sabato 22 febbraio 2025
mercoledì 19 febbraio 2025
Do you remember Russia Gate?
Do you remember Russia Gate?
Oggi Trump definisce Zelenskyy un “dittatore” che dovrebbe “muoversi velocemente” o perdere il paese mentre peggiora la disputa con il leader ucraino – Europe live
dal Washington Post del 2018: ‘Durante la corsa presidenziale del 2016, l'allora candidato Donald Trump ha segnalato la sua parentela spirituale con il presidente russo Vladimir Putin, crogiolandosi nel pensiero che Putin "mi chiama 'geniale'". Una sorprendente rete di connessioni è emersa tra il Cremlino e vari soci di Trump. Secondo un rapporto declassificato della comunità di intelligence pubblicato due mesi dopo le elezioni, la Russia ha condotto un'operazione di influenza durante la campagna per "minare la fiducia del pubblico nel processo democratico degli Stati Uniti, denigrare il Segretario di Stato Hillary Clinton e danneggiare la sua eleggibilità e potenziale presidenza". Lo ha fatto hackerando gli account di posta elettronica del Partito Democratico, trasformando le informazioni in armi fornendole a WikiLeaks e amplificandole sui social media. Trump ha applaudito, implorando pubblicamente i russi di hackerare le e-mail di Clinton, dicendo "Vorrei che venissero rilasciate".’
mercoledì 29 gennaio 2025
LA DISTOPIA TRAMPIANA
LA DISTOPIA TRAMPIANA Tutto quello che non gli piace non esiste o va cancellato
di Fiorello Cortiana Arcipelago Milano
28 gennaio 2025 Non sono state né la caduta tendenziale del saggio di profitto
né le cicliche crisi di sovrapproduzione, della previsione marxiana, a segnare
la crisi del capitalismo all’inizio del terzo millennio.
Così non sono stati i leninisti a prendere il Palazzo d’Inverno delle sue istituzioni.
Una élite, parte dell’1% contro il 99% denunciato alla riunione dell’OMC-Organizzazione
Mondiale del Commercio a Seattle 26 anni fa, ha portato a termine il compito. Lo
fa nello stretto interesse personale, con il sostegno di coloro che, di quel 99%
della popolazione, sono i più insicuri, i più minacciati, i più marginalizzati
dalle politiche imprenditoriali dell’1%.
Questa élite, questa tecno destra, è capeggiata da un imprenditore condannato ed eletto
Presidente degli Stati Uniti, che, fin dai primi giorni dopo la vittoria e in quelli dopo
la nomina ha esplicitato l’intenzione di prescindere dalle istituzioni politiche democratiche
e dalle loro regole.
Altroché la distanza dal Palazzo annunciata da Berlusconi
dal predellino dell’auto in piazza San Babila, altroché i vaffaday e l’”apriremo
il Parlamento come una scatola di tonno” di Beppe Grillo e 5S.
Qui si fa sul serio e la cosa ci riguarda tutti, a partire da noi europei “Dal punto di vista
dell’America, l’UE ci tratta molto, molto ingiustamente. Molto male.” ha detto
Trump al World Economic Forum di Davos.
“Tik Tok is back!” ha rassicurato Trump prima di essere insediato, insieme ha lanciato
la sua criptovaluta, Official Trump, o $Trump: la sua personale meme coin, cui è seguita
quella della moglie Melania.
Questo meme non è un gioco ma una lucida speculazione: il prezzo della
meme coin è salito immediatamente, dopo l’annuncio effettuato con un post, il
giorno dopo le monete virtuali in circolazione, il 20% dell’offerta, valevano 14
miliardi di dollari.
$Melania ha raggiunto la valutazione di circa un miliardo di dollari.
Non c’è solo Elon Musk, il gruppetto vede riuniti tutti i leader
proprietari delle corporation tecnologiche che controllano piattaforme globali e
hanno bilanci superiori a stati medio grandi senza rispondere a nessuno.
