ultimi anni, sono state
sollevate delle necessità di riconoscimento in termini di diritti che
riconoscessero l’assunzione di responsabilità reciproca tra coppie unite di
fatto, le cosiddette “unioni civili”.
Insieme a questo si sono sollevati diversi tipi di
problemi, anche polemiche, in un paese che è molto connotato dalla presenza e
da retroterra culturale cattolico, che vede nella famiglia eterosessuale
l’unica possibilità di forma, definita in termini anche di diritto, e che già
ha in qualche modo accettato nel corso del tempo la possibilità che i matrimoni
avessero un carattere non religioso, come ad esempio il mio. È evidente che non
è questo l’oggetto della polemica, le questioni riguardano le possibilità che
questo riconoscimento formale, anche in termini di diritti e quindi di doveri
per un’assunzione di responsabilità reciproca in un’unione affettiva, diventa,
per le ragioni che ho detto e per il retroterra culturale che ho detto, più
problematico laddove sono persone dello stesso sesso quelle che decidono questo
tipo di assunzione di responsabilità reciproca dentro un rapporto di coppia.
Ci sono, e l’ho riportate nella proposta di
deliberazione, sia sentenze della Corte Costituzionale che della Cassazione,
sia, mi preme dirlo, anche espressioni molto chiare da parte dell’Unione
europea nella sua Carta dei diritti fondamentali, che tendono ad avere un
atteggiamento inclusivo e di riconoscimento di questa dimensione di
responsabilizzazione affettiva.
Voglio sgombrare subito il campo da eventuali
equivoci. Questo, nell’intendimento mio e del consigliere Errante, non è una
modalità di introduzione surrettizia di un istituto come quello del matrimonio
che eventualmente va disciplinato per via normativa attraverso una legge di
carattere parlamentare, e quindi neanche regionale, per esser chiari. Qui si
riconosce anche per la natura di un’Amministrazione come un Comune per la usa
prossimità con la cittadinanza, con i problemi dei cittadini, per ciò che è di
propria pertinenza, nelle proprie competenze, si riconosce la possibilità di
questo elemento inclusivo nel campo dei diritti per questo tipo di rapporto
affettivo.
L’altra questione abbastanza chiara e problematica,
riguarda possibilità di genitorialità per coppie dello stesso sesso o, con
implicazioni meno stringenti però altrettanto forti, di adozione per coppie
dello stesso sesso. Qui volutamente non troverete alcun riferimento perché non
è pertinente, non c’entra neanche con questo scopo, vi voglio dire che la
stessa coalizione civica che esprime me e Errante è attraversata da molti
discussioni, dubbi, confronti, cioè tutta la parte di riferimento cattolico
comprensibilmente solleva diverse questioni.
È troppo facile, comodo, per me fare riferimento a
tutte le riflessioni che il cardinale Martini ha ripetutamente fatto rispetto a
questo tipo di questioni, ma non mi interessa e troverei rispettoso per me non
credente fare aspetti di riflessione esegetica o entrare nel merito di
dibattiti a carattere teologico anche di altre religioni, visto che io non ne
frequento alcuna. Qui io mi limito a proporre come gruppo, come coalizione, un
atto che voglio definire di civiltà. Noi conosciamo una società che nei fatti è
su piani a volte molto distanti dalle forme nostre che si presentano da un
punto di vista anche giuridico in qualche modo come forme ipocrite, perché c’è
un di fatto che si fa finta con la forma di ignorare; questo può dar luogo a
volta a situazioni di grande ingiustizia a mio avviso, com’è il caso ad esempio
dell’assistenza ospedaliera in condizioni particolari.
Voglio qui dire un’ultima cosa di natura problematica,
che sollevo senza polemica però avendo 57 anni e tanti amici che vivono da
tanti anni questa condizione e hanno come me figli, credo che il discorso dei
diritti e dei doveri non debba valere soltanto nell’assunzione reciproca di
responsabilità sul piano affettivo, di responsabilità di coppia quindi, ma
credo che debba valere anche nella relazione con la dimensione pubblica per gli
elementi ad esempio fiscali. Per essere più chiari, anche qui non tocca al
Comune ma voglio dirlo proprio per evitare ogni equivoco, ogni idea che in modo
surrettizio si voglia coprire l’aggiramento di azioni fiscali attraverso la non
definizione di famiglia; il caso IMU è un esempio, ad esempio.
