lunedì 14 febbraio 2011
13 febbraio 2011
Fuori da ogni demagogia insita nella semplificazione dello scontro politico, credo che il senso della partecipazione alla manifestazione promossa da tante donne, almeno il mio, risieda nella reazione all'insopportabile manipolazione del significato delle parole e delle azioni simboliche. Così chi propugna il "family day paga per il sesso" ( così sarebbe comunque libero?) e chi è contro la 194 e la RU 486 organizza una iniziativa a favore del satrapismo senile dove la libertà sessuale è direttamente proporzionale al potere d'acquisto e di scambio, salvo inasprire, in Parlamento, le pene per il reato di prostituzione. C'è la necessità di uscire dalle simulazioni e dalle dissimulazioni, la libertà, il rispetto delle differenze parte dalla verità e dalla non subordinazione, pagata o meno.
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