giovedì 8 giugno 2023
La questione non riguarda Paolo Maldini ma il Milan...anche prima
Milan: il problema non riguarda Paolo Maldini, ma la società, anche prima. È toccato al Corriere della Sera iniziare a fare chiarezza sulla effettiva proprietà del Milan, anche in relazione alla supposta urgenza di un nuovo stadio con ulteriori volumetrie accluse. L'interrogazione presentata alla Giunta Sala da Rosario Pantaleo, consigliere PD, Presidente Commissione Antimafia,Vice Presidente Parco Agricolo Sud Milano, ha avuto una imbarazzante non risposta. Pantaleo ha meritoriamente risposto alla richiesta del comitato per il Referendum.
Nel riscontro ricevuto da Pantaleo sulla titolarità effettiva del Milan viene richiamato il regolamento adottato con decreto del MEF (11.3.2022) N° 55 che ha disposto la formazione di un registro dei titolari effettivi le cui informazioni sono accessibili ai soggetti indicati all'art. 3 del D.lgs. n° 231/2007 dal quale però è esclusa la pubblica amministrazione (che, però, può chiedere di avere informazioni sul titolare effettivo delle aziende con cui ha a che fare. Ma il riscontro non sarebbe obbligatorio).
Viene altresì segnalato che una recente sentenza della Corte di Giustizia europea ha dichiarato non accessibili al pubblico le informazioni sulla titolarità effettiva delle società e di altre entità giuridiche (Corte di Giustizia Unione Europea, sentenza del 22.11.2022). Così per la Giunta Sala.
Del resto non avevamo avuto una migliore sorte quando avevamo sollevato la questione
in quello che è stato il Dibattito Pubblico sul nuovo stadio.
È perciò toccato al Corriere reperire le informazioni utili a comporre la catena societaria. Quindi:
- il Milan non avrebbe un proprietario. Nessuna persona fisica è intestataria del 10% delle quote della società e nessuno controlla il club.
- Attualmente risultano tre amministratori: Paolo Scaroni, presidente, Giorgio Furlani, Ad, Gerry Cardinale, consigliere;
- Nella catena societaria: la Fund IV Investors RBFC AIV e una 'Limited Partners' detengono rispettivamente il 42,6%, il 10,9% e il 46,1% della RBFC Aggregator, la quale, a sua volta, controlla le due holding ACM Bidco e ACM Intermediate Holding. Queste ultime farebbero riferimento a Cardinale, le altre società chissà...?
- RedBird ha “acquistato” il Milan da Elliott grazie a un “vendor loan” (un prestito fatto dal venditore al compratore) di 600 milioni (il 50% della cifra pagata per rilevare il Milan). Il tasso di interesse è del 7%, il che, in soldoni, equivale a 115 mila euro/giorno, 42 milioni l’anno;
- Il 26 gennaio 2023 la Finanza ha acquisito documenti negli uffici di alcuni studi legali milanesi inerenti la cessione del Milan ("appropriazione indebita" e "ostacolo alle funzioni di vigilanza" della Covisoc sui bilanci delle società di calcio, le ipotesi di reato).
- Il giorno successivo, il 27 gennaio, due società lussemburghesi (Rossoneri Sport e Project Redblack, utilizzate da Elliott prima per acquisire nel 2018 il Milan da Li Yonghong e poi nel 2022 per finanziare l’acquirente RedBird) fanno affluire nelle Isole Cayman e in Delaware denaro e crediti per oltre un miliardo di euro: 515 milioni di euro in denaro e altri 541 milioni in obbligazioni.
- Nelle casse di Rossoneri Sport e di Redblack restano così solo 46 milioni di euro. Il socio di minoranza di Elliot, Blue Skye, ha ritenuto quei 46 milioni insufficienti per liquidare la sua quota di cessione del Milan e ha quindi denunciato Elliot presso il tribunale fallimentare di Milano, chiedendo di dichiarare l’insolvenza delle due società lussemburghesi tramite le quali Elliott controllava il Milan sino alla cessione a RedBird: Rossoneri Sport e Project Redblack.
- Il Milan non ha mai ufficialmente dichiarato chi sia il proprietario della società, nonostante la richiesta formale del Comune di Milano, condizione sine qua non per poter anche solo parlare del progetto San Siro.
È a questi interlocutori che il sindaco Beppe Sala affiderebbe la pianificazione di una parte di territorio di proprietà pubblica, una speculazione immobiliare parte di una speculazione sui mercati finanziari internazionali.
Con la questione 'Maldini e Massara' come tifosi rossoneri ci fermiamo sulle 'bandiere'. Forse è più chiara la ragione della retorica, sostenuta anche da Paolo Maldini, per la quale “serve uno stadio di proprietà per vincere in Europa”. Ai fondi speculativi le squadre di calcio, con la loro storia e le loro bandiere, interessano solo per i loro valori finanziari nominali sul risiko dei mercati internazionali. A noi cittadini e a una politica pubblica degna dovrebbero interessare le ricadute urbanistiche sui terreni e sui manufatti pubblici delle loro speculazioni e la relazione che questi fondi hanno con i paradisi fiscali e la loro funzione di lavanderia per innominati politici o/e delle Mafie.
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