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mercoledì 30 giugno 2021

Genova 2001, avere memoria

il manifesto Due trappole per il G8 Fiorello Cortiana - Francesco Martone* EDIZIONE DEL 05/07/2001 Due trappole per il G8 A Montecitorio un'insidiosa aria consociativa, in piazza a Genova un'altrettanto insidiosa aria "militare". Dopo le pistolettate di Göteborg l'innocenza del movimento è finita. La globalizzazione economica è il nemico da battere, certo. Ma con la non violenza FIORELLO CORTIANA - FRANCESCO MARTONE* Oggi siamo parlamentari, ma la nostra esperienza personale e politica ha radice nei movimenti di base. Ciò non ci autorizza a nulla se non a proporre di condividere alcune riflessioni nel cammino che conduce a Genova, al prossimo vertice del G8. Noi non sappiamo a quale associazione del "popolo di Seattle", se a una di quelle pacifiche o di quelle aggressive, appartenesse Tobi, il ragazzo colpito alla schiena da un colpo di pistola della polizia. Soprattutto sappiamo che a Göteborg è finita l'innocenza del movimento contro la globalizzazione e che molti su vari fronti sono responsabili dell'accaduto e in particolare devono sentirsi responsabili delle conseguenze, a partire da Genova e a seguire. E' assolutamente fondato ma parziale attribuire la responsabilità alle forze dell'ordine e ai servizi. Ci sono infatti gruppi organizzati che deliberatamente e a freddo agiscono per ridurre le manifestazioni ad una questione di ordine pubblico. Non c'è nessuna mistica dell'unità del "movimento" da preservare per indurci allo strabismo: a Praga, e non solo, eravamo in cortei ben separati, non solo dai colori, ma anche dalla pratica. Il bastone di Fini e la carota di Ruggiero non devono indurci ad un doppio e fatale errore: in Parlamento ad accettare una logica consociativa ed ipocritamente bipartisan che non mette in discussione il liberismo ma chiede che sia caritatevole, in piazza accettando la trappola militare e simbolica della linea rossa da passare con le buone o con le cattive. Una rete libera e connessa composta da associazioni, parrocchie, sindacati, centri sociali, Ong, esponenti istituzionali, del nord e del sud del mondo, ha messo in discussione l'espropriazione di sovranità dei Parlamenti e dei popoli del pianeta. Ha messo in discussione il liberismo come una logica planetaria cui subordinare la vita del vivente, i suoi alfabeti e i suoi diritti. Queste due questioni sono entrate nelle agende ufficiali e stanno diventando consapevolezza diffusa, sono infatti questioni di democrazia, e così devono essere percepite. E' tempo che i cuori e le menti si aprano e i corpi si mettano in gioco. La scelta della non violenza è la scelta più radicale che ogni esperienza della rete globale dei diritti può compiere per essere efficace. Non vi è alcuna utilità nel contrapporre a linguaggi militari, linguaggi paramilitari, se non per l'autoreferenzialità compensativa di chi li pratica. Invece l'aumento della partecipazione diretta può produrre sussidiarietà, e la contestazione non della legittimità degli incontri, ma della stessa titolarità a decidere per il mondo, può riportare la politica pubblica nei Parlamenti. All'autorità sulla piazza il movimento dovrà però sostituire l'autorevolezza della proposta politica. Una proposta che si sta sviluppando a tutto campo a partire da Porto Alegre e che deve saper contrapporre al sistema economico neoliberista un paradigma diverso fondato sulla solidarietà, i diritti, la tutela dell'ambiente. Un approccio che tolga centralità al mercato per recuperare i luoghi veri della politica, intesa come perseguimento del bene comune. Insomma, una nuova forma di democrazia globale, nella quale i cittadini, i consumatori, gli "esclusi" possano sentirsi partecipi in prima persona. Un sistema responsabile, equo e sostenibile. E