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mercoledì 1 dicembre 2010

rete e libertà

Care/i tutti,

vorrei usare l'occasione dell'incontro del 13 Dicembre al Teatro Franco Parenti per mettere a punto una proposta di Direttiva Europea per garantire un sistema minimo di assiomi affinché le potenzialità di Internet non possano essere precluse, per via normativa o tecnologica. Partecipazione informata, disintermediazione, condivisione, costituiscono alcune delle pratiche che hanno indicato le potenzialità di sviluppo della rete nella produzione di valore, sia nella qualificazione democratica dell'agire politico che nella qualità del vivere sociale e negli aspetti economici.
Noi sappiamo che questa natura di Internet non è scontata e che sono in atto reazioni non solo di natura omeostatica da parte di chi sente in discussione delle rendite di posizione ma, peggio, di chi vuole usare la rete per forme di controllo e definizione dei profili identitari, nonché per costringere la relazione disintermediata dentro processi/piattaforme relazionali pre-definiti.
La neutralità della Rete è in discussione, sia per ciò che riguarda l'accesso sia per quel che riguarda la profilazione della nostra identità, giustificata magari dalla difesa del copyright, attraverso la Deep Packet Inspection. Sono altrettanto evidenti le derive presenti nel walled garden di molti social network, piuttosto che i tentativi di diversi governi di reintrodurre forme gerarchiche di distribuzione e controllo dell'informazione nel nome dell'editoria. Questo mentre Report ci informa che Finmeccanica ha affidato la security dei dati relativi al settore dell'industria militare a società russe, israeliane e cinesi, alla faccia della sovranità nazionale e della trasparenza democratica.
Nell'ultimo decennio siamo riusciti più volte a reagire, sia a livello europeo contro i reiterati tentativi della Commissione di brevettare il software, sia sul piano locale limitando le sanzioni a seguito dell'equiparazione del peer to peer alla contraffazione che contribuendo a fermare la legge sulle intercettazioni attraverso la campagna Nobavaglio.it. Abbiamo anche avviato la proposta/processo per l'Internet Bill of Rights, ma oggi è urgente un'azione sulle regole e la regolamentazione per non pregiudicare Internet come spazio pubblico e i suoi netizen come impresa cognitiva collettiva che lo anima.
E' tempo di mettere in campo un'azione propositiva utilizzando la possibilità di iniziativa dei cittadini europei contenuta nel Trattato Costituzionale Europeo se vogliamo avere un'efficacia anche locale.
Ai primi di Dicembre, in coincidenza con il primo anniversario del Trattato, dovrebbe essere ufficializzato il regolamento che consente a un milione di cittadini europei una iniziativa propositiva.
Il testo sul quale raccogliere le sottoscrizioni dovrà essere approvato prima.
Per questo chiedo a tutti voi di segnalare gli elementi costitutivi da garantire attraverso una direttiva europea: si tratta di definire e condividere una proposta di sistema minimo di assiomi da sviluppare rapidamente in modalità wiki in dimensione aperta ed europea (almeno). Ne ho parlato ad un convegno europeo a Grenoble trovando significativi riscontri. Chi può venga a sviluppare il tema che crede insieme a noi il 13 dicembre, altrimenti mi invii la sua nota e la metterò in comune.
Intanto vi segnalo la bella e puntuale iniziativa promossa da Stefano Rodotà e da WIRED e lanciata all’IGF Italia, chiedendovi di sottoscrivere la petizione online http://internetcostituzione.it/
Articolo 21-bis della Costituzione
Tutti hanno eguale diritto di accedere alla Rete Internet, in condizione di parità, con modalità tecnologicamente adeguate e che rimuovano ogni ostacolo di ordine economico e sociale.

a presto

Fiorello


manifesto di ottobre
passione del presente, per una rinascita della res publica e per un nuovo impegno politico-culturale
rete e libertà
Milano, Teatro Franco Parenti - lunedì 13 dicembre 2010, ore 9.30-13.30
con fiorello cortiana e i firmatari del Manifesto di Ottobre
partecipano fra gli altri: luca barbareschi, umberto croppi, fiorella de cindio, giorgio de michelis, paolo gentiloni, fabio granata, roberto masiero, marco pancini, roberto polillo, stefano quintarelli, sergio scalpelli, rosario sica, claudio tancini, vincenzo vita
Accesso, condivisione, tracciabilità, privacy, partecipazione informata, beni comuni della conoscenza: l’interattività digitale può essere intesa come la formalizzazione di una società orwellianamente controllata, totalitaristicamente panoptica, o come una straordinaria opportunità di partecipazione del sapere, di valorizzazione sociale, cognitiva, culturale e anche di nuovi profili di interesse economico. Ma in Italia questi temi che non trovano nella rappresentazione politica giuste parole e adeguate figure: latita un progetto politico e culturale per l’innovazione, sia sotto il profilo delle policies, che delle norme legislative e delle infrastrutture.
Urge disegnare insieme un indirizzo coerente ed efficace per la politica pubblica della rete e per la definizione delle libertà che la dimensione del digitale apre per i cittadini. Alla fine del 2010, anno che il Consiglio d’Europa fissò, con l’Agenda di Lisbona del 2000, come termine entro il quale divenire il continente più competitivo nella società della conoscenza, e dopo l’appuntamento italiano dell’IGF-Internet Governance Forum, il Manifesto di Ottobre promuove un confronto intorno ai nodi della rete e delle libertà.

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