Da EUROSALUS Le api muoiono per i pesticidi come le nostre cellule
Albert Einstein avrebbe così sintetizzato: «se l'ape scomparisse dalla faccia della Terra, all'uomo non resterebbero che quattro anni di vita».
Nel 1976 il testo "L'ape e l'architetto" propose un'analisi dei meccanismi profondi che connettono il mondo della ricerca, della scienza e della produzione con l'ambiente naturale.
Oggi a lanciare l'allarme api è stata Greenpeace e la petizione indetta da Avaaz ha raccolto già un milione di firme: le api nel vecchio continente sono sempre meno per l'uso di alcuni pesticidi. Un problema che non riguarda solo le api, ma anche tante coltivazioni che prosperano solo grazie all'intervento delle api e riguarda anche noi che di quelle coltivazioni poi ci nutriamo.
L'Italia ha già proibito dal 2008 l'uso di questi pesticidi sistemici, con decreti temporanei (rinnovati ogni anno) e solo per le colture di mais. Sono prodotti solubili nell'acqua, vengono versati sul suolo e assorbiti dalle piante. Sono definiti «sistemici», poiché rendono le piante stesse delle fabbriche di veleno, dato che il prodotto intossica le radici, gli steli, le foglie e il polline. Di qui il contagio delle api.
In Italia è stata anche lanciata un'iniziativa di monitoraggio (Apenet), che ha messo in luce una significativa riduzione della moria delle api dopo l'introduzione della misura di controllo di questi pesticidi.
Il divieto dei neonicotinoidi in Italia ha almeno risolto il problema che aveva colpito il 50% degli alveari con punte dal 70 al 100%. Mentre in sei anni non è stato rilevato nessun calo delle produzioni di mais, che significa che di questi pesticidi non c'era probabilmente alcun bisogno per mantenere le coltivazioni.
Dopo le analisi dell'European Food Safety Authority, la Commissione Europea aveva proposto l'eliminazione completa degli antiparassitari neonicotinoidi. Con 15 paesi favorevoli (tra cui l'Italia) e 4 astenuti però non è stato possibile raggiungere la maggioranza qualificata per il bando totale. Ciò che si è ottenuto è uno stop per i prossimi due anni.
Alla luce del voto, la Commissione ha deciso che provvederà a ufficializzare la messa al bando a stretto giro e il bando scatterà a Dicembre 2013 per altri due anni.
Le api ci ricordano che non siamo "monadi" inattaccabili da elementi esterni, non possiamo mai considerarci soli o isolati dal mondo, perché siamo parte di una rete eco sistemica che dobbiamo mantenere in equilibrio affinché ci permetta di vivere e di gioire negli anni a venire.
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