sabato 19 dicembre 2015
La destinazione degli scali FS dismessi di Milano sarà argomento elettorale
Ben fatto, così la destinazione degli scali FS dismessi di Milano li discutiamo in campagna elettorale e i cittadini potranno scegliere. FS se ne farà una ragione così come gli utili servitori locali.
venerdì 18 dicembre 2015
Per la partecipazione informata al processo deliberativo
Per la partecipazione informata al processo deliberativo, per dare voce al l'intelligenza connettiva/collettiva, per la cittadinanza attiva. Non smettiamo di provarci :-)
https://www.youtube.com/watch?v=irwIg7JDm_M
Bene Renzi sull'Europa
Bene Renzi critico sull'Europa a guida tedesca, anche perché non sanno dove portarla. Occorre una Europa politica federata.
martedì 15 dicembre 2015
Etruria & C. non rimanda solo all'esercizio della vigilanza
La questione delle Banche Etruria & C. non rimanda solo all'esercizio della vigilanza e delle modifiche normative per renderla più cogente, cosa quantomai necessaria.
Vedo anche in chi è stato gabbato un'astuzia presunta, così come l'elusione e l'evasione praticata anche in quei territori.
A Milano si dice "se la và la gà i gamb", quei contratti specchietto le gambe non potevano averle e oggi si piange e si grida
affinché Pantalone paghi, As usual...
Spero che dalla necessità di equilibrio finanziario si propongano ragione e responsabilità a partire dalla interdizione per gli amministratori di quelle banche di poter continuare a farlo, con nuove nomine in altre banche.
Vedo anche in chi è stato gabbato un'astuzia presunta, così come l'elusione e l'evasione praticata anche in quei territori.
A Milano si dice "se la và la gà i gamb", quei contratti specchietto le gambe non potevano averle e oggi si piange e si grida
affinché Pantalone paghi, As usual...
Spero che dalla necessità di equilibrio finanziario si propongano ragione e responsabilità a partire dalla interdizione per gli amministratori di quelle banche di poter continuare a farlo, con nuove nomine in altre banche.
Omaggio di Venezia a Palmyra تدمر canto per immagini, parole, suoni
Omaggio di Venezia a
Palmyra تدمر
canto per
immagini, parole, suoni
martedì 15 dicembre 2015, ore
19.30
Università Iuav di Venezia |
aula magna
Tolentini
Non
c’è cosa nella vita pari al mio amore per Palmira. Su questa terra ho vissuto,
in questa culla ho
dedicato
tutti i miei sforzi per quarantacinque anni agli scavi,
ai restauri, alla pubblicazione della sua storia
[...].
Sono nato vicino al Tempio di Bel – il santuario
principale dedicato al dio
locale.
Ho passato tutta la mia vita qui; sarebbe ridicolo e
vile lasciare la città in questo momento.
Khaled Al Asaad
(dichiarazione della primavera
2015)
azione
teatrale | video testi
musiche
evento aperto alla cittadinanza |
entrata libera
Palmyra, il paesaggio del deserto incluso
e configurato in forma di città; linea di incontro tra civiltà, per secoli luogo
di accoglienza di un’umanità multietnica e multiconfessionale, simbolo storico
della commistione culturale tra Oriente e Occidente riflessa nella bellezza
delle sue pietre diversamente scolpite.
Venezia rende omaggio a Palmyra, con un
evento promosso dalll'Università Iuav in cui immagini, parole e suoni si
intrecciano a evocare una storia che ha al centro la mitica città: un racconto
sulla capitale "invisibile" di una civiltà mediterranea che sfonda i confini
incerti di Oriente e Occidente, che ha come protagonista un uomo, Khaled Al
Assad, assassinato per aver cercato di difendere le pietre della "sua" – della
nostra – Palmyra.
Palmyra: un tragico avamposto del
sommovimento che sta sconvolgendo la geopolitica del Mediterraneo e dell'Europa
e che ha avuto nell'ultimo anno altri tragici epicentri: dall'attacco al Museo
del Bardo a Tunisi, ai recenti fatti di Parigi, ma anche il dramma anonimo delle
migliaia di migranti dispersi nelle acque di un Mare Nostrum trasformato nello
spettrale scenario di una guerra non dichiarata tra nord e sud del
mondo.
Un montaggio video (materiali storici e
filmati inediti), con incastonati brani di musica dal vivo e lettura teatrale di
testi storici e letterari; un racconto articolato per capitoli: La via di
Palmyra; Zenobia, la regina: Palmyra modello di città. Uomini e pietre; Teatro
di guerra: la bellezza che non salva; Senza dio; La città invisibile (con testi
di Khaled Al Asaad, Cesare Brandi, Historia Augusta, Marguerite Yourcenar,
Christine de Pizan, Boccaccio, Plinio, Leon Battista Alberti, Jacques Prevert,
Ezra Pound, Italo Calvino).
Venezia offre a Palmyra un canto, il
piccolo omaggio di frammenti di memoria. Perché assassino è chi uccide e chi
distrugge, ma anche chi, distrattamente, ignora e
dimentica.
questo lavoro è dedicato
a Khaled Al Asaad che ha difeso con la
vita
la sua – la nostra – Palmyra
e alle altre 35.303* vittime
civili
– islamici, cristiani, laici –
cadute nel corso del 2015
– per bombardamenti, guerre sul terreno, attacchi terroristici, naufragi –
per il sommovimento geopolitico in atto
cadute nel corso del 2015
– per bombardamenti, guerre sul terreno, attacchi terroristici, naufragi –
per il sommovimento geopolitico in atto
22.329 in Asia Minore (Siria, Iraq, Libano, Turchia, Yemen
| a Damasco, Homs, Hama, Aleppo, Deir El Zor, Palmyra, Raqqa, Baghdad, Mosul,
Ninive, Beirut, Ankara, Sana'a, Aden)
9.615 in Africa (Libia, Egitto, Tunisia, Nigeria, Camerun,
Mali, Kenya, Somalia | a Tripoli, Misurata, Bengasi, Sirte, Il Cairo, Sham el
Sheikh, Lagos, Maroua, Yola, Bamako, Nairobi, Malindi,
Mogadiscio)
148 in Europa per attentati (Francia, Danimarca | a Parigi,
Copenaghen)
224 nel cielo del Sinai
2987 nel Mar Mediterraneo cercando
Occidente
*stime ufficiali (le cifre
reali non sono computabili)
Omaggio di Venezia a Palmyra تدمر
canto per immagini,
parole,
suoni
azione teatrale | video testi
musiche
con Stefano Scandaletti
musica dal vivo di Domenico Calabrò
a
cura di Monica Centanni e Marco
Bertozzi
ricerche
e montaggio video | Caterina Shanta
collaborazione
testi e drammaturgia | Daniela Sacco
collaborazione per i testi arabi di Mahmoud Al Helou
aderiscono
– Ateneo Veneto
– FAI
– Museo archeologico di Venezia
– Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio per
Venezia e Laguna
– Università Ca’ Foscari Venezia
venerdì 11 dicembre 2015
Ci sarà il tavolo istituzionale con le lavoratrici del CAM-CentroAssistenza Minori
La tenacia e la determinazione e l'amore delle tate educatrici hanno costretto Regione, Comune e Città Metropolitana, a fare il tavolo con le rappresentanze delle lavoratrici. Spero che vengano anche le suore. Una forza della natura.😊
Un confronto che inizia sabato
Un confronto che inizia sabato
12 Dicembre 2015 alle 09:45 al 12 Dicembre 2015 alle 17:00
Luogo Sala Consiglio della Città Metropolitana
Indirizzo Corso Monforte, 35, 20122 Milano, Italia
Lista Civica "Costituente per la Partecipazione - La Città dei Comuni" alla Città Metropolitana di Milano.