il nostro ruolo come parlamentari deve essere quello di interpretare, recepire e rappresentare queste esigenze diffuse, di creare strumenti di trasparenza, di controllo, di indirizzo ai processi di globalizzazione economica. Varie sono le iniziative che i Verdi hanno lanciato verso il G8, tra cui un Osservatorio Istituzionale sul G8 ed una mozione presentata alla Camera e al Senato che riguarda non solo l'agibilità democratica di Genova, ma che propone una piattaforma per la globalizzazione dei diritti. Una piattaforma che recepisce le richieste e le proposte delle campagne internazionali per la cancellazione del debito, per la Tobin Tax, per la riforma delle istituzioni finanziarie internazionali e le agenzie di credito all'esportazione, per la radicale riforma dell'Omc. Forse quello di Genova sarà finalmente l'ultimo G8, l'ultima autocelebrazione della potenza di 8 paesi che da soli consumano la stragrande maggioranza delle risorse naturali, che controllano le istituzioni internazionali e le cui imprese multinazionali controllano la maggior parte dei flussi finanziari e commerciali. Il giorno dopo Genova però non dovremo abbassare la guardia, perché altre importanti scadenze internazionali ci aspetteranno nei prossimi mesi. Sarà allora necessario vigilare affinché al termine del G8 non segua l'inizio di un processo decisionale ancor meno trasparente e lontano dai riflettori dei media e dall'attenzione e preoccupazione dell'opinione pubblica. Non possiamo permettere che il nostro destino sia affidato a pochi funzionari o tecnici che negoziano in segreto, come successo nel caso dell'Accordo Multilaterale sugli Investimenti, un accordo abortito appena esposto alla luce del sole, tanto grave era l'attentato alla democrazia e tanto forte la protesta popolare che ne seguì. La vicenda G8, oltre a segnare la "fine dell'innocenza", dimostra come esista un grave deficit di democrazia, chiara espressione e conseguenza della globalizzazione neoliberista. Ed allora la democrazia va recuperata nei suoi luoghi più consoni, nelle piazze e nelle aule parlamentari, non nei mercati finanziari o nelle stanze dei bottoni. Per questo noi Verdi ci faremo promotori di varie azioni, sulle quali chiederemo la collaborazione e il sostegno dei movimenti della società civile, e dei Parlamentari dell'Ulivo, dall'arbitrato sul debito estero, alla riforma della Banca Mondiale e del Fondo Monetario Internazionale, al controllo socio-ambientale dei fondi pensione, a una legge che una volta per tutte dia al Parlamento il potere di controllo e indirizzo politico sulle scelte che l'Italia farà nell'ambito delle grandi istituzioni finanziarie e internazionali. Nel corso del dibattito sulla fiducia al Senato, il presidente del consiglio Berlusconi ha manifestato disponibilità al dialogo sui temi del G8 e il sostegno al diritto di manifestare. Il metro della credibilità di questi impegni si misurerà con l'impegno che il governo prenderà sull'accoglienza dei manifestanti, sulla concessione di una "cittadella" al Genoa Social Forum, sulla smilitarizzazione delle forze di polizia, sulla messa a disposizione di piazze, scuole e campi di calcio come richiesto. Eppoi a permettere in tempi strettissimi un dibattito vero, capace di attraversare anche i lavori delle commissioni - diversamente da come sta avvenendo in queste ore - sui temi del G8, sul debito, sul riassetto dei sistemi di governo globali, sull'ambiente e i diritti. Ognuno faccia la parte che ritiene, ma con la consapevolezza che se i governi del G8 tenessero la loro conferenza via video e rete telematica, piuttosto che su una nave spaziale, perché spaventati, non ci sarebbe nulla da festeggiare e i nodi resterebbero comunque, tanto per le reti sociali quanto per i Parlamenti espropriati entrambi. Senatori del Gruppo Verdi-L'Ulivo

