mercoledì 30 ottobre 2013
Under pressure
How much in charge is really Obama? C'mon President! let's finish your job, we support the innovative change!
martedì 29 ottobre 2013
L'esoterismo degli slogan PD
L'esoterismo copre, male, il vuoto mentre i vecchi slogan rappresentavano processi culturali e sociali, quindi politici, diffusi. Puntuali i rilievi e le considerazioni di Anna Maria testa su NeU - Nuovo e Utile
http://nuovoeutile.it/primarie-slogan-politici/
lunedì 28 ottobre 2013
La fotografia malinconica del Milan
Ciò che mi lascia sconcertato non è la simulazione di Balotelli o i due rigori veri non dati ma il terzo gol del Parma al 94°. Come una nemesi, il declino di una parabola identitaria, neanche tragico ma malinconico. Fallo di un difensore del Milan su un giocatore del Parma all'altezza del cerchio della metà campo rossonera. Parolo del Parma si incarica di calciare e sposta avanti la palla di oltre 10 metri. L'arbitro in campo e quelli ai bordi non dicono nulla, la panchina del Milan non chiede ai propri giocatori di segnalare la cosa all'arbitro e nessuno dei giocatori lo fa piazzandosi davanti al pallone come si fa di solito. Infine viene disposta una barriera di due giocatori, Parolo colpisce forte proprio sui due in barriera, questi si girano uno a destra e uno a sinistra così la palla passa in mezzo e si infila in rete. Fischio finale.
venerdì 25 ottobre 2013
per un nuovo paradigma in medicina
per un nuovo paradigma in medicina
http://www.italicatv.it/it/piermario_biava/
http://www.italicatv.it/it/piermario_biava/
Lo sberleffo di Zuzzurro al tumore
La dignità di Andrea Brambilla "Zuzzurro" come esempio. Ha continuato a vivere e recitare alla faccia del tumore fino all'ultimo. I manifesti sui muri di Milano annunciano lo spettacolo "Non c'è più il futuro di una volta" che non terrà più qui: il migliore epitaffio.
martedì 22 ottobre 2013
Gli architetti meritano molto di più di "venti anni di casta"
Maurizio De
Caro
architects & planners
domenica 20 ottobre 2013
l'ENI al posto di Napolitano e Letta?
La fotografia plastica dei poteri reali in Italia è rappresentata dall'appello pubblico dell'ENI a Gazprom per la liberazione dell'attivista di Greenpeace Cristian D'Alessandro. Quando una lettera pubblica di Napolitano a Putin e di Letta a Medvedev?
venerdì 18 ottobre 2013
Spreco di cibo e di risorse
Expo 2015 propone di "Nutrire il Pianeta" ma intanto dobbiamo fare i conti con gli sprechi alimentari
http://www.eurosalus.com/blog/angolo-fiorello-cortiana/cibo-buttato-e-risorse-sprecate/
Riportiamo Cristian e i suoi compagni a casa
Ciao
Fiorello,
Sono la mamma di Cristian. Ho detto tante volte quello che
penso di questa triste vicenda che ci ha sconvolto la vita, quello che so del
sogno di mio figlio, quello che voglio per la felicità di Cristian.
Ho scritto a tanti, privatamente, per sensibilizzarli a questa
battaglia. Molti ci hanno mostrato attenzione e interesse, invitandoci ad una
trasmissione, chiedendoci una intervista, riportando una dichiarazione.
Poi, in 120mila hanno risposto all'appello di una madre
affinché il Presidente Napolitano faccia il possibile per riportare Cristian e i
suoi compagni a casa. Non finirò mai di ringraziare queste persone per aver dato
forza alla mia supplica.
Ringrazio quelli che hanno firmato perché condividono l' ideale
ecopacifista della battaglia di Cristian e dei suoi compagni. Ringrazio quelli
che invocano la libertà di manifestare il dissenso. Ringrazio quelli che si
sono indignati perché quei 30 non hanno fatto niente e quelli che si sono
entusiasmati perché invece hanno fatto tanto.
Ringrazio ancora i musicisti, tanti, quelli che Cristian ama,
che con la loro musica vanno oltre e dicono tanto... quello che noi non sappiamo
dire, e si sono schierati al nostro fianco. Ringrazio le oltre un milione e
400mila persone che hanno firmato l’appello
di Greenpeace alle autorità russe.
Ringrazio gli amici di Cristian, i compagni di Greenpeace che
hanno condiviso con lui il percorso del volontariato e hanno manifestato tutta
la stima per quel mio ragazzo "orso" ed ora la preoccupazione per la sua
sorte, ma anche gli amici di sempre, che forse Cristian ha trascurato per
abbracciare anima e corpo l'impegno ambientalista, ma che, da veri amici, non
gli hanno mai girato le spalle.
Ringrazio quelli che incontriamo ogni giorno e con discrezione,
a bassa voce, con lo sgomento nel cuore, ci offrono un sostegno che nessuno può
darci.
