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giovedì 12 giugno 2014

Lettera aperta alla senatrice a vita Elena Cattaneo sugli OGM


Gentile senatrice a vita Elena Cattaneo,

nella sua lettera al direttore del Corriere della Sera lei esprime l'esigenza che vengano “coinvolte le istituzioni in un’ampia discussione «sui fatti» che possono giustificare il divieto o meno di fare ricerca e coltivare Ogm.”, raccogliendo la sollecitazione di 700 agricoltori e molti scienziati. Vorrei informarla del fatto che proprio la camera alta nella quale lei siede, ha promosso, nella XIII Legislatura a cura della Commissione Agricoltura, una ampia e plurale indagine conoscitiva sugli Organismi Geneticamente Modificati. La relazione finale all'Assemblea è stata approvata all'unanimità con un astenuto. Lei sostiene che gli OGM “sono una risposta concreta all’esigenza di sfamare la popolazione mondiale”. Il Senato allora non ritenne che quella fosse l'esigenza dell'industria transgenica in quanto “Un altro aspetto dell'attività delle aziende dell'industria delle biotecnologie riguarda la definizione di invenzione di geni e principi attivi, presenti negli organismi viventi animali e vegetali, riprodotti industrialmente o comunque modificati, con conseguente brevettazione e sottrazione alla libera disponibilità. Si configura così un monopolio e una privatizzazione delle conoscenze ed un rapporto di dipendenza univoca da parte degli agricoltori; ne deriva inoltre che le popolazioni che, con la loro presenza ed attività, hanno preservato patrimoni naturali contenenti geni e principi attivi brevettati, non ne dispongono più liberamente.
Il fine delle multinazionali monopolistiche della biotecnologia è quindi strettamente imprenditoriale, mentre compete a strutture pubbliche verificare la sostenibilità ambientale, sociale, e le implicazioni sulla salute dei consumatori. Infatti, non è detto che un fine imprenditorialmente legittimo, a parte l'aspetto monopolistico, corrisponda agli interessi generali, al bene comune.”. Lei si chiede “se non vi siano lobby e interessi commerciali «anche» tra coloro che non vogliono gli Ogm.” Certamente sono decine e decine di migliaia le aziende che puntano su un'agricoltura di qualità legata alle varietà dei cultivar, ai presidi delle biodiversità e dei territori. E' un problema o è la specifica ricchezza competitiva italiana anche per l'Expo 2015? Lei afferma che “In sintesi: gli Ogm sono sicuri e vantaggiosi per la salute e l’ambiente.” mentre l'indagine del Senato ha rilevato che “E' stata poi segnalata l'insufficiente chiarezza circa gli obbiettivi della valutazione del rischio. Si è riscontrata l'assenza di studi preventivi dell'impatto sugli ecosistemi dei fenomeni di ibridazione tra piante transgeniche e non. E' stata confermata la debolezza italiana nella ricerca, messa ancora più a rischio dalla natura monopolistica delle imprese del settore che detengono i brevetti. Si è configurata la sostanziale assenza di una azione concertata tra politiche economiche, sanitarie, agro-alimentari, ambientali, della ricerca scientifica e tecnologica.”. Lei non trova razionale “ invocare il «principio di precauzione» per vietare la coltivazione di Ogm”. Il Senati invece lo ha proposto anche su scala europea perché “Se si parla della natura costitutiva della vita, la cautela metodologica ed una decisione consapevole non possono che essere le conseguenze logiche di una etica della responsabilità verso il vivente attuale e futuro: la politica pubblica è tale solo se risponde ad interessi generali, ai quali gli interessi particolari ancorché legittimi si devono adeguare. La ricerca sugli OGM apre prospettive di notevoli potenzialità nel campo medico ed alimentare, dai farmaci ai trapianti. Essa presuppone che al suo governo concorrano sia i momenti della produzione, sia le istituzioni pubbliche a garanzia degli interessi generali.”.
Lei propone di coltivare OGM “Al di là di brevetti e multinazionali.”. La questione invece va affrontata perché il vivente e la conoscenza sono dei beni comuni e come tali devono essere preservati senza alcuna brevettazione. Nessuno mette in discussione la sua libertà di ricerca come scienziata, ma tocca alla politica pubblica decidere quali risultati siano utili. Lei è stata nominata senatrice a vita dal Presidente della Repubblica e i suoi colleghi per una legislatura dalle segreterie di partito. Ognuno di voi deve avere la consapevolezza che la politica pubblica è tale quando risponde agli interessi generali di queste e delle future generazioni.
Le allego la risoluzione approvata dal Senato da cui ho tratto le controdeduzioni ai suoi argomenti.

Buon lavoro.

Fiorello Cortiana
Green Italia-Verdi Europei
già vicepresidente della Commissione Agricoltura del Senato 

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