Sì perché Trump, appena eletto, si è affrettato a dire che negli States saranno
rimosse le barriere alla leadership americana nell’Intelligenza Artificiale e si
è riferito ai prefigurati dazi all’UE anche in relazione alle multe europee alle
corporation dell’algoritmo. Così al Forum di Davos ha definito ‘il Green Deal un
imbroglio’ con un appello garantito ‘comprate le auto che volete’.
Questa incarnazione della deriva finanziaria dell’economia, che prende ed esercita il
potere politico senza più intermediari, questa rappresentazione del valore come
puramente nominale, questa affermazione di un tecno liberismo integralista,
rifiuta i dati della realtà biologica materiale, ancorché prodotti da organismi
ufficiali universalmente riconosciuti.
Musk e i suoi amici contano su un nutrito gruppo di seguaci tra i professionisti
altamente scolarizzati della tecnofinanza.
Questa rete alimenta una narrazione proposta come l’innovazione, è
da questa rete che Trump seleziona i nuovi funzionari nello spoil system
istituzionale.
Sono i lungotermisti come Musk. Per loro la povertà o le pandemie, laddove circoscritte
ad alcune fasce del mondo, non sono priorità, non rappresentano un rischio totale,
e la crisi climatica, anche se globale, è derubricata a problema minore perché potrebbe
essere più logico investire nellaricerca di un “pianeta B” da colonizzare: per Musk e Trump è Marte.
La Terra e il vivente non umano non contano nulla, importa solo l’essere umano, che
deve diventare una specie multiplanetaria per garantire la sopravvivenza e andare
oltre un evento cataclismatico e la scomparsa sulla Terra di quella che
condiderano l’unica specie altamente intelligente presente nell’universo.
Altroché la Laudato Sì, qui l’antropocentrismo integralista prescinde da
qualsivoglia responsabilità di custodia degli ecosistemi.
Ma qui, come nelle migliori narrazioni distopiche “Tutti gli animali sono uguali,
ma alcuni sono più uguali degli altri”.
Oggi non è la distopia della Fattoria degli Animali raccontata da Orwell, ma la proposta
di uno dei filosofi di riferimento del lungotermismo, Nick Beckstead membro del Future of
Humanity Institute, che spiega: ‘Salvare vite umane nelle nazioni povere potrebbe essere meno
utile che salvare vite nelle nazioni ricche.
Questo perché le nazioni più ricche hanno adi sposizione innovazioni considerevolmente migliori
e i loro lavoratori sono molto più produttivi.
Di conseguenza, è plausibile che, a parità di condizioni, salvare una vita in una nazione ricca
sia sostanzialmente più importante che salvarne una in un paese povero.’
L’eugenetica a braccetto con il darwinismo sociale.
Oggi i fanatici sostenitori della priorità del Primo Mondo sul Terzo, i
negazionisti del cambiamento climatico, coloro che aspirano a una vita
multiplanetaria, che vedono gli assalitori di Capitol Hill come eroi contro le
istituzioni e le leggi democratiche, quale forma di dittatura sono disposti a
instaurare e sostenere per realizzare la propria visione e garantire i propri
interessi a spese della Terra e dei suoi abitanti, umani e non?
Eppure gli effetti di uno sviluppo energivoro e quantitativo illimitato entrano tutti i
giorni nelle case dai TG, dove non direttamente.
La temperatura media nel 2024 è stata di 1,6 °C al di sopra dei livelli preindustriali,
come mostrano i dati del Copernicus Climate Change Service (C3S) dell’UE.
Sopra l’obiettivo concordato a livello internazionale di 1,5 °C per la prima volta:
un balzo di 0,1 °C sul 2023, anno record di caldo.
Gli Stati Uniti producono già più petrolio e gas di qualsiasi altro paese al mondo.
Trump dice di comprare l’auto che si vuole, ma l’1% più ricco del mondo il 10 di gennaio
ha già consumato la sua quota del budget di carbonio globale per il 2025.
Ha già causato, in media, 2,1 tonnellate di emissioni di anidride carbonica, secondo
l’analisi di Oxfam GB. Per il 50% più povero dell’umanità per creare la stessa quantità
di inquinamento ci vorrebbero tre anni.