Ringrazio infine tutte le mamme che hanno firmato
semplicemente perché... sono mamme. E una mamma non può lasciare sola un'altra
mamma che chiede aiuto per il figlio innocente.
A tutti voi, grazie!
Raffaela Ruggiero
giovedì 17 ottobre 2013
a casa
Un giornalista sportivo 'Le vittime di Lampedusa potevano stare a casa'. Anche tu potevi startene a casa in silenzio.
La trasparenza per essere tale non può conoscere opacità alcuna
COMUNICATO STAMPA
Fiorello Cortiana e Filippo Errante COALIZIONE
CIVICA BUCCINASCO
“La trasparenza per essere tale non può
conoscere opacità alcuna”
“ La
condanna per corruzione dell’ex sindaco di Buccinasco Cereda, dell’ex consigliere
comunale Antonio Trimboli, dell’ex segretario comunale Giovanni Sagaria e
dell’ex tecnico comunale Giovanni Carminati, ha visto l’Amministrazione
Comunale in carica costituirsi parte civile.
Per impedire che tutto ciò si ripeta abbiamo fatto approvare
l’istituzione della Commissione Consiliare per le modifiche di procedure e
regolamenti che hanno consentito negli anni criticità e devianze anche oggetto
di altri procedimenti come quelli “Cerberus” e “Parco Sud”. Così come
l’indizione di un Consiglio Comunale aperto sulla legalità nel quale presentare
degli indirizzi condivisi di regole e procedure. Lo attendiamo da un anno.
Il Sindaco
Maiorano ha dichiarato che la sua Amministrazione “fin dall’insediamento, ha investito risorse ed energia
affinché tutto il lavoro di uffici e amministratori sia trasparente e tracciato
in modo da poter controllare e verificare al meglio e in tempo reale il
rispetto delle procedure e delle leggi in vigore". Coerentemente vorremmo
altrettanta solerzia per controllare e tracciare, attraverso la Polizia
Postale, l’uso di identità false sulla pagina Facebook del Comune, così come l’uso
di mail anonime per diffamare l’operato di una dirigente onesta
dell’amministrazione comunale. La trasparenza per essere tale non può conoscere
opacità alcuna. “
mercoledì 16 ottobre 2013
A sostegno di Maurizio De Caro a Presidente dell'Ordine degli Architetti della Provincia di Milano
Conosco da anni Maurizio De Caro e apprezzo l'impegno che si propone, ritengo particolarmente significativa l'intenzione/proposta della partecipazione degli architetti di Milano e provincia ai processi decisionali dove si prendono decisioni che riguardano pianificazione del territorio della Grande Milano. Risulta così coerente la proposta di istituire una web tv come piattaforma multimediale dedicata alla cultura del progetto.
Architetti di Milano e provincia datevi da fare da monadi a rete il passo è importante e necessario.
Qui sotto trovate il manifesto collettivo che promuove la candidatura di Maurizio De Caro e un calendario di incontri per confrontarsi sui punti del manifesto.
Dignità
dell'architetto per l'identità dell'architettura
(non chiamatelo
programma perché per noi è un manifesto)
Un riscatto rispetto alla progressiva perdita di dignità
dell’architetto e alla diffusa crisi identitaria dell’architettura è il
proposito intorno al quale si costruisce il progetto per l’Ordine degli
Architetti del prossimo quadriennio.
I dieci punti nei quali si articola questa proposta sono la
base di partenza per un lavoro condiviso di rilancio, che abbia nell’Ordine il
naturale baricentro. Agli iscritti si chiede di condividere questo progetto e
di partecipare trasformando l’istituzione in un luogo aperto, di scambio , di
partecipazione.
Il programma per punti:
1) Congruità dei compensi
2) Reti e raggruppamenti
3) Internazionalizzazione
4) Rapporto fra domanda e offerta
5) Partecipazione ai processi
decisionali e presenza nei media
6) L’architetto come datore di lavoro e
prestatore d’opera
7) Prestito d’onore e accesso al
credito
8) Processo di crescita del committente
9) Presenza in Inarcassa
10) Web tv
1) Congruità dei compensi
Uno dei primi nodi da affrontare è quello della congruità
dei compensi e di una leale concorrenza, dopo che è trascorso un lungo periodo
dall’abolizione dei minimi di tariffa. Come garantire il cliente che il
prodotto progetto e più in generale le attività professionali siano di qualità
corretta se per questi si pratica una spietata concorrenza fratricida sui
prezzi delle prestazioni?
2) Reti e raggruppamenti
Frammentazione e polverizzazione
caratterizzano le strutture di progetto italiane. Meccanismi che favoriscano il
raggruppamento di strutture piccole in strutture più grandi e in reti possono
produrre vantaggi, di razionalizzazione dei costi e delle risorse
3) Internazionalizzazione.