Aiutiamo 120 volontari PASMIL ad aiutare

📣Cara/o cittadina/o, è attiva la nostra campagna di crowfunding lanciata sulla piattaforma Produzioni dal Basso, è un progetto molto importante che permetterebbe all’associazione una maggiore stabilità e sostenibilità per svolgere al meglio la nostra missione. PaSMil-Pubblica Assistenza Milanese è composta esclusivamente da volontari. Per questo sarebbe importante e fondamentale che ognuno si facesse promotore 🗣 di questa iniziativa anche con un piccolo contributo e condividendo il link con i suoi contatti o pubblicando informazioni sull’iniziativa sui social 📱 così da far conoscere a più persone la nostra realtà, quello che facciamo e il motivo per cui ci impegniamo ogni giorno. Insieme possiamo fare la differenza💪! Spargi la voce ➡️ https://www.produzionidalbasso.com/project/soccorso-assistenza-comunita-sostieni-i-120-volontari-p-as-mil/

giovedì 24 giugno 2021

conosco bene il DDL Zan

Conosco bene il ddl Zan, come conosco Zan da oltre 20 anni. La questione che pongo in relazione al testo riguarda il concetto di identità di genere. Per me non sarebbe equivoco usare il termine 'transessuale': questo è un elemento di chiarimento necessario ad evitare ogni equiparazione tra le donne e gli orientamenti LGBT. L'altro elemento da chiarire nel ddl è l'uso del finanziamento e la natura della propaganda nella prevista Giornata Nazionale. La questione delle madri surrogate, in luogo dell'adozione, certamente non è parte del ddl ma è certamente interna ad una cultura misogena che parte da una equivoca equiparazione tra orientamento sessuale e sesso biologico. Credo che occorre un chiarimento non certo alcun ostruzionismo.

martedì 22 giugno 2021

Le derive del ddl Zan segnalate da una suora

Suor Anna Alfier sostiene che il testo del ddl zan deve essere rivisto e coglie la deriva antropologica della discriminazione positiva per categorie protette. Logicamente e laicamente ineccepibile. È importante l'invito ai ragazzi, 'conoscete per non essere influenzati neanche da me' ROMA, 22 GIU - "Oggetto di grandi discussioni e dibattiti in questi giorni è il DDL Zan, il cui contenuto, in tutta onestà, andando a fondo, non mi convince affatto". A dirlo è suor Anna Monia Alfieri, esperta in politiche scolastiche e referente scuola per Usmi, l'Unione superiore maggiori d'Italia. "Certamente - spiega - è doveroso contrastare qualsiasi forma di discriminazione, nel rispetto della dignità umana e del principio di uguaglianza; credo, tuttavia, che questo DDL vada nella direzione opposta. Se, nell'intendimento del legislatore, ci fosse solo la tutela della persona, sarebbe sufficiente applicare la normativa esistente. Dalla Costituzione al Codice penale. Non esiste, pertanto, una lacuna normativa da colmare, in quanto il nostro ordinamento tutela già la vita, l'onore, l'incolumità delle persone, senza distinzione di sesso, religione, lingua, razza. Non ultimo, è prevista l'aggravante per aver agito per motivi abietti e futili. Evidentemente è nelle pieghe del dettaglio che si insinua la discriminazione. Infatti, quando la legge precisa con eccesso di tutela, in realtà essa discrimina, introducendo categorie. Io stessa avverto un certo disagio di fronte ad una legge che mi tutela per via dell'abito che indosso: chiunque discrimina una religiosa, in quanto tale, viene punito con un'aggravante. Mi chiedo: a motivo della mia scelta di vita, debbo essere inserita in una sorta di "categoria protetta"?" "Ecco, in sintesi, le prime due ragioni che mi vedono contraria. Vengo alla terza motivazione che svela il vero intendimento della legge. La legge crea una "categoria protetta", apre la strada ad una nuova visione antropologica di persona issata ad anonimo sistema. La confusione viene coperta con la legge e il pensiero dominante viene diffuso a tappeto dalle scuole: qualsiasi rigurgito di buon senso viene trasformato in reato. L'identità di genere, ben lungi dalla condanna di omofobia, è tutt'altro capitolo che non fa rima con garanzia, tutela, bensì con indottrinamento, pensiero unico, per assicurare guadagni certi e diffusi. Allora io parlo ai ragazzi: abbiate il coraggio di conoscere, di approfondire, per non essere influenzabili neanche da me, da nessun burattinaio. Sappiate orientarvi: quindi, se davvero al legislatore, come a tutti coloro che si sono riscoperti paladini dell'Art. 3 della Costituzione, interessa realmente la difesa di un diritto, lo facciano e lo facciano gratis, non si prestino ad un'operazione di marketing. Allora, per orientarci, la domanda da porsi è la seguente: quali interessi vengono soprattutto tutelati? Soprattutto: chi ci guadagna?", conclude. (ANSA).

