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martedì 26 maggio 2020

Come sono nate la legge antidoping e delle belle amicizie

When we were warriors... campionati italiani Milano settembre 1997.
Visto il tanto interesse su questa gara...colgo l'occasione per fare una storytelling di quel 1997....
Novembre 1996, credo fosse la domenica 3 novembre....rilasciai una intervista ( una settimana prima la Josefa Idem si espresse sullo stesso quotidiano Gazzetta dello sport  con questo titolo: " fuori i farmaci dallo sport"! Una intera pagina, per chi ricorda) al giornalista Bondini sullo stato dell'arte della canoa, anche e soprattutto precisando il contenuto al quale , forse, si stava riferendo la campionessa Josefa, finalizzato a precisare alcuni punti. Non gradivo essere , come campione olimpico, generalizzato nel " gruppo" di chi praticasse lo sport fuori dalle regole.
Nel descrivere il contenuto,  leggendo l'intervista di Sefi, riportai alla luce un fatto che mi lasciò alquanto basito ( fatto che avevo riportato sia al Presidente dell'epoca Conforti e ancora prima ne avevo fatto accenno a Cremona alla festa della Bissolati, con O.P e un amico presente alla festa ...Ancora conservo la lettera/ riflessioni che lo stesso mi inviò successivamente... Domenico Bresciani ) sull'uso di un farmaco denominato Liposom  ( già ai mondiali Messico 1994 accennai ad alcuni componenti della squadra, tra questi Andrea Covi se erano a conoscenza a cosa servisse questo farmaco. )
Purtroppo e con il senno del poi...quella intervista fu strumentalizzata ad arte per screditare l'ambiente post olimpico, riportando i fatti da me descritti al fine di porre attenzione su  un'argomento SERISSIMO come aveva riportato Josefa...
Da una intervista inquirente...al fine di precisare e togliere dubbi, fu riportata come intervista dove il sottoscritto ACCUSAVA di essere stato dopato.
Potete immaginare il clamore e lo scandalo che quel titolo in prima pagina sollevò.
Un articolo costruito su una intervista rilasciata solo poche ore prima e senza che lo stesso giornalista verificasse e eventuali  refusi o l'attendibilità delle mie affermazioni.
Ricordo che io stesso rimasi assai incredulo su come fosse stato STRUMENTALIZZATO il contenuto della mia storia ( vera in tutto quello che avevo raccontato al fine di non creare situazioni che potessero essere fraintese dopo l'intervista della Idem) attribuendomi affermazioni MAI RILASCIATE e distorti al punto da far credere al lettore cose NON accadute.
Quello che mi fece sorprendere assai, fu la mancanza di CONFRONTO  tra i vertici federali,  gli stessi compagni di squadra che l'autore dell'intervista riportò e soprattutto quel titolo affermativo eloquente;Scarpa: mi dopavano così!!
Tutto questo solo per aver chiesto lumi sull'uso di un farmaco antidepressivo border line.( infatti ancor oggi si discute se fu usato la versione Liposom Norm o Liposom forte. Il norm era vietato, contenendo lidocaina.)
Riporto questo fatto come premessa, per dar modo a tutti di fare una riflessione su come la federcanoa del tempo ( presidente e vertici federali che da li ad una settimana si sarebbero trovati a Cagliari per l'assemblea ordinaria elettiva e dove alla stessa, ero candidato in quota consigliere) non seppe in nessun modo affrontare la " falla" nelle comunicazioni avvenuta a seguito dell'articolo della Gazzetta.
Fossi stato io il presidente federcanoa,  prima cosa che avrei fatto, mi sarei immediatamente messo in contatto con Scarpa e presidente FFOO ( visto anche il mio status di poliziotto) per capire cosa di vero era stato rilasciato in quella intervista per prendere eventuali decisioni su rettifica e precisazioni in merito.
Invece silenzio da parte della federcanoa,  il solo a replicare fu il componente della squadra olimpica ( venuto a mancare nel tragico incidente in moto a Milano 2003) Ivano L. il quale riportava che quanto detto da il sottoscritto non era corrispondente alla verità.