Creare i presupposti di conoscenza
attraverso consulenze specifiche, da fornire anche in partnership con altri
istituti, per l’apertura degli studi di progettazione ai mercati internazionali
4) Rapporto fra domanda e offerta: i
“Giovedì dell’Impresa”.
Incontri tra domanda e offerta professionale organizzati
alla sede dell’Ordine. Imprese, operatori immobiliari, enti pubblici incontrano
i progettisti in brevi dialoghi bilaterali e diretti di presentazione reciproca.
5) Partecipazione ai processi
decisionali e presenza nei media.
Gli architetti di Milano e provincia devono
avere un posto ai tavoli nei quali si prendono decisioni strategiche su grandi
opere, eventi, formazione di regolamenti e leggi che interessino questi
territori.
Expo, PGT, candidatura alle Olimpiadi, non
possono avvenire senza che il corpo degli architetti che poi concretamente
progetteranno opere e infrastrutture diano un loro iniziale contributo.
6) L’Architetto come datore di lavoro e
prestatore d’opera.
Il complesso sistema di rapporti fra
studi professionali e collaboratori è da sempre ignorato tollerando trattamenti
estremamente disomogenei, spesso ai limiti della legalità nei confronti dei
collaboratori di studio. La proposta è di lavorare alla redazione di un accordo
quadro di tipo volontario che offra almeno minimi riferimenti di garanzia
reciproca.
7)Prestito d’onore e accesso al
credito
Il periodo di difficoltà che investe
molti architetti chiede aiuti concreti. Fra questi la volontà di favorire
l’accesso al credito elaborando specifici accordi con istituti bancari di
primordine. Questo anche attraverso formule nuove di contratti quadro e
garanzie collettivi.
8)Processo di crescita del
committente
La committenza è ormai distinta in
due precise categorie: la grossa committenza professionale di operatori
immobiliari, fondi di investimento, sviluppatori e la più tradizionale
committenza isolata e i fruitori finali. Agli occhi della prima l’architetto
deve qualificarsi per competere con le grandi strutture internazionali, mentre
agli occhi della seconda deve qualificarsi spesso per affermare la complessità
e la qualità del proprio operare. Soprattutto quest’ultima, deve intraprendere
un percorso di crescita che è garanzia fondamentale della qualità. L’Ordine
deve avere un ruolo nel determinare questa crescita.
7) Presenza in Inarcassa
L’obiettivo è di attivarsi presso
Inarcassa per diventare parte attiva all’interno del Consiglio con
rappresentanti dell’ Ordine e diritto di voto. Alcune modifiche allo Statuto sono
ormai indispensabili.
8) Web tv.
Nuovi media devono diventare gli strumenti di comunicazione
di una istituzione che voglia incidere nel dibattito contemporaneo. Una web tv,
concepita come piattaforma multimediale dedicata alla cultura del progetto,
UrbanConText proporrà cronache dalla città contemporanea.
Gruppi di lavoro aperti a tutti gli iscritti affronteranno
questi a altri temi nel tentativo di interpretare l’Ordine come un luogo
veramente aperto alle istanze di tutti gli iscritti, superando finalmente la
negativa identità attuale di una istituzione che si limita a chiedere una tassa
per consentirti di esercitare la professione.
Porte aperte sul
progetto(ciclo di tre dibattiti)
Mercoledì 30 Ottobre ore
18,via Solferino 19
Alberghi: Stupore
onirico o effetto terminal?
Spesso oggi gli alberghi
sono oggi spazi onirici, in cui il viaggiatore vive esperienze forti, tra
musica, colore e aromi. La recepiton è nascosta tra bar e negozi ed è aperta
alla città. Altre volte, invece, non c'è soluzione di continuità tra il
terminal aeroportuale e la hall. Strutture asettiche, ascensori ben in vista e
materiali freddi spingono il viaggiatore a scappare in camera e chiudersi
dentro. Due progettisti attivi nel settore alberghiero in Italia e all'estero
raccontano la loro visione di questi spazi semi pubblici.
Mercoledì 13 Novembre
ore 18,via Solferino 19
Uffici: Privacy o
condivisione?
Come creare un ambiente
di lavoro che favorisca la collaborazione?
Può l'architettura
essere volano di produttività ed efficienza?
Ne parliamo con due
studi di architettura che mettono a confronto la loro esperienza nel continuo
contrasto tra privacy e condivisione.
Alessandro Adamo di DEGW e Andrea Maffei
Mercoledì 4 Dicembre ore
18,via Solferino 19
Ospedali: Nido o stanza
asettica?
Come progettare un
ospedale a misura di paziente? Come plasmare le esigenze tecnologiche e
sanitarie per ottenere il massimo dal punto di vista dell'accoglienza e della
serenità del malato e dei familiari?
Ne parliamo con due
progettisti che presenteranno testimonianze molto diverse tra loro.