Generi e corporazioni

È paradossale che il Vaticano debba ricorrere al Concordato per chiedere la modifica, si badi bene solo la modifica, di una proposta di legge che già il pensiero femminile aveva chiesto di emendare dai paradossi logici, scientifici ed etici. Basti pensare al concetto di 'donna fattrice' strumento di riproduzione on demand. Una rappresentanza politica afasica in balia delle corporazioni.

domenica 20 giugno 2021

Giù le mani da Report

Per una informazione pubblica libera a fianco di Report. "La sentenza del Tar del Lazio" su Report "è gravissima. Viola la Costituzione, viola la libertà di stampa. Una sentenza miope che paragona il lavoro giornalistico a degli atti amministrativi. E' come se Ilaria Alpi fosse morta per degli atti amministrativi. Una sentenza che crea di fatto giornalisti di serie A e di serie B: quelli che lavorano nel servizio pubblico non possono tutelare le proprie fonti, gli altri sì. E' un attacco senza precedenti, dovuto alla debolezza delle Istituzioni in generale e alla delegittimazione della politica nei confronti del giornalismo di inchiesta. Report non svelerà le proprie fonti, non darà gli atti a Mascetti, non lo faremo neppure da morti. Devono venire a prenderli con l'esercito". Così il conduttore di Report, Sigfrido Ranucci, commenta con l'AdnKronos la sentenza del Tar del Lazio che obbliga la Rai a dare all'avvocato Andrea Mascetti gli atti relativi al servizio giornalistico che lo riguarda nell'ambito della puntata di Report, 'Vassalli, valvassori e valvassini', del 26 ottobre 2020.

lunedì 14 giugno 2021

Verità e responsabilità

Verità sugli sviluppi di un incidente in un impianto nucleare cinese. "Minaccia radioattiva imminente", ha avvertito la compagnia francese proprietaria della struttura. Pechino: "Valori nella norma". Chi verifica? Chi controlla? Basta Nucleare! Basta presunzione! Responsabilità verso il vivente.

mercoledì 9 giugno 2021

Transizione Energetica e Conversione Ecologica

Incontro di BELLAMILANO 'La transizione energetica e le politiche Metropolitane: la gestione dei combustibili fossili, delle emissioni e delle scorie; l'organizzazione combinata della energia; innovazione e risparmio energetico; sviluppo sostenibile delle rinnovabili; condomìni produttori di energia. Quale politica pubblica? Finanziamenti, norme, regole, organizzazione amministrativa.' I problemi e le proposte visti da professionisti e imprenditori del settore. - Giovanni Gigio Moratti - Pierpaolo Pecchiari - Mauro Toffetti Giovedì 10 giu 2021 21:00 potete seguire Il live streaming  sul canale youtube bellamilano :  https://www.youtube.com/channel/UCSt8dp9PmlHCknAa2G-NL7Q Per partecipare Zoom https://us02web.zoom.us/j/87540485353?pwd=cmVJNzdFWTI5MWk0dTZGTGpLcHM1QT09 ID riunione: 875 4048 5353 Passcode: 481381 CONDIVIDETE E PARTECIPATE

giovedì 3 giugno 2021