Per altro verso dobbiamo avere l’onestà di dire che a
volte, specialmente negli ultimi direi cinque anni nel nostro paese con il tipo
di pressione immigratoria che ha conosciuto, tante volte lo stesso matrimonio
formalmente celebrato è una copertura di un riconoscimento di cittadinanza e a
volte ha anche un mercato. Io trovo questo aspetto molto più grave che non riconoscere
invece un diritto inclusivo a un’assunzione reciproca di responsabilità.
Quindi dico a tutti i colleghi Consiglieri, al Sindaco
e alla Giunta, l’intento è un intento di serietà, di civiltà, non è un intento
per nulla né velleitario, né presuntuoso, né polemico, e spero, per come ho
parlato con i vari colleghi, mi sembra che tutti questo lo abbiano capito a
pieno. Sono contento se il dibattito che si avvia, il confronto, può trovare
anche forme di natura emendativa che traducano e diano più cogenza a questo
tipo di rassicurazioni, equivoci che ho detto che vorremmo evitare proprio per
rispettare le sensibilità di tutti e per evitare che ci siano aggiramenti o
altro. Ci sembra di aver steso un teso che si è dato già come prodotto finale di un dibattito intenso che ha
interessato il Consiglio comunale di Milano, e mi fa molto piacere, e lo avrete
visto anche voi, in modo trasversale indipendentemente da maggioranza e
opposizione; e in più ho cercato, per sensibilità che ho sul dibattito sui
diritti e sull’evoluzioni giurisprudenziali e normative, le evoluzioni interne
alla dimensione europea che per fortuna, permettetemi la digressione, per
responsabilità assunta a differenza di un secolo di disastri da parte dei tedeschi
ha conosciuto recentemente le possibilità di un passo avanti e non di una
disgregazione.
Io credo che questo insieme renda coerente con la
costituenda città metropolitana anche un aspetto di quale cultura dei diritti e
di relazione con i cittadini questa città si vuol dare; mi sembra interessante
se, oltre a Milano, Buccinasco come Comune di cintura dà questo messaggio e spero che gli altri Comuni facciano altrettanto.
martedì 25 settembre 2012
Polverini e fango
La Polverini era Presidente
su Marte? Oggi ha detto che dirà tutto ciò che sapeva su "ostriche
ecc." : perché l'omissione omertosa fino a ieri? L'etica
pubblica è la proiezione/specchio di quella diffusa, ma chi si propone
pubblicamente ha il compito/responsabilità di costituire un esempio.
Come effetto collaterale credo
che non mancherà il riferimento alla Polverini quando le donne porranno la
questione di spazi e candidature.
domenica 23 settembre 2012
Uh! DC
Aborto, fine vita, matrimonio: il Papa ha dato a Casini la benedizione e la linea per ricostituire il riferimento politico cattolico ufficiale. Avanti verso il Medio Evo con Fanfani come padre nobile.
Intanto l'UDC di Casini sostiene la Polverini e chiede al PD come mai si è accorto solo ora della distrazione di fondi. Fango, vola fango e Grillo non trova di meglio che proporre un referendum contro l'Euro.
Intanto l'UDC di Casini sostiene la Polverini e chiede al PD come mai si è accorto solo ora della distrazione di fondi. Fango, vola fango e Grillo non trova di meglio che proporre un referendum contro l'Euro.
sabato 22 settembre 2012
Net Neutrality
Net Neutrality- Obama "We don't want to' create a bunch of gateways that prevent somebody Who doesn't have a lot of money but has a good idea from being able to start their next You Tube or their next Google on the Internet" Romney asked what role the goverment should have in regulating Internet said "None" and in his economic agenda "We should build upon our strengths, not burden them with bureucracy , execcive regulation and intrusive government". Two different and opposite visions, don't be indifferent.
venerdì 21 settembre 2012
Sicurezza e Privacy per la rete e i social network
Club TI
Club per le Tecnologie dell'Informazione
Sicurezza e Privacy per la rete e i social network
Lunedi’ 24 settembre h18,00 ASSOLOMBARDA - SALA ERBA Via Pantano, 9 -
Milano
La diffusione dei
social network e' una delle innovazioni che hanno caratterizzato il contesto
tecnologico e sociale degli ultimi anni.