Gli incontri sono
coordinati da Maurizio de Caro,Consigliere dell’Ordine degli Architetti della
Provincia di Milano
Mercoledi 6 novembre ore
18.00,via solferino 19.
La nuova serie di Domus.
Ne parlano Paolo
Righetti,Fabbrica del Vapore,DAGAD,Nicola di Battista,direttore di Domus,modera
Maurizio de Caro,consigliere dell’Ordine degli Architetti della Provincia di
Milano
lunedì 14 ottobre 2013
Addio Marco!
il mio saluto a Marco Zamperini, alla sua serenità, alla sua disponibilità, alle sintonie culturali per la condivisione della conoscenza. Addio!
sabato 12 ottobre 2013
Littizzetto e la scuola
Luciana Littizzetto: "L'unica cosa che mi manca dell'insegnamento è il rapporto con i ragazzi, nient'altro, perché gli insegnanti fanno una grande fatica e sono poco considerati e poco retribuiti".
Una fotografia della realtà. Sono anni che la politica dx-sx mortifica la condizione e la funzione docente in quella che è già la società della conoscenza.
Una fotografia della realtà. Sono anni che la politica dx-sx mortifica la condizione e la funzione docente in quella che è già la società della conoscenza.
venerdì 11 ottobre 2013
Priebke e la dignità
E' stato un onore per me andare al tribunale militare di Roma e permettere, insieme a Riccardo Pacifici, che i carabinieri facessero entrare Priebke nell'aula per avere il processo che meritava. Ho fattola cosa giusta testimoniando poi a favore dei giovani dirigenti della comunità ebraica romana scagionandoli dall'accusa di aver cercato di aggredire Priebke travolgendo le transenne , i carabinieri e alcuni senatori verdi che con me cercavano di fare argine. Dignità per la Comunità Ebraica e disprezzo per il boia stragista mai sfiorato dal dubbio.
mercoledì 9 ottobre 2013
Liberi subito!
Stampatevi questo volantino e venite a esporlo con noi di Green Italia Venerdì 11 ottobre alle 11,30, camminando sul marciapiede del Consolato della Federazione Russa a Milano Via Sant'Aquino, 3 (P.le Segesta- Metro Lotto)
Sabato a Roma non per difendere la Costituzione ma per attuarla.
Sabato a Roma non per difendere la Costituzione ma per attuarla.
Vajont, l'ipocrisia e la memoria
La natura della richiesta poteva invece sollecitare
un’utile riflessione sulla necessità di una “prevenzione permanente” in luogo
di una “unità di crisi permanente”. Purtroppo la cosa non
riguarda solo Tortorici, come sappiamo stagionalmente dalle cronache la
situazione idrogeologica del Paese è a rischio diffuso di dissesto. In seguito all’alluvione di Sarno nel maggio del 1998, un
decreto governativo ha chiesto alle regioni di individuare tutte le aree a
rischio dell’Italia.
Secondo
il rapporto sulle frane in Italia realizzato dall’Agenzia nazionale per la
protezione dell’ambiente e per i servizi tecnici (Apat) nel 2007 5.596 su 8.101
i comuni italiani sono interessati da frane, ne sono state censite circa 470
mila in 20 mila km2, pari al 6,6% dell’intero territorio nazionale. Il 69% dei
comuni è affetto da fenomeni franosi per l’assetto morfologico del nostro
paese, per circa il 75% costituito da territorio montano–collinare e per le
caratteristiche meccaniche delle rocce affioranti. La Calabria, l’Umbria e la
Valle d’Aosta sono le regioni con la più alta percentuale di comuni
classificati a rischio (il 100% del totale), subito seguite dalle Marche (99%)
e dalla Toscana (98%). Negli ultimi 50 anni le vittime per frana ammontano a
2.552, più di 4 vittime al mese e sono stati identificati 4.530 comuni con
livello di attenzione elevato e molto elevato per rischio da frana. I rapporti
ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale) ci comunicano
che negli ultimi 80 anni la penisola Italiana è
stata interessata da 5.400 alluvioni, 11.000 frane con 70.000 persone
coinvolte, la quantificazione dei danni negli ultimi 20 anni ammonta a 15
miliardi di euro. Oltre 1.700 amministrazioni comunali, pari al 30% dei 5581
comuni classificati a rischio idrogeologico dal Ministero dell’Ambiente e
dall’UPI (Unione delle Provincie Italiane) sono state interessate dall’indagine
svolta da Legambiente e dal Dipartimento della Protezione Civile con “Ecosistema Rischio 2009” . L’indagine
ha fornito un quadro preoccupante sul pericolo frane in l’Italia
evidenziando forti ritardi nella prevenzione e troppo cemento lungo i corsi
d’acqua e in prossimità di versanti franosi e instabili. Nel 79% dei comuni
coinvolti nella indagine sono
presenti abitazioni in aree esposte a pericolo di frane e alluvioni, nel 28%
dei casi sono presenti in tali aree interi quartieri e nel 54% fabbricati e
insediamenti industriali. Nel 20% dei comuni oggetto d’indagine in aree classificate a
rischio idrogeologico sono presenti strutture sensibili o strutture ricettive
turistiche. Nel 36% dei comuni non vi è una manutenzione ordinaria delle
sponde. Solo il 7% delle
amministrazioni comunali ha provveduto a delocalizzare abitazioni e solo nel 3%
dei casi sono stati avviati interventi di delocalizzazione dei fabbricati
industriali. Nel 15% dei comuni mancano ancora i piani urbanistici che
