Dopo aver espresso la mia vicinanza agli Ischitani che conosco, il terremoto che ha colpito Ischia mi ha posto una domanda.
Quanto è stato danneggiato dell'abuso edilizio che da decenni e decenni pervade l'isola? È facile immaginare che, come non ha tenuto in conto alcuna norma urbanistica, l'abusivismo edilizio abbia fatto altrettanto con i criteri di costruzione antisismici. È una questione annosa, giustificata e proposta come una malintesa affermazione di autonomia, di estensione del diritto alla emancipazione sociale e di definizione identitaria. Alla faccia dell'Epomeo, del suo cratere e delle sue pendici, il terremoto ora costringe a fare i conti con la realtà, facendo crollare forse anche ciò che nessun giudice, sindaco o assessore regionale non ha fatto abbattere. Chissà se l'ipocrisia e il voto di scambio, locale e nazionale, invece del ritorno nel solco della legalità e della urbanistica sostenibile, avrà la sfrontatezza di riproporre la consuetudine come convenzione da sostenere e foraggiare nel nome della tradizione?
martedì 22 agosto 2017
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