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martedì 7 febbraio 2012

Volunia

Ho inviato la mia mai e così sono stato inserito nella lista dei partecipanti che potranno diventare Power User di VOLUNIA. Questo motore di ricerca nato nell'Università di Padova propone una definizione di mappe multimediali inerenti alla ricerca e una possibile relazione di riconoscimento/informazione tra coloro che hanno gli stessi percorsi/oggetti di ricerca. Il tutto con una possibilità di intervento di modificazione/riorganizzazione da parte dei siti che vengono mappati. Mi sembra un avvio interessante per lo sviluppo di interazioni e collaborazioni tra netizen. La questione che prende ulteriormente corpo riguarda la definizione della nostra identità permessa da una tracciabilità e da una profilazione che, in questo caso, permettiamo esplicitamente quando ci avvaliamo delle funzioni di relazione sociale di Volunia. E' una questione già emersa con Facebook e Google e che chiama in causa con una piena declinazione la Privacy, che nella pervasività digitale significa garanzie e controllo per l'autodeterminazione del proprio profilo, della propria identità. Un'ulteriore elemento di riflessione è sollecitato dall'intento esplicito dei fondatori di Volunia di "fare uscire le galline dal le gabbie e di farle volare" per avere uno sguardo più ampio sul mondo della rete. Mi sembra un intento importante che comunque propone una voliera in luogo delle gabbie: per quanto ampio e articolatosi tratta di un "walled garden". Un passo avanti comunque in una partecipazione cognitiva sempre meno preclusa e meno predefinita, che aiuta a portare i nodi al pettine: software non brevettato e con codice sorgente aperto e modificabile, neutralità della rete, libertà di espressione, conoscenza come Bene Comune, partecipazione informata ai processi deliberativi della politica pubblica, consapevole controllo della definizione della propria identità. O questo spazio di condivisione partecipata per la cittadinanza digitale o il lato oscuro della rete, comunque venga colorato.

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