prevedono vincoli alla edificazione delle aree a rischio idrogeologico. Invece
l’82% delle amministrazioni comunali possiede un piano d’emergenza grazie
alla attività svolta dall’organizzazione del sistema locale di protezione civile
e nel 54% dei casi i piani sono stati aggiornati negli ultimi due anni. Ma qui ci troviamo ancora nella logica di
predisporre l’intervento dopo la catastrofe piuttosto che prevenirla. Se invece
della rimozione delle tragedie ne avessimo una memoria viva le immagini dei
telegiornali comporrebbero una tragedia dopo l’altra una mappa corrispondente
all’Italia, dalla Valtellina al Tanaro, dall’Oltrepò Pavese a Sarno, da Ischia
a Messina e così via a sfregiare il Belpaese. Ricordiamo le
immagini che nel 2007 fecero il giro del mondo per un crollo in roccia di 60.000
m3 staccatosi
dalla Cima Una in Val Fiscalina, nell’Alto Adige, uno dei
gioielli delle Dolomiti. Le cause che innescano più frequentemente
le frane sono le precipitazioni brevi e intense o eccezionali e prolungate, in
aumento per le mutazioni del clima. La conformazione geologica di gran parte
della Penisola ha una morfologia a rischio: versanti inclinati che terminano
direttamente sul mare, sui quali però sono arroccati molti centri abitati.
Ancora più direttamente le attività umane destabilizzano i versanti con tagli
stradali, scavi, cattiva o assente pianificazione territoriale e l’intensa
urbanizzazione lungo i corsi d’acqua e in prossimità di versanti fragili. Non
solo i fiumi, ma anche i torrenti e le fiumare sono spesso interessati da
intubazioni, discariche abusive, ponti sottostimati con edifici costruiti
dentro gli alvei. L’espansione edilizia è avvenuta spesso in aree instabili ed
ha prodotto un significativo aumento del rischio da frana. L’approccio efficace al problema
del dissesto idrogeologico non risiede nella capacità di previsione, resa più
precisa dalle mappature sempre più informate e informatizzate. Prevedere il momento
della frana è di poca utilità. L'unica soluzione risiede nella prevenzione: è indispensabile una mappatura con la
raccolta e l’archiviazione delle informazioni, per permettere una corretta
pianificazione territoriale nell’individuare aree di nuova urbanizzazione, per
la collocazione e la progettazione di nuove infrastrutture, per la necessaria
definizione delle limitazioni d’uso di aree specifiche e per l’apposizione di
vincoli. Le norme che limitano o impediscono la costruzione sulle aree a rischio
ci sono ma vanno applicate. I dati sulla pesante urbanizzazione delle
zone a rischio nel paese dimostrano come sia urgente dare maggiore efficacia a
questi strumenti normativi, vi è la necessità di invertire la tendenza nella
gestione del territorio. La Regione Sicilia ha speso per sistemazioni
idrauliche e dissesto idrogeologico oltre 200 milioni di euro, soldi che a
quanto pare, però, non sono stati sufficienti. Pensare di rinforzare in modo
indifferenziato la resistenza del suolo avrebbe costi insostenibili.
Sorriso Valvo, dell’Istituto di Ricerca per la protezione Idrogeologica del
Consiglio Nazionale delle Ricerche ha fatto sapere che la sola bonifica dal
rischio idrogeologico della Calabria costerebbe 1 miliardo di euro all’anno per
15 anni. Mentre la bonifica dell’intera Italia costerebbe 20 volte tanto. Le stesse Regioni in molti casi
peggiorano la situazione accrescendo i rischi, perché consentono nuove deroghe
senza alcun rispetto per le regole della prevenzione mentre dovrebbero esercitare il contrasto
all’abusivismo e al disboscamento scriteriato favorendo la rinaturalizzazione
dei corsi d’acqua e delle zone dissestate. Serve un intervento che permetta
agli enti locali di non fare cassa solo attraverso gli oneri di urbanizzazione
e devono essere sanzionate le amministrazioni locali che non fanno rispettare i
piani di assesto idrogeologici. Ancora una volta la manutenzione del territorio si propone come urgente necessità e,
ad un tempo, come importante opera pubblica per l’Italia, perché insieme alla
necessaria sicurezza e al risparmio dei danni garantirebbe un impiego diffuso
ed intenso di mano d’opera. Quanta identità vogliamo perdere quanti flussi
turistici vogliamo vedere andare ancora altrove nella competizione
internazionale? Quanto si vuole calpestare della Costituzione?L’ignoranza e lo sfregio
della Carta e delle sue istituzioni già oggi alimenta una deriva dissolutiva
dell’idea di comunità nazionale, della sua identità e dei suoi compiti dentro
il quadro europeo ed internazionale. L’equivalenza tra federalismo e “piccole
patrie” rappresenta la prospettiva più plastica di questa condizione. Il
fango delle diffamazioni copre la mancanza di una politica pubblica per i beni
culturali e l’ambiente, relegati a lussi cui ci si può dedicare nei tempi di
crescita economica. Eppure mai come oggi la crescita economica di un paese
si fonda sulla unitarietà e la qualità di un ecosistema culturale ed
ambientale. L’Italia custodisce la metà del patrimonio artistico mondiale.
