Modello Milano? Quintali di falsità e la minaccia paventata deĺ degrado urbano vengono riversati su Piazza d'Armi e il possibile vincolo di indirizzo, piuttosto che sui ricorsi contro l'Accordodi Programmasugli Ex Scali FS.
La cosa che non mi stupisce ma mi indigna profondamente é che gli amministratori, ai vari livelli, considerano la politica pubblica come una funzione di facilitazione degli interessi particolari. Di più: dismettono i beni e le società pubbliche privatizzandole e queste, così, entrano in una logica di interessi economico- finanziari che non risponde agli interessi generali diqueste e delle future generazioni. I loro amministratori e il management diventa un blocco corporativo capace di una azione di lobbing e di sostegno elettorale. Un circuito vizioso che sottrae ogni esercizio di sovranità non solo ai cittadini ma riduce a un ruolo meramente notarile le stesse assemblee elettive. Così non va, così la democrazia rappresentativa si svuota, così in luogo della condivisione delle responsabilità, con la partecipazione informata al processo deliberativo, si alimentano una disaffezione e una superficialità politiche, pronte alla semplificazione e allo zapping elettorale. Poi ci stupiamo dei populisti e dei sovranisti? Poi dovremmo correre alle urne a fare argine a sostegno di quei partiti e quei politici che alimentano questa spirale regressiva e insostenibile? No e poi no occorre una via ecologica e sociale partecipata, sostenibile e capace di compassione.
mercoledì 12 giugno 2019
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