Pur in presenza di
una serie di importanti benefici di condivisione di informazioni, di
superamento dei limiti di spazio e di tempo per le
comunicazioni interpersonali, si devono rilevare
anche rischi crescenti sia per i singoli utilizzatori che
per le Aziende.
e non gestiti con
attenzione i social network, e piu' in generale l'accesso alla rete, possono
diventare fonte di abuso delle proprie informazioni
personali e/o elementi di rischio per tutti propri
servizi online.
I rischi dipendono
sia della infrastrutture tecnologiche, sempre piu' complesse e
impegnative da governare, sia da un diffuso digital divide
culturale, che spesso puo' essere
mitigato attraverso l'impegno di associazioni non profit.
Abbiamo quindi organizzato,
all'interno del Gruppo di Lavoro Enterprise 2.0 del ClubTi
Milano, un incontro per approfondire questo argomento.
Claudio Tancini –
Coordinatore GdL Enterprise 2.0 e Vicepresidente ClubTi Milano
Marco Bozzetti –
Malabo Srl e Founder OAI
Carlo Guastone
/Claudio Copelli – Sernet
Corrado Lonati –
Associazione Icaro ce l'ha fatta ! ONLUS
Mauro Lattuada –
Associazione Green Geek
coordinato da Fiorello Cortiana - Senatore delegato
del Parlamento Italiano al
WSIS-World Summit on the
Information Society nel 2003 a Ginevra e nel 2005 a Tunisi
All'incontro possono
partecipare come sempre anche ospiti e collaboratori non Soci.
L’evento è gratuito, ma per motivi organizzativi si prega
confermare la presenza alla Segreteria del
Club TI, tel. 02-58370.235
mailto:clubti@assolombarda.it
giovedì 20 settembre 2012
Tutta l'Italia è Regione
Tutta l’Italia è Regione SIC! Fiorito, PDL Regione Lazio "C'era chi andava a donne e chi si faceva pagare le vacanze, chi organizzava i festini e chi mangiava a sbafo". Ma c'era qualcuno che andava in Consiglio Regionale?...per non parlare dei 3 milioni spesi per la comunicazione della Polverini. Il Consiglio Regionale della Lombardia, quello pieno di inquisiti trasversali, mentre quasi raddoppia in un anno il budget dei partiti, trova il tempo per approvare la caccia in deroga per specie a rischio...e non importa se la siccità estiva le ha messe ancora più a rischio.
lunedì 17 settembre 2012
Perché Pisapia non incontra l'Associazione Parco Sud per spiegare lo stralcio di Vignate?
Sono passati oltre due mesi dalla richiesta di incontro dell'Associazione Parco Sud al sindaco Pisapia: il motivo riguarda il chiarimento sulla posizione dell’amministrazione di Milano nei confronti del Parco Sud. Ciò alla luce del voto a favore dello stralcio di 100mila mq nel territorio di Vignate del consigliere Natale Comotti (Pd), delegato a rappresentare il Comune di Milano nelle Assemblee del Parco del 15 giugno. Un voto assolutamente allineato a quello del Pdl e in favore della deleteria politica ambientale del presidente della Provincia, Podestà.
Nonostante i numerosi solleciti, neppure un rigo di risposta è pervenuto all’associazione per il Parco sud: anche semplicemente per sottolineare che il voto di Comotti corrisponde esattamente alla posizione del Sindaco.
Ecco cosa Pisapia dichiarava sul Parco Sud:
“Milano è la città dello sviluppo economico e dell'innovazione: deve essere anche l'avanguardia di un modello europeo di sviluppo urbano sostenibile, capace di armonizzare le esigenze della crescita con quelle dell'ambiente. Per il futuro di Milano ritengo strategico il ruolo del Parco Sud come “modello” europeo di parco agricolo periurbano”.
“Sono molte le città europee che hanno già vinto questa sfida: il Parco Sud è l'occasione, per Milano e per la sua area urbana di riferimento, di fare altrettanto. Occorre partire dal Parco Sud per dare un segnale nuovo, un segnale che rimetta in gioco Milano nella sfida ambientale”.
“Il Parco Sud è un complesso paesaggistico, storico e agricolo unico al mondo. 47.000 ettari di verde e di storia che insieme difenderemo dalla speculazione, dalla cementificazione, da un modello vecchio di sviluppo economico basato sul consumo indiscriminato di quanto abbiamo di più prezioso”.
