ciao, welcome :-)

in questo blog metto un po di tutto se cerchi qualcosa che non trovi chiedimelo

mercoledì 28 aprile 2021

Pietrostefani

C'è una verità giudiziaria che resta nella storia. Una verità che, laddove confermata dai gradi di giudizio francesi, Pietrostefani rispetterà. C'è una assoluta certezza, derivata dalle testimonianze in tutti i dibattimenti, del fatto che l'omicidio del commissario Calabresi non fu ordinato dal gruppo dirigente di Lotta Continua, men che meno a latere di una manifestazione in una città Toscana. Non è su questo che voglio fare riflettere, bensì sul fatto di accomunare l'esperienza di Lotta Continua, e con essa di tutti i gruppi della sinistra extraparlamentare, al terrorismo. Il fatto che militanti di Lotta Continua promossero e aderirono a organizzazioni della lotta armata non permette ad alcuno di schiacciare una esperienza collettiva su quel piano. Nessun artificio dialettico,non ho mai fatto mistero che molti dei miei compagni del servizio d'ordine scelsero di promuovere Prima Linea, io e tantissimi altri contrastammo esplicitamente questa deriva. La posizione di Lotta Continua su Moro e trattativa, insieme a quella del PSI, così come nella manifestazione del settembre '77 a Bologna per l'isolamento degli autonomi, è stata chiarissima. C'è una ulteriore riflessione che propongo alla luce della notizia odierna su quanto accaduto in Francia: un paese che non riesce a fare i conti con la propria memoria, anche a distanza di diversi decenni, è un paese incapace di esprimere una autonoma soggettività politica. Questo vale per la strage di Piazza Fontana, per la morte di Pinelli, così come per il 'Caso Moro'. Per non parlare di P2, Cernis e Sigonella.

giovedì 22 aprile 2021

Conversione ecologica non simulazione

La Terra ci è data in prestito dai nostri figli ora abbiamo la necessità e la possibilità di fare il cambiamento. Giornata Mondiale della Terra Conversione ecologica non simulazione https://youtu.be/E3UyTGafz6w

