sabato 11 febbraio 2023
CASE DELLA COMUNITÀ: UN INGANNO O UNA VERA OPPORTUNITÀ?
CASE DELLA COMUNITÀ: UN INGANNO O UNA VERA OPPORTUNITÀ?
Letizia Moratti è stata chiamata in Regione Lombardia quando era in corso la pandemia. Il fallimento nella gestione del piano vaccinale era arrivato al punto da chiedere la sostituzione di Gallera.
Letizia Moratti ha cambiato il Direttore Generale prendendolo dal Veneto per competenza. Le liste d’attesa sono state monitorate per la prima volta, registrando, ospedale per ospedale, i numeri. Convocati i direttori, numeri alla mano, sono stati invitati a prendere provvedimenti pena la penalizzazione con sottrazione di finanziamenti. A livello governativo con il Presidente Draghi e il Ministro Speranza è stato predisposto un decreto legge per riformare la nomina dei direttori per concorsi di merito sottraendole alle nomine per tessera di partito da parte delle Regioni.
Le Case della Comunità, finanziate dal PNRR, sono state l’occasione per dare un segnale d’inversione della mala gestione della sanità in Lombardia. Il rischio era quello d’inaugurare case vuote, ma una sanità diffusa sul territorio, più vicina ai bisogni di cura,di prevenzione e di assistenza delle persone richiede la loro realizzazione. Per questo Letizia Moratti ha concordato con il Presidente Draghi il provvedimento per mandare i medici di medicina generale nelle Case della Comunità. Provvedimento ancora alla firma della Premier Meloni.
La Sentenza 131 della Corte Costituzionale sulle associazioni del Terzo Settore ha segnato un passaggio fondamentale . Le associazioni del Terzo Settore “costituiscono sul territorio una rete capillare di vicinanza e solidarietà, sensibile in tempo reale alle esigenze che provengono dal tessuto sociale” “Si instaura, in questi termini, tra i soggetti pubblici e gli ETS, in forza dell’art. 55, un canale di amministrazione condivisa, alternativo a quello del profitto e del mercato: la ‘co-programmazione’, la ‘co-progettazione’ e il ‘partenariato’ (che può condurre anche a forme di ‘accreditamento’) si configurano come fasi di un procedimento complesso espressione di un diverso rapporto tra il pubblico ed il privato sociale”
Ora occorre passare alla sussidiarietà vera, al fare insieme il già possibile. Letizia Moratti ha piena fiducia nelle tante realtà associative, di cooperazione e di volontariato che nella nostra regione già la fanno. Le Case di Comunità devono diventare la loro prima casa. La sede dove progettare, accogliere, gestire le cure per le persone di tutte le età. Occorreranno più fondi e occorre continuare a chiederli. Ma ci sono dei presupposti inderogabili: saper spendere meglio le risorse professionali e finanziarie che già abbiamo. Per questo, da subito dobbiamo riconoscere il pieno diritto del Terzo Settore nella progettazione degli spazi e dei servizi da erogare. E'un investimento che possiamo fare. Non occorre aspettare che tutti si mettano d’accordo su tutto. Lo possono fare i Presidenti dell'Associazione, i Sindaci, i dirigenti dell’ASST. La legge lo prevede e riconosce. E un diritto da esercitare. Già oggi ci sono quelli disponibili a lavorare insieme. Occorre coinvolgerli per iniziare insieme a chi si rende disponibile. E’ lo stile che l’ha contraddistinta in Regione Lombardia. E’ quello che intende continuare a fare insieme a tutti noi, superando le tante divisioni tra assessorati e enti, perché occorre più sanità pubblica e più collaborazione. Tutti insieme possiamo dare il meglio nell’organizzazione di questa occasione ora possibile.
Fiorello Cortiana
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