In attesa di capire se queste dichiarazioni di Pisapia sono solo belle parole, ampliamo anche a voi il testo della lettera inviata al Sindaco.
Milano, 28 giugno 2012
Spett. Sindaco del Comune di Milano Giuliano Pisapia
Oggetto: Milano e il Parco Agricolo Sud Milano
Gentile Signor Sindaco,
sin dalle prime sue dichiarazioni, abbiamo con piacere constatato una grande attenzione al tema del Parco Agricolo Sud Milano, linea che ha trovato riscontro in importanti atti, primo tra tutti la revisione del Pgt cittadino. Una sensibilità ritrovata anche in atti di portata più limitata, dalla valorizzazione delle aree verdi delle periferie (Barona e Parco del Ticinello) all’attenzione alle realtà agricole in territorio comunale, che confermano una discontinuità rispetto al passato.
Siamo pertanto rimasti costernati - è il minimo che si possa dire - dal voto che il rappresentante del Comune di Milano ha espresso il 15 giugno scorso all’Assemblea dei Sindaci del Parco, relativo allo stralcio di 100mila mq di aree agricole nel comune di Vignate.
Il voto favorevole del Comune di Milano è stato doppiamente incomprensibile. Si ritiene forse che la tutela del Parco Sud si limiti alle aree nei propri confini amministrativi? E come si concilia questo voto favorevole con l’astensione che lo stesso rappresentante aveva espresso in gennaio su uno stralcio di minori dimensioni a Rosate, astensione motivata dall’eccezionalità del caso, già allora considerato irripetibile?
Per non far perdere tempo a nessuno, anticipiamo il giudizio su un documento presentato nell’assemblea da Sindaci del Pd, che abbiamo trovato quanto meno contraddittorio: si dice che Vignate è una seconda eccezione irripetibile (dopo Rosate) e che si vota a favore dello stralcio, ma che tutti i successivi casi saranno trattati nell’ambito di una variante generale del Piano Territoriale di Coordinamento del Parco, avviata dall’Amministrazione provinciale. Come ci si può sentire tranquilli rispetto al centinaio di richieste di modifica dei confini, quando si sono create già due eccezioni (tre considerando il Cerba) di alienazione di aree agricole dal Parco, senza alcuna compensazione territoriale? Sono queste le ragioni che hanno indotto un numero consistente di comuni, tutti amministrati da giunte di centro sinistra o liste civiche, a votare contro lo stralcio, ad astenersi o a non partecipare alla votazione.
Tornando alla posizione di Milano, vogliamo esprimerle una perplessità ancora maggiore sul ruolo della città nel Parco Sud. Un ruolo opaco, confuso o quantomeno sfilacciato. Chi si occupa di questa vitale area nella sua Amministrazione? Vi sono: l’Assessore all’Urbanistica Lucia De Cesaris, l’Assessore alla Valorizzazione del sistema agricolo milanese Stefano Boeri, il Consigliere Rosario Pantaleo, rappresentante nel Direttivo e Vice Presidente del Parco Sud, e il Consigliere Natale Comotti, delegato per rappresentare il Comune nelle Assemblee del Parco.
Non entriamo naturalmente nel merito delle modalità gestionali, ma l’impressione che si percepisce dall’esterno è che manchi una centralità, percezione ahimè corroborata dal caso del voto di Vignate.
Sono queste le motivazioni che ci inducono a chiederle un incontro -eventualmente allargato alle figure della sua Amministrazione che, a vario titolo, operano e prendono decisioni sul Parco- per approfondire e scambiare opinioni sul ruolo che Milano può e deve avere rispetto all’operatività e alla valorizzazione della sua Cintura Verde.
Un ruolo, ci teniamo a sottolineare, fondamentale per la città, per tutta l’area metropolitana e, più in generale, per impostare e guidare uno sviluppo innovativo del territorio, capace di generare benessere e lavoro in maniera molto più efficace della scontata e perdente logica di sviluppo basata sulla distruzione di territorio.
Attendiamo fiduciosi un suo riscontro e, nel contempo, prenderemo contatto con la sua segreteria per fissare un appuntamento.