venerdì 16 aprile 2021

UNA INTELLIGENZA CONNETTIVA PER LA CONVERSIONE ECOLOGICA

Il progetto bellamilano.cloud L'emergenza climatica globale e la pandemia che essa ha favorito, non permettono né operazioni di aggiustamento e mitigazione del modello di sviluppo che le ha generate e, men che meno, alcuna operazione di simulazione nel nome della transizione ecologica. Ciò di cui la Terra ha bisogno è una effettiva conversione ecologica. Ciò significa, per tutti noi che la abitiamo, un cambiamento dei consumi e dei costumi all'insegna della qualità e della sobrietà, per alleggerire l'impronta che, come specie, imprimiamo sui cicli biologici, sugli ecosistemi e sulla qualità del vivere sociale del Pianeta. Ciò significa un diverso urbanesimo e nuove politiche pubbliche per le nostre città. Gli indici finanziari non possono essere la sola misura della/delle comunità. La conversione ecologica non può prendere corpo attraverso proibizioni e imposizioni, perché sia efficace e sostenibile si deve fondare sulla partecipazione consapevole, su una responsabilità diffusa e sostenibile. Affinché la conversione necessaria sia frutto di scelte civili, occorre che i milanesi siano abitanti consapevoli e partecipi, e non meri residenti nella vita della città. Una consapevolezza che è prodotta e genera la soggettività politica pubblica legata agli interessi generali, la partecipazione informata al processo deliberativo, le procedure e gli spazi per l'esercizio della cittadinanza attiva, la qualità degli istituti di partecipazione. L'opportunità del Recovery Fund sarà coerente con la conversione ecologica se Milano si riconoscerà dentro il contesto metropolitano, innovativo, vivibile, socialmente accessibile, quale nodo di relazione e di passaggio esemplare nella definizione delle politiche economiche e territoriali della globalizzazione. Un vaccino per la crisi della democrazia in occidente. Ogni volta che i cittadini milanesi hanno potuto esprimersi direttamente, hanno chiesto una città sostenibile e generosa con l'innovazione, che è funzione della qualità del vivere sociale. Ma, al momento, non è richiesta alcuna rendicontazione da parte della amministrazione e del consiglio comunale. Invece i cittadini metropolitani non possono usare lo strumento referendario previsto dallo statuto perché né il sindaco metropolitano Pisapia, né il suo successore Sala, hanno promosso il regolamento attuativo. Per la necessaria conversione ecologica dobbiamo prendere atto della mancanza di una visione di sistema territoriale qualitativo: qualità dei servizi, qualità della partecipazione, qualità ambientale, qualità delle reti, qualità sociale. Invece di rassegnarsi è più utile e capace di senso adoperarsi per proporre questa visione. C’è una straordinaria intelligenza diffusa: nei comitati territoriali impegnati su questioni di prossimità o a carattere generale, nelle associazioni e nel volontariato ambientale e socio-sanitario, nell'accademia e nella ricerca, nelle professioni, nelle scuole e financo nei partiti. Propongono, idee e soluzioni sostenibili e di qualità, in reazione e in alternativa a progetti, devastanti legati ad esigenze vere o presunte. Occorre che l’atomizzazione sociale della globalizzazione, che con il lockdown abbiamo conosciuto come condizione diffusa, diventi intelligenza connettiva, come propone De Kerkove. Una piattaforma di confronto ed elaborazione condivisa ha senso se abilita e facilita l'esercizio della Cittadinanza Attiva in una funzione di tensione con organi di rappresentanza ed amministrativi. Sono necessari medici scalzi digitali che condividono, divulgano, conoscenze e competenze per l’estensione digitale dello spazio pubblico al fine di qualificare una comunità perché si esprima come opinione pubblica informata, quindi esigente. Ciò connette una intelligenza collettiva presente nella realtà urbana qualifica la qualità dell'offerta politico elettorale e la sua traduzione amministrativa. Non smettiamo di provarci. Per realizzare praticamente questa moderna agorà abbiamo deciso di uscire dalla progressiva omologazione di soluzioni commerciali di web conferencing, partendo, invece da un prodotto tecnologico personalizzabile che nasce già come un progetto aperto, libero e collaborativo, in altre parole un OpenSource. OpenMeetings ad oggi rappresenta la soluzione ottimale alle nostre aspettative. bellamilano.cloud è l’evoluzione in chiave multimediale web 2.0 dell'antica agorà: luogo di partecipazione e di confronto aperto e diretto per la produzione di proposte e indirizzi concreti. La comunicazione in questa moderna agorà avviene sempre in diretta, ciascuno non si può celare dietro un nickname o da un avatar né il sistema consente l'applicazione di filtri immagine, tutto questo a vantaggio della sicurezza ossia di una comunicazione libera, aperta ma responsabile. Negli spazi di Bella Milano, grazie ad Open Meetings, nessuno sarà profilato e nessuna identità sarà merce nel mercato dell’informazione. OpenMeetings è un progetto software open source con licenza Apache Software Foundation (ASF) per la presentazione e conferenze Web, la formazione, il disegno collaborativo su lavagna interattiva, la presentazione e la modifica di documenti. La comunicazione in modalità audio, audio/video e chat tra gli utenti, organizzati in gruppi e supportati da uno o più moderatori, avviene in stanze virtuali che possono essere configurate per le diverse modalità di comunicazione (chat, audio, audio/video), sicurezza e qualità audio e video. È naturalmente presente un servizio dedicato ed integrato di posta elettronica accessibile agli utenti. L’ingresso a bellamilano.cloud avviene con registrazione gratuita a questo indirizzo: https://bellamilano.cloud/ Presenteremo Bella Milano a tutti coloro che sono interessati mercoledì 21 aprile alle 21,00 La registrazione sarà poi trasmessa su YouTube in un canale dedicato Mauro Preda, geografo e informatico, già docente all'Università Cattolica, illustrerà la piattaforma OpenMeetings e le possibilità di partecipazione, confronto e scelta sui diversi temi/questioni. Milly Moratti, consigliera comunale, Presidente della Commissione Consiliare per la partecipazione e promotrice di ChiamaMilano, metterà in relazione la partecipazione informata attraverso lo spazio pubblico digitale, con i Referendum cittadini e le Udienze Pubbliche, piuttosto che con gli spazi condivisi di incontro, con le effettive possibilità di interessare l’agenda amministrativa. Mauro Toffetti, Direttivo Nazionale ‘Nessuno tocchi Caino’, vicePresidente UEAPME- Unione Europea dell'Artigianato e delle Piccole e Medie Imprese, illustrerà esperienze di cittadinanza attiva nell’uso artistico-culturale dei linguaggi espressivi, così come nelle azioni di prevenzione e recupero del disagio che diventa devianza, cioè questione di ordine pubblico e/o terapeutico. Edoardo Croci, docente alla Bocconi e promotore di Milano Sì Muove per gli ultimi referendum cittadini, illustrerà questa modalità di partecipazione in relazione alle decisioni amministrative e consiliari. Pierluca Oldani, sindaco di Casorezzo già consigliere in Città Metropolitana, illustrerà le contraddizioni della Città Metropolitana e le sue potenzialità. Marco Cappato, promotore, illustrerà la Citizen Initiative Europea ‘Stop Global Warming’, che potremmo definire come una Direttiva Europea di Iniziativa Popolare per mettere un prezzo sulle emissioni di CO2 e chiedere alla Commissione Europea di proporre una normativa dell'UE che scoraggi il consumo di combustibili fossili, incoraggi il risparmio energetico e l'uso di fonti rinnovabili per combattere il riscaldamento globale e limiti l'aumento della temperatura a 1,5ºC. Per informazioni scrivere a: admin@bellamilano.cloud