L'arte figurativa, la musica, l'architettura, la poesia,la letteratura, l’opera
lirica, teatrale e cinematografica, hanno contribuito a dare forma e anima alle
nostre città. La stesa identità nazionale degli italiani si fonda su questa
consapevolezza di “bellezza”. Una consapevolezza che è parte della nostra
Costituzione repubblicana, nell’articolo 9 essa afferma:” La Repubblica
promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela
il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione.”
Oggi anche in virtù della Convenzione europea sul paesaggio siglata a Firenze
il 20.10.2000. La Consulta ha affermato una concezione ampia di
“paesaggio” anche grazie alla legge n.431/85 ( legge Galasso) che ha
individuato intere categorie di beni direttamente assoggettati ope legis a
tutela in forza del loro particolare interesse ambientale, si passa così
dalle bellezze naturali, intese come dimensione solo estetica del territorio,
ai “beni ambientali” come beni culturali che interessano vaste porzioni di
territorio nazionale. La Corte Costituzionale nella sentenza 151/186
sancisce ”la primarietà del valore estetico-culturale” il quale non può essere
“subordinato ad altri valori, ivi compresi quelli economici”, al contrario deve
essere “capace di influire profondamente sull'ordine economico-sociale”. Un
chiaro indirizzo per la capacità di un paese di produrre valore dentro
l’economia della conoscenza, quella su cui basano le proprie possibilità di
ripresa e di competitività le democrazie nel mondo. Con il Codice dei beni
cultuali e del paesaggio (D.lgs. 22 gennaio
2004 n.42), si
conclude una lunga evoluzione legislativa in materia di tutela e valorizzazione
del paesaggio e dell’ambiente. Con la nuova disciplina legislativa il
‘paesaggio’ è “una parte omogenea di territorio i cui caratteri derivano dalla
natura, dalla storia umana o dalle reciproche interrelazioni”, è comprensivo di
tutti gli aspetti della tutela paesaggistico-ambientale e quindi un bene
culturale che, come le opere d’arte e i monumenti, è oggetto di tutela e di
riqualificazione. Salvatore Settis con la pubblicazione di “ Paesaggio
Costituzione cemento” coglie
la contraddizione tra il dettato costituzionale e la pratica e la cultura
materiali quotidiane: “E’ oggi più che mai necessario
parlare di paesaggio”.
“Il
degrado di cui stiamo parlando non riguarda solo la forma del paesaggio e
dell'ambiente, e nemmeno solo gli inquinamenti, i veleni, le sofferenze che ne
nascono e ci affliggono” è la condivisione del nostro territorio e delle nostre
regole di convivenza ad essere a rischio. Occorre una politica
pubblica scientificamente e tecnicamente informata, coerente e stabile e
capace di coordinare scienza, tecnologia ed economia.Nel 2011 dopo il disastro nell'estremo levante ligure e nel
nord della Toscana il Presidente Napolitano disse
"Sono le conseguenze molto dolorose che paghiamo per quelli che sono
grossi turbamenti climatici". Oggi ricordando il Vajont: «No inevitabile fatalità non sottacere le
responsabilità sul disastro»
No
Presidente, non basta, paghiamo anche speculazione e mancanza di prevenzione.
Perché non si costruisce solo dove la mappa del dissesto idrogeologico
consente? Altrimenti questo paese smemorato sarà unito dai disastri e dalle
loro celebrazioni.
domenica 6 ottobre 2013
Quando il giornalismo fa informazione
Brava l'Annunziata ad ospitare i genitori di Francesco D'Alessandro e i militanti di Green Peace capeggiati da Pippo Onufrio, che abbraccio. Genitori rispettosi della volontà del figlio ingegnere di 32 anni, Annunziata rispettosa della relazione genitoriale e Pippo e i militanti di Green Peace pieni di buon senso, competenza e determinazione. Libertà per Francesco e gli altri attivisti sequestrati da Putin. Subito!
giovedì 3 ottobre 2013
Buccinasco: un Castello di fandonie?