Oggetto: Milano e il Parco Agricolo Sud Milano
Gentile Signor Sindaco,
sin dalle prime sue dichiarazioni, abbiamo con piacere constatato una grande attenzione al tema del Parco Agricolo Sud Milano, linea che ha trovato riscontro in importanti atti, primo tra tutti la revisione del Pgt cittadino. Una sensibilità ritrovata anche in atti di portata più limitata, dalla valorizzazione delle aree verdi delle periferie (Barona e Parco del Ticinello) all’attenzione alle realtà agricole in territorio comunale, che confermano una discontinuità rispetto al passato.
Siamo pertanto rimasti costernati - è il minimo che si possa dire - dal voto che il rappresentante del Comune di Milano ha espresso il 15 giugno scorso all’Assemblea dei Sindaci del Parco, relativo allo stralcio di 100mila mq di aree agricole nel comune di Vignate.
Il voto favorevole del Comune di Milano è stato doppiamente incomprensibile. Si ritiene forse che la tutela del Parco Sud si limiti alle aree nei propri confini amministrativi? E come si concilia questo voto favorevole con l’astensione che lo stesso rappresentante aveva espresso in gennaio su uno stralcio di minori dimensioni a Rosate, astensione motivata dall’eccezionalità del caso, già allora considerato irripetibile?
Per non far perdere tempo a nessuno, anticipiamo il giudizio su un documento presentato nell’assemblea da Sindaci del Pd, che abbiamo trovato quanto meno contraddittorio: si dice che Vignate è una seconda eccezione irripetibile (dopo Rosate) e che si vota a favore dello stralcio, ma che tutti i successivi casi saranno trattati nell’ambito di una variante generale del Piano Territoriale di Coordinamento del Parco, avviata dall’Amministrazione provinciale. Come ci si può sentire tranquilli rispetto al centinaio di richieste di modifica dei confini, quando si sono create già due eccezioni (tre considerando il Cerba) di alienazione di aree agricole dal Parco, senza alcuna compensazione territoriale? Sono queste le ragioni che hanno indotto un numero consistente di comuni, tutti amministrati da giunte di centro sinistra o liste civiche, a votare contro lo stralcio, ad astenersi o a non partecipare alla votazione.
Tornando alla posizione di Milano, vogliamo esprimerle una perplessità ancora maggiore sul ruolo della città nel Parco Sud. Un ruolo opaco, confuso o quantomeno sfilacciato. Chi si occupa di questa vitale area nella sua Amministrazione? Vi sono: l’Assessore all’Urbanistica Lucia De Cesaris, l’Assessore alla Valorizzazione del sistema agricolo milanese Stefano Boeri, il Consigliere Rosario Pantaleo, rappresentante nel Direttivo e Vice Presidente del Parco Sud, e il Consigliere Natale Comotti, delegato per rappresentare il Comune nelle Assemblee del Parco.
Non entriamo naturalmente nel merito delle modalità gestionali, ma l’impressione che si percepisce dall’esterno è che manchi una centralità, percezione ahimè corroborata dal caso del voto di Vignate.
Sono queste le motivazioni che ci inducono a chiederle un incontro -eventualmente allargato alle figure della sua Amministrazione che, a vario titolo, operano e prendono decisioni sul Parco- per approfondire e scambiare opinioni sul ruolo che Milano può e deve avere rispetto all’operatività e alla valorizzazione della sua Cintura Verde.
Un ruolo, ci teniamo a sottolineare, fondamentale per la città, per tutta l’area metropolitana e, più in generale, per impostare e guidare uno sviluppo innovativo del territorio, capace di generare benessere e lavoro in maniera molto più efficace della scontata e perdente logica di sviluppo basata sulla distruzione di territorio.
Attendiamo fiduciosi un suo riscontro e, nel contempo, prenderemo contatto con la sua segreteria per fissare un appuntamento.
domenica 16 settembre 2012
Demos
Ci troviamo di fronte ad una strisciante destrutturazione dell'architettura dei poteri istituzionali così come definita dalla Costituzione. L'aristocrazia finanziaria e del capitalismo familiare italiano, grazie all'insipienza/sudditanza/complicità consociativa dei partiti, sta ricacciando il Demos/Gentaglia fuori dall'ambito della partecipazione alla politica pubblica. La legge elettorale vorrebbe sancire il compimento di questa intenzione ma le contraddizioni interpartitiche e intrapartitiche sono molte e il gioco potrebbe presentare smagliature da utilizzare.
sabato 15 settembre 2012
Giappone
Anche Giappone dice addio al nucleare e punta su innovazione, risparmio e rinnovabili. Buon segno quando si sanno fare i conti con gli errori. Da noi quanti referendum dovremo fare affinché ENEL, ENI & c. siano indotte dalla politica pubblica a operare scelte strategiche effettivamente alternative?