Seminario Pubblico: idee e proposte per affrontare le elezioni a Milano con la partecipazione dei cittadini.
Le buone idee per migliorare Milano e costruire risposte concrete arrivano innanzitutto da chi vive la città e ha voglia di partecipare alle decisioni.
Valuteremo insieme se la presentazione di una lista civica aperta a tutti e autonoma dagli schieramenti sia la soluzione più adeguata per valorizzare competenze e progetti tanto estranei alle logiche di potere quanto indispensabili per il futuro di Milano.
12 Dicembre 2015 alle 09:45 al 12 Dicembre 2015 alle 17:00
Luogo Sala Consiglio della Città Metropolitana
Indirizzo Corso Monforte, 35, 20122 Milano, Italia
Lista Civica "Costituente per la Partecipazione - La Città dei Comuni" alla Città Metropolitana di Milano.
Seminario Pubblico: idee e proposte per affrontare le elezioni a Milano con la partecipazione dei cittadini.
Le buone idee per migliorare Milano e costruire risposte concrete arrivano innanzitutto da chi vive la città e ha voglia di partecipare alle decisioni.
Valuteremo insieme se la presentazione di una lista civica aperta a tutti e autonoma dagli schieramenti sia la soluzione più adeguata per valorizzare competenze e progetti tanto estranei alle logiche di potere quanto indispensabili per il futuro di Milano.
mercoledì 9 dicembre 2015
Una lista municipale autonoma dagli schieramenti per le elezioni 2016 a Milano
Come promotori della lista civica "Costituente per la Partecipazione - La Città dei Comuni" vogliamo valutare insieme ai cittadini interessati la nostra ipotesi di presentazione di una lista municipale aperta a tutti e autonoma dagli schieramenti.
A noi sembra la soluzione più adeguata per valorizzare competenze, progetti ed esperienze, tanto estranei a logiche di potere e schieramenti, quanto indispensabili per il futuro di Milano.
Alle elezioni di secondo livello per il Consiglio Metropolitano abbiamo riunito le esperienze dell'impegno civico, referendario, riformatore ed innovatore, di tanti sindaci e consiglieri che si sono liberati dagli schieramenti asfittici per giocare energie e proposte all'altezza di una città mondiale.
Grazie alla determinazione di molti, incuranti delle diffide dei partiti maggiori, abbiamo eletto due consiglieri, Roberto Biscardini e Marco Cappato,
Lo abbiamo fatto in contemporanea con la presentazione del ricorso alla Corte Costituzionale contro una elezione di organi istituzionali interdetta ai cittadini e con la presentazione di una Legge di Iniziativa Popolare per l'elezione diretta di sindaco e consiglio metropolitani,
Oggi, constatiamo la mancanza di possibilità cocrete di partecipazione informata al processo deliberativo, una mancanza di confronto e visione sul futuro di Milano, vedi il dopo Expo o l'Ortomercato, le Aree Ferroviarie in dismissione, la Villa Reale di Monza.
Siamo convinti che le buone idee per migliorare Milano e costruire risposte concrete arrivano innanzitutto da chi vive la città e ha voglia di partecipare effettivamente alle decisioni.
Per questo vogliamo iniziare in modo pubblico il confronto sulla necessità della presentazione di una lista municipale capace di rispondere agli interessi generali degli abitanti attuali e futuri di Milano e non ad interessi particolari che fino ad ora hanno diretto le scelte sia immobiliari, vedi la valutazionefondiaria delle aree del sito Expo, che nel trasporto pubblico, vedi tracciato-piano finanziario-esautoramento del consiglio comunale della M4. Il tutto ignorando sostanzialmente la volontà espressa dai milanesi con i referendu, a parte Area C per fare cassa.
Un confronto che passa anche da qui :-)
lunedì 23 novembre 2015
I Parchi della Città Metropolitana Milanese, quale gestione? orario corretto
Cari Amici vi ricordo l'incontro di domani venerdì 27 novembre c.a. alle h. 17.30 l' incontro/dibattito presso la Sala Consigliare della Città Metropolitana di Palazzo Isimbardi via Vivaio, 1 sul futuro governo dei parchi parchi milanesi promosso dal comitato per la città metropolitana partecipata.
grazie e a presto
Fiorello Cortiana
segue la lettera d'invito Care/i tutti, agricoltori, cittadini, comitati, imprese, associazioni, rappresentanti istituzionali. Il Consiglio Regionale ha accolto la richiesta unanime dei Sindaci dei Comuni del Parco Agricolo Sud Milano per lo stralcio dell'articolo 7 dal Progetto di Legge Regionale 260 che prevedeva la fusione del Parco nord con il Parco agricolo sud Milano in favore del Parco regionale metropolitano di cintura verde. Questa situazione di empasse rivela la necessità di condividere l'evoluzione storica della città di Milano e del territorio che la circonda, per capirne i tratti identitari che ancora oggi ne caratterizzano le trasformazioni e le funzioni più riuscite. Resta così aperta la possibilità di definire una gestione razionale dei parchi che interessano la Città Metropolitana distinta dai loro organi di governo che devono essere rispettosi delle differenti nature costitutive delle aree interessate. E' evidente che la valorizzazione e la buona gestione dei parchi verdi e dei corridoi verdi da realizzare ha una funzione centrale nella definizione della Città Metropolitana come sistema territoriale qualitativo: qualità dei servizi, qualità ambientale, qualità delle infrastrutture, qualità della formazione-ricerca, qualità culturale, qualità amministrativa. Le aree a parco e i possibili corridoi verdi già oggi producono un valore economico, ambientale e paesaggistico, che interessa direttamente e indirettamente gran parte dei cittadini metropolitani. Vogliamo condividere con voi la definizione di Milano Metropolitana lungo i secoli e la sua capacità di trasformare una terra d'acque da un limite evolutivo in un vincolo generatore di soluzioni innovative di grande qualità, a partire dalla regimazione delle acque in funzione agricola, al trasporto di merci ed energia. Vogliamo discutere con voi la possibilità di distinguere la gestione dei parchi attraverso una Agenzia Metropolitana dal governo dei Parchi che vive della partecipazione informata di coloro che li vivono. Per questo vi invitiamo venerdì 27 novembre dalle 17,30 alle 19,30 presso la Sala del Consiglio Metropolitano di Palazzo Isimbardi, via Vivaio 1 Milano. Alberto Belotti Fiorello Cortiana Alberto Ferruzzi Luigi Santambrogio Comitato per la Città Metropolitana Partecipata
domenica 22 novembre 2015
Responsabilità verso i bambini, la Terra ci è data in prestito dai nostri figli
Care/i tutti,
vi chiedo di impegnare la vostra attenzione per una buona causa a pochi giorni dalla celebrazione delle Carta ONU per i Diritti dell'Infanzia.
