Gentile senatrice a vita Elena Cattaneo,
nella sua lettera al direttore del Corriere della Sera lei esprime
l'esigenza che vengano “coinvolte le istituzioni in
un’ampia discussione «sui fatti» che possono giustificare il divieto o meno di
fare ricerca e coltivare Ogm.”, raccogliendo la sollecitazione di 700
agricoltori e molti scienziati. Vorrei informarla del fatto che proprio la
camera alta nella quale lei siede, ha promosso, nella XIII Legislatura a cura della
Commissione Agricoltura, una ampia e plurale indagine conoscitiva sugli
Organismi Geneticamente Modificati. La relazione finale all'Assemblea è stata approvata
all'unanimità con un astenuto. Lei sostiene che gli OGM “sono una risposta concreta
all’esigenza di sfamare la popolazione mondiale”. Il Senato allora non ritenne
che quella fosse l'esigenza dell'industria transgenica in quanto
“Un altro aspetto dell'attività
delle aziende dell'industria delle biotecnologie riguarda la definizione di
invenzione di geni e principi attivi, presenti negli organismi viventi animali e
vegetali, riprodotti industrialmente o comunque modificati, con conseguente
brevettazione e sottrazione alla libera disponibilità. Si configura così un
monopolio e una privatizzazione delle conoscenze ed un rapporto di dipendenza
univoca da parte degli agricoltori; ne deriva inoltre che le popolazioni che,
con la loro presenza ed attività, hanno preservato patrimoni naturali contenenti
geni e principi attivi brevettati, non ne dispongono più
liberamente.
Il fine delle multinazionali
monopolistiche della biotecnologia è quindi strettamente imprenditoriale, mentre
compete a strutture pubbliche verificare la sostenibilità ambientale, sociale, e
le implicazioni sulla salute dei consumatori. Infatti, non è detto che un fine
imprenditorialmente legittimo, a parte l'aspetto monopolistico, corrisponda agli
interessi generali, al bene comune.”. Lei si chiede “se non vi siano lobby e interessi
commerciali «anche» tra coloro che non vogliono gli Ogm.” Certamente sono decine
e decine di migliaia le aziende che puntano su un'agricoltura di qualità legata
alle varietà dei cultivar, ai presidi delle biodiversità e dei territori. E'
un problema o è la specifica ricchezza competitiva italiana
anche per l'Expo
2015? Lei afferma che “In sintesi: gli Ogm sono sicuri e
vantaggiosi per la salute e l’ambiente.” mentre l'indagine del Senato ha rilevato che
“E' stata poi segnalata l'insufficiente chiarezza
circa gli obbiettivi della valutazione del rischio. Si è riscontrata l'assenza
di studi preventivi dell'impatto sugli ecosistemi dei fenomeni di ibridazione
tra piante transgeniche e non. E' stata confermata la debolezza italiana nella
ricerca, messa ancora più a rischio dalla natura monopolistica delle imprese del
settore che detengono i brevetti. Si è configurata la sostanziale assenza di una
azione concertata tra politiche economiche, sanitarie, agro-alimentari,
ambientali, della ricerca scientifica e tecnologica.”. Lei non trova razionale “ invocare il «principio di
precauzione» per vietare la coltivazione di Ogm”. Il Senati invece lo ha
proposto anche su scala europea perché “Se si parla della
natura costitutiva della vita, la cautela metodologica ed una decisione
consapevole non possono che essere le conseguenze logiche di una etica della
responsabilità verso il vivente attuale e futuro: la politica pubblica è tale
solo se risponde ad interessi generali, ai quali gli interessi particolari
ancorché legittimi si devono adeguare. La ricerca sugli OGM apre prospettive di
notevoli potenzialità nel campo medico ed alimentare, dai farmaci ai trapianti.
Essa presuppone che al suo governo concorrano sia i momenti della produzione,
sia le istituzioni pubbliche a garanzia degli interessi
generali.”.
Lei propone di coltivare OGM “Al di là di brevetti e multinazionali.”. La questione
invece va affrontata perché il vivente e la conoscenza sono dei beni comuni e
come tali devono essere preservati senza alcuna brevettazione. Nessuno mette in discussione la sua libertà di
ricerca come scienziata, ma tocca alla politica pubblica decidere quali
risultati siano utili. Lei è stata nominata senatrice a vita dal
Presidente della Repubblica e i suoi colleghi per una legislatura dalle
segreterie di partito. Ognuno di voi deve avere la consapevolezza che la
politica pubblica è tale quando risponde agli interessi generali
di queste e
delle future
generazioni.
Le allego la risoluzione
approvata dal Senato da cui ho tratto le controdeduzioni ai suoi
argomenti.
Buon
lavoro.
Fiorello
Cortiana
Green Italia-Verdi
Europei
già vicepresidente della
Commissione Agricoltura del Senato
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