'68
Poche balle: al di là della Meglio Gioventù la generazione anni '70 nei suoi gruppi dirigenti diffusi é stata narcisa e, come si dice a Milano, "un tanto al chilo". Basta vedere l'intervista rilasciata da Manconi al Corriere su Grillo "fascista", con un arrampicamento sul vetro bagnato é riuscito a dire che l'accusa di "diciannovismo" al Movinento del '77 era sbagliata e non equivalente all'epiteto rivolto ai grillini. Senza capire che i partiti erano omeostatici allora, con il '68 e il '77, così oggi con ciò che sfugge loro. La generazione sessantottina che godette dell'accesso alla scuola di massa, cosiddetta, oggi é quella che seleziona l'ingresso alle facoltà attraverso test e non attraverso verifiche psico-attitudinali.
Il problema non é stato il '68, che solo Aldo Moro capì, ma l'arroganza, la mancanza di tenuta esistenziale e l'incapacità di responsabilizzarsi di chi lo interpretò e usò a fini personali...e continua.
Il problema non é stato il '68, che solo Aldo Moro capì, ma l'arroganza, la mancanza di tenuta esistenziale e l'incapacità di responsabilizzarsi di chi lo interpretò e usò a fini personali...e continua.
giovedì 13 settembre 2012
I diritti danneggiano i deboli?
Monti "Con lo Statuto meno posti" tutele dei deboli, impattando il mercato,le hanno danneggiate. I diritti danneggiano i deboli? Ma va là
martedì 11 settembre 2012
Terrorismo?
Nuove Br, pene ridotte in Cassazione: "Non ci furono finalità di terrorismo". Se invece fossero riusciti ad uccidere Ichino ci sarebbero state?
11 settembre
Insieme alla globalizzazione la guerra globale, questo passaggio segna l'11 settembre. Permeabilità e labilità dei confini impediscono una netta separazione interno/esterno, se non si vuole rinunciare allo Stato di Diritto. Non solo esercit
i, non più partigiani legati ad un territorio, non più Comandanti Massud, ma integralisti senza scopi politici ma solo sacrificali, a partire da sé stessi. Invece di guerre finanziarie e commerciali occorre pensare ad un nuovo modello di sviluppo e ad un multilateralismo che chiami ogni nazionalità e ogni stato a condividere responsabilità. Intanto speriamo che Obama resti per altri 4 anni.
mercoledì 5 settembre 2012
Obama and the ICT
There
are a lot of contraddictions in the democrats' ICT program, but with the
repubblican one would be worst.
Democrats duck specific net neutrality pledge
Posted in Government, 4th September 2012
20:54 GMT
The Democratic Party has published its platform for the coming election with
a nod to net neutrality rules, support for tougher IP protection, and a
commitment to get 98 per cent of the population onto wireless broadband.
The 40-page document devotes just a single sentence to net neutrality: "President Obama is strongly committed to protecting an open Internet that fosters investment, innovation, creativity, consumer choice, and free speech, unfettered by censorship or undue violations of privacy."
Given the complexities of the issues involved, this covers a multitude of
potential sins. Most telecommunications providers are very keen to sponsor new
investment by slicing and pricing bandwidth to the bigger payers, for example,
but that hardly constitutes "open" in the minds of many.
Supporting free speech and opposing censorship are noble principles, although
hardly earth-shattering demonstrations of political courage – but the devil is
in the details. There's no clear support for the current FCC net-neutrality
rules, Chairman Genachowski's vaunted "third way" that the Republican
platform, published last week, extensively trashed. In addition, the EFF
will certainly be curious as to exactly what constitutes "undue violations of
privacy."
In contrast to its brevity on internet freedoms, the platform document goes to comparatively great lengths to support the rights of intellectual property holders. While the administration wants to look at voluntary regulation that "supports the free flow of information," it's also promising an increasing crackdown on IP violations and the protection of America's trade secrets.
The platform says that seizures of fake critical technology are up 200 per cent, and that the Department of Justice is aggressively going after those who seek to steal or counterfeit. Kim Dotcom and the New Zealand police would certainly agree.