Le educatrici, le suore, i pediatri, gli psicologi, di in servizio pubblico di eccellenza si impegnano tutti i giorni per conciliare la vita di bambini svantaggiati con i diritti previsti dalla Carta ONU per l'Infanzia.
Vogliamo salvare il CAM-Centro assistenza minori di Milano, da 40 anni è l'unica struttura pubblica presente sul territorio nazionale, che accoglie minori 0-6 anni provenienti da situazioni di grave disagio psico-fisico, e bambini a rischio o oggetto di maltrattamenti e abusi per i quali è intervenuto il Tribunale dei Minori. Il CAM offre un servizio di qualità grazie al quale il minore viene assistito da una rete di professionisti (psicologi, pedagogisti, educatori) che offrono al bambino la possibilità di riscattarsi dai suoi vissuti di deprivazioni e sofferenze. Le Tate Educatrici del CAM svolgono la funzione di restituire fiducia nei confronti dell'adulto ai bambini precocemente delusi dalla vita; all'interno della struttura infatti, i minori trovano quel contesto affettivo familiare dove possono instaurare legami relazionali adeguati e sicuri con educatori che svolgono funzioni genitoriali lungo le 24 ore. La peculiarità del centro è la cura e l'assistenza del bambino della fascia 0-3 anni, in particolare del neonato fin dalle sue dimissioni dall'ospedale e di bambini portatori di handicap anche gravi che, se non fossero presi al CAM, verrebbero messi in una comunità per disabili. Al CAM invece, proprio questi bambini vengono accompagnati nel loro percorso terapeutico senza però trascurare l'aspetto affettivo di una famiglia, aspetto fondamentale per far sì che il recupero sia più veloce ed efficace. L'eccellenza del centro ha fatto assegnare al CAM non solo minori della città ed hinterland milanese (l'80 % )ma anche bambini da varie provincie italiane. Una eccellenza dovuta alla natura pubblica del servizio, che permette a educatrici e operatori di condividere lo stesso progetto indipendentemente dalla loro fede religiosa e dal loro orientamento politico. Chiediamo che le istituzioni ragionino con la testa e con il cuore. Chiediamo un senso di responsabilità e di cooperazione tra Comune, Città Metropolitana, che hanno lo stesso sindaco, e Regione per permettere la continuità di un servizio pubblico eccellente. Chiediamo una analisi seria e una razionalizzazione dei costi che non hanno a che vedere con la pratica educativa, pedagogica ed psicologica, e la verifica di fattibilità delle forme amministrative che consentano il rilancio di questo servizio pubblico unico ed esemplare.
Qui il mio appello è poi la petizione delle educatrici del CAM, che vi chiedo di firmare e di condividere.
https://www.change.org/p/giuliano-pisapia-sindaco-di-milano-e-presidente-della-citt%C3%A0-metropolitana-matteo-renzi-presidente-del-consiglio-il-centro-assistenza-minori-rischia-la-chiusura-aiutaci-a-salvarlo-firma-anche-tu?recruiter=397049300&utm_source=share_petition&utm_medium=facebook&utm_campaign=fb_send_dialog
https://www.change.org/p/giuliano-pisapia-sindaco-di-milano-e-presidente-della-citt%C3%A0-metropolitana-matteo-renzi-presidente-del-consiglio-il-centro-assistenza-minori-rischia-la-chiusura-aiutaci-a-salvarlo-firma-anche-tu?recruiter=397049300&utm_source=share_petition&utm_medium=facebook&utm_campaign=fb_send_dialog
a presto
Fiorello Cortiana
martedì 17 novembre 2015
L'intelligenza connettiva al servizio della libertà.
L'intelligenza connettiva al servizio della libertà. Bravi!
Never give up
http://video.repubblica.it/tecno-e-scienze/opparis-anonymous-siamo-sulle-tracce-dei-terroristi-e-non-ci-fermeremo/218526/217727?ref=tblvhttp://video.repubblica.it/tecno-e-scienze/opparis-anonymous-siamo-sulle-tracce-dei-terroristi-e-non-ci-fermeremo/218526/217727?ref=tblv
Never give up
http://video.repubblica.it/tecno-e-scienze/opparis-anonymous-siamo-sulle-tracce-dei-terroristi-e-non-ci-fermeremo/218526/217727?ref=tblvhttp://video.repubblica.it/tecno-e-scienze/opparis-anonymous-siamo-sulle-tracce-dei-terroristi-e-non-ci-fermeremo/218526/217727?ref=tblv
venerdì 13 novembre 2015
Il cittadino milanese accoltellato, perché definirne l'appartenenza
Comprensibilmente e giustamente Andrée Ruth Shammah scrive :"Perché non si dice 'accoltellato' uomo dell'ONU? e nell'articolo Si Può also read Che era di religione ebraica ... Si e mai letto 'accoltellato a Milano un cattolico' Sulle prime pagine di un giornale? Ecco. Per Capire ".
