mercoledì 6 luglio 2011
Svolta PE sugli OGM
Il Parlamento Europeo approva con 548 “sì” una proposta che apre una procedura legislativa che prevede che saranno i singoli stati a decidere se avere o meno coltivazioni Ogm e potranno farlo anche le regioni. Gli stati dovranno impedire che le coltivazioni Ogm contaminino piante convenzionali o biologiche. Il testo, che ora dovrà essere approvato a maggioranza qualificata dai governi, prevede, oltre che per motivi socio-economici, i divieti di coltivazione per motivazioni ambientali, come lo sviluppo di erbe infestanti e la protezione della biodiversità, o per una mancanza di informazioni per un’esauriente valutazione di rischi. Le società biotech, secondo il testo approvato, sono obbligate a rendere pubblici tutti i dati necessari per effettuare valutazioni indipendenti. L’innovazione giuridica che si è già prodotta risiede nel fatto che le nuove norme spostano la base giuridica di questa materia dal mercato interno, dove i vincoli europei sono forti, all’ambiente, dove la libertà degli stati è più ampia. Per l’economia agroalimentare “dal campo al piatto” del Made in Italy aumentano le tutele e le potenzialità di mercato. Ora l’Ue deciderà se un prodotto Ogm potrà essere coltivato, ma ogni stato, o regione, sceglierà se farlo sul suo territorio. Questa decisione del Parlamento Europeo è coerente con il Principio di Precauzione già adottato dall’Europa e avvicina la questione OGM ai cittadini che, a loro insaputa, potevano trovare una coltivazione transgenica proprio nel campo confinante. L’Europa sceglie una partecipazione informata dei cittadini produttori/consumatori alle scelte degli imprenditori agricoli, un diritto da usare perché sia efficace.
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