mercoledì 14 aprile 2021

Erdogan: come definirlo.

È inutile che Erdogan faccia l'offeso. Draghi lo ha definito per quello che è: un dittatore. Non avrebbe potuto onorarlo meglio.

giovedì 8 aprile 2021

Mala tempora...

"E’ anzi mia opinione che il male non possa mai essere radicale, ma solo estremo; e che non possegga né una profondità, né una dimensione demoniaca. Può ricoprire il mondo intero e devastarlo, precisamente perché si diffonde come un fungo sulla sua superficie. E’ una sfida al pensiero, come ho scritto, perché il pensiero vuole andare in fondo, tenta di andare alle radici delle cose, e nel momento che s’interessa al male viene frustrato, perché non c’è nulla." (Hannah Arendt, La banalità del male) Quando l'eugenetica da ragioniere và a braccetto con l'indifferenza. Ricevo: "Caro Sen. Cortiana; Leggo su Qui Finanza un articolo che mi ha fatto rabbrividire! Ecco il link: https://quifinanza.it/pensioni/pensioni-e-morti-covid-inps-risparmia-119-miliardi/478230/ immagine.png L'articolo è un concentrato di fredde e ciniche argomentazioni arricchite da banali proiezioni statistiche degne solamente di un criminale nazista. Non voglio commentare oltre.. è sufficiente seguire una celebre scena tratta del film "La vita è bella" https://www.youtube.com/watch?v=1KIBVCNPsaw Poniamoci ora una domanda: QUAL E' LA DIFFERENZA? MP" Combiniamo la notizia INPS con quella di cronaca nera di oggi per cui Il Sindaco e la dirigente dell'ufficio tecnico del Comune di Opera (Milano), oltre a tre imprenditori edili, ritenuti responsabili di peculato, corruzione per un atto contrario ai doveri d'ufficio, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, sono stati arrestati. Tra gli illeciti anche l'interramento di rifiuti nel Parco agricolo Sud Milano. Il sindaco avrebbe fornito anche mascherine, destinate a RSA e farmacie, a famigliari e dipendenti amici quando durante la pandemia non si trovavano. Sono notizie che indicano quale tipo di autoreferenzialità e di conformismo producono la dissoluzione della cultura della comunità e la pratica di reciprocità, di attenzione critica e di partecipazione, necessarie ad aumentarla e a qualificarla. È la mancanza di una etica della responsabilità verso gli altri, presenti e futuri, così come verso l'ecosistema che ci permette di vivere. Senza una conversione ecologica non ci sarà transizione ecologica.