Capisco la SUA Reazione, e ieri sera DOPO Aver espresso Sui social network la mia solidarietà al" Membro della Comunità Ebraica di Milano "riflettuto ho Silla definizi una e Sulle maiuscole Che ho utilizzato. Credo Che Non Sia mai eccessiva L'attenzione in particolare. Se un pazzo con il machete ammazza i primi Che capitano, indipendentemente Dalla Loro etnia e religione, Nella periferia milanese, e Una Questione Che riguarda l'Efficacia dei servizi sociali, Diverso E Il Rischio di Essere colpiti da integralisti Che, in modo preordinato o per emulazione, non prendono un Caso.
domenica 8 novembre 2015
CAM-Centro Assistenza Minori, tocca ai bambini spiegare il senso della Città Metropolitana
Tocca ai bambini più esposti segnalarci i paradossi della Città Metropolitana: dualismi, schizofrenie e sensibilità tarata sulla spending review. Il CAM, Centro assistenza minori di Milano, da 40 anni è l'unica struttura pubblica presente sul territorio nazionale, che accoglie minori 0-6 anni provenienti da situazioni di grave disagio psico-fisico, e bambini a rischio o oggetto di maltrattamenti e abusi per i quali è intervenuto il Tribunale dei Minori. Il CAM offre un servizio di qualità grazie al quale il minore viene assistito da una rete di professionisti (psicologi, pedagogisti, educatori) che offrono al bambino la possibilità di riscattarsi dai suoi vissuti di deprivazioni e sofferenze. Le Tate Educatrici del CAM svolgono la funzione di restituire fiducia nei confronti dell'adulto ai bambini precocemente delusi dalla vita; all'interno della struttura infatti, i minori trovano quel contesto affettivo familiare dove possono instaurare legami relazionali adeguati e sicuri con educatori che svolgono funzioni genitoriali lungo le 24 ore. La peculiarità del centro è la cura e l'assistenza del bambino della fascia 0-3 anni, in particolare del neonato fin dalle sue dimissioni dall'ospedale e di bambini portatori di handicap anche gravi che, se non fossero presi al CAM, verrebbero messi in una comunità per disabili. Al CAM invece, proprio questi bambini vengono accompagnati nel loro percorso terapeutico senza però trascurare l'aspetto affettivo di una famiglia, aspetto fondamentale per far sì che il recupero sia più veloce ed efficace. L'eccellenza del centro ha fatto assegnare al CAM non solo minori della città ed hinterland milanese (l'80 % )ma anche bambini da varie provincie italiane. Una eccellenza dovuta alla natura pubblica del servizio, che permette a educatrici e operatori di condividere lo stesso progetto indipendentemente dalla loro fede religiosa e dal loro orientamento politico Regione Lombardia partecipa al pagamento di una parte della retta, secondo tabelle istituzionali che determinano quattro livelli di gravità, contribuisce anche il Comune di Milano. Ora la struttura che può accogliere fino a 42 bambini suddivisi in 6 casette ha dovuto rifiutare le richieste per 20 minori. Al mancato reintegro, negli ultimi anni, del personale uscente , che ha portato alla chiusura di due casette, si è aggiunta la decisione del legislatore che nella legge per le città metropolitane non ha riconosciuto la funzione svolta dal CAM come fondamentale. Non l'ha proprio considerata, forse perché unica in Italia, ma non è neanche una funzione dei comuni, né della Regione. Insomma, questi bambini sono scomparsi dalle norme burocratiche ma non possono essere assenti per chi ha responsabilità pubbliche. Non possiamo arrenderci allo scaricabarile tra istituzioni, né accettare la privatizzazione del servizio come scambio elettorale, neppure pensare di dissipare il sapere è la sapienza accumulate dalle educatrici nei decenni mandandole dietro alle scrivanie di altri uffici. Non ci aspettiamo da parte dei decisori pubblici la stessa passione di chi opera con i bambini al CAM ma auspichiamo una sensibilità non burocratica e pretendiamo un senso di responsabilità e di cooperazione tra Comune, Città Metropolitana, che hanno lo stesso sindaco, e Regione per permettere la continuità di un servizio pubblico eccellente. Di questo e del senso della Città Metropolitana discuteremo domani alle 18,00 al Circolo della Stampa.
Fiorello Cortiana
Coordinamento RSU Città Metropolitana
venerdì 25 settembre 2015
Ettore, l'uomo è l'altro animale, le regole dell'affetto
http://www.eurosalus.com/blog/angolo-fiorello-cortiana/?refresh_ce
giovedì 24 settembre 2015
Insegnanti e medici come impiegati, diritto all'istruzione e alla prevenzione come spending review
Dopo aver ridotto gli insegnanti a impiegati ora si vuole fare altrettanto con i medici. Come l'istruzione e la conoscenza sono diventati un costo e non un investimento, così la prevenzione e il diritto alla salute diventano una questione di spending review.
Queste sono le questioni che riguardano i fondamenti costitutivi del Patto Civile, non le prove di forza e i compromessi, interni al PD, sul Senato.
Queste sono le questioni che riguardano i fondamenti costitutivi del Patto Civile, non le prove di forza e i compromessi, interni al PD, sul Senato.
venerdì 18 settembre 2015
mercoledì 16 settembre 2015
Profughi : la Lega Gattopardo
L'Italia è un mondo a parte? Mentre gli industriali tedeschi, Mercedes in testa, vogliono assumere i profughi siriani scolarizzati Squinzi, Presidente Confindustria, si dice contrario.
La Lega, sì quella che sanò 800.000 migranti clandestini nel governo Berlusconi, trova una soluzione degna del miglior Gattopardo siciliano in relazione agli albergatori che ospitano i profughi. Laddove gli albergatori lombardi saranno obbligati ad ospitarli per ordinanza prefettizia continueranno a prendere i contributi regionali. Contributi che non riceveranno gli albergatori che invece sceglieranno di ospitarli. Scommettiamo che gli albergatori saranno obbligati ad ospitare i profughi dalle Prefetture? Così tutti saranno formalmente coerenti e contenti. Sic!
La Lega, sì quella che sanò 800.000 migranti clandestini nel governo Berlusconi, trova una soluzione degna del miglior Gattopardo siciliano in relazione agli albergatori che ospitano i profughi. Laddove gli albergatori lombardi saranno obbligati ad ospitarli per ordinanza prefettizia continueranno a prendere i contributi regionali. Contributi che non riceveranno gli albergatori che invece sceglieranno di ospitarli. Scommettiamo che gli albergatori saranno obbligati ad ospitare i profughi dalle Prefetture? Così tutti saranno formalmente coerenti e contenti. Sic!
mercoledì 9 settembre 2015
La politica è visione quando c'è una classe dirigente
Fischer e Merkel, due leader. Quando una nazione ha uno stato esprime classe dirigente che ha l'ambizione della proposta politica. Una classe dirigente che non vive di speculazione a breve. Poco importa che sia speculazione populista sulle insofferenze e le insicurezze sociali o con l'elemosina delle 80 euro e l'annientamento della dignità della relazione docente/discente.
martedì 8 settembre 2015
“La Comunità di Buccinasco vuole un “Comune vietato alla 'ndrangheta” “
COMUNICATO
STAMPA
COALIZIONE
CIVICA BUCCINASCO
“La
Comunità di Buccinasco vuole un “Comune
vietato alla 'ndrangheta” “
“Le
decisioni e le dichiarazioni del sindaco Maiorano e della Presidente
del Consiglio Comunale Palone sono tanto gravi quanto irresponsabili
e confermano l'immagine di Buccinasco come comune isolato dal
contesto comune della costituenda Città Metropolitana e dallo sforzo
che l'Autorità Anticorruzione e la Prefettura hanno messo in atto
per garantire legalità e trasparenza all'EXPO.