To be fair, the current administration has taken some interesting decisions on this front. White House disapproval with SOPA and PIPA was helpful in stalling those bills, and it has threatened a veto of CISPA cybersecurity laws over privacy protections. Then again, the administration still hasn't totally given up on ACTA yet, and the Trans Pacific Partnership negotiations are worrying many.
On the infrastructure side, the platform commits to getting 98 per cent of the US population on wireless broadband, but no specific timescale is mentioned. The auction of spare wireless spectrum will be accelerated by having existing holders trade their allowances, as opposed to the Republican platform of selling spectrum off to the highest bidder.
"Democrats know that the United States must preserve our leadership in the Internet economy," the platform states. "We will ensure that America has a 21st century digital infrastructure – robust wired and wireless broadband capability, a smarter electrical grid, and upgraded information technology infrastructure in key sectors such as health care and education."
Meanwhile, on cybersecurity the platform points out that this administration has made positive steps, included creating the first military command dedicated to cybersecurity and auditing federal government vulnerabilities. The platform commits to setting up national and international security partnerships and doing more with private sector sources to lock down critical infrastructure.
Apart from that, there was very little mention of technology in the platform, which largely focused on ways to get the economy moving again. The next Mars mission, the static seismic InSight mission scheduled for 2016, will go ahead, and there'll be more support for science and technology teaching.
Based on the two party's platforms, neither has really made many firm commitments one way or the other – which is exactly what you'd expect with political commitments. The Republicans are vocal on what's wrong with the current system (pretty much everything, they say), and offer a few solutions in the form of public/private partnership projects with industry and "reform" of regulations – with a legislative chainsaw.
Meanwhile, in the Democratic world there are a lot of high ideals but very little in practical terms of how to get there, other than the spectrum trading system currently stalled in Congress. The cybersecurity stuff looks good, but one major hack and that could well turn into a liability. ®
The 40-page document devotes just a single sentence to net neutrality: "President Obama is strongly committed to protecting an open Internet that fosters investment, innovation, creativity, consumer choice, and free speech, unfettered by censorship or undue violations of privacy."
In contrast to its brevity on internet freedoms, the platform document goes to comparatively great lengths to support the rights of intellectual property holders. While the administration wants to look at voluntary regulation that "supports the free flow of information," it's also promising an increasing crackdown on IP violations and the protection of America's trade secrets.
The platform says that seizures of fake critical technology are up 200 per cent, and that the Department of Justice is aggressively going after those who seek to steal or counterfeit. Kim Dotcom and the New Zealand police would certainly agree.
To be fair, the current administration has taken some interesting decisions on this front. White House disapproval with SOPA and PIPA was helpful in stalling those bills, and it has threatened a veto of CISPA cybersecurity laws over privacy protections. Then again, the administration still hasn't totally given up on ACTA yet, and the Trans Pacific Partnership negotiations are worrying many.
On the infrastructure side, the platform commits to getting 98 per cent of the US population on wireless broadband, but no specific timescale is mentioned. The auction of spare wireless spectrum will be accelerated by having existing holders trade their allowances, as opposed to the Republican platform of selling spectrum off to the highest bidder.
"Democrats know that the United States must preserve our leadership in the Internet economy," the platform states. "We will ensure that America has a 21st century digital infrastructure – robust wired and wireless broadband capability, a smarter electrical grid, and upgraded information technology infrastructure in key sectors such as health care and education."
Meanwhile, on cybersecurity the platform points out that this administration has made positive steps, included creating the first military command dedicated to cybersecurity and auditing federal government vulnerabilities. The platform commits to setting up national and international security partnerships and doing more with private sector sources to lock down critical infrastructure.
Apart from that, there was very little mention of technology in the platform, which largely focused on ways to get the economy moving again. The next Mars mission, the static seismic InSight mission scheduled for 2016, will go ahead, and there'll be more support for science and technology teaching.
Based on the two party's platforms, neither has really made many firm commitments one way or the other – which is exactly what you'd expect with political commitments. The Republicans are vocal on what's wrong with the current system (pretty much everything, they say), and offer a few solutions in the form of public/private partnership projects with industry and "reform" of regulations – with a legislative chainsaw.
Meanwhile, in the Democratic world there are a lot of high ideals but very little in practical terms of how to get there, other than the spectrum trading system currently stalled in Congress. The cybersecurity stuff looks good, but one major hack and that could well turn into a liability. ®
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