Il capogruppo del PD David Arboit ha scritto una lunga riflessione sulla deliberazione relativa a Buccinasco Castello. La definisce "Un intervento importante che merita chiarezza e merita soprattutto un approfondimento serio da parte di tutti, un'istruttoria seria sulla situazione di fatto e di diritto di questa parte del nostro territorio." Peccato che non ci è stato concesso di effetuare una istruttoria seria, c'è stata una sola seduta di commissione su Buccinasco Castello ed io ero presente insieme ad un esponente della Coalizione Civica.
Il sindaco ha illustrato a grandi linee il progetto e non è stata distribuita alcuna documentazione, non è stato detto che il Castello sarebbe stato escluso dalla convenzione proposta e il Sindaco ha affermato che c'era un parere preventivo favorevole del Parco sud, informazione che i vertici del Parco mi hanno smentito. Non ho dubbio alcuno che la rinuncia al possesso gratuito del Castello per non fare la fatica di trovare i finanziamenti per la sua messa in sicurezza e definire una soluzione che ne consentisse la proprietà pubblica, magari attraverso una fondazione partecipata dal Parco Sud e dai comuni che lo compongono, costituisce "una scelta che tutta la Maggioranza ha discusso e condiviso, e che è stata lungamente ponderata". Lungamente ponderata da loro, nessun altro in Consiglio Comunale ha avuto il materiale documentativo ed in tempo per ponderare qualsivoglia posizione. Eppure spettava all'Amministrazione e alla maggioranza fornire i documenti e motivare, giustificare e supportare la decisione di annullare il piano del Commissario Prefettizio Iacontini per proporne uno nuovo.David Arboit, solo ora a decisione presa, ex post, si fa carico di questo compito. Spiace constatre che anche Arboit investa tempo e riflessioni per distrarre l'opinione pubblica, non da "sproloqui" ma da una questione di metodo che è quantomai sostanziale, non solo per le prerogative negate di esercizio della propria azione istituzionale da parte di tutti i consiglieri, ma per la possibilità di dare un contributo fattivo per dare una prospettiva di qualità ad un luogo che è significativo per Buccinasco proprio grazie all'edificio del Castello. Se, come afferma Arboit la "Provincia ha fatto un passo indietro (ragioni finanziarie)" si pone il problema del rispetto di impegni presi tra istituzioni, non si tratta dell'impegno disatteso di vedere la partita insieme tra amici al bar. Messa in sicurezza, restauro, reperimento dei fondi, forma della proprietà e della gestione, sono appunto questioni che meritavano una trattazione esaustiva al fine di operare la scelta finale più utile. Io ho potuto verificare una piena disponibilità a collaborare da parte del Direttore del Parco Sud e dei funzionari del Parco stesso. Arboit sostiene che queste questioni "l'amministrazione Maiorano se le è poste, ma non si è data risposte convincenti e non ha ricevuto da altri risposte convincenti" da altri chi? A noi non è stato chiesto nulla e forse la mia passata esperienza di assessore regionale al territorio e ai Parchi poteva rivelarsi utile. Arboit si diffonde in controdeduzioni ad argomentazioni che ritiene approssimative ma che il gruppo consiliare della Coalizione Civica non ha mai fatto proprio perché impossibilitato non disponendo della documentazione, del tempo per analizzarla, della commissione consiliare dedicata per confrontare le diverse ipotesi.
Buccinasco è parte della costituenda Grande Milano e le maggioranze che si succedono alla sua guida dovrebbero dismettere le modalità arroganti e proprietarie delle procedure istituzionali dell'amministrazione comunale e del Consiglio proprie di un piccolo paese, anche per questo interessato dalle inchieste della magistratura e dai commissariamenti prefettizi. Altrochè "chiacchiere polemiche da bar" come sostiene Arboit. Nei proverbi popolari risiede molta saggezza, uno dice "fare lo scemo per non pagare il dazio" un altro invita a "non parlare d'altro per non pagare il dazio". Appunto, non parliamo d'altro: verità e rispetto delle istituzioni dovrebbero essere la stella polare di ogni confronto democratico. Il migliore antidoto
all'antipolitica,alla disaffezione dei cittadini alla Cosa Pubblica che pure li riguarda.