Il
gruppo consiliare Coalizione Civica Buccinasco ha presentato una
interpellanza urgente e una proposta di mozione affinché il
Consiglio Cumunale riaffermi la cultura della legalità con
chiarezza.
Occorre
che il sindaco Metropolitano Pisapia e il Presidente ANCI Lombardia
Scanagatti richiamino con forza gli amministratori di Buccinasco.
Ogni
sottovalutazione diventerebbe connivenza.”
Fiorello
Cortiana Domenico De Palo
Coalizione
Civica Buccinasco
INTERPELLANZA
A CARATTERE URGENTE
CON RISPOSTA SCRITTA
CONSIDERATO
- che l'Anci ha promosso la campagna “100 comuni contro le mafie”, partita a maggio scorso e rivolta a tutti i Comuni che vogliano impegnarsi in prima linea nella lotta alla criminalità;
- che l'Amministrazione Comunale di Buccinasco ha aderito alla campagna;
- che la campagna prevede l'apposizione di cartelli con il simbolo e il nome del comune e la frase “Comune vietato alla 'ndrangheta”;
CHE
- il sindaco Giambattista Maiorano ha dichiarato ” Sappiamo bene che la lotta alla mafia si fa anche attraverso gesti simbolici e l’idea del cartello all’ingresso della città ci ha visto più che favorevoli. Non abbiamo però condiviso lo slogan “Comune vietato alla 'ndrangheta”. Il “divieto di 'ndrangheta” ci è parsa una locuzione impropria, che si prestava a interpretazioni ambigue e forse anche ironiche. Soprattutto in una città come Buccinasco riteniamo che il livello semantico della comunicazione su questo tema sia delicato e ci è parso che l'espressione “Comune vietato alla mafia” si prestasse a produrre commenti che avrebbero oscurato l'intenzione di lanciare una provocazione positiva. Per questa ragione abbiamo proposto di cambiare solo ed esclusivamente lo slogan".
E ancora “Non abbiamo paura di pronunciare le parole ‘ndrangheta o corruzione perché noi e la stragrande maggioranza dei cittadini che questa Amministrazione comunale rappresenta è irriducibile nemico della corruzione, della ndrangheta e di tutte le mafie, e contro di loro per quanto gli compete combatte quotidianamente"; - il sito di RAI News riporta la seguente dichiarazione della Presidente del Consiglio Comunale Rosa Palone "Non possiamo mettere un cartello del genere perchè a Buccinasco gli 'ndranghetisti ci vivono, e scrivere 'vietato alla 'ndrangheta' sarebbe una presa in giro nei loro confronti, nei confronti dei nostri cittadini. La 'ndrangheta qui è residente. Nessuno si può permettere di vietare la residenza a uno 'ndranghetista in questo territorio. Nel momento in cui sarà vietata per legge la residenza ai cittadini 'ndranghetisti, allora lo scriveremo. Fino a quel momento possiamo, perchè sarebbe prenderli in giro";
- la scelta dell'amministrazione di Buccinasco accompagna la decisione della giunta di Locri di rifiutare l’installazione dei cartelli che dicono no alla ‘ndrangheta ;
- il comune di Trezzano sul Naviglio, con problemi analoghi a Buccinasco per la presenza della 'ndrangheta, ha già apposto il cartelli della campagna ANCI;
CHE
- il Commissario dell'Autorità Anticorruzione Raffaele Cantone ha dichiarato ‘’L’Iniziativa dell’ANCI e’ un segnale importantissimo poiche’ e’ proprio dalla base, dai Comuni, che puo’ nascere un forte stimolo a combattere le infiltrazioni mafiose. Luoghi in cui, contrariamente a quanto si possa pensare, il fenomeno e’ tutt’altro che irrilevante. Per questo do un convinto appoggio dell’Autorita’ anticorruzione a questa iniziativa’’ ;
- il Presidente Anci Lombardia, Roberto Scanagatti, in merito alla decisione della giunta di Locri di rifiutare l’installazione di cartelli che dicono no alla ‘ndrangheta ha dichiarato
«Per
sconfiggere e mettere nell’angolo la criminalità i gesti
simbolici, lungi dall’essere inutili e ridicoli, servono
eccome; e gli esempi non mancano, pensiamo all’albero di Falcone e
Borsellino, a Palermo, intorno al quale ogni anno in occasione
dell’anniversario delle stragi si riunisce un’intera comunità;
I
CONSIGLIERI DELLA COALIZIONE CIVICA CHIEDONO AL SINDACO
-
di riconsiderare quanto detto e quanto deciso in relazione al
cartello “Comune vietato alla 'ndrangheta”. Perché si tratta
dell'affermazione ufficiale di una comunità e non di una “locuzione
impropria”.
-
di invitare la presidente del Consiglio a riconsiderare la
dichiarazione "Non
possiamo mettere un cartello del genere perchè a Buccinasco gli
'ndranghetisti ci vivono, e scrivere 'vietato alla 'ndrangheta'
sarebbe una presa in giro nei loro confronti, nei confronti dei
nostri cittadini. “. Perchè il
cartello “Comune vietato alla 'ndrangheta” è ciò che la
comunità di Buccinasco comunica anche a coloro che lì ci vivono e
sono interessati dall'azione giudiziaria e delle forze dell'ordine
per attività mafiosa.
Fiorello
Cortiana Domenico De Palo
Coalizione
Civica Buccinasco
MOZIONE
URGENTE
presentata
da Fiorello Cortiana e Domenico De Palo - Coalizione Civica
Buccinasco
Premesso
che il Comune di Buccinasco:
- in data 16 aprile 2012 ha sottoscritto, unitamente ai Comuni di Besate, Bresso, Rozzano e alla Prefettura di Milano, un protocollo d’intesa per promuovere la legalità nonché per prevenire e contrastare i fenomeni di infiltrazione della criminalità organizzata negli apparati comunali e nel tessuto economico e sociale locale;
- con deliberazione di Consiglio Comunale n. 32 del 20/9/2012 ha aderito all’Associazione tra Enti locali “Avviso Pubblico”, associazione impegnata nell’affermare la legalità nonché l’applicazione di regole virtuose, civili e democratiche, anche attraverso la rete della cooperazione istituzionale;
CONSIDERATO
- che l'Amministrazione Comunale di Buccinasco ha aderito alla campagna promossa dall'Anci “100 comuni contro le mafie”, partita a maggio scorso e rivolta a tutti i Comuni che vogliano impegnarsi in prima linea nella lotta alla criminalità;
- che la campagna prevede l'apposizione di cartelli con il simbolo e il nome del comune e la frase “Comune vietato alla 'ndrangheta”;
IL
CONSIGLIO COMUNALE
IMPEGNA
L'Amministrazione
Comunale ad apporre i cartelli
con il simbolo e il nome del comune e la frase “Comune vietato alla
'ndrangheta” come previsto dalla Campagna ANCI “100
comuni contro le mafie”.
lunedì 24 agosto 2015
Immigrazione?
