MILANO, L’ALTRA SERA ASSEMBLEA DI COSTITUENTE PER LA PARTECIPAZIONE – PER UN PROGETTO CIVICO E MUNICIPALE
Con la manifestazione organizzata giovedì sera da “Costituente per la Partecipazione” a Palazzo Marino si è chiusa una fase che può portare una significativa novità sulla scena politica milanese. Molti i presenti oltre ai promotori Roberto Biscardini, Marco Cappato, Fiorello Cortiana, Edoardo Croci e Pierpaolo Pecchiari e alla quale hanno partecipato esponenti di Milano in Comune e i comitati di Proposta Civica per Milano.
In queste occasioni di incontro, ascolto e dibattito abbiamo potuto verificare convergenze importanti. Aree politiche e culturali diverse e una buona parte della cittadinanza attiva concordano sulla gravità della questione sociale, della questione democratica, della questione legata alla definizione di un nuovo modello di sviluppo per la nostra città. Quando si fa un minimo sforzo per appianare le differenze di linguaggio, si scopre che i punti che uniscono sono m olti di più di quelli che potrebbero dividere. Quando si rifiuta di farsi ingabbiare nello schema del bipolarismo all'Italiana (buono, forse, per leggere la situazione politica negli anni tra il 1994 e il 2011, ma del tutto privo di senso oggi), per concentrarsi sulla "analisi concreta della situazione concreta", e sul tentativo di dare una soluzione pragmatica e fattibile ai problemi, si scopre che i punti che uniscono si cittadini sono molti. Così il percorso sembra tracciato. La costruzione di una lista unitaria, in vista delle prossime elezioni amministrative, è non solo possibile, ma più che probabile. Non “appiccicatura di partitini”, ma un tentativo di far tornare a spirare impetuoso quel "vento del Nord" che fu alla base dell’entusiasmante stagione del 2011.
Una lista che si rivolgerà ai Milanesi chiamati al voto, che cercherà di rappresentare anche quei cittadini-elettori residenti nei Comuni dell'Are a Metropolitana cui una pessima legge ha scippato il diritto di eleggere il Sindaco Metropolitano.
Una lista che privilegerà l'intransigenza sui principi e la coerenza programmatica rispetto ai richiami all'ordine di chi chiederà di rispondere a logiche di schieramento, o di ossequio o acquiescenza verso supposti vertici, salotti buoni, poteri forti. Adesso aspettiamo l'esito delle "primarie del PD". Che molto probabilmente priveranno di una prospettiva politica credibile pezzi importanti di quel mondo che fu centrale nel determinare il successo della "rivoluzione arancione" del 2011.
domenica 7 febbraio 2016
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