Fiorello Cortiana
Capogruppo Coalizione Civica Buccinasco
Il sindaco ha illustrato a grandi linee il progetto e non è stata distribuita alcuna documentazione, non è stato detto che il Castello sarebbe stato escluso dalla convenzione proposta e il Sindaco ha affermato che c'era un parere preventivo favorevole del Parco sud, informazione che i vertici del Parco mi hanno smentito. Non ho dubbio alcuno che la rinuncia al possesso gratuito del Castello per non fare la fatica di trovare i finanziamenti per la sua messa in sicurezza e definire una soluzione che ne consentisse la proprietà pubblica, magari attraverso una fondazione partecipata dal Parco Sud e dai comuni che lo compongono, costituisce "una scelta che tutta la Maggioranza ha discusso e condiviso, e che è stata lungamente ponderata". Lungamente ponderata da loro, nessun altro in Consiglio Comunale ha avuto il materiale documentativo ed in tempo per ponderare qualsivoglia posizione. Eppure spettava all'Amministrazione e alla maggioranza fornire i documenti e motivare, giustificare e supportare la decisione di annullare il piano del Commissario Prefettizio Iacontini per proporne uno nuovo.David Arboit, solo ora a decisione presa, ex post, si fa carico di questo compito. Spiace constatre che anche Arboit investa tempo e riflessioni per distrarre l'opinione pubblica, non da "sproloqui" ma da una questione di metodo che è quantomai sostanziale, non solo per le prerogative negate di esercizio della propria azione istituzionale da parte di tutti i consiglieri, ma per la possibilità di dare un contributo fattivo per dare una prospettiva di qualità ad un luogo che è significativo per Buccinasco proprio grazie all'edificio del Castello. Se, come afferma Arboit la "Provincia ha fatto un passo indietro (ragioni finanziarie)" si pone il problema del rispetto di impegni presi tra istituzioni, non si tratta dell'impegno disatteso di vedere la partita insieme tra amici al bar. Messa in sicurezza, restauro, reperimento dei fondi, forma della proprietà e della gestione, sono appunto questioni che meritavano una trattazione esaustiva al fine di operare la scelta finale più utile. Io ho potuto verificare una piena disponibilità a collaborare da parte del Direttore del Parco Sud e dei funzionari del Parco stesso. Arboit sostiene che queste questioni "l'amministrazione Maiorano se le è poste, ma non si è data risposte convincenti e non ha ricevuto da altri risposte convincenti" da altri chi? A noi non è stato chiesto nulla e forse la mia passata esperienza di assessore regionale al territorio e ai Parchi poteva rivelarsi utile. Arboit si diffonde in controdeduzioni ad argomentazioni che ritiene approssimative ma che il gruppo consiliare della Coalizione Civica non ha mai fatto proprio perché impossibilitato non disponendo della documentazione, del tempo per analizzarla, della commissione consiliare dedicata per confrontare le diverse ipotesi.
Buccinasco è parte della costituenda Grande Milano e le maggioranze che si succedono alla sua guida dovrebbero dismettere le modalità arroganti e proprietarie delle procedure istituzionali dell'amministrazione comunale e del Consiglio proprie di un piccolo paese, anche per questo interessato dalle inchieste della magistratura e dai commissariamenti prefettizi. Altrochè "chiacchiere polemiche da bar" come sostiene Arboit. Nei proverbi popolari risiede molta saggezza, uno dice "fare lo scemo per non pagare il dazio" un altro invita a "non parlare d'altro per non pagare il dazio". Appunto, non parliamo d'altro: verità e rispetto delle istituzioni dovrebbero essere la stella polare di ogni confronto democratico. Il migliore antidoto
all'antipolitica,alla disaffezione dei cittadini alla Cosa Pubblica che pure li riguarda.
Fiorello Cortiana
Capogruppo Coalizione Civica Buccinasco
mercoledì 2 ottobre 2013
Sabotaggio TAV, Erri De Luca non scherzare con il fuoco
"Essere incriminati di resistenza è una medaglia al valor civile, tutti dobbiamo essere incriminati di resistenza". Erri De Luca — invitato dal collettivo ExCuem — si è rivolto così a un centinaio di studenti della Statale di Milano arrivati per ascoltarlo nell’atrio dell’aula magna. "Dobbiamo solidarizzare per queste incriminazioni: pretendiamo di essere incriminati per resistenza".
Ok l'opposizione alla porcata TAV ma occhio a lisciare il pelo all'antagonismo e al sabotaggio, l'estetica della violenza ci ha presentato il suo conto pesante più volte trasformando il conflitto politico in questione di ordine pubblico. Un regalo che la consociazione delle infrastrutture inutili a spese dell'ambiente e dei soldi pubblici non meritano.
lo fanno a Berlino perché non qui?
A Berlino nasce una nuova municipalizzata per produrre e distribuire energia da fonti rinnovabili.Mentre le nostre ex municipalizzate, vedi A2A, si dedicano ad altro, quella di Berlino è la dimostrazione della possibilità di una funzione pubblica di per l'accompagnamento dei condomìni e dei condòmini a ll'incontro con le soluzioni tecnologiche e di credito più utili per coibentare edifici e infissi, risparmiando così consumi energetici, per divenire prosumer-produttori/consumatori attraverso installazione di fotovoltaico e lo scambio termico con l'acqua di falda dove possibile. Sarebbe bello che la nuova società fosse o divenisse una public company, cioèun modello d'impresa a proprietà diffusa o frazionata, quindi partecipata dai cittadini/prosumer stessi.
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