In effetti, Ivano leggendo il pezzo sulla rosa , aveva tutte le ragioni per replicare su alcuni punti , gli stessi che io prontamente precisai e SMENTII in innumerevoli interviste.
Poi , in quei giorni ricevetti una telefonata dal vertice del CONI ( PRESIDENTE) il quale mi voleva incontrare per capire la situazione e comprendere quanto accaduto in quella intervista.
Fu l'unico che mi contattò,  oltre al mio dirigente FFOO  ( vice questore) che mi convocò e pretese una relazione di servizio su quanto accaduto.
Purtroppo quell'incontro con il vertice del CONI non fu poi attuato. Rimasi in attesa, nei giorni di sapere dove e quando ci saremmo incontrati. Misterioso silenzio...e chissà a chi giovò questa strategia!!???
Relazione che feci al dirigente A. della polizia per ovvie ragioni procedurali,  fu messa a disposizione delle procure della Repubblica Italiana che cominciarono ad indagare.
Con il caso Scarpa, si istituì al CONI la procura antidoping...e sul mio caso e altri casi analoghi, cominciò ad interessarsi il sen. Fiorello Cortiana ( padre della 376/2000 la legge sul doping.  Prima non vi era alcuna legge che tutelasse lo sport pulito).
Torniamo al punto Campionati italiani milano...
Dopo assemblea ordinaria elettiva Cagliari 1996, furono presi provvedimenti disciplinari nei miei confronti , tra questi la sospensione del tesseramento etc etc.
Mi trovai travolto dai mei e da situazioni difficilmente gestibili.
A quel tempo a vivere con me questa vicenda inimmaginabile,  fu Stefania Toscano Mc Cormick che comprese le tante situazioni e cercò in tutti i modi possibili di tenermi a " galla" mentre la mia canoa stava affondando  nella più incredibile situazione messa in atto da " qualcuno" per screditare la verità.
Mi trovai innanzi a procure del CONI,  procure federali,  procedimenti disciplinari che determinarono addirittura la mia RADIAZIONE...poi in appello cancellata,  si avviò un nuovo procedimento...altra radiazione...anche questa cassata...
In pratica dal dopo Atlanta 1996, dopo esser sceso con la maglia azzura dal k2 dei record...mi trovai il mondo contro;
unica colpa: aver chiesto lumi su un farmaco.
Così fu che, grazie a Stefania e gli amici che avevano compreso la situazione in cui mi trovavo e si resero disponibili ad aiutarmi ( Alessio e Paolo Luschi ) ricominciai piano piano ad allenarmi.
Non fu facile, la depressione mi stava togliendo ogni speranza e volontà...
Ricominciai ad allenarmi senza quasi speranza, essendo stato sospeso e in attesa di potermi tesserare.
Finalmente,  grazie al mio avvocato Gentilini F. ( artefice del mio " salvataggio") riuscimmo a pretendere che la mia reintegrazione era nel mio diritto di tesserato,  nonostante il procedimento non fosse ancora stato concluso.
Fu così  che ebbi una speranza di poter partecipare ai campionati italiani di Milano ( ecco il video..) e dopo oltre un anno di stop gare, presentarmi in partenza.
Immaginate un anno senza gare...Immaginate l'allenamento senza motivazione....immaginate un ambiente dove quasi tutti , quando li incontravi, ti giravano le spalle....e altre cose poco gradevoli da raccontare.
Come direbbe Pino Scarpellino dovevo subire la Damnatio memoria...( Pino correggi).
Ricordo che nel mese di agosto frequentavo spesso il lago di Castel Gandolfo presso il circolo di Django,  dove conobbi per la prima  volta Reza Nasiri ...
Tornando a casa da Roma,  per non pedere la seduta allenamento quotidiana,  mi fermai anche a Ravenna per allenarmi...
Elisabetta Introini e Roberto Colli mi dettero una tabella di allenamento specifico, ma senza aver fatto i test ingresso....
Sembrava quasi impossibile che potessi riprendermi e tornare competitivo.