Destra? Sinistra? Maddeché?! Ridefinizione degli equilibri e degli attori nel villaggio globale, neo tribalismo integralista e nazionalismi come reazione alla standardizzazione colonizzante della globalizzazione. Deriva finanziaria, danaro da danaro, bolle speculative e borse ottovolanti. OGM come brevettazione del vivente per le royalties, brevettazione del software per la rendita sulle licenze. Traffico di armi oltre le linee di amicizia e Africa come territorio e scenario della disputa, traffico di corpi umani e moltitudini migranti come esito e come strumento destabilizzante. Ancora crediamo alla favola della crescita quantitativa illimitata? Ma di cosa stiamo parlando?
domenica 23 agosto 2015
Un altro sguardo e un'altra via per l'immigrazione
Nel corso degli ultimi trent'anni l'elite esistenziale dell'Africa è andata a morire nel Mediterraneo come merce nelle mani dei trafficanti. Lo denunciammo visitando, nel '98 come parlamentari verdi europei, Malta e il centro di raccolta degli immigrati. Parole al vento, schiacciate tra il ricatto compassionevole del buonismo terzomondista, con i suoi sensi di colpa, è la speculazione reazionaria strumentale che dà in pasto l'altro da sé alle insofferenze domestiche nella ristrutturazione del villaggio globale. Superare l'idea di una crescita quantitativa illimitata e la sua deriva finanziaria no, vero?
martedì 18 agosto 2015
Aiutiamoli ad aiutarci, un'ultima spinta :-)
AIUTIAMOLI AD AIUTARCI
L'ambulanza c'è, c'è l'impegno di GUNA per 20.000€, dei quali 6.000€ già versati come cauzione, ora mancano 4.000€, entro il 15 di settembre, per l'allestimento operativo e la definitiva consegna alla PASMIL-Pubblica Assistenza Milanese.
Vi chiedo di contribuire a questa azione concreta con una donazione liberale, deducibile dalla dichiarazione fiscale.
Anche un piccolo versamento al Conto Corrente PASMIL "Per l'allestimento ambulanza" consentirà di non vanificare gli sforzi e la generosità fin qui espressi e permetterà alla PASMIL di operare sulle emergenze disponendo di una ambulanza.
Ci provo e ci conto.
CC 1000136725 IBAN IT83D0335901600100000136725
domenica 9 agosto 2015
mercoledì 29 luglio 2015
PD trivella?
Il gruppo consiliare del PD di Buccinasco è uscito dall'aula per fare mancare il numero legale sulla mozione che avevamo presentato come Coalizione Civica contro le trivelle, la prospezione e la ricerca di idrocarburi nel Parco Sud. Ha così impedito ai suoi consiglieri di manifestare liberamente le differenti posizioni e al Consiglio Comunale di esprimersi su una questione così importante. La cosa grave è paradossale è stata l'uscita dall'aula anche del Sindaco. Un atto grave nei confronti del l'istituzione che rappresenta.
La Dichiarazione dei Diritti in Internet, una nuova opportunità
La Dichiarazione dei Diritti in Internet, una nuova opportunità
Dalle origini al futuro possibile dell'Internet Bill Of Rights
Sono passati diversi anni da quando a Tunisi, nel 2005, lanciammo l'appello "Tunisi mon amour" per un Bill of Rights che, come nel 1689 per il Parlamento britannico era "un atto che dichiara i diritti e le libertà dei sudditi e definisce la successione della corona", così anche per l'estensione dello spazio pubblico costituito dalla rete digitale una "Dichiarazione dei Diritti" può diventare un riferimento importante per le fonti giuridiche primarie e secondarie. La presentazione della "Dichiarazione dei diritti in Internet" fatta dalla Presidente Boldrini e Stefano Rodotà alla Camera dei Deputati assume un significato importante proprio perché è il frutto di una commissione istituita da un ramo del Parlamento.
Non solo l'auspicio di una miriade di singole persone, ancorché autorevoli, di ogni parte del mondo, non solo l'iniziativa di un "Advisory Committee" e di un governo che portarono a Roma delegazioni di 70 paesi a discutere di diritti nella rete, non solo una Coalizione Dinamica multistakeholder dentro l'Internet Governance Forum, nata nel 2006 su iniziativa italiana e durante il primo IGF di Atene. Non solo la firma congiunta dei governi Brasiliano e Italiano all'IGF di Rio nel 2007, cui solo il Brasile aveva dato seguito approvando il "Marco Civil" e il riconoscimento dei diritti nella rete digitale. Ora anche in questo continente un Parlamento può approvare una dichiarazione con importanti potenzialità generative.
Con grande coerenza con le ragioni iniziali non si è pensato ad una definizione di regole per quello che è un ecosistema cognitivo in costante evoluzione. L'Art.1 contiene una affermazione senza tempo, quali che siano le evoluzioni tecnologiche digitali: "Il riconoscimento dei diritti in Internet deve essere fondato sul pieno rispetto della dignità, della libertà, dell'eguaglianza e della diversità di ogni persona, che costituiscono i principi in base ai quali si effettua il bilanciamento con altri diritti.". Da qui la dichiarazione dà corpo agli specifici diritti per una rete disintermediata, che non conosce la condizione di scarsità ma di condivisione, che nella sua interattività non riconosce gerarchia ma autorevolezza, che senza garanzie e consapevolezza conosce tracciabilità automatica dei naviganti, profilazione previsionale e possibile etero-definizione della loro identità digitale. Così si definiscono, in stretta relazione tra loro, il diritto all'accesso, alla non discriminazione quindi alla neutralità della infrastruttura, la tutela dei dati personali e l'autodeterminazione informativa e la conoscenza della definizione della propria identità digitale, l'inviolabilità dei propri dispositivi, la cancellazione della indicizzazione di informazioni passate che non abbiano più rilevanza pubblica. C'è il riconoscimento della Conoscenza come Bene Comune, la conoscenza in rete intesa come bene accessibile e fruibile da parte di ogni soggetto, la cui condivisione produce valore sociale ed economico, per questo "L'accesso e il riutilizzo dei dati generati e detenuti dal settore pubblico debbono essere garantiti". Un insieme di diritti che devono essere garantiti anche dal dovere di lealtà, informazione e trasparenza, da parte dei gestori delle piattaforme digitali. Garanzie che valgono anche nel governo della rete e nelle sue regole: le istituzioni pubbliche devono riconoscere anche le forme di autoregolamentazione coerenti con la Dichiarazione dei Diritti, promuovendo il coinvolgimento di tutti gli interessati in forme che garantiscano la partecipazione diffusa al processo deliberativo, affinché l'innovazione normativa in materia di Internet sia sottoposta a valutazione di impatto sull'ecosistema digitale.L'articolato si chiude con una forte richiesta: "La costituzione di autorità nazionali e sovranazionali è indispensabile per garantire effettivamente il rispetto dei criteri indicati, anche attraverso una valutazione di conformità delle nuove norme ai principi di questa Dichiarazione.".