lunedì 5 aprile 2021

PartecipaMi/Fondazione RCM, una riflessione necessaria

Herman Zampariolo insegnò a me e a Chicco Testa i rudimenti digitali usando un tutor della Olivetti negli anni ‘80, ma è stato negli anni ‘90 che, grazie alla RCM- Rete Civica di Milano, ho appreso e praticato lo spazio pubblico digitale come estensione di quello fino ad allora conosciuto. Soprattutto, la pratica della partecipazione si è estesa in modo disintermediato: spazi di espressione senza bisogno di occuparli o di chiederli a qualcuno. Sento una profonda riconoscenza per Fiorella De Cindio, per il Prof. Degli Antoni, per Beppe Caravita, e per tutti quelli che a Scienze della Comunicazione hanno alimentato questo network civico, Oliviero Gentile per tutti. Ho quindi risposto positivamente, negli anni, alle richieste di contribuire alla possibilità di un sostentamento economico essenziale, ma avevo iniziato a sollevare delle perplessità. La nascita della Fondazione RCM ha visto, nel tempo, la partecipazione del Comune di Milano e della Provincia, poi Città Metropolitana, mi sembrava perciò naturale e coerente con la traduzione degli indirizzi costituzionali che le amministrazioni pubbliche considerassero la partecipazione informata al processo deliberativo, da parte dei cittadini, come dovere democratico di abilitazione universale. RCM poi PartecipaMi, cui partecipavano, mi sembravano lo strumento ideale, logico, e nello statuto precisava la sua funzione “Nasce con lo scopo di progettare, gestire e sostenere ambienti di partecipazione attiva dei cittadini, avvalendosi di strumenti digitali, nei processi di formazione, adozione e valutazione delle decisioni e dei servizi di pubblico rilievo.”. Quando Lorenzo Lipparini ha assunto il ruolo di assessore alla partecipazione, ancor più viste la sua cultura e la sua pratica radicale, mi aspettavo una concretizzazione di questo coinvolgimento e di affido di una traduzione concreta delle aspettative suscitate fin dai tempi della presenza arancione in Piazza Duomo. Tutto ciò non è avvenuto. L’azione pubblica di informazione su scelte già avvenute e prese anche fuori dagli ambiti di rappresentanza consiliare, vedi Ex Scali FS, è stata spacciata per l’esercizio del Débat Public francese, pur introdotto nel 2018 nell’ordinamento italiano. La Fondazione RCM non ha sollevato pubblicamente questa contraddizione, né ha preteso che le amministrazioni pubbliche onorassero la loro responsabilità di promotori, limitandosi a sollecitare un contributo dai cittadini che lo avevano già dato. Quando, alcuni anni fa a Chiama Milano, ho partecipato ad un incontro/anniversario di celebrazione e riflessione, ho sostenuto l’insufficienza e l’inutilità di animare la riduzione milanese di un social network, lì ho potuto constatare che chi prendeva la parola era invece soddisfatto e non chiedeva niente di più. Al massimo ambiva ad utilizzare PartecipaMi per sollevare alcune richieste locali. Io ribadisco che uno spazio civico locale di partecipazione digitale ha senso se abilita, facilita, l’esercizio della Cittadinanza Attiva in una funzione di tensione, non di scambio, con il Consiglio e la Giunta. Credo che siano necessari medici scalzi digitali che condividono, divulgano, conoscenze e competenze per l’estensione digitale dello spazio pubblico al fine di qualificare una comunità perché si esprima come opinione pubblica informata, quindi esigente. Ciò non solo qualifica la qualità dell’offerta politico elettorale e la sua traduzione amministrativa, ma connette una intelligenza collettiva presente nella realtà urbana. Del resto, proprio grazie a Fiorella, Oliviero & co. Che hanno adattato Liquid Feedback, tutto ciò ha visto una verifica ed una conferma nella definizione partecipata del programma regionale del Patto Civico di Umberto Abrosoli. Non trovo alcuna riflessione e indicazione in questo senso da parte di PartecipaMi e la richiesta periodica di contributi risulta funzionale ad un ruolo accessorio ad una pratica consociativa e di esternalizzazione della elaborazione e decisione politica che interessa le amministrazioni pubbliche che riguardano Milano. Il Consiglio metropolitano, con provvedimento n. 56/2015 del 17/12/2015, ha deliberato il recesso della Città metropolitana di Milano dalla Fondazione RCM, il sindaco metropolitano era Pisapia, quello odierno, Sala, non ha modificato la scelta.