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mercoledì 20 febbraio 2013

Le piazze piene di Grillo

Continuare a relativizzare Beppe Grillo con epiteti come in un rito esorcistico è un atto di rimozione politica. Occorre fare i conti con l'insofferenza diffusa, con la disintermediazione prodotta non solo dalla rete ma dalla mancanza di luoghi liberi per la partecipazione politica con regole aperte e inclusive. occorre che gli indirizzi politici e i gruppi dirigenti siano effettivamente contendibili. Se in Lombardia si cambia con Ambrosoli invece di tirare un sospiro di sollievo e continuare con le spartizioni consociative dobbiamo avere la volontà di discutere le forme e il senso della partecipazione politica insieme agli indirizzi dell'amministrazione pubblica.
 Non sto dicendo che Grillo è la soluzione, per me la modalità broadcast di relazione è uguale a quella di B. e il cinismo da marketing elettorale contro lo Ius Soli e per il Referendum sull'Euro è ingiustificabile, ma occorre capire e riformarsi se vogliamo riformare.

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