Ora l'auspicabile approvazione da parte della Camera dei Deputati può dare il via ad una definizione dell'Unione Europea, che già ha visto iniziative importanti di carattere parlamentari e nelle commissioni del PE. Il prossimo IGF in Brasile può quindi vedere il rilancio di una collaborazione importante tra Italia e Brasile, ora che l'Italia vuole riprendere un ruolo autorevole sui diritti e sulla governance della rete. L'istituzione parlamentare, in modo aperto, sta facendo la sua parte, ora occorre che la dimensione civile faccia altrettanto. Si potrebbe iniziare ad usare la "Citizen Initiative" dell'UE che consente ai cittadini di imporre la discussione nel PE e nella Commissione Europea di una direttiva di iniziativa popolare.
Buona continuazione.
Non solo l'auspicio di una miriade di singole persone, ancorché autorevoli, di ogni parte del mondo, non solo l'iniziativa di un "Advisory Committee" e di un governo che portarono a Roma delegazioni di 70 paesi a discutere di diritti nella rete, non solo una Coalizione Dinamica multistakeholder dentro l'Internet Governance Forum, nata nel 2006 su iniziativa italiana e durante il primo IGF di Atene. Non solo la firma congiunta dei governi Brasiliano e Italiano all'IGF di Rio nel 2007, cui solo il Brasile aveva dato seguito approvando il "Marco Civil" e il riconoscimento dei diritti nella rete digitale. Ora anche in questo continente un Parlamento può approvare una dichiarazione con importanti potenzialità generative.
Con grande coerenza con le ragioni iniziali non si è pensato ad una definizione di regole per quello che è un ecosistema cognitivo in costante evoluzione. L'Art.1 contiene una affermazione senza tempo, quali che siano le evoluzioni tecnologiche digitali: "Il riconoscimento dei diritti in Internet deve essere fondato sul pieno rispetto della dignità, della libertà, dell'eguaglianza e della diversità di ogni persona, che costituiscono i principi in base ai quali si effettua il bilanciamento con altri diritti.". Da qui la dichiarazione dà corpo agli specifici diritti per una rete disintermediata, che non conosce la condizione di scarsità ma di condivisione, che nella sua interattività non riconosce gerarchia ma autorevolezza, che senza garanzie e consapevolezza conosce tracciabilità automatica dei naviganti, profilazione previsionale e possibile etero-definizione della loro identità digitale. Così si definiscono, in stretta relazione tra loro, il diritto all'accesso, alla non discriminazione quindi alla neutralità della infrastruttura, la tutela dei dati personali e l'autodeterminazione informativa e la conoscenza della definizione della propria identità digitale, l'inviolabilità dei propri dispositivi, la cancellazione della indicizzazione di informazioni passate che non abbiano più rilevanza pubblica. C'è il riconoscimento della Conoscenza come Bene Comune, la conoscenza in rete intesa come bene accessibile e fruibile da parte di ogni soggetto, la cui condivisione produce valore sociale ed economico, per questo "L'accesso e il riutilizzo dei dati generati e detenuti dal settore pubblico debbono essere garantiti". Un insieme di diritti che devono essere garantiti anche dal dovere di lealtà, informazione e trasparenza, da parte dei gestori delle piattaforme digitali. Garanzie che valgono anche nel governo della rete e nelle sue regole: le istituzioni pubbliche devono riconoscere anche le forme di autoregolamentazione coerenti con la Dichiarazione dei Diritti, promuovendo il coinvolgimento di tutti gli interessati in forme che garantiscano la partecipazione diffusa al processo deliberativo, affinché l'innovazione normativa in materia di Internet sia sottoposta a valutazione di impatto sull'ecosistema digitale.L'articolato si chiude con una forte richiesta: "La costituzione di autorità nazionali e sovranazionali è indispensabile per garantire effettivamente il rispetto dei criteri indicati, anche attraverso una valutazione di conformità delle nuove norme ai principi di questa Dichiarazione.".
Ora l'auspicabile approvazione da parte della Camera dei Deputati può dare il via ad una definizione dell'Unione Europea, che già ha visto iniziative importanti di carattere parlamentari e nelle commissioni del PE. Il prossimo IGF in Brasile può quindi vedere il rilancio di una collaborazione importante tra Italia e Brasile, ora che l'Italia vuole riprendere un ruolo autorevole sui diritti e sulla governance della rete. L'istituzione parlamentare, in modo aperto, sta facendo la sua parte, ora occorre che la dimensione civile faccia altrettanto. Si potrebbe iniziare ad usare la "Citizen Initiative" dell'UE che consente ai cittadini di imporre la discussione nel PE e nella Commissione Europea di una direttiva di iniziativa popolare.
Buona continuazione.
giovedì 23 luglio 2015
Piazza della Loggia dopo 41 anni inizia a formarsi la verità
Piazza della Loggia, 41 anni dopo la strage,otto morti e 102 feriti, condannati all'ergastolo Maggi, Ordine Nuovo, e Tramonte, collaboratore dei servizi segreti. Inizia a formarsi una verità storica ufficiale su esecutori e registi della strategia della tensione.
lunedì 13 luglio 2015
domenica 12 luglio 2015
Cercasi volontari per una bella iniziativa :-)
Cercasi volontari per una bella iniziativa :-)
Insieme al comune di Traversella dal 31 luglio al 10 agosto daremo vita ad un presidio di primo soccorso.
Svolgeremo attività dimostrative sulle operazioni di rianimazione con la comunità della valle.
L'ospitalità sarà a cura e a carico del Comune di Traversella.
