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mercoledì 25 luglio 2012

Il Parco delle ipocrisie


IL PARCO DELLE IPOCRISIE
Dopo il voto favorevole del Sindaco Maiorano all’assemblea dei sindaci del Parco Sud per lo stralcio di 100.000 mq di terreno agricolo a Vignate assistiamo ad una penosa gara di giustificazioni quali “abbattimento di CO2” “50 posti di lavoro” “l’interporto di Segrate non si farà mai perché non finanziato” “ogni opinione è rispettabile, è questione di diverse sensibilità” “ ambientalismo radical chic di Milano” e via con la retorica e le allusioni…
Il centrosinistra al governo di Buccinasco invece di mettere in discussione un voto per nulla ponderato e men che meno con un confronto pubblico, ha pensato bene di approvare, in contrapposizione alla nostra mozione urgente un ordine del giorno dove “guarda con preoccupazione le varianti di Rosate e Vignate” e “esprime l’auspicio che i 61 Comuni che fanno parte del Parco Agricolo Sud Milano respingano scambi di aree che compromettano la continuità territoriale, la vocazione agricola e le funzionalità del parco”. Peccato che abbiano appena appoggiato queste compromissioni.
Di seguito l’ordine del giorno della maggioranza e la nostra mozione urgente:
-Il Consiglio Comunale di Buccinasco
guarda con preoccupazione le varianti di Rosate e Vignate in cui sono stati estrapolati circa 150,000 m2 di aree facenti parte del Parco Agricolo Sud e chiede un’azione di compensazione per la perdita di queste aree;
apprezza l’impegno formale che Sindaci hanno votato congiuntamente alla variante di Vignate nel quale si afferma che non verranno mai più approvate altre varianti e si sollecita l’approvazione del PCTP del Parco; apprezza inoltre che il suddetto documento approvato dai Sindaci sia stato formalmente recepito dal Consiglio provinciale;
impegna il Sindaco di Buccinasco a farsi parte attiva verso i Sindaci dei 61 Comuni che fanno parte del Parco Agricolo Sud Milano affinché valutino approfonditamente la proposta del nuovo Piano Di Coordinamento Territoriale Provinciale, e che in questo non siano previste ulteriori deroghe che in qualche modo compromettano l’estensione territoriale del PASM;
richiama all’obbligo morale e politico dei Sindaci di difendere il Parco da qualunque iniziativa che riduca le dimensioni della sua superficie perché è un bene comune da difendere;
esprime l’auspicio che i 61 Comuni che fanno parte del Parco Agricolo Sud Milano respingano scambi di aree che compromettano la continuità territoriale, la vocazione agricola e le funzionalità del parco.
Il Consiglio Comunale di Buccinasco
MOZIONE URGENTE

IL CONSIGLIO COMUNALE DI BUCCINASCO:
-RIAFFERMA L'IMPORTANZA DEL PARCO AGRICOLO SUD MILANO COME CINTURA VERDE DELL'AREA METROPOLITANA MILANESE PER L'EQUILIBRIO ECOLOGICO NELL'AREA METROPOLITANA, LA SALVAGUARDIA, LA QUALIFICAZIONE E IL POTENZIAMENTO DELLE ATTIVITÀ AGRO-SILVO-COLTURALI IN COERENZA CON LA DESTINAZIONE DELL'AREA, LA SALVAGUARDIA DELLA RETE IDRICA, NATURALE E ARTIFICIALE, LA SALVAGUARDIA DELLE CASCINE, DELLE RARE ARCHITETTURE, I CASTELLI, LE ABBAZIE E LE VILLE, CHE INSIEME AL VERDE AGRICOLO DEFINISCONO UN PAESAGGIO UNICO, LO SCENARIO COERENTE PER L'EXPO 2015 CON IL TEMA "NUTRIRE IL PIANETA, ENERGIA PER LA VITA".
  LE ATTIVITÀ AGRO-SILVO-COLTURALI SONO STATE ASSUNTE DALLA LEGGE REGIONALE 24/1990 ISTITUTIVA DEL PARCO COME ELEMENTO CENTRALE E CONNETTIVO.

-ESPRIME UN GIUDIZIO NEGATIVO SULLA APPROVAZIONE DA PARTE DELL'ASSEMBLEA DEI SINDACI DELLA DELIBERA IMMEDIATAMENTE ESECUTIVA  N. 2/2012 DI STRALCIO DI TERRENO A VERDE AGRICOLO PER CIRCA 100.000 mq COMPRESO NEL COMUNE DI VIGNATE, PER L'AMPLIAMENTO DEL CENTRO INTERMODALE SITUATO A POCHI CHILOMETRI DALL'INTERPORTO DI SEGRATE OGGI SOTTO UTILIZZATO.

-IMPEGNA IL SINDACO AD ADOPERARSI AFFINCHÉ L'ASSEMBLEA DEI SINDACI DEL PARCO AGRICOLO SUD MILANO RIVEDA LA DECISIONE  E IL RELATIVO ACCORDO DI PROGRAMMA.

-IMPEGNA LA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO A TRASMETTERE LA MOZIONE A TUTTI I CONSIGLI COMUNALI DEI COMUNI DEL PARCO AGRICOLO SUD MILANO.

Ciò che dovrebbe essere chiaro ad amministri e consiglieri di qualsiasi istituzione sono i fondamentali nella gestione di un territorio, in particolare in epoca di vacche magre e di recessione strutturale.
Le amministrazioni agiscono attraverso una programmazione delle risorse e, per quelle territoriali, attraverso gli strumenti di pianificazione. Infatti lo stralcio di Vignate dovrà passare al vaglio della regione Lombardia.
Il centro di interscambio/polo intermodale di Segrate è operante, il suo pieno avvio  e il completamento della viabilità speciale in corso sono interni tanto alla pianificazione regionale, quanto ai protocolli di intesa con le amministrazioni locali e i  maggiori operatori intermodali di Italia e Svizzera interessati. Ciò significa che la “Legge quadro nazionale  in materia di interporti e di piattaforme territoriali logistiche, la quale prevede l’effettuazione della ricognizione degli interporti e delle infrastrutture intermodali già esistenti” da parte del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per elaborare il “Piano generale per l’intermodalità”, avrà questa pianificazione e programmazione come riferimenti.
 La linea ferroviaria che arriva a Segrate è la stessa che attraversa Vignate perché dunque la scelta  insensata della cancellazione di 100 mila mq di terreni agricoli a Vignate per l’ampliamento del polo logistico della Sogemar? Quale verifica delle infrastrutture esistenti? Quale valutazione degli investimenti in corso? Quale relazione con la programmazione regionale?
Queste sono questioni che rendono effettiva e seria la pianificazione di un territorio, sapendo, oggi, che la qualità ambientale e culturale, insieme a servizi e amministrazione, costituiscono una delle condizioni per un sistema territoriale capace di produrre valore, attrarre investimenti ed essere competitivo nella competizione globale. Questo significa creare occupazione solida. Il resto sono giustificazioni imbarazzanti per coprire scelte miopi legate ad interessi particolari.

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