Di fronte a questo scenario, dove l’autocrazia statunitense si misura con quella cinese e russa,
sembra a-contestuale la fatica europea di uscire dalle alterità di due guerre attraverso la fatica
della democrazia e del suo processo per una Unione Europea con sovranità e rappresentanza, capace di
coniugare sostenibilità e innovazione.
Proprio dentro questo marasma regressivo e reazionario risultano importanti i passi che strutturano
istituzioni per una cultura della cittadinanza condivisa, qui su questa Piccola Terra l’unica che
tutti, animali umani e non, abbiamo. Sono passati quasi 50 anni dal disastro
della diossina dell’ICMESA a Seveso, grazie alla tenacia e allo sguardo
ecologista di una partigiana ‘Quattro direttive europee in materia di controllo
dei rischi industriali, si chiamano “Direttiva Seveso” e chissà se sarebbero
davvero state varate senza l’impegno invero totale di Laura Conti.” (Valeria
Fieramonte ‘La via di Laura Conti- Ecologia, politica e cultura a servizio della
democrazia’ Enciclopedia delle donne). E l’Europa è andata avanti, anche
evitando il marketing della simulazione. Lo illustra Elisabetta Cicigoi in
‘Greenwashing. Fondamenti giuridici. Pratiche commerciali sleali.
La direttiva 2024/825 (Pacini Giuridica). ‘Nel campo della cosiddetta finanza sostenibile
l’UE con il Regolamento Tassonomia è arrivata ad indicare sei obiettivi
ambientali in base ai quali classificare le attività economiche come
“ecocompatibili”’.
La ‘Direttiva 2024/825 “Empowering consumers for green transition” considera i green claims
ammissibili solo se autenticati da marchi di qualità ecologica, sistemi di certificazione o
eccellenze riconosciute, facendo dunque riferimento a presupposti di fatto e di diritto diversi
da quelli della finanza sostenibile.’ ‘Uno degli strumenti attuativi del New Green Deal è
il Circular Economy Action Plan (CEAP), marzo 2020 basato su 35 azioni elencate
e descritte nella comunicazione della Commissione al Parlamento Europeo.’
Nell’aprile 2024 il PE ha adottato il testo finale della Direttiva sulla
“Corporate Sustainability Due Diligence” applicabile a breve alle società con
oltre 1000 dipendenti e con un fatturato di oltre 450 milioni di Euro’ per
incentivare un comportamento aziendale sostenibile e responsabile verso i
diritti umani e l’ambiente’.
Di fronte a un quadro normativo e politiche UE per legare la competizione industriale
all’innovazione qualitativa Trump ha lamentato «Non prendono i nostri prodotti agricoli
e non prendono le nostre auto. Eppure, ci mandano auto a milioni e mettono tasse su cose che vogliamo
fare» raccontando i suoi problemi nell’ottenere autorizzazioni per un suo affare
in Irlanda.
E ancora l’Europa aggiunge un tassello al suo quadro di trasparenza,
efficacia e coerenza istituzionale per la spesa pubblica.
Lo descrive bene Fausto Capelli ‘La Procura Europea e i controlli sull’impiego dei fondi PNRR’
Editoriale Scientifica.
E’ il Trattato di Lisbona del 2007, in vigore dal 2009, a porre le basi per un diritto penale europeo.
‘L’idea dell’istituzione della Procura Europea diventa realtà, alla quale segue l’avvio
dell’iter legislativo, con la proposta della Commissione Europea del 2013 e l’approvazione
finale del 2017’.
‘Tra l’istituzione di EPPO- European Public Prosecutor’s Office e l’inizio della sua operatività (2021)
è avvenuto un fatto di portata storica, epocale (…) La crisi pandemica non ha solo portato con sé morte,
distruzione, dolore,ma ha “costretto” l’UE a una risposta senza precedenti, anche, ed anzi in
particolare, sul piano finanziario’.
Next Generation UE, per noi il PNRR, hanno messo a disposizione delle amministrazioni e delle
imprese una disponibilità economica impensabile per ogni singolo Stato.