Saremo nell'Alto Canavese zona dove potremo fare passeggiate in aree naturali alpine molto belle, nonché potremo conoscere la comunità della valle, oltre che con le nostre attività, anche attraverso le feste dei paesi che accompagnano il mese di agosto.
Chi ha competenze certificate può aggregarsi al gruppo della PASMIL-Pubblica Assistenza Milanese scrivendo una mail a pasmil@outlook.it con la descrizione delle proprie competenze, i riferimenti di certificazione e il numero di telefono. Se vuoi puoi vivere con noi questa esperienza di vacanza-volontariato.
mercoledì 8 luglio 2015
“Proposta di legge d’iniziativa popolare per l’elezione diretta del sindaco e del consiglio della Città metropolitana”
Arcipelagomilano
UNA LISTA ELETTORALE PER LA CITTÀ METROPOLITANA
6 LUGLIO 2015 DA FIORELLO CORTIANA
Per Milano la Città Metropolitana è un suo sinonimo. Una rete di comuni, di insediamenti funzionali della ricerca e delle imprese, di università piuttosto che di centri ospedalieri, con una quotidiana relazione con i nodi amministrativi e di rappresentanza della Borsa piuttosto che della Camera del lavoro. Una rete di canali e rogge che i cistercensi tessevano con rispetto e logica mente l’urbanizzazione speculativa costringe periodicamente a esondare. Una cintura verde che ne fa la città di comuni più agricola d’Italia. Una intensa infrastruttura dei trasporti per i city users o, più prosaicamente, per centinaia di migliaia di pendolari che quotidianamente scommettono sul mezzo pubblico.
Ebbene, al contrario, la Città Metropolitana come istituzione amministrativa non esiste o è un’entità lontana, comunque estranea agli abitanti dei comuni della metropoli. Siamo partiti da qui, dalla necessità di utilizzare la legge 56/2014 Delrio, che finalmente istituiva le Città Metropolitane, per farci i conti e avviare un percorso che la rendesse un’amministrazione innovativa in chiave democratica, cioè con una partecipazione informata al processo deliberativo. Oggi un sindaco eletto da un milione di cittadini ne governa tre milioni!
Abbiamo messo a punto una “Proposta di legge d’iniziativa popolare per l’elezione diretta del sindaco e del consiglio della Città metropolitana” affinché questo processo costituente sia adeguato tanto alle sfide della competizione nel villaggio glocale, quanto alla necessità di colmare il deficit di legittimità democratica evidenziato dal numero di cittadini che non partecipano al voto.
La legge 56/14 ha previsto la possibilità di ripristinare l’elezione diretta del sindaco e del consiglio metropolitana al verificarsi di alcune condizioni dipendenti dal comune capoluogo e dallo statuto metropolitano, con un sistema elettorale determinato con legge statale. Lo statuto approvato dal Consiglio Metropolitano ha approvato l’elezione diretta di sindaco e consiglieri, il comune capoluogo sta decidendo sul decentramento amministrativo, ma fino ad ora non c’è alcuna proposta di legge elettorale depositata alle Camere: la terza condizione posta dalla 56/2014.
Con la loro firma in calce alla proposta di legge i cittadini da settembre avranno la possibilità di impegnare il Parlamento e il Governo, ovviando alla loro distrazione politica. Se il Parlamento approvasse la legge elettorale per le città metropolitane in tempo utile per il prossimo turno elettorale della primavera 2016, potrebbe esserci la possibilità di eleggere contestualmente il sindaco e consiglio metropolitani con il sindaco e i consigli comunali di Milano, Napoli e Torino.
Il sistema elettorale che proponiamo è un maggioritario semplice, a collegio unico per il sindaco, con collegi uninominali per i consiglieri. Il secondo turno per il sindaco e per i consiglieri nei singoli collegi è previsto sempre se la partecipazione elettorale al primo turno è sotto la soglia del 50% degli aventi diritto. Ciò al fine di rafforzare il legame con il territorio e la prossimità tra elettori e politica pubblica.
Nei collegi si procede al secondo turno anche quando nessun candidato consigliere ottiene al primo turno la maggioranza assoluta dei votanti. Al secondo turno per l’elezione del sindaco e dei consiglieri partecipano i primi tre candidati. L’elettore ha quindi a disposizione due schede elettorali differenti: una per il sindaco, uguale per tutta la città metropolitana e l’altra per il consiglio. Una proposta che rafforza il ruolo dell’Ente metropolitano, con un sindaco dotato di investitura popolare e consiglieri espressione dei territori, con un’ampia autonomia non essendo la loro elezione vincolata a quella del sindaco metropolitano.
Non sono ammesse le candidature plurime dei candidati consiglieri. La parità di genere è richiesta ai candidati che condividono lo stesso simbolo di lista. Le elezioni sono indette dal sindaco uscente, con un congruo anticipo, almeno 90 giorni, per rafforzare il legame con il territorio. Il tempo necessario a consentire alla società civile e alle forze politiche di proporre le candidature e procedere alla raccolta delle adesioni. Così si avrebbe anche un tempo congruo per la risoluzione di eventuali contenziosi per consentire un regolare svolgimento della campagna elettorale.
Altre caratteristiche della proposta sono: un quinto dei seggi riservato a garanzia di una rappresentanza plurale, e delle minoranze; le candidature sottoscritte dagli elettori anche con l’utilizzo di modalità telematiche (PEC); l’elettorato passivo e attivo che comprende anche i cittadini di altri paesi dell’Unione Europea residenti in un comune della città metropolitana; il principio della trasparenza nelle candidature, con obbligo di documentare la posizione giudiziaria di ogni candidato e i programmi amministrativi; le dichiarazioni e la documentazione inerenti le candidature pubblicate e conservate sul sito internet della città metropolitana unitamente alla continua rendicontazione dell’attività amministrativa dell’eletto.
La proposta di legge di iniziativa popolare abroga, infine, ogni riferimento all’elezione del sindaco e del consiglio metropolitani nella legge 56/14. Abbiamo definito un Comitato Promotore aperto e trasversale cui hanno già aderito esponenti istituzionali e civici di Milano, Torino, Roma, Napoli e Palermo. Con il completamento delle adesioni, da tutte le città metropolitane, entro fine luglio, depositeremo il testo della proposta di legge in Cassazione così da partire con la raccolta delle firme a partire da settembre. I dipendenti e gli eletti delle amministrazioni locali potranno chiedere di svolgere la funzione di certificatori. Tutti i cittadini che pretendono una politica e degli eletti capaci di visione e che non si arrendono alla dissoluzione delle istituzioni democratiche, né a divenire periferie del comune capoluogo, possono contattarci costituentepartecipazione@gmail.com per organizzare comitati aperti e tavoli per le firme.
Fiorello Cortiana
Membro del Comitato promotore
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