Invece, quando la determinazione sembrava abbandonarmi...riuscii a trovare le motivazioni e gli stimoli necessari.  Stefania ricorda bene il mio stato d'animo e devo riconoscere che, se non fosse stata vicino a me in quel momento,  molto probabilmente a quelle gare di Milano non ci sarei arrivato...e forse nemmeno alle succesive, quelle più importanti per sopravvivere...in quei momenti bui.
Ricordo che da me, prima dei campionati italiani,  vennero Alvise Ballarin e Francesco Maccari a fare dei test al laghetto Eur con la Elisabetta e Roberto.
Loro stavano preparando un k2 e feci qualche test allenamento con loro...
Antonio aveva un k1 americano Claudio Kaminsky ( quello che vedete nel video,  modello pesi medi)...e me lo prestò per allenarmi a casa a Cavallino Treporti e poi per fare le gare agli italiani.
All'epoca pesavo 93 kg...ero molto tirato. 2 kg in meno del mio peso di Atlanta 1996.
Fin dalle fasi eliminatorie ci fu molta tensione da parte di quasi tutto l'ambiente federale e componenti della squadra, reduce dai mondiali in Canada dove Antonio in coppia con Luca Negri si confermò campione del mondo k2 1000 e conquistò un bronzo nel k1 500.
Questi due fuoriclasse, miei ex compagni di nazionale  erano sottoposti al ritorno di Scarpa.
Se Scarpa avesse vinto...sarebbe stato assai imbarazzante,  oltretutto,  visti poi i risultati finali, potevo essere convocato in nazionale e andare a difendere i titoli mondiali di Duisburg 95 , k2 mille e k2 500 con Bebo Bonomi.
Invece ero stato messo al bando...senza alcuna ragionevole speranza di poter recuperare amicizia e interesse per quello che era utile a tutti il movimento della canoa italiana.  Cui prodest direbbe Pino!?
Morale, arrivai a disputare la finale del k1 500 ( vedi video) e fui molto contento perché dimostrai di essere ancora meritevole di una posizione nazionale di vertice...
Poco dopo i 500 si disputarono i mille.
In semifinale trovai Antonio il quale fece un testa a testa per vincerla...ma io non mollai e volendo fargli capire che i 500 era giusto fossero andati in quel modo...i mille sarebbero stati altra storia.
Infatti nella finale dei mille, mi trovai al centro gara, avendo  vinto la mia semi, e accanto a me era posizionato Luca Negri, vincitore dell'altra semifinale.
Partimmo forte...molto forte. Antonio era davanti...ai 500 lo raggiunsi e pensai dentro di me: se non ora, quando!
Vediamo se la semifinale fu una sua strategia..
In finale credo fosse acqua 2...
Ai 600 ripartii...ci fu un testa a testa, dissi tra me...: " questa è la mia finale olimpica e la dimostrazione che quel k2 di Atlanta,  come disse Bisteccone, aveva il turbo...Rieccheggerano in me le parole di Galeazzi...Scarpa mette il turbo...Rossi risponde. Vaii Danieleeee vaii..."!
Ai 700 metri...Antonio molla...io rimango incredulo, mi giro a dx e sx...nessuno accanto...
A circa 50 metri da trionfo...intravedo la prua del k1 di Luca che avanza...avanza....avanza.
Sono allo stremo,  pensai tra me: " cavoli...sarà stanco...mollerà"!
Invece Luca,  così come riuscì sui 500, mi sfilò il titolo negli ultimi 10 metri o forse meno.
Aveva vinto lui su di me. Avevo vinto io su Antonio.
Sarebbe bello rivedere il video di quella finale.
Ero tornato! Il k2 1000 era ancora meritevole della mia presenza!!
A novembre di quell'anno,  mi candidai al consiglio comunale di Venezia.  Venni eletto.
Peccato...se da una parte avevo raggiunto un altro importante traguardo...dall'altra pregiudicai la mia carriera di poter difendere il titolo olimpico a Sydney 2000.
Ma questa è un'altra storia...che vi racconterò in seguito.

Daniele Scarpa

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