La Procura Europea è ‘la prima vera Procura sovranazionale creata a livello mondiale,
una sorta di procuratore federale con poteri estesi al territorio di tutti gli Stati partecipanti alla
cooperazione rafforzata.’ ‘In questo senso, non solo i risultati ottenuti in termini quantitativi
appaiono rilevanti, ma specie quelli qualitativi, intendendosi con gli stessi, il conseguimento di
una effettiva protezione degli interessi finanziari dell’UE sulla base di indagini efficaci,
ma condotte nel pieno rispetto del quadro legale e dei diritti della difesa.’
E’ chiaro che la transizione ecologica non si ottiene per decreto, per questo tocca ad una
politica capace di visione e di partecipazione delle parti interessate costruire
proposte con tempi e modalità sostenibili, sul piano ambientale e su quello
sociale, cioè del mondo del lavoro.
E’ altrettanto chiaro che una cornice di regole, indirizzi e garanzie, è indispensabile per
guidare il cambio di modello di sviluppo in termini equi, cioè rispondenti l’interesse generale
non quello di una piccola élite prepotente e indifferente all’altro da sé.
L’Europa che ha reagito alla crisi pandemica non considerandola una catastrofe ma una
opportunità di cambiamento e di avanzamento, ora deve fare altrettanto nel
combinato degli autocrati e della tecno destra.
Tra il ‘niente regole’ di Trump e burocrazie distanti, in mezzo c’è la via della
partecipazione informata al processo deliberativo, perciò responsabile.
Null’altro è desiderabile per uomini e donne liberi dalle dittature del ‘900.
lunedì 13 gennaio 2025
Disagio giovanile e devianza. Andare oltre la retorica securitaria e/o antagonista
La Gilda degli insegnanti di Milano e Varese organizza un incontro di Formazione per i docenti delle scuole di ogni ordine e grado che si terrà nella mattinata del 16.01.2025 dalle ore 8:45 presso l’ITCS Schiaparelli – Gramsci di Milano.
La cronaca e la polemica politica nostrana speculano sulla morte di Rami, così come gli antagonisti esteti dei riots. È toccato al padre di Rami richiamare tutti al buon senso e a una auspicabile giustizia. Tocca a tutte le articolazioni del mondo adulto interrogarsi, ascoltare e capire, per definire azioni utili alla promozione di una cittadinanza condivisa. per questo l'incontro di formazione promosso dalla GILDA DEGLI INSEGNANTI di Milano è particolarmente significativo.
Qui sotto tutte le indicazioni per gli insegnanti interessati.
Giornata di Formazione
Programma
8,45 – 9,15 Registrazione e accreditamento dei partecipanti
9,15 – 9,30 Saluti e presentazione dell’iniziativa Dott.ssa V. Ammenti, Presidente Ass. Docenti Art. 33;
Prof.ssa V. Serraino, Coordinatrice Gilda Ins. MI/VA;
Prof.ssa Francesca Giuranna, DS Schiaparelli-Gramsci
9,30 – 10,30 Lectio Magistralis
Dott. M. Lancini (Psicologo, Psicoterapeuta, docente Unimib e Unicatt, Presidente Fondazione “Minotauro”)
10,30 -10,50 Intervento istituzionale
Rappresentante MIM
10,50 – 11,10 Coffee break
11,10 – 13,00 Tavola rotonda e interventi del pubblico
Dott. M. Lancini;
M° M. Pagani (musicista, compositore, produttore discografico, scrittore);
M° G. Scutellà (regista Teatro Puntozero Beccaria).
Coordina Dott.ssa Nicoletta Prandi (giornalista professionista Radio Lombardia)
Il seminario è organizzato con l’Associazione Docenti Art. 33, Ente di formazione accreditato MIM (Decreto Prot. n. AOODPIT. 852 del 30.07.2015) ed è riconosciuto quale attività di formazione in servizio per il personale docente ai sensi dell’art. 36, comma 8, CCNL 2019/21, pertanto è possibile usufruire del permesso per la partecipazione. Ai partecipanti sarà rilasciato l’attestato di frequenza.
È opportuna prenotazione al link
https://forms.gle/BfrgboLUfHEyeZ
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