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lunedì 26 marzo 2018

Ora che sono costretti a fare politica che scelte faranno?

Vediamo ora che sono costretti, dal risultato elettorale, a fare politica che scelte faranno. Quali mediazioni, quali compromessi.  Ad esempio: l'andata di Grillo a Torino a sostegno delle Olimpiadi Invernali più che alla Appendino mi è sembrato rivolgersi a FCA/Confindustria. Così come la proposta di mettere al ministero un generale dei Carabinieri in carica. Sì dirà che sono rassicurazioni elettorali, bene, ora per fare cosa dentro la deriva finanziaria della economia, nella impossibile fiscalità statuale nei confronti delle corporation, vero governo non eletto del villaggio globale. Rispetto al nazionalismo da piccola patria di Salvini cosa proporranno perché ci sia una Europa federata con un governo eletto dai suoi cittadini. Ora c'è un mercato comune, una moneta e regole formali disattese quando con le buone o con le cattive l'Agenzia per il Farmaco deve finire in Olanda. Vediamo. Quel che è certo è che come Berlusconi non era la causa del disastro, bensì il prodotto della crisi di forma e di contenuti dei partiti popolari, così i grillini non sono degli usurpatori del naturale esercizio del governo da parte del Patto del Nazareno, bensì il suo prodotto/reazione/riflesso. Bene ora vediamo che politica c'è oltre ai gesti/proposte da integralisti anti casta elettiva. Ma la casta vera composta da un milione di nominati che non rendicontano pubblicamente della politica che attuano con risorse pubbliche? Vediamo.

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